Acta Plantarum
 Etimologia dei nomi botanici e micologici   e corretta accentazione 
Acta Fungorum
     Home      Galleria      Forum oggi è Martedi 19 marzo 2024

    Lista dei lemmi etimologici (500 di 26826)                     Trova:     
   Campo trova
nessun carattere: estrae tutti i lemmi (divisi in più pagine); da 1 a molti caratteri: ricerca i caratteri a partire da inizio lemma;
 
per ricercare uno o più caratteri ovunque nel lemma utilizzare il carattere '%' seguito dai caratteri
 
Pagina 1    pagina successiva    ultima pagina    
ID Lemma Descrizione     (Legenda)
26577 caaguazuensis, e (Chromolaena/ Eupatorium, Clitoria nana var., Coccocypselum condalia var., Cordia, Eriocaulon, Habenaria, Habranthus/ Hyppeastrum/ Zephyranthes, Ilex, Mimosa, Panicum/ Trichanthecium, Rhynchosia, Salvia, Solanum capsicastrum var., Sorocea sylvicola var., Spigelia) specie originarie del Dipartimento di Caaguazù in Paraguay
26578 cabadae (Chrysalidocarpus/ Dypsis) in onore del Dr. Cabada di Cienfuegos (Cuba) che per primo coltivò questa pianta
26579 cabadbarensis, e (Dendrobium/ Ceraia, Mezoneuron) dei dintorni della città di Cabadbaran nella provincia di Agusan del Norte, Filippine
26580 cabagrae (Oncidium) dei dintorni di Cabagra, località nella provincia di Puntarenas, Costa Rica
26581 Caballeria [Myrsinaceae] genere dedicato da Ruiz & Pavon all’avvocato e amministratore spagnolo José Pérez Caballero (1743-1825). Nominato commissario reale per il nuovo Giardino Botanico di Madrid si prodigò nella sua realizzazione, dalla raccolta dei finanziamenti alla organizzazione e supervisione di tutte le opere necessarie, e ne fu nominato primo intendente
26582 caballeroi (Andryala ×, Armeria/ Armeria maritima var., Asteriscus ×, Calamintha, Campanula, Centaurea/ Centaurea antennata subsp./ Centaurea linifolia subsp./ Centaurea linifolia var., Epilobium, Fritillaria, Genista, Genista tricuspidata var., Myosotis, Nepeta, Orchis ×, Pellenis ×, Phillyrea medianifolia subsp., Phlomis/ Phlomis purpurea subsp., Pilosella/ Pilosella tremedalis subsp., Ranunculus, Satureja, Saxifraga/ Saxifraga wilkommiana subsp., Spergularia, Stachys ×, Teucrium) in onore del botanico spagnolo Arturo Caballero y Segares (1877-1950), curatore dell’erbario e poi direttore del Giardino Botanico di Madrid, primo direttore dell’Istituto Botanico Cavanilles e fondatore della rivista Annales del Jardín Botánico de Madrid. Effettuò numerosespedizioni botaniche in Nord Africa e nella penisola, tra le sue opere Flora analitica de España
(Capsicum) in onore del suo raccoglitore, il botanico boliviano Israel Gerardo Vargas Caballero; casualmente è anche un riferimento alla provincia boliviana di Manuel Maria Caballero dove è stata raccolta la maggior parte dei campioni
(Helianthemum ×) con riferimento alla Masia del Caballero, nella provincia di Teruel (Spagna), nei cui pressi è stato raccolto il tipo
(Polygonum) in onore di don Amable Caballero che nel 1880 trovò il tipo nei pressi di Ovalle (Cile)
11295 caballicensis, e (Rosa, Rubus) originario della regione savoiarda del Chiablese o Chablais (in latino Ager caballicensis)
26583 cabanisii (Andropogon/ Andropogon ternarius var., Sorghum) specie dedicata al naturalista e ornitologo tedesco Jean Louis Cabanis (1816-1906) che dal 1839 al 1841 viaggiò in Nord America raccogliendo un gran numero di campioni naturalistici. Successivamente fu assistente e poi direttore del Museo di Storia Naturale di Berlino, ha fondato il Journal für Ornithologie (ora Journal of Ornithology)
26584 cabellensis, e (Piper, Pleurothallis/ Humboltia/ Specklinia/ Sylphia/ Muscarella/ Verapazia) specie originarie dei dintorni di Puerto Cabello importante porto al centro della costa del Venezuela nello stato di Carabobo
26585 cabiesesianus, a, um (Brunfelsia) in onore del Dr. Fernando Cabieses Molina (1920-2009), noto neurochirurgo, etno-farmacologo, autore ed educatore peruviano
26586 Cabomba [Cabombaceae] da cabomba, nome spagnolo di queste piante, probabilmente derivato da quello nativo della zona di ritrovamento in Guiana (Sudamerica)
26587 cabrae (Abutilon/ Abutilon mauritianum var., Antholyza/ Gladiolus, Artanema, Asclepias/ Glossostelma, Berlinia, Calamus/ Eremospatha, Calycobolus, Campylospermum/ Exomicrum/ Ouratea, Clerodendrum, Combretum, Coula/ Coula edulis var., Dimorphochlamys, Eremospatha, Fagara, Ficus, Grumilea/ Psychotria, Haemanthus, Heterosamara/ Polygala, Lactuca/ Launaea, Manotes, Millettia, Monodora, Omphalocarpum, Prevostea, Pterocarpus, Renealmia, Scizoglossum, Turraea, Uvaria) in onore dell’ufficiale belga Alphonse François Edouard Cabra (1862-1932). Raggiunto il grado di capitano fu incaricato di diverse missioni nello Stato Indipendente del Congo, attuale Repubblica Democratica del Congo, di fatto sotto la sovranità di Leopoldo II, per effettuare rilievi topografici anche al fine della delimitazione dei confini con l’Angola e successivamente con il Congo francese. In quest’ultima missione fu accompagnato dalla moglie Berthe Gheude, la prima europea ad attraversare l’Africa da oriente a occidente percorrendo oltre 5000 km. Cabra durante le sue permanenze in Africa non si imitò ai compiti istituzionali, ma effettuò anche indagini naturalistiche e etnografiche e una notevole raccolta di campioni botanici, zoologici e di minerali. Interessanti le sue osservazioni sulle abitudini della popolazione, in particolare sulle condizioni di sfruttamento e sudditanza di donne e bambini, che dimostrano una sensibilità non comune per l’epoca
26588 Cabralea [Meliaceae] in onore del navigatore ed esploratore portoghese Pedro Álvares Cabral (1467-1520). Incaricato dal re del Portogallo di comandare una seconda spedizione, dopo quella di Vasco da Gama, per raggiungere le Indie doppiando il Capo di Buona Speranza, partì da Lisbona, con una flotta di 13 navi. Per evitare le bonacce del golfo di Guinea, o forse volutamente, si spinse verso occidente raggiungendo il 22 aprile del 1500 una terra sconosciuta che credette un’isola, che chiamò Terra Sanctae Crucis, o Ilha da Vera Cruz, e ne prese possesso in nome del re del Portogallo. Per dare la notizia della scoperta inviò una delle navi in Portogallo con animali, oggetti e un legno rosso chiamato pau-brasil, da cui il nome dei nuovi territori, di cui è considerato lo scopritore. Cabral riuscì a terminare la sua missione diplomatico-commerciale raggiungendo l’India, ma con notevole perdita di uomini e navi
26589 cabrerae (Adesmia/ Adesmia candida var., Aristolochia, Aster, Baccharis, Barrosoa/ Eupatorium, Berberis, Calamagrostis/ Deyeuxia, Calandrinia/ Cistanthe, Calea, Cotula, Dasyochloa longiglumis var./ Erioneuron avenaceum var., Dasyphyllum, Dendrophorbium/ Senecio, Dichanthelium/ Panicum, Dicliptera, Dryopteris/ Lastrea, Dyckia, Echinopsis ×/ Trichocereus, Erigeron, Eryngium, Festuca, Gaillardia, Gamochaeta, Gentiana/ Gentianella, Glandularia/ Verbena, Gnaphalium/ Pseudognaphalium, Gongylolepis, Grindelia, Hymenoxys, Hysterionica, Jaborosa, Katinasia/ Nardophyllum, Lantana, Mastigostyla, Mikania, Nassella, Nototriche, Onoseris, Paronychia, Piptochaetium, Porophyllum, Pseudogynoxys, Schinus/ Schinus piliferus var., Sommerfeltia, Tagetes, Verbena, Verbesina, Viguiera) in onore del botanico spagnolo naturalizzato argentino Angel Lulio Cabrera (1908-1999). Professore all’Università Nazionale di La Plata e alla Facoltà di Agronomia di Buenos Aires, profondo conoscitore delle Asteracee del Sudamerica, fondatore della Società Botanica Argentina, direttore di diverse riviste scientifiche, autore di numerose opere di sistematica, fitogeografia e ecologia
(Ardisia, Asplundia, Guzmania, Justicia, Kalbreyeriella, Licania/ Moquilea, Swartzia) in onore del botanico colombiano Isidoro Cabrera-Rodriguez (1922), studioso della flora Colombiana, curatore dell’Herbarium dell’Università di Valle, Cali (Colombia)
(Inga) dedica al raccoglitore Edgar Francisco Cabrera Cano (1957) dell’Università Autonoma dello Yucatan
(Aeonium ×, Leucophae/ Suderitis) in onore del dr. Agustin Cabrera (1878-1961), direttore dell’Istituto Superiore di La Laguna, Tenerife
22883 cabreranus, a, um (Banisteriopsis/ Diplopterys, Eschweilera) in onore del botanico colombiano Isidoro Cabrera-Rodriguez (1922), studioso della flora Colombiana, curatore dell’Herbarium dell’Università di Valle, Cali (Colombia)
(Hieracium) del Viscontato di Cabrera, giurisdizione feudale del Principato di Catalogna a cui si legò nel secolo XI anche quello di Girona (oggi Gerona), una delle località dei primi ritrovamenti
(Lathyrus) in onore del botanico spagnolo naturalizzato argentino Angel Lulio Cabrera (1908-1999). Professore all’Università Nazionale di La Plata e alla Facoltà di Agronomia di Buenos Aires, profondo conoscitore delle Asteracee del Sudamerica, fondatore della Società Botanica Argentina, direttore di diverse riviste scientifiche, autore di numerose opere di sistematica, fitogeografia e ecologia
26590 cabrutae (Catasetum) dei dintorni di Cabruta, città nello stato di Guarico in Venezuela, località dei primi ritrovamenti
828 Cacàbus [Solanaceae] da cacábus marmitta, pentola (dal greco κάκαβος cácabos, stesso significato): oscuro il riferimento alle piante del genere
9858 Cacalia [Asteraceae] dal greco κακαλία cacalía (da κᾰκῶς cacós dannoso, nocivo e dall'avverbio λίαν lían assai, troppo), nome di una pianta di montagna dalle foglie grandi e biancastre descritta da Dioscoride: i commentatori non hanno deciso che pianta sia, ma la descrizione si addice molto bene alla Cacalia alpina, oggi Adenostyles alpina
7817 cacaliaster (Senecio) dal genere Cacalia (vedi) e dal suffisso dispregiativo -aster: falsa Cacalia
20480 cacaliifolius, a, um (Agathyrsus, Doronicum, Mulgedium, Prenanthes, Rumex, Salvia, Senecio, Sonchus) dal genere Cacalia (vedi) e da folium foglia: con foglie simili a quelle di una Cacalia
26591 cacalioides (Cineraria, Cotyledon, Eupatorium, Kleinia, Othonna, Senecio, Tylecodon, Valeriana) dal genere Cacalia (vedi) e dal greco εἶδος eídos aspetto: simile a piante di Cacalia
26592 Cacaliopsis [Asteraceae] dal genere Cacalia (vedi) e dal greco ὄψις opsis somiglianza, aspetto: simile a quel genere
12582 cacao (Quararibea/ Myrodia) dal nome vernacolare cacao cimarron
(Passiflora) l’epiteto fa riferimento alla presenza nella sua zona di origine, già dal XVII secolo, della coltivazione del cacao, con un metodo di coltivazione che non disturbava la vegetazione naturale. La crisi della produzione del cacao ha portato alla introduzione di nuove attività con conseguente distruzione dell’ecosistema. Gli autori hanno scelto questo epiteto nella speranza che in futuro si adottino tecniche di coltivazione meno invasive che permettano di rispettare la biodiversità, come era quella del cacao
(Theobroma) dal nome azteco cacahua(tl) della pianta, tramite lo spagnolo cacao
(Bovista) per il colore della gleba
(Colletotrichum) con riferimento alla pianta ospite, Theobroma cacao
(Ramaria) per l’odore di burro di cacao
26593 cacaoensis, e (Camaridium, Mapinguari/ Maxillaria) da Cerro Cacao, Cordigliera di Guanacaste, Costa Rica, località di ritrovamento del tipo
26594 cacatua (Dendrobium/ Tetrabaculum) da Cacatua, pappagallo con una vistosa cresta erettile: per la forma del fiore che ricorderebbe questo uccello
26595 caccabaria (Orchis/ Anacamptis ×/ × Paludomeulenia) da Heraclea Caccabaria, antico porto romano nella baia di Cavalaire dominata dal Massiccio dei Maures su cui è stato rinvenuto l’ibrido
829 Cáccabus grafia alternativa di Cacabus (vedi)
10958 cacciatoi (Amaranthus) in onore del botanico italiano Alfredo Cacciato (1907-1986) che fu un esperto del genere Amaranthus in Italia
26596 cachemericus, a, um (Oxytropis, Phaca) da Cashmeria, latinizzazione di Kashmir, regione settentrionale del subcontinente indiano divisa fra Cina a NE, Pakistan a NO e India a Sud
26597 cachemirianus, a, um (Aeschynomene, Althaea, Botryolotus/ Melilotoides/ Telis, Callianthemum, Capnoides, Corydalis, Hedysarum/ Hedysarum falconeri var., Herniaria, Malva/ Lavatera, Lavatera turingica var., Melissitus, Nymphaea, Oxytropis, Primula,Trigonella) da Cashmeria, latinizzazione di Kashmir, regione settentrionale del subcontinente indiano divisa fra Cina a NE, Pakistan a NO e India a Sud
26599 cachemiricus, a, um (Aralia, Cephalaria, Chaerophyllum, Dianthus, Draba, Gentiana, Heracleum, Rhamnus, Veronica) da Cashmeria, latinizzazione di Kashmir, regione settentrionale del subcontinente indiano divisa fra Cina a NE, Pakistan a NO e India a Sud
26600 cachroides (Cryptodiscus, Elaeochytris, Eriosynaphe, Ferula, Libanotis, Neocryptodiscus, Peucedanum, Polycyrtus, Prangos, Smyrniopsis) dal genere Cachrys (vedi) e dal greco εἶδος eídos aspetto, sembianza: simile a piante di quel genere
830 Cachrys [Apiaceae] da cáchrys nome dei semi di rosmarino in Plinio (dal greco κάχρυς cáchrys, nome usato da Teofrasto e Dioscoride per ii semi di cancridia, una graminacea simile all'orzo il cui odore ricorda quello del rosmarino)
26601 Cacosmanthus [Sapotaceae] dal greco κάκοσμος cácosmos fetido, puzzolente e da ἄνϑοϛ ánthos fiore: per i fiori maleodoranti caratterizzanti piante di questo genere
26602 Cacosmia [Asteraceae] dal greco κακός cacós cattivo e da ὀσμή osmé odore: per il cattivo odore emanato da piante di questo genere
26603 cacoucia (Terminalia/ Combretum) dal genere Cacoucia (vedi): passaggio da nome generico a epiteto specifico per mutato ordinamento tassonomico
26604 Cacoucia [Combretaceae] dal nome vernacolare di queste piante in uso presso gli indigeni della Guyana
26605 cacozela (Agave) probabilmente dal nome vernacolare di queste piante in uso presso gli indigeni delle Bahamas
26606 cactiformis, e dal genere Cactus (vedi) e da forma forma, aspetto:
(Ceropegia/ Hoodia/ Larryleachia/ Lavrania/ Leachia/ Leachiella/ Stapelia/ Trichocaulon) per l’aspetto che ricorda quello di una cactacea globosa
(Cissus) per i robusti internodi simili a quelli di una cactacea
26607 Cactodendron [Cactaceae] da Cactus (vedi) e dal greco δένδρον déndron albero: cactus dal portamento arboreo
26608 cactorum dei cactus, genitivo plurale del genere Cactus (vedi):
(Galeoglossum) riferimento all'ambiente di crescita di questa orchidea dominato dai cactus colonnari appartenenti al genere Neobuxbaumia (da una relazione dell'Autore)
(Loeflingia squarrosa subsp., Reyesia/ Salpiglossis) per l’ambiente deserticolo dominato da cactacee
(Loranthus) parassita che cresce su cactacee cilene
26609 cactus (Euphorbia) dal genere Cactus (vedi): per la somiglianza con piante di quel genere
9829 Cactus [Cactaceae] dal greco κάκτος cáctos cactus, nome citato da Teofrasto per una pianta spinosa che cresceva in Sicilia, una sorta di cardo, e utilizzato da autori antecedenti Linneo per le piante spinose americane e da questi adottato come nome generico
26610 Cacucia [Combretaceae] grafia alternativa per Cacoucia (vedi)
9244 cacuminicola (Dugandiodendron/ Magnolia/ Magnolia cubensis subsp, Hieracium permaculatum subsp., Macromitrium, Micromeria varia var./ Satureja varia var., Peperomia, Rhynchospora) da cacumen vetta, sommità e da colo abitare: che vegeta ad elevate altitudini
26611 Cadaba [Capparaceae] da قطب kadhab/qataba, nome arabo della Cadaba rotundifolia
8892 cadasonensis, e (Genista) da Cadasone, antico nome d'origine greca della Sardegna secondo testi cinquecenteschi, ma di cui non si trovano riscontri: sardo, originario della Sardegna
26612 cadaverinus, a, um (Cheilymenia, Hyalopeziza, Lachnea, Olla, Polyporus) da cadaverinus color color cadavere: per il colore grigio sporco di questi funghi
26613 Cadellia [Surianaceae] genere dedicato al navigatore ed esploratore scozzese Francis Cadell (1822-1879). Spirito avventuroso e piuttosto controverso, si recò giovanissimo in Cina, poi nel Sudamerica, dove navigò nel Rio delle Amazzoni, e infine in Australia dove intraprese diverse attività commerciali. Per conto del governo coloniale per primo esplorò il fiume Murray, e successivamente i suoi affluenti, aprendo le vie verso l’interno dei territori. Nel 1867 fu incaricato di esplorare i Territori del Nord per individuare un sito per la capitale, visitò Port Darwin e navigò lungo i fiumi Liverpool, Roper e Victoria. Scomparve con la sua nave mentre commerciava perle nelle Indie orientali olandesi, pare ucciso dall’aiutante del cuoco di bordo
21111 Cadetia [Orchidaceae] dedicato alla memoria del chimico, farmacista e scrittore francese Charles-Louis Cadet de Gassicourt (1769-1821). Secondo fonti attendibili figlio illegittimo di Luigi XV, studia giurisprudenza, diventa avvocato e nel contempo frequenta salotti letterari. Aderisce alla rivoluzione, ma ne condanna gli eccessi. Morto il padre putativo, chimico e farmacista, ridotto in bassa fortuna, intraprende gli studi di farmacia ottenendone il diploma e raggiungendo in breve tempo la notorietà. Nominato segretario del Consiglio di Salute Pubblica, dopo l’ascesa di Napoleone ne diventa il primo farmacista e lo segue nelle sue campagne, rientrando alla vita privata dopo la sua caduta. Autore di numerose pubblicazioni, tra cui il Dictionnaire de chimie, in due volumi, che lo rese famoso nel mondo scientifico contemporaneo
26614 Cadia [Fabaceae] da qadhy, nome arabo della Cadia purpurea
11152 cadinensis, e (Alchemilla, Hieracium, Primula) della Val Cadino in Comune di Breno (BS) nei pressi di Passo Crocedomini, località dei primi ritrovamenti
26615 cadiscus (Senecio]) etimologia non riportata dall’autore, secondo alcuni da καδίσκος cadíscos orciolo, urna per le votazioni (diminutivo di κάδος cádos anfora, contenitore per l'acqua o il vino), di non chiaro riferimento. Secondo Georg Christian Wittstein (Etymologisch-botanisches Handwörterbuch, 1856) deriverebbe da κάδος cádos e ἴσκω isko essere simile con riferimento agli acheni striato-solcati che ricordano un barile. Passaggio da nome generico a epiteto specifico per mutato ordinamento tassonomico
26616 cadmicus, a, um (Astragalus, Ranunculus, Salvia, Tragacacantha) da Καδμος Cadmus Cadmo, antico nome greco del monte e del paese di Babadag, nella Turchia sud-occidentale, località dei primi ritrovamenti
12583 caduciflorus, a, um (Anisacanthus/ Schaueria, Banisteria/ Banisteriopsis/ Diplopterys, Cascarilla/ Cascarilla magnifolia var./ Cinchona, Limnochloa, Pitcairnia, Psichotria, Zizania) da caducus caduco e da flos, floris fiore: con fiori caduchi, di breve durata
12584 caducifolius, a, um (Acrobolbus, Anisacanthus/ Jacobinia, Archibaccharis, Casearia, Ceratolejeunea, Cheilolejeunea, Euphorbia, Hypnodendron/ Hypnodendron reinwwardtii subsp.. Larix, Laskeodon, Lejeunea, Liabum/ Sinclaira, Pandaca, Peperomia, Plagiochila, Polygonum, Senecio, Virola) da caducus caduco e da folium foglia: con foglie caduche, decidue, che cadono ogni anno al sopravvenire della stagione sfavorevole (fredda o secca)
9297 caducus, a, um da cado cadere: caduco, di breve durata
(Acacia/ Mimosa, Androsace, Aspidium/ Cyrtomium/ Dryopteris/ Lastrea/ Phanerophlebiopsis/Polystichium/ Polypodium, Cyathea, Ononis, Polystachya, Quercus ×) specie con foglie caduche, decidue, che cadono ogni anno al sopravvenire della stagione sfavorevole (fredda o secca)
(Amsinckia, Celsia, Hyptis, Mesembryanthemum/ Psilocaulon/ Stigmatocarpum, Scirpus) specie annuali
(Arabis) specie biennale o perennante
(Blaeria/ Erica/ Ericoides) per i fiori caduchi, di breve durata
(Carex, Cyperus, Eleocharis/ Scirpus) per le scaglie decidue
(Drosera) per le trappole adesive presenti solo sulle prime poche foglie giovani, assenti in quelle adulte
(Elymus/ Psathyrostachys) per le spighette decidue
(Eriocoma ×/ Oryzopsis ×/ Stipa ×/ × Achenella/ × Eriosella/ × Stiporyzopsis) per le ariste caduche
(Fargesia) per le guaine dei germogli caduche
(Kunzea) per le brattee e bratteole che cadono prima della completa apertura dei fiori
(Phaeocephalum/ Rhynchospora) per la facilità con cui si distaccano le glume (Pholidota) per le brattee floreali precocemente caduche
(Schefflera/ Sciodaphyllum) per le brattee e ligule caduche
(Sedum) specie annuale con foglie che si staccano facilmente e radicano al suolo
(Tetranthera) per le brattee imbricate caduche che coprono le giovani infiorescenze
(Thryptomene) per la precoce caduta delle bratteole dai bocci dei fiori
831 caelátus, a, um ornato, cesellato, intagliato, da caélo cesellare:
  • (Acinodendron/ Melastoma/ Miconia) piante che presentano la pagina superiore della foglia bullato-incisa
    (Agaricus/ Clitopilus/ Gyrophila/ Rhodocybe/ Tricholoma, Aspergillus, Calvatia/ Lycoperdon/ Utraria, Hypoxylon/ Sphaeria, Lecidea/ Psora, Patellaria, Peziza) funghi che presentano una superficie increspata, cesellata
26617 Caelestina [Asteraceae] da caélum cielo: del colore del cielo diurno sereno
832 caelestínus, a, um celestino, di colore che tende al celeste, da caélum cielo:
(Beatonia/ Calydorea/ Ixia/ Marica/ Nemastylis/ Salpingostylis/ Sphenostigma/ Trichonema, Echinospermum, Mertensia/ Mertensia ovata var., Paracaryum, Penstemon) con riferimento al colore dei fiori
(Eriogonum ovalifolium var.) connesso al cielo trattandosi di taxon che cresce ad altitudine elevata, 3300-3600 m, sulla catena montuosa Toquima Range, Nevada (USA)
26618 caelestis, e del cielo (da caélum cielo): celeste, connesso al cielo
(Aechmea/ Hoenbergia/ Hoplophytum/ Ortgiesia, Clitoria, Codonobea/ Didymocarpus/ Henckelia, Crocus/ Crocus biflorus subsp., Gentiana/ Gentiana veitchiorum var., Torenia) per il colore celeste dei fiori
(Conostegia/ Miconia) per la fitta pubescenza di lunghi peli stellati all’apice
(Gagea) per la base del caule verdastro-cerulea
(Ionactis) per l’elevata altitudine, 2000-2100 m, del luogo di origine, Spring Mountains, Nevada (USA)
(Jungermannia/ Solenostoma) per l’elevata altitudine del luogo di origine, ca. 3700 m, in prossimità della cima del Monte Albert Edward, Papua Nuova Guinea
26619 caelicolor (Berberis/ Mahonia) da caélum cielo e da color colore: per il colore ceruleo delle bacche
26620 Caelodepas errata grafia di Koilodepas (vedi)
26621 Caelospermum errata grafia per Coelospermum (vedi)
26623 Caenopteris [Aspleniaceae] dal greco καινός cainós nuovo e da πτέρις ptéris felce: nuovo genere di felci
23619 caerulaceus, a, um (Hieracium) da caeruleum (vedi), epiteto di una specie congenere: simile a quella specie
26624 caerulans tendente al ceruleo, da caeruleus ceruleo:
(Cyphostemma, Sedum) con riferimento alle foglie
(Festuca) per i flosculi ceruleo-ametistini
26625 caeruleatus, a, um colorato di ceruleo, da caeruleus colore ceruleo:
  • (Geranium) riferimento al colore della corolla
  • (Rhodophyllus) riferimento al colore blu cobalto intenso del cappello e blu pallido del gambo da adulto
26626 caeruleimontanus, a, um grafia alternativa per caeruleomontanus (vedi)
833 caeruléipes (Cortinarius) variante ortograficamente scorretta, ma valida, per caerulipes (vedi)
26627 caeruleomontanus, a, um dal latino caeruleus blu e montanus delle montagne, montano
(Draba, Horkelia, Ligusticum, Rosa, Trifolium macrocephalum var.) con riferimento al luogo di origine, gli alti picchi delle Blue Mountains (Oregon-Washington, USA)
(Normeyera/ Pyrus/ Sorbus) con riferimento al luogo di origine, il monte Sinà (blu in slovacco) nel gruppo montuoso dei Nízke Tatry (Slovacchia)
834 caeruleóporus, a, um (Albatrellus/ Neoalbatrellus/ Scutiger, Polyporus) da caerúleus ceruleo e da pórus poro, passaggio: riferimento al colore ceruleo dell'imenio poroso
835 caeruléscens cerulescente, da caerulésco tendente al ceruleo:
(Acacia/ Racosperma) per il colore glauco dei fillodi
(Aechmea/ Hoplophytum/ Lamprococcus, Anacampseros, Arenaria, Babiana, Boea/ Paraboea, Calamintha/ Clinopodium/ Hedeoma/ Obtegomeria/ Satureja, Capsicum, Centaurea, Delphinium, Dicolus, Hypoxis Gentiana, Gladiolus, Helia/ Iribachia/ Lisianthius/ Tetrapollinia, Hibiscus, Ipomoea/ Pharbitis, Justicia, Lappula, Libertia/ Sisyrinchium, Medinilla, Odontoglossum/ Odontoglossum rosii subvar./ Incidium, Onosma, Orobanche, Pitardia, Polygala, Pseudoselago, Ptenandra, Spermacoce, Vanda) per il colore della corolla
(Agave/ Agave lophanta var./ Agave univittata var., Artemisia/ Seriphidium, Astragalus/ Astragalus atropilosulus var., Crataegus, Enneapogon/ Pappophorum, Eucalyptus, Phoradendron) per il colore delle foglie
(Allium, Eryngium) con riferimento al colore dell’infiorescenza
(Alopecurus, Festuca) per le glume cerulescenti
(Andropogon/ Holcus/ Rhaphis, Poa) per il colore delle spighette
(Aspalathus/ Buchenroedera/ Lotononis) per l’apice cerulescente dei petali biancastri
(Aulomyrcia/ Myrcia, Basananthe/ Tryphostemma) per la pagina superiore delle foglie secche cerulescente
(Bellis) per il colore delle ligule
(Campomanesia, Dichanthelium/ Panicum) in riferimento al colore della pianta
(Claoxylon) per l’intenso colore blu delle foglie appassite
(Crucifera/ Noccaea/ Thlaspi) per il colore bluastro delle foglie cauline
(Cylindropuntia/ Opuntia) in riferimento ai fusti
(Decadontia) per il colore dello stilo
(Disemma) per i sepali cerulescenti
(Euphorbia) per la pruina bluastra che ricopre i fusti
(Hypoxis) per il colore blu intenso al centro della corolla
(Manihot/ Jatropha) con riferimento alla pagina inferiore della foglia
(Melampyrum) per le brattee blu-violacee
(Mentha) per il colore di calice e pedicelli a maturità
(Nemastylis/ Nemastylis tenuis var.) per la leggera sfumatura di blu presente a volte sui fiori bianchi
(Palicourea) per il colore dei frutti
(Rosa) per il colore rosso bluastro della corolla
(Syagrus) per il colore da bluastro ad argenteo della pagina inferiore delle foglioline
(Trifolium) con riferimento al colore del calice
(Abrothallus, Arthonia/ Conida) per il colore del micelio
(Agaricus/ Bulbopodium/ Cortinarius/ Gomphos/ Phlegmacium, Dasyscyphus/ Trichopeziza, Hydnum, Lactarius) per il colore del carpoforo
(Buellia, Crocynia/ Lepraria) per il colore del tallo
(Lyophyllum, Morchella) per il colore della carne al taglio
836 caerúleus, a, um ceruleo, il colore del cielo diurno sereno, da caélum cielo:
(Acacallis/ Kochiophyton, Aconitum, Acrocephalus/ Haumaniastrum, Agathyrsus/ Sonchus, Ageratum, Allium, Amaracarpus, Amethystea, Amaryllis/ Habranthus/ Hippeastrum/ Zephyranthes, Andersonia, Andromeda/ Bryanthus/ Erica/ Menziesia/ Phyllodoce, Androstephium, Anemone/ Anemonoides, Anthericum/ Pasithea/ Phalamgium/ Stypandra, Anotis/ Hedyotis/ Houstonia/ Oldenlandia, Anthorrhiza, Arabis/ Turitis, Astragalus, Atractylis, Bakerantha/ Niveophyllum/ Hechtia, Barleria/ Pseudobarleria, Bignonia/ Etorloba/ Jacaranda/ Rafinesquia, Buglossum, Caladenia/ Cyanicula/ Pentisea, Calopogonium/ Cyanostremma/ Stenolobium, Carduncellus/ Carthamodes/ Carthamus/ Kentrophyllum/ Lamottea/ Onobroma, Carduus, Catananche, Chaenostoma/Manulea/ Sphenandra/ Sutera, Charianthus/ Memecylon/ Spathandra, Chirita/ Didymocarpus/ Microchirita/ Roettlera, Chrysanthemoides/ Garuleum/ Osteospermum, Ceanothus, Cerastium/ Malachium/ Moenchia/ Moenchia mantica subsp., Cichorium, Clerodendrum/ Rotheca, Conospermum, Convolvulus/ Ipomoea, Corallophyllum/ Lennoa, Crocus, Cynoglossum, Deinanthe/ Hydrangea, Dianella, Didymocarpus/ Henckelia/ Loxocarpus, Diphaca/ Ormocarpum/ Solulus/ Zygocarpum, Eremophila/ Pholidia, Erigeron, Eryngium, Exacum, Geranium, Gladiolus, Goodenia, Grammocarpus/ Melilotus/ Sertula/ Teliosma/ Telis/ Trifoliastrum/ Trifolium/ Trigonella/ Trigonella melilotus var., Hedyotis/ Metabolos/ Oldenlandia, Hygrophila/ Polyechma, Ionoxalis/ Oxalis, Justicia, Lita/ Voyria, Lithospermum, Lobelia/ Rapuntium, Lomatogonium/ Swertia, Melampyrum, Melanthium, Milletia/ Phaseoloides/ Pongamia, Mimosa, Nemesia, Nepeta, Oreosedum/ Sedum, Otacanthus, Otiophora/ Pentanisia, Ourisianthus, Passiflora, Pentagonanthus/ Raphionacme, Penstemon, Pinguicola, Pelidnia/ Utricularia, Plumbago, Polemonium, Prostanthera, Rhododendron, Setchellanthus, Sisymbrium, Sphenostigma, Streptocarpus, Strongylodon, Tephrosia, Tillandsia, Trachelium, Trigonella, Xiphidium) con riferimento al colore dei fiori
(Aira/ Amblytes/ Cynodon/ Enodium/ Festuca/ Hydrochloa/ Melica/ Molinia/ Poa) per antere e stigmi purpurescenti
(Alpinia, Caprifolium/ Chamaecerasus/ Euchylia/ Isika/ Lonicera/ Xylosteon, Lasianthus, Laurus/ Persea, Palicourea/ Psychotria/ Uragoga, Rubus, Solanum) con riferimento al colore dei frutti
(Betula ×) per il colore verde bluastro delle foglie
(Boehmeria/ Dendrocnide/ Urtica) per i ramoscelli cerulescenti
(Callilepis/ Zoutpansbergia) epiteto assegnato nel 1946 da Hutchinson alla Zoutpansbergia per il colore blu dei fiori del raggio, in realtà nei campioni successivamente esaminati i fiori sono risultati bianchi ad eccezione di stilo e antere di colore rosa
(Calochilus) per la barba del labello di colore blu metallico alla base
(Chrysophyllum, Cynosorus/ Diptychum/ Sesleria) con riferimento alle foglie
(Commiphora) per il colore bluastro della corteccia
(Lupinus) per la corolla essiccata cerulescente
11461 caerulipes (Agaricus, Psilocybe) da caerúleus ceruleo e da pes piede, gambo: col gambo di colore azzurrino
7334 Caesalpinia [Caesalpiniaceae] genere dedicato da Linneo al medico, filosofo, naturalista aretino Andrea Cesalpino (Andreas Caesalpini, 1524/25-1603); laureatosi in medicina a Pisa, dove fu tra l’altro allievo di Luca Ghini, gli succedette come prefetto dell’orto botanico; a Pisa insegnò per 36 anni, prima botanica poi medicina, acquisendo grande fama europea, ma anche attirandosi gelosie e contrasti per il suo deciso aristotelismo; in seguito all’accusa di eresia, lasciò la Toscana e si trasferì a Roma, dove divenne medico personale di Papa Clemente VIII e insegnò medicina alla Sapienza. Le sue opere principali, tutte pubblicate nel periodo pisano, spaziano dalla filosofia alla medicina e alla botanica. In campo medico, anticipò Harvey con i suoi studi sulla circolazione del sangue; in campo botanico, il suo De plantis è considerato l’atto di fondazione della tassonomia, con un primo tentativo di classificazione delle piante di forte impronta aristotelica. (clicca qui per qualche approfondimento sul suo sistema )
837 caesáreus, a, um (Acantholimon/ Armeriastrum, Arctium/ Cousinia, Cynoglossum/ Ervilia/ Ervum/ Vicia, Glechoma/ Nepeta, Silene, Sideritis) dei dintorni di Cesarea, odierna Kayseri (Turchia), capoluogo della provincia romana di Cappadocia, così chiamata in onore dell’imperatore Tiberio
(Bdallophytum/ Sanguisuga) in riferimento al luogo di origine, la Valle del río Cesar, Caribe, Colombia
(Verbascum) dei dintorni dell’antica città romana Caesarea Philippi in Galilea (Parco Nazionale Banyas, Israele)
(Agaricus/ Amanita/ Fungus/ Hypophyllum/ Venenarius/ Volvoamanita, Boletus/ Suillus) dal latino caesareus dei cesari, per le ottime qualità organolettiche di questi funghi
(Trichoderma) gli autori nel protologo riportano “caesareum from Latin, in reference to the long hairs arising from the conidial pustule”, ma forse intendevano caesariatum, dal latino caesariatus, a, um capelluto, ricco di capelli
838 caesariátus, a, um capelluto, dalla folta capigliatura e per estensione dalla folta peluria o anche dal folto fogliame
(Acacia/ Racosperma, Calathea, Clematis, Cuphaea, Dresslerella, Macaranga, Marliera/ Myrcia, Miconia, Ocotea, Oxalis, Stelis) per la folta peluria che ricopre molte parti della pianta
(Bulbophyllum) per rachide e fiori villosi
(Crataegus) per le spine villose
(Diplusodon) per il folto fogliame
(Lepanthes) per i petali fittamente pubescenti
(Stelis) per i sepali fittamente pubescenti
12937 Caesia [Anthericaceae] in onore dello scienziato e naturalista italiano Federico Angelo Cesi, (latinizzato in Fridericus Caesius, 1585-1630), uno dei fondatori dell'Accademia dei Lincei
10365 caesiellus, a, um diminutivo di caesius grigio-azzurro:
(Acacia/ Racosperma) per il colore dei filloidi
(Cardamine, Hieracium) per il colore delle foglie
(Ophrys/ Ophrys bilunulata subsp./ Ophrys fusca subsp.) per il colore della macula
(Agaricus, Cortinarius, Entoloma, Polyporus) per il colore del carpoforo
(Arthonia, Graphis, Lecidea, Leptogium, Parmelia, Rinodina, Verrucaria) per il colore del tallo
26630 caesiglaucus, a, um (Acaena) da caesius azzurrino e da glaucus verde-azzurro: per le foglie grigio-azzurre
22722 caesiifloriformis, e (Hieracium) da caesiiflorum (vedi), epiteto di un'entità congenere, e da forma aspetto, sembianza: simile a quella entità
22721 caesiifloroides (Hieracium) da caesiiflorum (vedi), epiteto di un'entità congenere, e dal greco εἷδος eídos aspetto, sembianza: simile a quella entità
10131 caesiiflorus, a, um (Hieracium) da caesius azzurrino e da flos, floris fiore: con fiori azzurrini
20252 caesiiformis, e (Rubus) da caesius (vedi), epiteto di una specie congenere, e da forma aspetto, sembianza: simile al Rubus caesius
26628 caesiiglaucus, a, um errata grafia per caesioglaucus (vedi)
26636 caesio-cyaneus, a, um errata grafia per caesiocyaneus (vedi)
26631 caesioalbus, a, um da caesius grigio-azzurro e da albus bianco:
(Lecanora, Lepraria/ Crocynia/ Leproloma, Parmelia, Urceolaria) per il colore del tallo
(Patellaria) per il colore del carpoforo
26632 caesiocinereus, a, um da caesius grigio-azzurro e da cinereus color cenere:
(Aspicilia/ Circinaria/ Lecanora/ Pachyospora/ Urceolaria, Lecidea, Lepraria, Malmella/ Pannaria/ Pannaria rubiginosa f.) per il colore del tallo
26633 caesiocoronatus, a, um (Lecidea) da caesius azzurrino e da corona corona: per la presenza di una corona azzurrina
26634 caesiocortinatus, a, um (Phlegmacium/ Cortinarius) da caesius azzurrino e da cortina cortina, tenda: per il colore della cortina imeniale
26635 caesiocyaneus, a, um (Phlegmacium/ Cortinarius) da caesius azzurrino e dal greco κῡάνεος cyáneos turchino scuro: per il colore del cappello e delle lamelle
26637 caesiofuscus, a, um (Acarospora) da caesius azzurrino e da fuscus scuro, bruno: di colore azzurro scuro
26629 caesioglaucus, a, um (Panicum) da caesius azzurrino e da glaucus verde-azzurro: per le foglie grigio-azzurre
8670 caesioides da caesius (vedi) e dal greco εἷδος éídos aspetto:
  • (Allium, Hieracium) simile all'entità congenere avente caesius, a, um come epiteto
  • (Arthropodium) per la forte somiglianza con la Caesia subulata, a parte il colore dei fiori, bianchi invece che blu
22782 caesioprasinus, a, um (Hieracium ssp.) da caesius azzurrino e da prasinus di colore verde porro: di colore verdino tendente al glauco delle foglie
26639 caesiopruinosus, a, um (Anthonia, Aspicilia, Baeomyces, Biatora, Lecidea, Phaeographina, Urceolaria) da caesius azzurrino e da pruinosus coperto di brina: funghi ricoperti da pruina azzurrina
22966 caesiopsis (Hieracium) da caesium (vedi), epiteto di un'entità congenere, e dal greco ὄψις ópsis aspetto, somiglianza: simile a quella entità
26640 caesiorubellus, a, um (Parmelia/ Patellaria/ Lecanora) da caesius azzurrino e da rubellus rossastro: di color azzurrino e rossastro
26641 caesiorufellus, a, um (Lecanora/ Lecidea/ Caloplaca/ Blastenia) da caesius azzurrino e da rufellus rossiccio (vezzeggiativo di rufus rosso): di color azzurrino e un poco rossiccio
26642 caesiorufus, a, um (Biatoria, Blastenia, Caloplaca, Lecanora, Lecidea, Lichen, Placodium, Verrucaria) da caesius azzurrino e da rufus rossastro: di color azzurrino e rossastro
26643 caesiosulphureus, a, um (Lecanora, Peziza, Semilecanora) da caesius azzurrino e da sulfureus giallo zolfo: di color azzurrino e giallastro
839 caésius, a, um da caesius grigio-azzurro:
(Acacia/ Acacia intsia var./ Mimosa, Calamus/ Palmijuncus/ Rotang) per il colore della pagina inferiore delle foglioline
(Acer, Cryptocarya, Dehaasia, Phyllanthus, Rhododendron, Ryparosa, Salix) per il colore della pagina inferiore delle foglie
(Acetosella/ Oxalis, Limonium/ Statice) per il colore della pianta
(Aechmea/ Platyaechmea) per i petali lilla rossastri
(Ainsliaea) per le foglie azzurre o blu porpora
(Allium, Peliosanthes) con riferimento al colore dei fiori
(Aloë ×, Andropogon/ Andropogon schoenanthus var., Cymbopogon/ Cyperus/ Mariscus, Fimbristylis, Haworthia, Oberna/ Silene, Penstemon) per il colore cesio-glauco delle foglie
(Annona) per il colore glauco bluastro dei frutti e della pagina inferiore della foglia
(Antirrhinum/ Linaria, Cissus/ Vitis, Cocoloba, Chondrosea/ Evaiezoa/ Saxifraga/ Saxifraga diapensioides subsp., Hieracium/ Hieracium murorum subsp./ Hieracium vulgatum var., Nototriche, Pachyphytum, Rosa) per il colore delle foglie
(Aralia/ Pentapanax) per la pruina che ricopre rami giovani e piccioli
(Aster/ Leioligo/ Solidago) con riferimento ai fusti
(Benzoin/ Daphnidium/ Laurus/ Lindera, Ocotea, Persea) per il colore glauco della pagina inferiore della foglia
(Calibrachoa/ Petunia) per il colore della foglia e del calice
(Clochilus) per il colore cesio-rossiccio dei peli che coprono buona parte del labello
(Curcuma) per il colore bluastro dell’interno dei tuberi
(Eragrostis) per il colore grigio delle spighette
(Eriocaulon) per il colore grigio scuro dei capolini
(Eucalyptus) per il colore glauco pallido o quasi bianco, di rami, foglie e frutti
(Euphorbia/ Galarhoeus/ Galarhoeus esula f./ Tithymalus) per il colore glauco della pianta
(Friesodielsia/ Oxymitra/ Richella, Monanthotaxis/ Popowia) per il colore cesio-glauco della pagina inferiore della foglia
(Hibiscus) per il colore dei rami
(Mangifera) per il tomento glauco-rossiccio che ricopre l’infiorescenza
(Masdevallia) per il colore glauco con sfumature violacee della foglia (Orobanche/ Kopsia/ Phelipanche/ Phelypaea) per il colore bruno bluastro o violetto del fusto e da bluastro a violetto della corolla
(Pinanga/ Pseudopinanga/ Ptychosperma/ Seaforthia) per il colore viola bluastro della pagina inferiore delle foglioline e del rachide
(Rubus/ Rubus fruticosus var./ Rubus fruticosus subsp./ Rubus polymorphus var./ Selnorition) per il colore dei frutti
(Solanum) per il colore cesio-glauco della pianta
(Tetragonia) per il colore delle foglie “in sicco”

NB: per i colori non siamo responsabili, si riferisce quanto riportato dagli autori
26644 caespititius, a, um da caespes, pitis zolla erbosa:
(Astragalus, Belloa/ Merope/ Mniodes, Cactus/ Mammillaria, Carex, Dupatya/ Paepalanthus, Echinocactus, Helichrysum, Merope, Origanum/ Thymus, Panicum, Ranunculus, Schoenus) con portamento cespitoso, che forma cespi compatti
(Agaricus, Psilocybe) funghi cespitosi, che formano gruppi addensati
840 caespitosus, a, um da caespes zolla erbosa:
  • (Abrotanella, Acetosella, Acrodon, Aegokeras, Agropyron, Agrostis, Allium, Alyssum, Anchusa, Armeria, Artemisia, Aspidistra, Atractylis, Baccharis, Begonia, Brachyclados, Brachypodium, Bulbophyllum, Calandrinia, Calceolaria, Calotis, Campanula, Carex, Catananche, Centella, Cortiella, Colobanthus, Cousinia, Delosperma, Deschampsia, Dianthus, Dudleya, Duvalia, Echinopogon, Edraianthus, Eragrostis, Eremophila, Erica, Erigeron, Eriogonum, Erysimum, Felicia, Fumaria, Gamocarpha, Gazania, Geranium, Glomera, Gomphrena, Grammitis, Heuchera, Hieracium/ Pilosella, Holcus, Hyella, Hypericum, Hypochaeris, Jurinea, Kaemferia, Kleinia, Kohautia, Lampranthus, Lappula, Leontopodium, Licuala, Linanthus, Linum, Lomandra, Lupinus, Luzula, Lysipomia, Marshallia, Mila, Nassella, Nastanthus, Noccaea, Onosma, Oreocarya, Paspalum, Pelargonium, Penstemon, Peperomia, Phlox, Phoenix, Phyllanthus, Pilea, Pilosella, Protea, Restio, Rhododendron, Rindera, Rungia, Sagina, Salvia, Samolus, Saponaria, Saussurea, Scirpus, Sedum, Sporobolus, Stelis, Suaeda, Taraxacum, Trigonitis, Vellozia, Veronica, Vitis, Werneria, Xanthorrhoea) con portamento cespitoso, che forma cespi compatti
    (Agaricus, Alternaria, Beccaria, Boletus, Caloplaca, Capnodium, Cercospora, Clitocybe, Cortinarius, Entoloma, Galera, Hydnum, Hygrocybe, Lepista, Marasmiellus, Psathyrella, Rhodopaxillus, Stereum, Trichophorum, Tulostoma) funghi che formano gruppi addensati
11767 caffer, ra, rum (Aberia/ Dovyalis, Acacia/ Mimosa/ Senegalia, Adenostemma, Afrohybanthus/ Calceolaria/ Hybanthus/ Ionidium/ Pigea, Afrosciadium/ Annesorhiza/ Peucedanum/ Seseli, Agrimonia, Anapalina/ Chasmanthe/ Petamenes/ Tritoniopsis, Anemone/ Knowltonia/ Pulsatilla, Angraecopsis/ Angraecum/ Diaphananthe/ Margelliantha/ Mystacidium/ Rhipidoglossum, Anisum/ Pimpinella, Annesorhiza/ Krubera/ Stenosemis, Arnica, Augustia/ Begonia, Australina/ Didymodoxa/ Urtica, Avena/ Avenastrum, Barringtonia, Berrebera, Berkheya, Bilabrella/ Habenaria, Boscia, Brachystelma/ Ceropegia/ Tapeinostelma, Butonica, Campanoxis/ Wahlenbergia, Caroxylon/ Salsola, Chamarea, Citrullus, Claytonia/ Portulaca/ Talinum, Combretum/ Dodonaea, Corallodendron/ Duchassaingia/ Erythrina, Cordia/ Gerascanthus/ Lithocardium, Crassula/ Sedum, Crateva, Crinum, Cucurbita, Cycas/ Encephalartos/ Zamia, Cyperus, Desmonema/ Hyalosepalum/ Tinospora, Dichrostachys, Diplostylis, Disa, Erica/ Ericoides, Erythroxylum, Eulophia, Excoecaria, Ficus/ Urostigma, Geraniospermum/ Pelargonium, Polyactium, Geranium, Gnaphalium, Gnidia/ Lasiosiphon, Grewia/ Vincentia, Graphorkis, Grona/ Meibona/ Nicolsonia, Guatteria/ Monanthotaxis/ Popowia/ Unona, Harpephyllum/ Odina/ Tapirira, Hedyotis, Hermbstaedtia/ Lestibudesia, Hydrocotyle, Inga, Ixora/ Pavetta, Jubaeopsis, Juncus, Kaukenia/ Mimusops, Laportea, Lasiosiphon, Lippia, Lotodes/ Otholobium/ Psoralea, Melandrium/ Silene, Mercurialis, Microchloa, Millettia, Odina/ Harpephyllum/ Tapiria, Ildenlandia, Ophrys/ Pterygodium, Pachystigma/ Vangueria, Phaseolus, Poupartia/ Sclerocarya/ Sclerocarya birrea subsp., Protea/ Scolymocephalus, Rauvolfia, Sida, Sphaerocodon/ Tylophora/ Vincetoxicum, Stachys, Stenosemis, Thalictrum, Uva/ Uvaria, Ximenia) da Cafreria, paese dei Cafri (dall'arabo kafir miscredente) nome dato dai geografi musulmani del XVII secolo alla regione africana a sud dell’equatore, poi nome riservato alla Cafreria inglese, attualmente inclusa nella Provincia del Capo: per estensione originario dell'Africa meridionale
12585 caffrorum (Adiantum/ Anemia/ Cheilanthes/ Colina/ Lonchitis/ Mohria/ Polypodium, Aster/ Felicia/ Microglossa, Bryodesma/ Selaginella/ Selaginella rupestris f., Ceropegia, Citrullus/ Citrullus vulgaris var., Erica, Holcus/ Panicum/ Sorghum, Melica, Rubus) dei Caffri (dall'arabo kafir miscredente), popolazione abitante la Cafreria, nome dato dai geografi musulmani del XVII secolo alla regione africana a sud dell’equatore, poi nome riservato alla Cafreria inglese, attualmente inclusa nella Provincia del Capo: per estensione originario dell'Africa meridionale
9584 caflischii (Carduus ×, Carex ×, Rubus/ Rubus macrostachys subsp., Viola) in onore del botanico tedesco Jakob Friedrich Caflisch (1817-1882). Responsabile delle collezioni botaniche del Museo di Scienze Naturali e cofondatore della Società di Storia Naturale di Augsburg (Augusta) in Baviera. Autore di Uebersicht der flora von Augsburg, Beiträge zur Flora von Augsburg, Excursions-Flora für das südöstliche Deutschland
26645 cahum (Furcraea) dal nome vernacolare locale di queste piante nel Messico meridionale
26646 Cailliea [Fabaceae] genere dedicato all'esploratore francese René Caillié (1799-1838), primo europeo a visitare nell’aprile del 1828 la mitica Timbuctù nel Mali ritornandone vivo per poterlo raccontare. Il diario del suo viaggio fu pubblicato in tre volumi nel 1830 col titolo Journal d'un voyage à Temboctou et à Jenné dans l'Afrique Centrale. La minuziosa descrizione dei luoghi visitati fu di grande aiuto per i viaggiatori che lo seguirono
26974 caimito (Achras/ Caleatia/ Guapeba/ Labatia/ Lucuma/ Pouteria) nome vernacolare in uso presso le popolazioni peruviane delle pendici andine nelle regioni di Pasco e Huánuco
26647 caineanus, a, um (Browningia/ Castellanosia, Echinopsis/ Lobivia, Parodia, Rebutia/ Sulcorebutia/ Weingartia) piante originarie della Valle de Río Caine nei pressi della città di Potosì in Bolivia
26648 cainii (Calamagrostis) in onore del botanico statunitense Stanley Adair Cain (1902-1995). Professore associato di botanica all’Università del Tenneessee, ordinario all’Università del Michigan ed emerito all’Università della California, è stato un pioniere degli studi ambientali ed ecologici. Autore di numerose pubblicazioni, tra cui Foundations of Plant Geography (1944)
26649 cainito (Chrysophyllum) dal nome vernacolare di questa entità in uso presso le Indie Occidentali
13054 Caiophora [Loasaceae] dal greco καίω caío incendiare, ardere e da φορέω phoréo portare: che reca bruciore, per la presenza di peli urticanti su foglie e steli
10871 cairicus, a, um (Anthemis, Convolvulus/ Ipomoea, Pinus) originario dei pressi de Il Cairo, la capitale dell'Egitto
26651 cairnsianus, a, um
  • (Cycas) in onore di Sir William Wellington Cairns (1828-1888), amministratore coloniale britannico che ha ricoperto vari incarichi a Ceylon, Malacca, Saint Kitts, Honduras e per poche settimane Trinidad. Trasferito in Australia per problemi di salute, fu nominato Governatore del Queensland, carica che mantenne dal 1875 al 1877. Ha preso il suo nome la città di Cairns, sulla costa nord-orientale del Queensland, fondata col suo porto nel 1876 in una posizione strategica dal punto di vista commerciale
    (Caladenia/ Calonema/ Calonemorchis/ Jonesopsis/ Phlebochilus) in onore di Adam Cairns che raccolse l'olotipo
26650 cairnsii (Ficus) dei dintorni di Cairns, Queensland (Australia)
26652 caiuia (Miconia) dal nome vernacolare utilizzato dalla popolazione dello stato di Alagoas in Brasile (probabilmente derivato dalla lingua Tupi caá-yuá che significa dalla foresta o che vive nella foresta)
26653 cajalbanensis, e (Agave, Ayenia, Encyclia, Guapira, Malpighia, Miconia, Oxalis) originario della Sierra de Cajálbana nell'Isola di Cuba
26654 cajan
  • (Cytisus) dal genere Cajan (vedi): passaggio da nome generico a epiteto specifico per mutato ordinamento tassonomico
  • (Cajan, Cajanus) epiteto rafforzativo del nome generico
26655 Cajan [Fabaceae] nomen illeg., sinonimo di Cajanus (vedi)
26657 cajanifolius, a, um (Cajanus/ Atylosia/ Cantharospermum, Clitoria, Crotalaria, Desmodium/ Hedysarum/ Meibomia, Oxalis, Pearsonia/ Phaenohoffmannia/ Pleiospora, Psoralea ) dal genere Cajanus (vedi) e da folium foglia: con foglie simili alle di piante di quel genere
26658 cajanoides (Atylosia, Eriosema/ Rhynchosia, Glicine) dal genere Cajanus (vedi) e dal greco εἶδος éidos aspetto sembianza: simile a piante di quel genere
26656 Cajanus [Fabaceae] dal nome vernacolare malese katjang che significa fagiolo
26659 cajasensis, e (Aylostera, Echinopsis, Rebutia) originario della località di Cajas, provincia di Mendez, Dipartimento di Tarija in Bolivia
(Puya) originaria del Parque Nacional Cajas, Azuay, Ecuador
13656 Cajophora variante grafica invalida di Caiophora (vedi)
841 Cakile [Brassicaceae] secondo alcuni autori deriverebbe da kakeleh, qaqila o qāqullā , nome di queste piante in arabo
26660 cakilefolius, a, um (Othonna, Senecio, Ursinia) dal genere Cakile (vedi) e da folium foglia: con foglie simili a quelle di piante di quel genere
26661 calaba (Calophyllum) dal nome vernacolare utilizzato nelle Indie occidentali per queste piante
9064 calabrellus, a, um (Soldanella) diminutivo di calabrus calabrese (vedi): endemismo calabro di piccole dimensioni
6489 calabricus, a, um (Anthemis/ Anthemis cretica subsp., Asperula/ Ernodea/ Plocama/ Putoria, Astragalus/ Astragalus siculus subsp./ Tragacantha, Cardamine, Carduus ×, Chaerophyllum/ Chaerophyllum hirsutum var., Epipactis, Euphorbia, Festuca/ Leucopoa, Hieracium, Hypericum, Onobrychis, Ophrys ×, Pinus/ Pinus laricio subsp./ Pinus laricio var./ Pinus nigra var., Plantago, Quercus, Rhaponticoides, Rosa, Saponaria, Sesleria/ Sesleria tenuifolia var., Silene, Taraxacum, Thalictrum/ Tripterium, Trifolium, Valeriana, Verbascum) della Calabria, luogo dei primi ritrovamenti, che nel latino medievale e botanico designa la regione italiana che porta questo nome. Il nome attuale di Calabria iniziò ad essere utilizzato al posto di Bruzio (terra dei Bruzi, Bruttium o Brutium) intorno al VII secolo, quando sotto la dominazione bizantina fu unita alla Penisola Salentina, chiamata in epoca classica Calabria. Dopo che i bizantini persero il Salento, sotto l’avanzare dei Longobardi, il nome rimase a designare solo l’estremità meridionale della Penisola Italiana, tra Tirreno e Ionio.
7594 calabrus, a, um (Aegonychon/ Buglossoides/ Lithodora/ Lithospermum, Allium/ Allium carinatum var./ Allium pulchellum var., Asperula/ Cynanchica aristata subsp., Astracantha parnassia subsp./ Astragalus/ Astragalus parnassia subsp./ Astragalus siculus var., Centaurea, Gnaphalium, Hieracium/ Pilosella, Iris/ Iris × germanica var., Limonium, Linum, Luzula/ Luzula campestris var./ Luzula erecta var./ Luzula multiflora subsp./ Luzula multiflora var., Potentilla/ Potentilla argentea subsp./ Potentilla argentea var., Potentilla, Sedum, Silene, Ranunculus, Thalictrum, Viola/ Viola aethnensis subsp./ Viola gracilis var.) calabro, calabrese, da Calabria, luogo dei primi ritrovamenti, che nel latino medievale e botanico designa la regione italiana che porta questo nome. Il nome attuale di Calabria iniziò ad essere utilizzato al posto di Bruzio (terra dei Bruzi, Bruttium o Brutium) intorno al VII secolo, quando sotto la dominazione bizantina fu unita alla Penisola Salentina, chiamata in epoca classica Calabria. Dopo che i bizantini persero il Salento, sotto l’avanzare dei Longobardi, il nome rimase a designare solo l’estremità meridionale della Penisola Italiana, tra Tirreno e Ionio
11528 calaburus, a, um (Muntingia) dal nome vernacolare di queste piante in uso nelle Indie occidentali
26663 Calacanthus [Acanthaceae] dal greco καλός calόs bello e dal genere Acanthus (vedi): genere affine a quello di particolare bellezza
26664 Caladenia [Orchidaceae] dal greco καλός calόs bello e da ἀδήν -ένος adén -énos ghiandola: riferimento al rigonfiamento glandolare del labello
26665 Caladeniastrum [Orchidaceae] dal genere Caladenia (vedi) e dal greco ἄστρον astron astro, stella, per la forma del fiore
26666 Caladiopsis [Araceae] dal genere Caladium (vedi) e dal greco ὄψις ópsis aspetto: simile a quel genere
11932 Caladium [Araceae] da kaladì/kelady, nome vernacolare malese di piante di questo genere
11462 calamagrostis (Achnatherum/ Agrostis/ Arundo/ Lasiagrostis/ Stipa, Calamagrostis, Streptachne) dal genere Calamagrostis (vedi): passaggio da nome generico a epiteto specifico per mutato ordinamento tassonomico
842 Calamagrostis [Poaceae] etimologia non riportata dall’autore, secondo l’ipotesi più accreditata deriverebbe dal greco καλαμάγρωστις calamágrōstis, nome citato da Dioscoride per una pianta non bene identificata, da κάλαμος cálamos canna e ἄγρωστις ágrōstis (vedi) gramigna
11897 Calamaria [Isoetaceae] da calamus canna (dal greco κάλαμος cálamos canna): assomigliante a una canna
26667 calamicola (Arthonia, Cercospora, Diplodia, Favolaschia, Mollisia, Nectria, Oxidothis) dal genere Calamus (vedi) e da colo abitare: funghi che si trovano su un substrato di foglie di specie appartenenti al genere Calamus
26668 calamifolius, a, um (Acacia, Acronia, Anomatheca, Eria, Guzmania, Pinalia, Pleurothallis, Racosperma, Senecio, Tillandsia) da calamus canna e da folium foglia: con foglie simili a quele di una canna
26669 calamiformis, e da calamus canna e da forma forma, aspetto: simile a una canna
  • (Cylindrophyllum/ Mesembryanthemum) per le foglie strette e cilindriche come canne
    (Dendrobium/ Dochrillia) per i lunghi e sottili fusti simili a canne
    (Erica, Euphorbia/ Tirucalia, Rhipsalis) per i rami che assomigliano a canne
12586 calamintha (Calamintha/ Clinopodium/ Melissa/ Satureja/ Thymus, Nepeta) dal genere Calamintha (vedi): passaggio da nome generico a epiteto specifico per mutato ordinamento tassonomico
8169 Calamintha [Lamiaceae] al greco καλαμίνθη calaminthē nome di una pianta aromatica citata da Teofrasto. Di etimologia oscura, la derivazione da καλός calόs bello e da μίνθᾰ míntha menta viene considerata da molti autori piuttosto semplicistica e non documentata
26670 calaminthaefolius, a, um grafia alternativa per calaminthifolius, a, um (vedi)
17966 calaminthifolius, a, um (Ageratina/ Eupatorium/ Kyrstenia, Blepharis, Campanula, Cuphea, Edraianthus, Mentha, Salvia, Sonerila)dal genere Calamintha (vedi) e da folium foglia: con foglie simili a quelle di piante di quel genere
17967 calaminthoides (Coleus/ Solenostemom, Hypoestes, Mentha ×, Micromeria, Nepeta, Orthosiphon, Stenogyne, Thymus) dal genere Calamintha (vedi) e dal greco εἶδος eidos aspetto, sembianza: simile a piante di quel genere
843 calamistrátus, a, um arricciato, da calamístrum, strumento utilizzato nell'antica Roma per arricciare i capelli:
(Acacia) per i rami e ramoscelli sottili e angolosi
(Astragalus) per i peli arricciati sulla pagina superiore della foglia
(Crinum) per le lunghe foglie ondulate e ritorte
(Pelargonium ×) per i lobi delle foglie ondulato-crespati
(Piper) per i peli crespi su entrambi i lati della foglia
(Uvaria) per i frutti ricoperti da lamelle larghe alla base e sottili e ritorte all’apice
(Agaricus/ Inocybe/ Inosperma) per le squame ricurve sul carpoforo
(Borrera) per le lacinie ritorte del tallo
26671 Calamophyllum [Aizoaceae] dal greco κάλαμος cálamos canna e da φύλλον phýllon foglia: per le foglie cilindriche, allungate e sottili
12587 Calamus [Arecaceae] da calamus canna (dal greco κάλαμος cálamos, che richiama il mito di Calamos che annegò nel fiume Meandro e fu trasformato in una canna): per la somiglianza dei fusti sottili delle palme rattan (Calamus rotang) con le canne di bambù
844 calamus Passaggio da nome generico a epiteto specifico per mutato ordinamento tassonomico
(Acorus) dal genere Calamus [Acoraceae] nom. illeg.
(Rotanga) dal genere Calamus [Arecaceae]
12588 Calandrinia [Portulacaceae] in onore dello scienziato svizzero Jean Louis Calandrini (1703-1758). Matematico e consigliere di stato, grande sostenitore delle teorie di Newton, a lui si deve l’edizione dei suoi Principia pubblicata a Ginevra in tre volumi (1739, 1740 e 1742) e sono sue la maggior parte delle annotazioni, anche se ufficialmente attribuite a Thomas Le Sueur e François Jacquier. Scrisse Theses de vegetatione et generatione plantarum, che Kunth cita nel dedicare alla sua memoria il genere Calandrinia
10263 calandrinianus, a, um (Bellevalia /Leopoldia/ Muscari) in onore del botanico italiano Filippo Calandrini (1818-1867). Professore di botanica all’Istituto Agrario di Firenze, profondo conoscitore della flora toscana, collaborò con gli Orti Botanici di Padova, Siena, Milano e Firenze
26672 calandrus, a, um (Mesembryanthemum/ Leipoldtia) dal greco καλός calόs bello e da ἀνήρ, ἀνδρός anér, andrόs maschio, elemento maschile: con stami dal bell'aspetto
26673 Calanthe [Orchidaceae] dal greco καλός calόs bello e da ἄνϑοϛ ánthos fiore: genere con piante dai bei fiori
26674 Calanthea [Capparaceae] dal greco καλός calόs bello e da ἄνϑοϛ ánthos fiore: genere con piante dai bei fiori
26675 Calanthidium [Orchidaceae] dal genere Calanthe (vedi) e dal suffisso diminutivo latino -idium: genere affine a quello, ma di dimensioni ridotte
26677 calanthus, a, um (Acacia/ Racosperma, Aerangis/ Angraecum, Aeschynanthus, Ajuga/ Ajuga ovalifolia var., Assonia/ Dombeya, Besleria, Campylospermum/ Ouratea, Chloraea, Cleistes/ Pogonia, Cnestis, Coccinia, Crocus, Cypripedium ×, Dracocephalum, Epidendrum, Eragrostis, Eulophia/ Lissochilus, Gagea, Geranium, Heteranthocidium/ Oncidium, Inga, Ipomoea, Juncellus, Lastreopsis/ Nephrodium/ Parapolystichum, Maerua, Maxillaria, Momordica, Opuntia, Palicourea, Phaleria, Platystele, Posoqueria, Qualea, Rosa, Siparuna/ Siparuna riparia var., Sorindeia, Sphenostylis, Stelis, Strychnos, Taraxacum) dal greco καλός calόs bello e da ἄνϑοϛ ánthos fiore: specie caratterizzate dalla bellezza dei fiori
26676 Calanthus [Gesneriaceae] dal greco καλός calόs bello e da ἄνϑοϛ ánthos fiore: genere con piante dai bei fiori
26678 calapparius, a, um (Actinorhytis/ Areca/ Pinanga/ Ptychosperma/ Seaforthia) da kalapa o kelapa, nome malese della noce di cocco: per la somiglianza di questa palma con quella del cocco
(Calamus/ Daemonorops/ Palmjuncus) dal nome malese rottan kalappa o rottang kelapa
14094 Calathea [[Marantaceae] da calathus cestello, paniere (dal greco κάλᾰϑος cálathos): perché gli indios del Sudamerica utilizzavano le foglie di piante di questo genere per intrecciare canestri
845 Calathélla [[Tricholomataceae] da calathus cestello, paniere (dal greco κάλᾰϑος cálathos): per la forma a coppa del carpoforo
26679 calathiformis, e da calathus cestello, paniere (dal greco κάλᾰϑος cálathos) e da forma forma, aspetto:
(Castanopsis/ Lithocarpus/ Pasania/ Quercus/Synaedrys) per la cupola che non racchiude completamente la ghianda e non si rompe mai per liberarla
(Ismene/ Pancratium) per la forma della corona
(Trichodesma) per il calice che si accresce notevolmente in frutto
(Astrochapsa/ Chapsa/ Leptotrema/ Thelotrema) per la forma del tallo
(Ceutospora) per la forma del peritecio
846 Calathíscus [Phallaceae] diminutivo di calathus cestello, paniere (dal greco κάλᾰϑος cálathos): per la forma del ricettacolo
847 cálathus (Agaricus/ Clytocybe/ Lepista/ Rhodopaxillus) da calathus cestello, paniere (dal greco κάλᾰϑος cálathos): per la forma del cappello
(Ophiobolus) per la forma del peritecio
26680 Calawaya [Orchidaceae] genere dedicato al Dr. Calaway Homer Dodson (1928-2020), eminente studioso statunitense di orchidee neotropicali. Ha effettuato numerosi viaggi di studio nell’America del sud scoprendo nuove specie di orchidee. Dopo aver lavorato all’università di Miami è stato nominato direttore dei Marie Selby Botanical Gardens di Sarasota (Florida) e successivamente della Rio Palenque Field Station in Ecuador dove si è trasferito per studiare le orchidee andine. Autore di numerose pubblicazioni, tra cui Clasificación de Maxillariae, in collaborazione con Robert Dressler, Biology of orchids, e Native Ecuadorian Orchids
26681 calcairophilus, a, um (Aloë, Guillauminia) dal francese calcaire calcare e dal greco φιλος philos amico: che predilige substrati calcarei
848 calcarae (Statice/ Limonium, Ranunculus) specie dedicate al naturalista palermitano Pietro Calcara (1819-1854)
849 calcarátus, a, um da cálcar, calcáris sperone, dotato di sperone:
(Acacia/ Racosperma) per le stipole spinescenti ricurve
(Acer) per la samara solitaria con una sorta di sperone, traccia di quella abortita
(Achyronia/ Aspalathus) per il rigido sperone in corrispondenza delle cicatrici fogliari
(Alloplectus/ Besleria/ Gasteranthus, Ceratanthus/ Hemsleia/ Platostoma/ Plectranthus, Codonanthe/ Codonanthopsis/ Nematanthus, Goodenia/ Picrophyta, Ionacanthus/ Mellera, Lonicera, Mnemion/ Viola, Origanum, Platostoma, Reldia, Scutellaria, Stylidium, Trapaeolum) per lo sperone alla base della corolla
(Alpinia/ Languas/ Renealmia) per il nettario oblungo
(Amomum/ Meistera) per lo sperone all’apice del calice tubolare
(Aceras/ Himantoglossum/ Himantoglossum caprinum subsp./ Himantoglossum captinum var./ Himantoglossum hircinum subsp./ Himantoglossum hircinum subsp./ Loroglossum/ Loroglossum caprinum var. Loroglossum hicinum var., Amphorkis/ Barlaea/ Cynorkis, Appendicula/ Podochilus, Arachnis/ Armodorum,Biermannia, Bifrenaria/ Lycaste, Centrognium/ Collea/ Eltroplectris/ Neottia/ Pelexia/ Spiranthes/ Stenorrhynchos, Cephalanthera, Ceratostylis, Cheirostylis, Coelogyne, Cryptocentrum/ Maxillaria/ Pittierella, Cymbidium/ Eulophia/ Oeceoclades, Dendrobium, Glossula/ Habenaria/ Peristylus, Masdevallia, Pabstiella/ Pleurothallis/ Specklinia, Schizochilus, Taeniophyllum, Trichoglottis, Wullschlaegelia) per lo sperone alla base del labello
(Annona/ Rollinia) per i petali esterni che si proiettano come speroni
(Arthrostemma/ Monochaetum, Blakea/ Topobea, Christisonia, Desmoscelis/ Lasiandra, Gladiolus) per le antere dotate di sperone
(Bassia/ Sclerolaena) per i due corti speroni alla base del frutto
(Campanula) per le appendici subulate delle lacinie del calice
(Cereus/ Selenicereus/ Hylocereus) per i lobi dello stelo che somigliano a speroni
(Cuphea) per lo sperone alla base del calice
(Dahlstedtia/ Lonchocarpus) per il pronunciato sperone cavo nelle carene (Digitaria) per lo sperone alla base della gluma superiore
(Disporum/ Uvularia) per i tepali provvisti di sperone alla base
(Drimia/ Geschollia/ Ornithogalum/ Urginea, Piper) con riferimento alle brattee floreali
(Erisma/ Qualea) per il calice provvisto di sperone
(Euphorbia/ Pedilanthus) per i ciazi con speroni prominenti
(Justicia/ Rhinacanthus) per il labro superiore lineare subulato
(Miconia/ Tessmannianthus) per l’apice della foglia bruscamente appuntita
(Lagoa/ Metastelma/ Petalostelma/ Zygostelma, Matelea/ Vincetoxicum) per i lobi della corona staminale simili a speroni
(Myrsine/ Rapanea) per i lobi sui rami simili a speroni
(Nemacladus) per i due petali inferiori uniti alla base che formano uno sperone nettarifero
(Nemesia) per lo sperone nel labro inferiore
(Phylica) per l’apice dei petali
(Psittacanthus) per il margine interno dei petali dotato di uno sperone triangolare vicino l’apice
(Stigmaphyllon) per le auricole simili a speroni alla base delle foglie
(Vanhouttea) l’autore (Lemaire) riferisce nel protologo della presenza sul tubo corollino in posizione variabile di uno sperone più o meno visibile, a volte inesistente. Si sospetta che la specie sia stata descritta sulla base di un fiore aberrante, dato che di tale sperone non c’è traccia nei fiori
(Vicia) per il piccolo sperone sul peduncolo alla base del fiore
da calx, calcis calce, calcareo, ricco di carbonato di calcio
(Boraginella/ Trichodesma) per le setole inserite su tubercoli calcarei
7816 calcareus, a, um da calx, calcis calcio: per l'ambiente di crescita costituito da substrato calcareo, alcalino
(Adenocalymma, Adiantum/ Adiantum caudatum var., Albizia, Allium, Ampelocalamus/ Hsuehochloa, Anabasis/ Esfandiari, Anchusa, Andrachne/ Leptopus, Anoectochilus, Anthemis/ Archanthemis, Arisaema, Aspalathus, Aspidium/ Dryopteris/ Sagenia/ Tectaria, Aster/ Olearia/ Walsholaria, Astragalus, Begonia, Boechera, Brahea, Brassaiopsis, Breynia/ Sauropus, Buxus, Calligonum ×, Camchaya/ Koyamasia/ Vernonia, Carduus/ Cirsium/ Cnicus, Centaurea, Cephalaria, Cestichis/ Liparis, Chamaecytisus/ Cytisus austriacus var./ Cytisus pygmaeus var./ Cytisus supinus f./ Cytisus supinus var., Cleistogenes, Cnidoscolus, Codonoboea/ Didymocarpus/ Henckelia, Corydalis/ Corydalis alpestris var., Cotula/ Leptinella, Crassula, Crepidium/ Malaxis/ Microstylis, Croton, Cymopterus/ Cymopterus terebinthinus var./ Pteryxia terebinthina var., Dendrolirium/ Eria, Drosanthemum, Elaeagnus, Elatostema, Embelia, Eriogonum/ Eriogonum ochrocephalum subsp./ Eriogonum ochrocephalum var., Eriospermum, Ferula, Festuca, Firmiana, Galium, Gentiana/ Gentianella, Goniothalamus, Gunniopsis, Heliotropium/ Sericostoma, Heracleum/ Pastinaca, Hieracium, Jasminum, Jatropha, Jurinea, Klasea/ Serratula, Laobambos, Lepturus, Lightfootia/ Wahlenbergia, Liparis, Lobelia, Maesa, Mesembryanthemum/ Titanopsis, Mimosa, Mitrephora, Neonauclea, Oberonia, Pandaca/ Tabernaemontana, Papaver, Penstemon, Pentzia, Phoebe, Planchonella/ Pouteria/ Sideroxylon, Polygala/ Polygala amara var., Pteris ×, Ranunculus, Rhinanthus, Ruschia, Rosa, Rubus, Ruschia, Sempervivum/ Srmpervivum tectoruma var., Sphaeranthus, Stachyurus, Taraxacum, Thymus, Titanopsis, Tulbaghia, Viola, Woodsia/ Woodsia ilvensis var.)
26682 calcaricola da calx, calcis calcio e da colo risiedere, abitare:
  • (Hieracium) per l'ambiente di crescita costituito da substrato calcareo, alcalino
  • (Discothecium, Endococcus, Microthelia, Tichothecium, Verrucaria) funghi che crescono in ambiente calcareo
26683 calcaricus, a, um (Phemeranthus, Talinum, Trifolium) da calx, calcis calcio: per il substrato preferito, su affioramenti calcarei
850 calcáris (Inocybe) probabile riferimento al substrato calcareo che caratterizza l'ambiente di crescita del fungo
10617 calcarius, a, um da calx, calcis calce, attinente al calcare:
  • (Centella, Corytholoma, Oxalis, Rechsteineria, Senecio, Sesleria) probabile riferimento al substrato calcareo che caratterizza l'ambiente di crescita della pianta
  • da cálcar, calcaris sperone, per lo sperone alla base del labello:
    (Dendrobium/ Dendrobium brevicaule subsp., Pedilonum)
26684 Calcearia [Orchidaceae] da cálceus scarpa: per la forma del labello
851 calceátus, a, um calzatura, da cálceo calzare, mettere le scarpe:
(Aa/ Altensteinia, Coelogyne, Pholidota, Satyrium) per il labello a forma di scarpa
(Agaricus/ Fungus/ Geophila/ Stropharia, Mycena) fornito di scarpa, in riferimento alla base
10289 calcedonicus, a, um grafia errata per chalcedonicus (vedi)
26685 calceiformis, e da calcéus scarpa e da forma aspetto, a forma di scarpa:
(Aristolochia/ Aristolochia oblongata subsp.) per la forma del calice con il labello
(Ceratostylis, Chitonanthera/ Octarrhena) per la forma dell’apice del labello
(Pandanus) per la forma della spata floreale
852 Calceolaria [Scrophulariaceae] da calceolus, scarpetta, pantofola: per la forma del labro inferiore a forma di pantofola
853 calceolária, calceoláriae, calceolárium, a, um da calcéolus scarpetta, pantofola (diminutivo di cálceus scarpa):
(Aporum/ Epidendrum, Cymbidium, Dendrobium, Hybanthus/ Ionidium/ Pombalia/ Solea/ Viola, Ionidium) con riferimento diretto o indiretto alla presenza nel fiore di un petalo modificato a forma di pantofola
(Piper) per la brattea a forma di pantofola
12589 calceolaris, e a forma di scarpetta, da calcéolus scarpetta: (Acronia/ Pleurothallis) con riferimento al sinsepalo
(Aerides/ Epidendrum/ Gastrochilus/ Saccolabium, Ascochilus, Chaubardiella/ Stenia, Macroclinium/ Notylia/ Pterostemma/ Sarmenticola, Pseudolepanthes/ Trichosalpinx, Stelis) con riferimento al labello
(Festuca) in riferimento all’uso da parte degli Svaneti (popolazione della Svanezia, Georgia) delle lunghe foglie come imbottitura delle loro scarpe a barchetta
26686 calceolatus, a, um da calcéolus scarpetta, pantofola (diminutivo di cálceus scarpa):
(Achyranthes/ Psilotrichum, Piper) per la forma delle brattee
(Benthamia, Catasetum, Mormodes, Stanhopea) per il labello a forma di pantofola
(Sarracenia) per la forma degli ascidi
(Selaginella) per la forma della foglia intermedia
26687 calceoliformis, e da calcéolus scarpetta, pantofola (diminutivo di cálceus scarpa) e da forma aspetto:
(Chenopodium/ Dondia/ Lerchia/ Schoberia/ Suaeda) con riferimento ai sepali
(Herminium/ Platanthera/ Smithorchis) con riferimento al labello
12590 Calceolus [Orchidaceae] da calcéolus scarpetta, pantofola (diminutivo di cálceus scarpa): per la forma del labello
854 calcéolus, a, um da calcéolus, i scarpetta, pantofola (diminutivo di cálceus scarpa):
(Aerobion/ Angraecum/ Epidorkis/ Gomphocentrum/ Macroplectrum/ Mystacidium, Bulbophyllum, Oligochaetochilus/ Pterostylis, Sarcochilus/ Thrixspermum, Stanhopea, Stelis, Taeniophyllum) per la forma del labello
(Aneilema, Besleria/ Gasteranthus/ Gasteranthus calcaratus subsp.) per la forma del petalo anteriore
(Asclepias) per i lobi della corona a forma di pantofola
da calx, calcis calce, attinente al calcare:
(Schoenus) per il substrato calcareo su cui cresce
855 cálceus, a, um (Corticium, Exidiopsis, Fusamen, Ramularia) da calx, cálcis calcio o calcina: funghi che crescono in ambiente calcareo
20723 calchasii (Ophrys ×) ibrido scoperto nelle vicinanze dell'Abbazia di Santa Maria di Pulsano (Puglia) costruita nel 591 sui resti di un antico tempio dedicato a Κάλχας Cálchas Calcante, indovino greco discendente da Apollo
23254 calcicola (Acacia, Allamanda, Alsophila, Amorphophallus, Anthyllis, Asparagus, Asplenium, Asystasia, Begonia, Betula, Blainvillea, Bossiaea, Bulbinella, Campanula, Cardamine, Carex, Cerastium, Clematis, Coelogyne, Coleus, Cotula, Cycas, Cyperus, Cypripedium, Dendrobium, Dioscorea, Draba, Erica, Erigeron, Eucalyptus, Euphorbia, Ficus, Gagea, Garcinia, Gladiolus, Grevillea, Hibiscus, Hieracium, Hypericum, Ilex, Impatiens, Indigofera, Ipomoea, Ixora, Jasminum, Lachenalia, Lygisma, Marsdenia, Matelea, Medinilla, Melaleuca, Metalasia, Mimosa, Myrcia, Narcissus, Ocotea, Operculicarya, Osteospermum, Pandanus, Passiflora, Pavonia, Peperomia, Philadephus, Pitcairnia, Pseudobombax, Ruschia, Salvia, Saurauia, Semecarpus, Senecio, Strobilanthes, Tabebuia, Taxus, Terminalia, Tillandsia, Toxicodendron, Varronia, Villarrealia, Wrightia) da calcium calcio e da colo abitare: che vegeta su substrati ricchi di calcio
23482 calcigenus, a, um (Arabis, Aspidium, Festuca, Hieracium) da calcium calcio, il 20-esimo degli elementi, e dal greco γένος génos nascita: che nasce in ambienti ricchi di calcio
856 calcitrapa da calx calcis calcagno, piede e trapa trappola, tribulo o tribolo, arma di difesa romana a quattro punte metalliche, di cui tre fanno da base e una è rivolta sempre verso l’alto, utilizzata per azzoppare i cavalli, in particolare quelli che trainavano i carri:
(Acaena, Echinopepon, Sommea) per i frutti spinosi
(Arctium/ Cousinia, Calcitrapa/ Centaurea/ Rhaponticum, Calycera, Centaurea calcitrapa subsp./ Setachna, Blepharis) per le brattee involucrali terminanti con lunghe spine che possono ferire le zampe o i piedi di chi calpesta la pianta
(Hybidium/ Ocymastrum) per le foglie pennato-laciniate simili a quelle della Calcitrapa
(Triglochin/ Triglochin centrocarpa var.) per il frutto che ha alla base sei lunghe spine orizzontali da sembrare una miniatura del tribolo
(Aspicilia, Caloplaca/ Flavoplaca) perché è facile cadere in trappola quando si cerca di identificarli
6598 calcitrapae (Centranthus/ Rittera/ Valeriana) genitivo di calcitrapa (vedi) per le foglie pennato-laciniate simili a quelle della Calcitrapa (Centaurea calcitrapa)
(Filaspora/ Rhabdospora/ Septoria) perché rinvenuta sui fusti morti del Centranthus calcitrapae
(Puccinia) perché parassitizza le foglie della Centaurea calcitrapa, come riportato nel protologo (ma non solo)
9611 calcitrapifolius, a, um (Podospermum/ Podospermum laciniatum var./ Scorzonera/ Scorzonera laciniata subsp.) da calcitrapa (vedi) e da folium foglia: per le foglie laciniate simili a quelle della Calcitrapa (Centaurea calcitrapa)
9701 caldesi, ii (Agropyron) specie dedicate al botanico e micologo italiano Ludovico Caldesi (1821-1884), faentino, patriota, garibaldino e deputato al Parlamento. Allievo di Filippo Parlatore, ne curò la sezione relativa alle Primulaceae della Flora italiana, pubblicò in due parti sul Giornale Botanico Italiano le sue ricerche sulla flora faentina (Florae Faventinae Tentamen). Ha lasciato per testamento il suo erbario all’Orto Botanico dell’Università di Bologna e la ricca biblioteca alla Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza
857 Caldesia [Alismataceae] genere di funghi dedicato al botanico e micologo italiano Ludovico Caldesi (1821-1884), faentino, patriota, garibaldino e deputato al Parlamento. Allievo di Filippo Parlatore, ne curò la sezione relativa alle Primulaceae della Flora italiana, pubblicò in due parti sul Giornale Botanico Italiano le sue ricerche sulla flora faentina (Florae Faventinae Tentamen). Ha lasciato per testamento il suo erbario all’Orto Botanico dell’Università di Bologna e la ricca biblioteca alla Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza
858 Caldesiella [Thelephoraceae] genere di funghi dedicato al botanico e micologo italiano Ludovico Caldesi (1821-1884), faentino, patriota, garibaldino e deputato al Parlamento. Allievo di Filippo Parlatore, ne curò la sezione relativa alle Primulaceae della Flora italiana, pubblicò in due parti sul Giornale Botanico Italiano le sue ricerche sulla flora faentina (Florae Faventinae Tentamen). Ha lasciato per testamento il suo erbario all’Orto Botanico dell’Università di Bologna e la ricca biblioteca alla Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza
12013 calendula (Arctotheca) da calendae, il primo giorno del mese nel calendario romano: allusione alla fioritura che si protrae per parecchi mesi (calende greche...)
859 Calendula [Asteraceae] da calendae, il primo giorno del mese nel calendario romano: allusione alla fioritura che si protrae per parecchi mesi (calende greche...)
9077 calendulaceus, a, um (Sphagneticola) da Calendula (vedi), un genere delle Asteraceae: simile alla calendula
860 Calepina [Brassicaceae] nome di fantasia inventato da Adanson; secondo alcuni Autori farebbe riferimento alla città di Aleppo in Siria, dall'arabo Halep, erroneamente traslitterato in Chalep da alcuni
10799 Calibrachoa [Solanaceae] genere dedicato al farmacista e botanico spagnolo Antonio de la Cal y Bracho (1766-1833); emigrato in Messico in coincidenza con la Reale spedizione botanica diretta da Sessé e Cervantes, fu assai vicino a quest'ultimo; dal 1785 fu capo farmacista dell'Ospedale di San Pedro a Puebla e si batté per per lo svecchiamento della professione di farmacista e per l'insegnamento della botanica sistematica sul modello di Madrid e Città del Messico, creando anche un effimero orto botanico. Per quale notizia in più (clicca qui)
7095 Calicotome [Fabaceae] dal greco κάλυξ, υκοϛ cályx, -ykos calice, involucro e τομή tomé sezione, taglio: calice tagliato, riferimento al calice che si divide in due all'antesi
6775 californicus, a, um (Abutilon, Aesculus, Amaranthus, Anemopsis, Angelica, Aralia, Aristolochia, Asclepias, Blitum, Brickellia, Coreopsis, Crossosoma, Croton, Cymopterus, Damasonium, Elymus, Encelia, Ephedra, Eriodictyon, Erysimum, Erythronium, Eschscholzia, Eulobus, Eulophus, Extriplex, Filago, Fremontodendron,Geranium, Gonolobolus, Gossypium, Gutierrezia, Helianthella, Helianthus, Hesperochiron, Hulsea, Juniperus, Justicia, Lasthenia, Ligusticum, Linanthus, Linum, Lithospermum, Lomatium, Lophotocarpus, Lythrum, Metastelma, Micropus, Machaerocarpus, Malacothrix, Narthecium, Nemacladus, Neokochia, Pediomelum, Penstemon, Pityopus, Platystemom, Pleuropogon, Pseudognaphalium, Pycnanthemum, Ranunculus, Ribes, Ruellia, Rumex, Schoenoplectus, Senecio, Sisyrinchium, Streptanthus, Suaeda, Taraxacum, Torreya, Tropidocarpum, Veratrum) da California uno degli Stati Uniti: californiano, della California
861 caligátus, a, um da caligă scarpone dei soldati romani:
(Centropogon) per il tubo del calice che ricorda il tubo della caliga
dal verbo caligo, essere avvolto dalla nebbia:
(Phyllanthus) perché vive avvolto dalla nebbia come quella prodotta dalle cascate di Tello (Camerun)
da caligă scarpone dei soldati romani, calzato, rivestito:
(Agaricus/ Armillaria/ Mastoleucomyces/ Sphaerocephalus/ Tricholoma, Cortinarius/ Phlegmacium, Otidea/ Peziza, Podospora) per il gambo rivestito dai residui del velo generale
8176 Calla [Araceae] etimologia controversa; secondo alcuni autori deriva dal greco καλλαιον callaion cresta di gallo, perché il suo fiore rassomiglia ai bargigli (appendici carnose che guarniscono il collo del gallo); secondo altri dal greco κάλλος cállos bellezza
10916 calleryanus, a, um (Eugenia/ Syzygium, Daphniphyllum, Gonocaryum/ Phlebocalymna, Ligustrum, Memecylon, Photinia/ Pourthiaea/ Stranvaesia, Pyrus, Solanum) in onore del sinologo, missionario e raccoglitore di piante italiano naturalizzato francese Giuseppe Gaetano Pietro Massimo Maria Calleri (Joseph Maxime Marie Callery) (1810-1862). Ordinato sacerdote a Parigi fu inviato come missionario in Corea. Durante il viaggio visitò Giacarta e le Filippine prima di raggiungere Macao dove iniziò a studiare cinese e coreano, interessandosi anche alla flora e geologia del luogo. Dopo un tentativo fallito di raggiungere la Corea, ritornò a Macao dove iniziò a raccogliere intensivamente piante, avendo intenzione di abbandonare la vita religiosa per dedicarsi alle scienze naturali, approfondendo nel frattempo la conoscenza della lingua e della cultura cinese. Dopo un breve ritorno in Francia, dove lasciò le missioni, ritornò in Cina come interprete dell’ambasciatore straordinario francese presso il governo cinese. Conclusa la missione, al cui successe diede un notevole contributo, ritornò in Francia, dove ne chiese ufficialmente la nazionalità, anche se non è certo l’abbia ottenuta, non essendoci documenti in tal senso. Oltre che per il suo contributo alla conoscenza della flora dei luoghi visitati è noto per essere stato uno dei più grandi sinologi del suo tempo
10800 Calliandra [Fabaceae] dal prefisso greco καλλι- kalli- bello e ἀνήρ, ἀνδρός aner, andrós maschio: dai bei stami, allusione ai rossi pennacchi che caratterizzano questo genere
27014 Callianthe [Malvaceae] dal greco καλλὸς callὸs bello e ἄνθος anthos fiore, con ovvio riferimento
862 Calliánthemon grafia errata per Callianthemum (vedi)
6560 Callianthemum [Ranunculaceae] dal prefisso greco καλλι- kalli- bello e ἄνθεμον ánthemon fiore
13644 callianthemus, a, um (Erigeron, Rumex, Vicia) dal prefisso greco καλλι- kalli- bello e ἄνθεμον ánthemon fiore
9512 callianthus, a, um (Aconitum, Acetosella/ Oxalis, Acrocephalus, Aloe, Alstroemeria, Begonia, Berberis, × Brigandra/ × Gomiocharis, Caesia, Calvoa, Cassia, Cereus/ Monvillea, Corydalis, Crataegus, Crotalaria, Dalea/ Parosela, Desmodium/ Desmodium elegans subsp./ Ototropis/ Sunhangia, Didymosalpinx, Dolicolobium, Dysoxylum/ Epicharis, Echiochilon, Fagopyrum, Galphimia, Gladiolus, Gravesia, Grevillea/ Hakea, Guatteria, Habracanthus, Haumaniastrum, Hieracium, Hosta, Hypericum, Ixora, Jaltomata, Justicia, Lobivia huascha var./ Trichocereus, Limonium/ Limonium drepanostachyum subsp., Matucana, Medinilla, Mentha/ Mentha longifolia var./ Mentha sylvestris subsp., Neoraputia, Nymphaea, Ophiorrhiza, Ophrys/ Ophrys oxhyrrhynchos subsp., Orchis ×, Primula, Psychotria/ Uragoga, Pyrola, Ranunculus, Rebutia/ Rebutia wessneriana var, Rhodiola/ Sedum, Rubus ×, Salix ×, Scrophularia, Sida, Sobralia, Solanum, Spermacoce, Strasburgeria, Thalictrum, Verbena, Zingiber) dal prefisso greco καλλι- kalli- bello e ἄνϑοϛ ánthos fiore: dai bei fiori
12591 Callicarpa [Lamiaceae] dal prefisso greco καλλι- kalli- bello e da καρπός carpós frutto: dai bei frutti
863 callicárpus, a, um (Arbutus, Dianella, Hexalobus/ Uvaria, Bowringia/ Leucomphalos, Burchardia, Hulsea/ Hulsea vestita var., Hydrocotyle, Erysimum, Inga, Oryctanthus, Podophyllum/ Podophyllum peltatum f., Sambucus, Solanum, Szovitsia) dal prefisso greco καλλι- kalli- bello e καρπός carpós frutto: dai bei frutti
13657 Callichroa [Asteraceae] dal prefisso greco καλλι- calli- bello e χρόα, χρόας chróa, chróas pelle, carnagione, colore: per il bel colore
864 callíchrous, a, um dal prefisso greco καλλι- calli- bello e da χρόα chróa carnagione, colore, dal bel colore:
(Achillea/ Anthemis, Alyssum/ Odontarrhena, Astragalus, Dianthus, Hedysarum, Hermione, Hieracium, Nepeta, Romulea, Sedum) con riferimento ai fiori
(Chaetomitrium, Drepanium/ Hypnum/ Hypnym uncinatum var./ Stereodon, Phyllogonium) con riferimento alle foglie
(Poa) con riferimento alle glume
17078 Callicoma [Cunionaceae] dal prefisso greco καλλι- calli- bello e da κόμη kóme capelli: riferimento ai ciuffetti gialli dei capolini florali
8784 callieri (Alyssum repens var., Anthemis, Festuca/ Festuca ovina var., Gagea/ Gagea szovitsii var., Koeleria/ Koeleria splendens var., Orobanche/ Orobanche crenata var., Potentilla/ Potentilla astracanica subsp./ Potentilla taurica var./ Potentilla taurica f., Thymus, Tulipa) specie dedicate al botanico e farmacista tedesco Alfons S. Callier (1866-1927) che erborizzò principalmente in Caucaso, Crimea e Ucraina
13841 Callilepis [Asteraceae] dal prefisso greco καλλι- calli- bello e da λεπίϛ lepís scaglia, squama: dalle belle squame, con riferimento all’involucro di brattee che circonda il ricettacolo
13840 callilepis dal prefisso greco καλλι- calli- bello e da λεπίϛ lepís scaglia, squama: dalle belle squame
(Antennaria, Carduus/ Cirsium/ Cirsium americanum var., Vernonia, Chromalaena/ Eupatorium, Diplostephium, Eremosis/ Lepidonia/ Vernonia/ Vernonia steetzi var., Gnaphalium, Verbesina) con riferimento all’involucro di brattee che circonda il ricettacolo
(Desmodium/ Meibomia) con riferimento alle brattee alla base dei fiori
865 callimórphus, a, um (Hieracium/ Pilosella, Monnina, Passiflora, Pseudabutilon/ Sida/ Wissadula, Ranunculus/ Ranunculus fallax subsp., Rhododendron, Rubus, Selaginella, Spilanthes) dal prefisso greco καλλι- calli- bello e da μορφή morphé forma, apparenza: di bell’aspetto
9831 Callipeltis [Rubiaceae] dal prefisso greco καλλι- calli- bello e πέλτη pélte piccolo scudo, riferimento alle grandi brattee che racchiudono il frutto
9563 calliprinos (Quercus, Baccharis) dal prefisso greco καλλι- calli- bello e da πρῖνος prinos leccio, a sua volta derivato da "πρίω prío" io sego: con foglie piacevolmente seghettate
11557 Callisia [Commelinaceae] dal greco κάλλος cállos bellezza: per il suo aspetto
13658 callistemon (Acacia/ Anneslia/ Calliandra, Albizia, Allium, Begonia, Swartzia, Thalictrum, Xeronema) dal prefisso greco καλλι- calli- bello e στήμων stémon stame: dai bei stami
10802 Callistemon [Myrtaceae] dal prefisso greco καλλι- calli- bello e στήμων stémon stame: dai bei stami
8180 Callistephus [Asteraceae] dal prefisso greco καλλι- calli- bello e στεφοσ stephos corona, ghirlanda. Etimologia non riportata dall’autore, secondo alcuni fa riferimento al capolino, secondo altri al caratteristico pappo
866 callísteus, a, um (Cortinarius, Agaricus, Puccinia) dal greco κάλλίστος kállistos bellissimo, superlativo di κᾰλος calós bello
867 Callistospórium [Tricholomataceae] dal greco κάλλιστος kállistos bellissimo, appariscente, attraente e simili (superlativo di κᾰλός calós bello) e da σπορά sporá spora, seme: dalle bellissime spore
12592 callistus, a, um (Ceratostema, Crataegus, Cyperus, Drosera, Eriogonum, Gladiolus, Mandevilla, Oncodium/ Vitekorkis, Streptanthus, Strophanthus) dal greco κάλλίστος kállistos bellissimo, superlativo di κᾰλος calós bello
13659 callithrix (Astragalus, Calandrinia, Eriophorum, Mimosa) dal prefisso greco καλλι- calli- bello e ϑρίξ, τριχóϛ thríx, trichόs peli, capelli, chioma, vello:
(Astragalus, Hedysarum) con riferimento alla pubescenza cotonosa che ricopre i legumi
(Calandrinia) per il calice rivestito da folti e lunghi peli bianchi e gialli
(Calycosia) per la copiosa peluria rossiccia di brattee e calice
(Cephaelis/ Gamotopea/ Palicourea/ Psychotria) per la pubescenza che ricopre caule e piccioli
(Dicranopygium) per i lunghi vistosi staminoidi
(Dracula) per i fiori pelosi che somigliano ai piccoli mammiferi del genere Callithrix
(Eriophorum) per i bianchi pennacchi delle infiorescenze
(Mimosa) per i lunghi e numerosi stami
(Saurauia) per l’attraente fogliame
13332 callithyrsus, a, um dal greco κᾰλος calós bello e θυρσός thyrsós tirso, il bastone delle baccanti avvolto da foglie con una pigna in cima:
(Echium, Hypericum/ Hypericum elongatum subsp./ Hypericum hyssospifolium subsp./ Hypericum hyssospifolium var., Rubus, Ixora) per le dense infiorescenze terminali
868 Callitriche [Callitrichaceae] dal prefisso greco καλλι- calli- bello e da ϑρίξ, τριχóϛ thríx, trichόs peli, capelli, chioma, vello: per i lunghi e sottili fusti
13660 callitrichoides (Alsinastrum/ Elatine, Anacharis/ Elodea, Bacopa/ Hydranthelium/ Willichia, Cardamine, Dubrueilia, Euphorbia, Globiera/ Hemianthus/ Micranthemum, Hedyotis/ Oldenlandia/ Oldenlandiopsis, Herpestis/ Morgania, Myriophyllum/ Vinkia, Phyllanthus, Veronica) da Callitriche (vedi), genere delle Callitrichaceae, e dal greco εἶδος eídos aspetto: simile a una Callitriche
12593 Callitris [Cupressaceae] dal prefisso greco καλλι- calli- bello e da τρέις tréis tre: perché foglie, squame dei coni e lobi della columella sono disposti a terne
869 Callitropsis [Cupressaceae] da Callitris (vedi), un genere delle Cupressaceae, e dal greco ὄψις ópsis aspetto, somiglianza: simile a una Callitris
16449 callocephalus, a, um (Conyza/ Psiadia, Paepalanthus) dal greco καλός calόs bello e da κεφαλή cephalé testa, capo: con bei capolini
870 Callorína [Dermateaceae] diminutivo di Calloria un genere di funghi
7761 callosus, a, um calloso, dalla pelle indurita, coriaceo:
(Acacia/ Rubus) per le callosità presenti sui rami
(Achyronia/ Aspalathus/ Paraspalathus) con riferimento alle stipole
(Acaliyha/ Ricinocarpus, Actinidia, Alsophila/ Cyathea, Betula, Bulbophyllum, Capparis, Carvia/ Ruellia/ Strobilanthes, Cheiranthus/ Heliophila, Clusia, Conyza, Coreopsis, Crataegus, Ficus, Gratiola, Lithospermum/ Moltkia, Philodendron, Photinia/ Pourthiaea/ Pyrus, Plinia, Saxifraga/ Evaiezoa, Stachyurus) con riferimento alle foglie
(Ageratum/ Alomia, Aspilia/ Wedelia) per il callo alla base degli acheni
(Agrostophyllum/ Appendicula/ Podochilus) per il callo tricarenato alla base del labello
(Alangium) per l’epicarpo coriaceo
(Arundinaria/ Chimonobambusa/ Chimonocalamus/ Sinobambusa) per la base callosa del picciolo
(Aspidium/ Cyclosorus/ Dryopteris/ Nephrodium/ Pneumatopteris/ Thelypteris) per la fronda membranacea
(Avena/ Melica/ Schizachne/ Schizachne purpurascens subsp./ Schizachne purpurascens var.) con riferimento ai fiori delle spighette
(Begonia) per le callosità all’apice dei piccioli e alla base della foglia
(Brachyotum, Eriocaulon, Florestina/ Othake/ Palafoxia/ Polypteris/ Stevia, Gagea/ Gagea minima var./ Ornithogalum, Gelasia/ Podospermum/ Scorzonera, Luzula, Phylica/ Trichocephalus/ Tylanthus, Plantago) per l’apice calloso della foglia
(Calanthe/ Limodorum/ Phaius, Camarotis/ Cleisostoma/ Micropera/ Sarcanthus, Pleurothalis) per i due tubercoli callosi sul labello
(Catasetum/ Myanthus) per il tubercolo calloso vicino la base del labello
(Chamaemelum/ Tripleurospermum) per gli apici mucronati e callosi delle lacinie
(Cnicus) per la presenza di un callo sotto la punta spinosa delle brattee che circondano il ricettacolo
(Collinsia) per le callosità su labbro inferiore
(Corybas/ Corysanthes) per le striature callose sul labello
(Cuphea) per le due nervature dorsali del calice che terminano come due callosità libere
(Cuscuta) per il calice carnoso
(Cycorium) per la gibbosità callosa alla base delle brattee interne della calatide
(Deckera/ Helminthia, Lactuca/ Prenanthes, Quercus) per i denti callosi delle foglie
(Demorchis/ Gastrodia) per il callo sulla superficie interna dei sepali laterali
(Dianthus) per il margine calloso delle foglie inferiori
(Dolichos) con riferimento al ricettacolo
(Eria, Mallola/ Robiquetia, Octomeria, Pachygenium/ Pelexia, Sobralia) per il callo alla base del labello
(Euphrasia) per i margini callosi della foglia
(Euosma/ Logania/ Orianthera) per la base callosa dei lobi della corolla
(Festuca/ Festuca ovina subsp., Oxodium/ Peltobryon/ Piper/ Schilleria) per le due callosità alla base della foglia
(Gigantochloa) per la scaglia callosa da un lato dell’apice della guaina fogliare
(Haemanthus) per le rosse e spesse brattee, lucide e consistenti, che circondano l’infiorescenza
(Heliotropium) con riferimento al fusto
(Hibiscus) per la base callosa dell’involucro
(Lilium) con riferimento al pedicello
(Lisianthius) con riferimento al picciolo
(Marsdenia, Pandaca/ Tabernaemontana) per l’anello calloso nella fauce della corolla
(Mimosa/ Mimosa dolens subsp.) per la base callosa dei piccioli
(Panicum) per la ligula membranacea
(Plagiogyria) per la callosità rotonda alla base delle pinnule
(Poa) per la base ispessita della foglia
(Pteronia) per l’apice calloso delle brattee dell’involucro
(Rumex/ Rumex patentia var.) per i tubercoli callosi sulla valva maggiore, di cui uno grande, prominente e ovato, gli altri piccoli
(Sabia) per le cinque prominenti ghiandole indurite su un lato del disco
(Senecio) per le spesse e succulente foglie
(Solanum) per il pericarpo molto spesso e i frutti duri quando secchi
(Spiraea) per le callosità ai due lati della base del picciolo
(Turnera) con riferimento ai filamenti
(Viola) per i margini calloso-serrati delle foglie
(Vitis) per i minuscoli dentelli callosi
26833 Callowiana (Lantana) gruppo di ibridi; crasi tra L. ca(mara) e L. (se)llowiana, dal nome commerciale con cui vennero commercializzati a partire dal 1952 dal vivaio Monrovia (Azusa, California) che li pubblicizzò come "una specie interamente nuova prodotta dall’ibridazione di L. camara e L. sellowiana che mantiene solo le migliori caratteristiche di entrambe". La reale parentela di questi ibridi è discussa; secondo Saunders i genitori sono la cultivar tetraploide L. depressa var. depressa × L. strigocamara
871 Calluna [Ericaceae]dal greco καλλύνω kallúno (da κάλλος kallos bellezza) pulire, rendere bello, spazzare: per i suoi rami che venivano usati per fabbricare scope
22079 calocaerinus, a, um (Ophrys/ Ophrys fusca subsp.) dal greco κᾰλοκαιρινός calocairinόs estivo, della bella stagione: riferimento al tardivo periodo di fioritura
26707 calocarpus, a, um (Adesmia/ Adesmia grandiflora var./ Patagonium, Antitaxis/ Pycnarrhena, Aporosa/Cyclostemon/ Drypetes, Aria japonica f./ Micromeles/ Sorbus japonica var., Banisteria, Bleekeria/ Lactaria/ Ochrosia, Brachyscome, Disciphania, Cnetis, Combretum, Copelandriopteris/ Pteris/ Schizostege, Cotoneaster/ Cotoneaster multiflorus var./ Cotoneaster przewalskii var./ Pyrus, Cyclostemon, Diasperus/ Glochidion/ Phyllanthus, Eleocharis, Euonimus/ Glyptopetalum, Fimbristylis, Mallotus, Myristica/ Palala, Panicum, Psychotria, Rosa, Schizostegeopsis, Scirpus, Siparuna, Taraxacum) dal greco κᾰλος calós bello e da καρπός carpόs frutto: bel frutto
872 Calocedrus [Cupressaceae] dal greco κᾰλος calós bello e dal genere Cedrus (vedi): bel cedro
11428 Calocera [Dacrymycetaceae] dal greco κᾰλος calós bello e κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno: con belle corna, per la forma del carpoforo
873 calócerus, a, um (Lepidostroma) dal greco καλός calós bello e da κέρας, -ατοϛ céras, -atos corno: con belle corna, per la forma del carpoforo
12594 calochromus, a, um (Hieracium, Lepanthes, Solanum) dal greco κᾰλος calós bello e da χρῶμα chroma colore: dai bei colori
874 calóchrous, a, um dal greco κᾰλóς calós bello e da χρόα chróa carnagione, colore, dai bei colori:
(Cyperus/ Cyperus debilissimus var., Hygroamblystegium/ Pseudoleskea, Taraxacum - Agaricus, Amanita, Cortinarius, Dicephalospora/ Orbilia, Gloesporidium, Mycena)
875 Calócybe [Tricholomataceae] dal greco κᾰλος calós bello e κύβη cýbe testa: fungo dal bel cappello
8671 calocymus, a, um (Hieracium) dal greco κᾰλος calós bello e da κῡμα cyma gambo, stelo: dal bello stelo
9040 calodendron (Salix ×) dal greco κᾰλος calόs bello e δένδρον déndron albero
12595 Calodendrum [Rutaceae] dal greco κᾰλος calós bello e δένδρον déndron albero: albero con fiori spettacolari
876 cálodon (Hieracium, Dimorphanthera, Pilosella) dal greco κᾰλος calós bello e dal greco ionico ὀδών odón dente: dalla bella dentatura
13647 Cálodon [Bankeraceae] dal greco κᾰλος calós bello e dal greco ionico ὀδών odón dente: dalla bella dentatura
13646 Calolepis [Cookellaceae] dal greco κᾰλος calós bello e λεπίς lepís rivestimento, squama: dalle belle squame
877 calólepis dal greco κᾰλος calós bello e λεπίς lepís rivestimento, squama, dalle belle squame:
(Acosta/ Centaurea) per le squame dell’involucro provviste di ciglia su entrambi i lati, più lunghe del loro diametro
(Calamus/ Palmijuncus) per le lucide squame purpureo-nerastre che ricoprono il frutto
(Cousinia) per le squame dell’involucro regolarmente imbricate con una spina ricurva molto corta all’apice, margine bianco-lanato e dorso carenato verde tendente al purpureo
(Cyathea/ Hemitelia) per la base ricoperta da numerose lucide squame imbricate bianche con una linea bruna al centro
(Fuirena/ Scirpus) per le squame grigie con lunghi peli e una spina giallastra ricurva
(Lithocarpus) per le squame pelose delle gemme
(Agaricus/ Crepidotus/ Derminus) per le squame sulla superficie del cappello che spiccano per il colore più scuro
23741 calomorphus, a, um (Taraxacum) dal greco κᾰλος calós bello e da μορφή morphé forma, aspetto: di bell'aspetto
12285 Calophyllum [Clusiaceae] dal greco κᾰλος calós bello e φύλλον phýllon foglia: riferimento alle belle venature delle foglie
878 calophýllus, a, um dal greco κᾰλος calόs bello e φύλλον phyllon foglia, con belle, attraenti foglie o lamelle (nel caso di funghi) o lacinie del tallo (licheni):
(Ageratina, Alafia, Annona, Ardisia, Artemisia, Artocarpus, Astragalus, Athanasia, Banksia, Barleria, Biophytum, Blakea, Bourreria, Cardiopetalum, Clermontia, Corybas, Corymbia, Crepidium, Cryptolepis, Cuphaea, Cyclodium, Cyclopogon, Delphinium, Dendrobium, Dolomiaea, Dracocephalum, Dyospiros, Elatostema, Ellipanthus, Garcinia, Hireracium, Hydnocarpus, Ipomoea, Jasminum, Lactuca, Lithocarpus, Magnolia, Memecylon, Miconia, Microchilus, Microcos, Mucuna, Myrcia, Pachira, Palaquium, Pancheria, Perezia, Periploca, Piper, Piptostigma, Pitcairnia, Psychotria, Quercus, Rhabdophyllum, Rhaphidophora, Rourea, Rubus, Rhus, Sercolea, Taraxacum, Terminalia, Uvariodendron, Xylopia, Ziziphus) per le belle, attraenti foglie
(Agaricus/ Eccilia/ Rhodophyllus, Camarophyllus/ Hygrophorus/ Limacium) per le attraenti lamelle
(Pannaria/ Psoroma) per le lacinie del tallo
879 calópodus, a, um (Cirsium, Sida) dal greco κᾰλος calós bello e da πούς, ποδός, poús, podós piede, gambo: dal bel gambo
12596 Calopogon [Orchidaceae] dal greco κᾰλος calόs bello e da πώγων pόgon barba: dalla bella barba: riferimento ai peli ghiandolari al centro del callo del labello
880 Calóporus [Scutigeraceae] dal greco κᾰλος calós bello e πόρος póros poro, passaggio: dai bei pori
881 Calópposis [Dacrymycetaceae] dal greco κᾰλος calós bello e da oppósi(tu)s opposto
882 cálopus (Boletus, Mycena) dal greco κᾰλος calόs bello e da πούς, ποδός poús, podós piede, gambo: dal bel gambo
12598 Calorchis [Orchidaceae] dal greco κᾰλος calόs bello e da Orchis (vedi) orchidea: bella orchidea
12597 calorhiza grafia errata per calorrhiza (vedi)
883 calorrhíza (Mycena) dal greco κᾰλος calós bello e ῥίζα rhíza radice: dalla bella radice
884 Calóscypha [Otideaceae] dal greco κᾰλος calós bello e σκύφος skýphos tazza, coppa: per l'aspetto del carpoforo
885 calósporus, a, um (Aleurina, Cortinarius, Inocybe, Lachnum) dal greco κᾰλος calós bello e σπορά sporá seme, spora: per la forma delle spore
886 calóstomus, a, um (Callista, Erica) dal greco κᾰλος calós bello e στομα stóma bocca, apertura
8672 calothyrsus, a, um dal greco κᾰλος calós bello e θυρσός thirsós tirso, il bastone delle baccanti avvolto da foglie con una pigna in cima, per le attraenti infiorescenze terminali:
(Anneslia/ Calliandra/ Calliandra houstoniana var./ Feuilleea, Anoplophytum/ Tillandsia, Ardisia, Bubbia/ Drimys/ Zygogynum, Bulbophyllum, Daemonorops, Dillenia/ Wormia, Dissochaeta, Epidendrum, Eugenia, Gilia, Gladiolus, Guzmania, Hieracium, Ochthocosmus/ Phyllocosmus, Palicourea, Pavetta, Psychotria/ Uragoga, Rubus, Tetracera, Vitex, Weinmannia/ Weinmannia balbisiana var.)
887 calótrichus, a, um dal greco κᾰλος calós bello e da ϑρίξ, τριχóϛ thríx, trichόs peli, capelli, chioma, vello:
(Alloplectus/ Columnea/ Ortholoma/ Trichantha) per la peluria che ricopre tutte le parti della pianta
(Cacalia) per la peluria che ricopre foglie e infiorescenza
(Osbeckia) per il calice ricoperto di peli setosi rossicci con tubercoli all’estremità dei lobi ricoperti di peli stellati
(Ryparosa) per la densa peluria che ricopre la pagina inferiore della foglia
(Stelis) per la densa peluria che ricopre i sepali
11530 Calotropis [Apocynaceae] dal greco κᾰλος calόs bello e da τρόπις trópis carena: riferimento ai lobi carenati della corona staminale
19367 Calpurnia [Fabaceae] in onore del poeta bucolico romano Titus Julius Calpurnius Siculus, vissuto nel I secolo d.C.: nome scelto per la somiglianza con il genere Virgilia (vedi) così come Calpurnio era stato un imitatore di Virgilio
888 Cáltha [Ranunculaceae] Linneo fa derivare il nome cáltha dal greco κάλαθος cálathos paniere, cestello (in latino calathus) con riferimento alla forma del fiore, ma il nome cáltha era già in uso presso i latini per designare una pianta a fiore giallo (Columella e Virgilio) e dal forte odore (Plinio), molto probabilmente una Calendula sp. (Asteraceae)
10121 calthaefolius, a, um grafia errata per calthifolius (vedi)
7643 calthifolius, a, um (Acomastylis/ Geum/ Parageum/ Sieversis, Ayushania/ Cardamine, Beesia/ Cimicifuga, Gunnera, Ficaria/ Ficaria verna subsp./ Ranunculus/ Ranunculus ficaria var./ Ranunculus ficaria subsp., Ligularia/ Senecio/ Senecillis, Phacelia, Limnanthemum/ Ornduffia/ Renealmia/ Villarsia, Oxalis, Primula, Rumex, Salvia, Valeriana, Viola) da Caltha (vedi), un genere delle Ranunculaceae, e folium foglia: con foglie simili a quelle della Caltha
889 Calvátia [Lycoperdaceae] da cálvus calvo: fungo che ricorda un cranio calvo
11263 calvifolius, a, um da calvus calvo, senza capelli e folium foglia:
(Alchemilla, Peperomia, Piper, Rubus) per le foglie glabre
(Hieracium/ Hieracium villosum subsp.) per la superficie superiore delle foglie senza peli o poco pelosa, rispetto alla sp. ‘villosum’ con foglie densamente pelose anche sopra
23522 calvifrons (Hieracium ssp., Rubus, Thymus) da calvus calvo, privo di capelli o peli e da frons, frondis fronda, foglie, fogliame: con foglie glabre
16737 Calvoa [Melastomataceae] etimologia non riportata dall’autore, si ritiene in onore di Atilano Calvo Iturburu (XIX secolo), magistrato spagnolo nell’Isola Fernando Poo (oggi Bioko) della Guinea Equatoriale. Partecipò ad alcune esplorazioni nell’Africa Occidentale e tradusse in spagnolo (1865) la “History of the reign of Ferdinand and Isabella, the Catholic, of Spain” di William H. Prescott.
13807 calvulus, a, um diminutivo di calvus calvo, quasi privo di peli:
(Hieracium/ Hieracium elongatum subsp./ Hieracium valdepilosum subsp.) per la ridotta pubescenza
(Paepalanthus/ Paepalanthus elatus var.) per i sepali spesso lievemente pubescenti da entrambi i lati fino all’apice
8606 calvus, a, um da calvus calvo, privo di peli:
  • (Carthamus/ Carduncellus/ Lamottea/ Onobroma) differisce dalle specie affini per gli acheni privi di peli
    (Acetosella/ Oxalis, Aeollanthus, Anemonastrum/ Anemone, Bulbophyllum, Canthium, Casearia, Causinia, Ceramicalyx, Chirita/ Henckelia/ Roettlera, Citharexylum, Corispermum, Cracca, Cranichis/ Ponthieva, Craspedaria, Crotalaria, Ctenopteris/ Polypodium, Cyathea, Deroemera/ Holothrix, Didymopanax/ Panax/ Schefflera, Epallage, Eugenia, Festuca/ Festuca varia var./ Festuca varia subvar., Georchis/ Orchiodes, Gunniopsis, Habenaria/ Habenaria dregeana var., Haworthia/ Haworthia venetia var., Hieracium, Indigofera, Ipomoea, Leptoderris, Malouetia, Morus, Mouriri, Panicum, Perrottetia, Phyllopodium/ Polycarena, Polypodium, Psychotria/ Uragoga, Ribeirea/ Schoepfia, Senecio, Sida, Solanum, Spergula, Swartzia, Tetratheca, Tropaeolum/ Tropaeolum peltophorum var., Valantia, Verbascum, Viburnum) specie prive o quasi di peli, glabre
    (Acmella/ Spilanthes) per le foglie e gli acheni glabri
    (Adenolepis/ Bidens/ Bidens artemisiifolia var./ Cosmos/ Glossocardia) per gli acheni glabri
    (Athanasia/ Inulanthera) si distingue dalla specie affine per le foglie a volte pubescenti e gli acheni privi di pappo
    (Barrattia/ Encelia/ Simsia, Cacalia/ Psacalium/ Odontotrichum, Centaurea/ Phalacrachena, Damnxanthodium/ Lasianthaea/ Perymenium, Gymnolomia/ Mirasolia/ Tithonia, Hymenolepis, Hymenoxys, Pentzia) per gli acheni privi di pappo
    (Cephalaria) per gli involucretti glabri
    (Cereus/ Cereus pringlei var./ Pachycereus/ Pachycereus pringlei f.) per le spine precocemente caduche
    (Crataegus) per le foglie glabre quando completamente sviluppate
    (Danthonia) per il dorso glabro della palea inferiore
    (Dischidia) differisce dalla specie affine per la faccia interna dei petali glabra (Dupatya/ Paepalanthus) per il dorso delle brattee involucrali glabro
    (Eleocharis/ Eleocharis palustris var./ Eleocharis palustris subvar./ Trichophyllum palustre var.) per il perianzio privo di setole o con 1-4 pressoché uguali al tubercolo
    (Erigeron) per l’aspetto calvo dei capolini dovuto ai minuscoli fiori del raggio
    (Espostoa) per il fusto spinoso, ma senza peli
    (Euphorbia) per l’involucro glabro
    (Guatteria) per rami, picciolo e foglie glabri
    (Helianthus, Viguiera) per il pappo precocemente caduco
    (Iseilema) per i racemi glabri alla base
    (Lastrea/ Thelypteris/ Dryopteris) differisce dalla specie affine per la mancanza della folta peluria sotto il rachide
    (Lepanthopsis) differisce dalla specie affine per i sepali glabri
    (Opuntia/ Opuntia diademata f./ Opuntia diademata var./ Opuntia glomerata var./ Tephrocactus/ Tephrocactus articulatus var./ Tephrocactus diadematus var.) per le spine spesso assenti
    (Osmitopsis) per le foglie glabre rispetto alla specie affine
    (Pandanus) per i lisci granuli di polline
    (Rosa/ Rosa multiflora var.) per i pedicelli e la pagina inferiore della foglia glabri
    (Rubus) per le antere glabre che la differenziano dalle specie affini
    (Sloanea) per i frutti che a maturità perdono la pubescenza
    (Wikstroemia) per l’apice dell’ovario completamente glabro rispetto alla specie affine
    (Xylopia) differisce dalla specie affine (Xylopia phloiodora) per la faccia interna dei petali glabra ad eccezione di una frangia di peli all’apice
13648 calycanthus, a, um (Alsine/ Arenaria/ Stellaria, Basteria, Bessera, Blakea, Campanula, Diospyros, Erica, Primula, Sideritis/ Stachys, Stellaria) dal greco κάλυξ, -υκοϛ cályx, -ykos calice e ἄνϑοϛ ánthos fiore: perché sepali e petali sono indifferenziati
12599 Calycanthus [Calycanthaceae] dal greco κάλυξ, υκοϛ cályx, -ykos calice e ἄνϑοϛ ánthosfiore: perché sepali e petali sono indifferenziati
891 Calycélla [Leotiaceae] diminutivo del greco κάλυξ, υκοϛ cályx, -ykos calice di fiore: per l'aspetto del carpoforo
892 Calycellína [Hyaloscyphaceae] diminutivo di Calycella (vedi)
893 calýcinus, a, um da calyx, ycis (dal greco κάλυξ cályx) calicino, del calice, con riferimento al calice, con cospicuo calice:
(Adenochlaena/ Koilodepas) calice dei fiori femminili accrescente in frutto con segmenti uniti alla base per un terzo, leggermente pubescenti da entrambi i lati
(Aegopodium/ Carum/ Pimpinella/ Spuriopimpinella) per i denti rigidi e lanceolati del calice persistente in frutto
(Agalinis/ Gerardia) calice con tubo campanulato e lobi pressoché lineari, interno del tubo e lobi granuloso-puberulenti
(Aganosma, Beloperone/ Dyanthera/ Ecbolium/ Justicia/ Rhacodiscus) per le lunghe lacinie lineari e acuminate del calice
(Agrostis/ Dactylis/ Electra/ Festuca/ Koeleria/ Schismus) per le glume lunghe quanto le spighette
(Alguelagum/ Lepechinia/ Sphacele) calice molto villoso con denti acuti pressoché uguali superato di poco dalla corolla
(Alsodeia/ Rinorea) sepali larghi, ovati, petaloidei, gli esterni leggermente acuti, gli interni più grandi e ottusi, pelosi e ciliati ai margini
(Amasonia/ Taligalea) calice campanulato verde rossastro profondamente inciso, esternamente da pubescente a vellutato, lacinie (5) da ovate a lanceolate con apice acuminato o caudato
(Amerimnon/ Dalbergia) calice ricoperto da una pubescenza rossastra con segmenti uniti fin quasi all’apice
(Amsinckia/ Lithospermum) calice uguale alla corolla, accrescente in frutto
(Androsaemum/ Ascyrum/ Eremanthe/ Hypericum/ Norysca) calice membranoso, segmenti ovati ottusi della lunghezza dell’ovario, di lunghezza doppia nel frutto maturo
(Aniseia/ Convolvulus/ Ipomoea/ Merremia) calice con tre sepali sagittati, ciliati, lunghi quanto il tubo corollino
(Anotis/ Hedyotis/ Neanotis) calice campanulato accrescente con 4 denti eretti che si distendono in frutto
(Anthopterus/ Ceratostema/ Englerodoxa) per i lobi triangolari allungati subacuti
(Antirrhinum/ Chaenorhinum/ Hueblia) calice 8-15 mm in fiore, lobi lineari-ellittici, ottusi, ristretti alla base
(Antirrhinum/ Antirrhinum orontium var./ Antirrhinum orontium subsp./ Mysopates/ Orontium) calice grande, digitato, più lungo della corolla, segmenti fogliacei peloso-ciliati
(Appunia/ Bellynkxia/ Coffea/ Morinda) lembo del calice fogliaceo di colore verde, pubescente, leggermente tridentato
(Archidendron/ Pithecellobium) calice verde pallido, campanulato, rigonfio, venato, glabro, con lobi irregolari triangolari
(Argostemma/ Neurocalyx, Claytonia/ Phemeranthus/ Talinum, Coleus/ Isodon/ Plectranthus/ Rabdosia/ Rabdosiella, Hutchinsia/ Lepidium/ Smelowskia, Goniothalamus, Lophiocarpus/ Lophotocarpus/ Sagittaria/ Sagittaria montevidensis subsp.) per il calice persistente in frutto
(Argyrolobium/ Chasmone/ Cytisus/ Genista/ Trichasma) per il calice tripartito con il lobo inferiore semitrifido
(Argythamnia/ Ditaxis) per i sepali dei fiori femminili fogliacei verdastri, ovati gradualmente acuminati, quelli dei fiori maschili lineari-lanceolati
(Aristida/ Chaetaria) per le glume colorate mucronate
(Astragalus/ Saccocalyx/ Tragacantha) per il grande calice globoso
(Astrocalyx/ Astronia/ Pharmacum) calice ricoperto da peli bruni o bruno rossastri con 5(-6) lunghi denti da lanceolati a subulati più o meno carenati o ricurvi
(Asystasia/ Echinacanthus/ Pteracanthus/ Ruellia, Crassula ×/ Dasystemon ×, Croton/ Oxydectes, Diclinanona/ Xylopia, Dolicholus/ Rhynchosia, Erythracanthus, Gardenia/ Shebournia, Hymenocrater/ Nepeta/ Sestinia, Serianthes, Tibouchina) per le grandi dimensioni del calice
(Baeckea/ Thryptomene) sepali oblunghi simili e aderenti ai petali, bianchi
(Balbisia/ Viviania/ Wendtia) calice diviso in cinque segmenti oblungo-acuminati circondato da bratteole lineari un poco più corte
(Baliospermum) calice dei fiori femminili con grandi lacinie lanceolate strette, uguali o più lunghe della capsula
(Basanacantha/ Randia/ Solena) calice con segmenti fogliacei lunghi circa la metà del tubo corollino, pubescenti, specie lungo le nervature
(Bauhinia) per i sepali aderenti fino a metà lunghezza, triangolo-acuminati con dorso peloso
(Bertya) per i relativamente grandi sepali sia dei fiori maschili che femminili
(Besleria) per i lobi del calice eretti, lanceolati, più lunghi dei petali, persistenti in frutto
(Beyeria) per il cospicuo calice accrescente dei fiori femminili
(Blachia) per il calice fruttifero leggermente ingrossato con segmenti ottusi
(Bothriocline/ Erlangea) per il calice costituito da cortissimi peli glandulosi
(Brachystemma) calice grande profondamente quinquepartito, margine scarioso, colorato, nitido
(Braya/ Brayopsis/ Draba/ Englerocharis) sepali oblungo-ovati persistenti in frutto
(Brizopyrum/ Dissanthelium/ Melica/ Poa) glume ovate, acuminate, trinervie, carenate, dorso verde, margine bianco
(Caesalpinia/ Erythrostemon) per i segmenti del calice imbricati
(Calandrinia/ Cistanthe) per i villosissimi segmenti tridentati del calice
(Calceolaria/ Fagelia) per i segmenti del calice colorati particolarmente acuminati
(Calibrachoa/ Petunia) calice grande, di lunghezza uguale o maggiore del tubo corollino, profondamente diviso in lacinie disuguali, lanceolate, acuminate e con margine ciliato
(Calliandra/ Feuilleea) calice campanulato striato lungo circa la metà della corolla
(Carallia) calice con tubo turbinato e lacinie (4) poco più lunghe, lanceolate, spesse
(Carrierea) sepali largamente ovati che si allungano e restringono nei fiori più vecchi, ricoperti da un tomento giallastro, più denso internamente, base cordata quando il sepalo è eretto e apice ottuso
(Centropogon) per il tubo globoso del calice sopra l’ovario
(Chaenostoma/ Sutera) calice con 6-9 lobi lanceolati ghiandolari-pubescenti e tubo con peli ghiandolari
(Cistus/ Halimium/ Halimium atriplicifolium var./ Stegitris) per il calice trifillo
(Claytonia/ Montia/ Neopaxia) per i due grandi sepali concavi, lunghi circa la metà della corolla, molto imbricati
(Cleochroma/ Iochroma) calice con cinque denti accrescente e avvolgente in frutto, dello stesso colore della corolla, caratteristica questa che la distingue da tutte le altre specie del genere
(Coleonema/ Diosma) calice con cinque lobi deltoidi acuminati e margine peloso ciliato
(Conradia/ Gesneria/ Gloxinia/ Pentaraphia/ Sinningia/ Vaupellia) calice campanulato totalmente adnato all’ovario, quinquefido, persistente in frutto
(Convolvulus) per le lacinie del calice lungamente acuminate e ispide alla base
(Conyza/ Phagnalon) calice emisferico, largo, composto da molte squame ovate, scariose, di un giallo quasi bianco un pò trasparente
(Correa) calice pressoché campanulato con scarsi peli stellati esternamente, stellato-tomentoso internamente con lobi acuminati quasi della stessa lunghezza del tubo
(Corydalis) sepali dentati o lacerati, spesso precocemente caduchi
(Couratari) calice con cinque lobi ovati lievemente pubescenti da entrambi i lati e margini ciliati
(Crotalaria) calice diviso fin quasi alla base in cinque segmenti lanceolati fittamente ricoperti di lunghi peli setosi bruni
(Cryptantha/ Eritrichum) per il grande calice accrescente
(Cryptotaenia) per i denti del calice prominenti, diseguali
(Cyanea/ Cyanea lanceolata subsp./ Delissea/ Lobelia/ Rollandia/ Rollandia lanceolata subsp.) per il calice a cinque lobi oblunghi con tubo adnato all’ovario, persistente
(Cynanchum/ Metastelma/ Orthosia) per i segmenti del calice lineari, lievemente pubescenti leggermente più lunghi dei lobi della corolla
(Cynoglossum/ Suchtelenia) per il calice accrescente e avvolgente il frutto
(Cyrtandra) calice membranaceo bilabiato, labro superiore appena trilobato, inferiore bilobato
(Dalibarda/ Rubus) per i segmenti del calice foliacei inciso-dentati più lunghi dei petali
(Daphne/ Passerina/ Stellera/ Thymelaea) calice imbutiforme lievemente pubescente con lobi ovati ottusi di lunghezza pressoché uguale al tubo
(Daphniphyllum) segmenti del calice lunghi quanto l’ovario nei fiori femminili
(Dasystephana/ Gentiana/ Sabatia) calice diviso in 5-6 segmenti lineari un poco disuguali, persistente in frutto, a forma di stella
(Diasperus/ Phyllanthus) fiori privi di corolla con calice esapartito nei fiori maschili, a volte pentapartito in quelli femminili
(Diplacus/ Diplacus aurantiacus var./ Diplacus longiflorus var./ Mimulus longiflorus subsp./ Mimulus longiflorus var.) per le grandi dimensioni del calice dalla particolare forma
(Dipteracanthus) per la divisione superiore del calice più lunga delle altre
(Drosanthemum/ Mesembryanthemum/ Sphalmanthus) per due delle cinque lacinie del calice molto più lunghe delle altre e i peli ghiandolari all’esterno
(Duguetia) per i sepali ovato-triangolari con peli stellati grigiastri nella pagina interna
(Drymocallis/ Potentilla) calice con segmenti esterni pelosi lineari-lanceolati, gli interni oblungo-lanceolati tre volte più lunghi e larghi
(Ehrharta) glume carenate subeguali, lunghe quanto la corolla, leggermente scabre, mutiche, base e dorso di colore verde, margine e apice di colore verde o bianco
(Elizaldia/ Nonea) calice con divisioni profonde lineari o triangolare-lanceolati circa tre voltela lunghezza del tubo
(Euchylus/ Pultenaea) per il calice bilabiato con labro superiore villoso lungo quasi il doppio dell’inferiore, bipartito fino a metà
(Eugenia/ Phyllocalyx) per il calice quadripartito con lobi lanceolati appena ciliati
(Eremophila/ Stenochilus) per il calice accrescente in frutto
(Erica) calice con quattro sepali ovati, carnosi, più lunghi della corolla
(Eriostemon/ Philotheca nodiflora subsp.) per il calice biancastro glabro o leggermente pubescente
(Erysimum) calice verde pallido, lievemente scabro, da ovato-arrotondato a subgibboso, sepali eretti, due ovato-oblunghi ottusi, due oblungo-lanceolati
(Etlingera/ Geanthus) per il lunghissimo calice tubuloso
(Euchilus/ Pultenaea) calice peloso, i due lobi superiori larghi, obovato-oblunghi, ottusi, quello inferiore molto più corto, lanceolato-subulato, ciliato
(Fedia/ Fedia graciliflora subsp./ Valeriana) calice persistente in frutto 1-3 dentato
(Friesodielsia/ Oxymitra) per i sepali lunghi circa metà dei petali rufo tomentosi da entrambe le superfici e margine ondulato
(Gaertnera/ Sykesia) calice cupuliforme, largo, di colore verde
(Garcinia) calice con quattro sepali disuguali, due più corti il doppio degli altri, persistente in frutto
(Gastrolobium) calice campanulato normalmente glabro, occasionalmente leggermente pubescenti, i due lobi superiori divergenti, largamente triangolari con apice da arrotondato ad acuminato, uniti più in alto dei tre inferiori, anch’essi triangolari da acuminati ad acuti
(Glaucium) sepali scarsamente papilloso-scabri albo marginati eguaglianti in lunghezza i petali
(Gymnema) si distingue dalla specie affine (G. piperii) per il calice più grande e i lobi esternamente glabri
(Heisteria/ Muraltia) calice pressoché lungo quanto la corolla, porpora brillante o rosa
(Hibbertia/ Hibbertia stricta var./ Pleurandra) sepali oblungo-acuminati vellutati esternamente leggermente più lunghi dei petali
(Hibiscus) per il calice pentafillo con segmenti oblungo-lanceolati
(Honbesseion/ Paederia) calice lievemente pubescente con lobi lunghi circa il doppio del tubo, lanceolati, subfgliacei, che fanno da corona al frutto
(Hoya) per i segmenti oblunghi pubescenti esternamente con margine minutamente ciliato poco più corti della corolla
(Hybanthus/ Ionidium/ Pigea/ Solea) calice con sepali diseguali lineari, acuminati e margine intero, leggermente più corti dell’unghia del labello
(Hypenia/ Hyptis/ Mesosphaerum) calice in frutto elongato-campanulato, denti lanceolati acuti
(Hypoestes) calice con cinque sepali più lunghi dell’involucro con all’apice scarsi peli ghiandolari
(Hiptage) sepali obovati ciliati a volte con tre piccole ghiandole alla base
(Ixora) segmenti del calice interi, lanceolati, acuti, tre-cinque volte più lunghi dell’ovario
(Kydia) calice doppio, l’esterno con 4 segmenti oblunghi, ottusi, lanuginosi, tre volte più lungo di quello interno, permanente. Calice interno campanulato esternamente farinoso, internamente ricoperto di corti peli bianchi
(Lapeirousia/ Oedera/ Osmitis/ Peyrousea/ Relhania) per il calice scarioso ricoperto all’interno da squame lanceolate
(Lasianthus) per il calice quadrilobato leggermente pubescente all’esterno lungo quanto la corolla
(Lepidagathis) calice quadripartito col sepalo superiore con apice mucronato spinescente
(Lerchea/ Xanthophytum) calice con lobi fogliacei lineari-spatolati poco più corti del tubo corollino
(Liparia/ Priestleya) calice lungo quasi quanto la corolla con segmenti lanceolati lungamente attenuati, i due superiori uniti per brevissimo tratto
(Loranthus) per il calice troncato e leggermente pentalobato
(Mattiastrum/ Paracaryum) calice con sepali lineari ottusi uninervi fittamente ispidi, già ingrossati in estate, in frutto lunghi quanto le nocule
(Meineckia) calice dei fiori femminili con lobi ovati o ellittici, spessi e fogliacei, scariosi in frutto
(Melaleuca/ Myrtoleucidendron) per i segmenti acuti del calice più corti dell’unghia del petalo
(Melasma/ Velvitsia) calice accrescente in frutto, emisferico, rigonfio, esternamente scabro, lobi subdeltoidi appuntiti
(Melicope) sepali esternamente da pubescenti a lievemente strigosi, glabri internamente, uniti dalla base per 2/3-3/4 della lunghezza, parte libera da triangolare a rotondata, persistenti
(Melolobium) calice villoso della stessa lunghezza della corolla
(Mesembryanthemum/ Octopoma/ Ruschia/ Zeuktophyllum) per il calice a 5 lobi di cui due nettamente più lunghi
(Metagonia/ Vaccinium) calice fogliaceo e sovrapposto in boccio, con lobi ovati più lunghi del tubo alla antesi
(Miconia) calice campanulato-urceolato con lobi oblungo-ligulati, coriacei, apice sub-troncato e dorso ricoperto oltre la metà di minuscoli tubercoli
(Microlicia/ Trembleya) lacinie del calice lineari elongate, in frutto più lunghe e ricurve
(Microloma) per il calice glabro più grande della corolla
(Nasturtium/ Nasturtium sinuatum var./ Radicula/ Rorippa) per i quattro sepali persistenti in frutto
(Nematanthus) per il calice irsuto quinquepartito fino alla base
(Neonauclea/ Nauclea) calice con cinque lobi clavati pallici non purpurei in sicco (Neoschmidia) sepali da glabri a leggermente pubescenti esternamente, glabri internamente, uniti dalla base per 1/3-1/2 della lunghezza, parte libera pressoché triangolare
(Nierembergia) calice ampio, campanulato con cinque lobi fogliacei obovati con una evidente nervatura centrale
(Palicourea) lacinie del calice oblungo-lineari subfogliacei ricoperti da minuscoli peli in sicco
(Pavonia/ Sida) calice pentalobato con leggero tomento di peli stellati su entrambi i lati e margini ciliati
(Peliostomum) calice con sepali lineari, acuti, glabri, più lunghi di tutte le altre specie congeneri
(Pentopetia) per i grandi e molto sovrapposti lobi del calice
(Polymeria) calice con cinque sepali diseguali con base cordata
(Prestonia) per le grandi lacinie del calice lungamente acuminate, leggermente pelose esternamente e più lunghe del tubo corollino
(Prostanthera) calice bilabiato con costola prominente da entrambi i lati leggermente più lungo del tubo corollino, labbra ottuse pressoché uguali
(Pueraria) calice grande diviso in quattro segmenti lanceolati acuti fin quasi alla base, appena più corto della corolla, accrescente, ricoperto da lunghi peli rossi
(Rhynchotechum) segmenti lanceolati, grandi per il genere
(Sabicea) calice con 3-5 lacinie ovate, piuttosto diseguali, molto più lunghe del tubo, fogliacee, membranacee, rossicce
(Scrophularia) calice quinquepartito, lacinie lanceolate, acuminate, pubescenti, più lunghe della capsula
(Sesamum) differisce dalla specie affine (S. angolense) anche per le lacinie del calice lanceolato-lineari lungamente acuminate
(Strobilanthes) per il calice di dimensioni uguali alla corolla
(Ternstroemia) sepali grandi, ovato-ellittici, scarlatti, con margine intero o glanduloso-denticolato
(Tetragonia) si differenzia dalla specie affine (T. fruticosa) per i segmenti del calice lineari anziché ovati
(Tournefortia) calice diviso fino alla base in segmenti lineari-spatolati ottusi lunghi quasi come il tubo
(Toxopus) per i lobi del calice accrescenti dopo l’antesi
(Triumfetta) calice con cinque sepali lineari con peli stellati e dorso coriaceo
(Verbascum) segmenti oblungo-lineari, lunghissimi per il genere (Veronica) calice con lobi ciliati più lunghi della capsula
(Wahlenbergia) per il calice con tubo turbinato e lobi ovati denticolati
9832 Calycocorsus [Asteraceae] dal greco κάλυξ cályx calice e κόρση kórse capigliatura: con calice peloso
13649 calycosus, a, um dal greco κάλυξ cályx calice, con un calice cospicuo, notevole:
(Adesmia/ Patagonium) calice grande profondamente diviso, lacinie lineari bruscamente acuminate
(Allocarya) calice accrescente in frutto con lobi oblungo-lanceolati, acuti, eretti, appena setosi
(Arachnothryx/ Rondeletia) tubo del calice peloso, segmenti diseguali lineari-lanceolati molto più lunghi del tubo, coccinei, percorsi da 3-5 nervature
(Ardisia/ Chontalesia/ Hymenandra/ Tinus) sepali quasi liberi, ritorti, ovato-oblunghi ottusi, venati, spesso glandulosi, eccedenti la corolla
(Asketanthera/ Echites/ Rhodocalyx) calice quinquepartito con lacinie sottili, lanceolate, acute, ferrugineo-sericee con 2-3 ghiandole all’interno
(Astragalus/ Hamosa/ Tragacantha) calice campanulato con tubo più lungo dei denti acuminati o triangolari
(Baptisia) calice con tubo corto, circa ¼ dei lobi lanceolato-spatolati foliacei appena più corti dei fiori, margini ciliati con lunghi peli bianchi
(Blakea) sepali ovato-oblunghi distesi orizzontalmente, glabri con apice arrotondato appendicolato, appendice foliacea pubescente riflessa lunga 7 mm
(Centaurium/ Centaurodes/ Erithraea/ Zeltnera) calice quinquepartito con segmenti lineari subulati più lunghi del tubo corollino e margine membranaceo
(Cestrum) calice tubuloso con 4-5 denti irregolari, esternamente lievemente tomentoso-pubescente, internamente con una lievissima pubescenza
(Codonoraphia/ Conradia/ Gesneria/ Pentaraphia) calice con segmenti subulati di grande lunghezza, superanti di molto la corolla, persistenti in frutto
(Cryptantha/ Cryptantha torreyana var./ Krynitzkia torreyana var.) calice estesamente ispido con setole pungenti, sepali in frutto elongato-attenuati piuttosto rigidi con evidente nervatura centrale
(Cuviera) calice grande con lobi diseguali ovato-lanceolati acuminati acutissimi, molto eccedenti la corolla
(Dalea/ Marina/ Parosela) calice campanulato obliquo, leggermente villoso, con tubo corto punteggiato tra le nervature di ghiandole, lobi verdastri notevolmente lunghi e larghi per il genere, circa la lunghezza del vessillo e delle ali
(Dasystephana/ Gentiana/ Pneumonanthe) tubo del calice turbinato con lobi di circa la stessa lunghezza, larghi, fogliacei, diseguali, cordato-triangolari, i più lunghi pari alla metà della corolla
(Deutzia) calice ricoperto esternamente da una pubescenza eteromorfa, denti lineari-lanceolati lunghi più del doppio del tubo, porporescenti
(Dipteracanthus/ Ruellia) calice quadripartito con le lacinie anteriore e posteriore esterne più grandi delle laterali interne
(Dolicholus/ Rhynchosia) calice di lunghezza pari o superiore alla corolla, lobi superiori uniti fino a metà
(Echeveria) calice rosa alla base, verde chiaro sopra, sepali ascendenti, molto diversi tra loro, solitamente tre più grandi lanceolati più lunghi della corolla e due più piccoli triangolari acuminati
(Echinospermum/ Lappula) lobi del calice subfoliacei accrescenti in frutto ripiegati bruscamente indietro
(Gonolobus/ Fimbristemma/ Matelea) segmenti del calice ovali verde pallido, ellittici con apice arrotondato, pelosi esternamente, pelosi o glabri nella metà basale internamente, leggermente più corti della corolla
(Hamelia) calice turbinato con lobi oblungo-lineari della stessa lunghezza del tubo
(Hibiscus) epicalice quinquepartito più corto del calice con lacinie lanceolate ispide, calice con lacinie carenate triangolari più larghe di quelle dell’epicalice
(Lacaitaea/ Trichodesma) calice irsuto con cinque lobi poco appuntiti accrescente in frutto
(Lithospermum/ Lithospermum strictum var.) calice lungo la metà del tubo corollino accrescente notevolmente in frutto
(Lygistum/ Manettia) calice con 4-5 lobi ovati o ovato-lanceolati appuntiti, privi dei denti alternati ai lobi presenti nella specie affine
(Ocimum) calice all’antesi campanulato con tubo stretto accrescente in frutto, con pubescenza biancastra, margini convessi finemente frangiato-dentati
(Penstemon/ Penstemon laevigatus subsp.) calice con pochi peli ghiandolari, segmenti lanceolati alla base, strettamente lineari, elongati all’apice
(Psychotria/ Uragoga) calice con base imbutiforme con lembo amplissimo, espanso, foliaceo, pentalobato
(Randia) calice con tubo densamente sericeo-strigoso, lobi foliacei rombico-orbicolari, subapicolati, esternamente discontinuamente strigosi, glabri internamente
(Schyzanthus/ Schizanthus hookeri var.) calice persistente quinquepartito con quattro segmenti suberetti, i due superiori alquanto più corti degli altri due, il quinto, il più basso, è notevolmente più lungo di tutti gli altri
(Sidalcea) calice grande, scarioso o membranoso, irsuto, ciliato con peli molto lunghi semplici e finemente pubescente con peli stellati, segmenti ovati bruscamente acuminati e margine finemente serrato
(Solenophora) calice tubuloso-campanulato con venature reticolate, pubescente alla base e internamente, denti apicolati con una ghiandola rossa
(Stenogyne) calice tubolare bilobato, glabro, accrescente in frutto, denti acuti divisi longitudinalmente
(Tournefortia/ Tournefortia bicolor var.) calice con sepali da spatolati a lineari, glabri o sparsamente strigosi lunghi circa 2/3 della corolla
(Trichodesma) calice irsuto quinquelobato molto accrescente in frutto a forma di vescichetta, con lobi appena acuti
(Verbascum) calice con cinque lobi spatolati o obovato-oblunghi, mucronati
16173 Calycotome grafia alternativa utilizzata da A. Fiori per Calicotome (vedi)
7989 calyculatus, a, um da caliculus diminutivo di cálix calice, dottato un piccolo calice:
(Acacia/ Racosperma, Arenaria, Eucalyptus, Euphorbia/ Euphorbiodendron/ Tithymalus, Gymnopetalum, Salix, Verbascum ×) per il calice di piccole dimensioni
(Aechmea/ Hohenbergia/ Hoplophytum/ Ortgiesia, Andromeda/ Cassandra/ Chamaedaphne/ Exolepta/ Hydragonum/ Lyonia, Anthericum/ Scheuchzeria/ Asphodeliris/ Cymba/ Isidrogalvia/ Narthecium/ Tofieldia, Aralia, Aslia/ Pseudopodospermum/ Scorzonera, Bomarea, Bufonia, Chatinia/ Loranthus/ Psittacanthus, Clematis, Cnidoscolus/ Cnidoscolus angustidens subsp./ Jatropha,Corylus/ Corylus americana f./ Corylus americana var., Cyclophyllum, Dioscorea, Disynaphia/ Eupatorium, Erica/ Ericoides, Ervatamia, Eugenia, Dichaea/ Epithecia, Fragaria ×, Gaultheria, Gentiana, Geropogon/ Tragopogon, Graeffea/ Trichospermum, Hemizonia/ Hemizonia congesta subsp./ Hemizonia congesta var., Hibiscus/ Macrostelia, Hyoseris, Jungia, Justicia, Lagerstroemia/ Murthugas, Merremia, Pentacalia/ Senecio, Peperomia, Phoradendron, Rubus/ Rubus horridus var./ Rubus serpens var., Silene, Sonchus, Stelis, Tenorea, Triumfetta, Vanilla, Ventilago, Werneria) specie fornite di calicetto, o epicalice, brattee attorno al calice o involucro simili a un calice esterno
(Callistopteris/ Trichomanes) per i sori immersi in segmenti simili a un calice
(Cinnamomum) per il frutto baccato sostenuto dal calice persistente
(Eschweilera) per i lobi del calice che in frutto raddoppiano la dimensione che avevano in fiore
(Ficus) per il frutto provvisto di calice
(Hilliardiella/ Vernonia) per l’involucro particolarmente corto
(Aecidium, Arcyria/ Hemiarcyria/ Hemitrichia/ Hemitrichia clavata var./ Hyporhamma) per lo stelo che si espande all’apice a formare una sorta di piccolo calice che contiene le spore
(Cortinarius/ Phlegmacium) per il cappello convesso caliciforme
894 calýculus, a, um da caliculus diminutivo di cálix calice, piccolo calice:
(Sonerila) per il frutto coronato dai denti largamente triangolari e cuspidati del margine del calice deciduo
(Agaricus, Craterellus/ Pseudocraterellus/ Stereum, Erinella/ Helotium/ Hymenoscyphus/ Phialea, Melanopus/ Polyporus, Tragia) per la forma del cappello
(Byssosphaeria/ Calyculosphaeria/ Coelosphaeria/ Nitschkia, Ciboria/ Octospora/ Peziza) per la forma dell’apotecio
896 Calyptélla [Marasmiaceae] etimologia non riportata dall’autore, ma dalla definizione “Membranaceae, tenues, tenellae, campanulate, pendulae” è molto probabile che derivi dal diminutivo latino di calyptra caliptra, velo con cui le donne si coprivano il capo, a sua volta derivato dal greco καλυπτρα calyptra velo, ma anche coperchio (della faretra) e per estensione cappuccio, cuffia
12600 calyptraefórmis, e errata grafia per calyptriformis (vedi)
895 calyptrátus, a, um caliptrato, dal latino calyptra caliptra, velo con cui le donne si coprivano il capo, a sua volta derivato dal greco καλυπτρα calyptra velo, ma anche coperchio (della faretra) e per estensione cappuccio, cuffia:
(Allium) per la spata membranacea a forma di caliptra che racchiude l’infiorescenza e si distacca dalla base
(Amaryllis/ Hippeastrum/ Omphalissa) per i tre tepali esterni ricurvi verso l’alto che quasi si toccano all’apice
(Amomum) per la parte superiore del calice tubolare che si distacca come una caliptra quando il fiore emerge
(Aphora/ Hypocalyptus/ Podalyria/ Sophora) per la brattea a forma di cappuccio (caliptra) che ricopre interamente il bocciolo e si stacca dalla base e cade al momento dell’antesi
(Barringtonia/ Butonica/ Huttum/ Michelia) per il calice globoso inizialmente completamente chiuso, poi diviso in due lobi e successivamente quattro
(Blakea) per il calice in continuità col pedicello completamente chiuso che al momento dell’antesi si distacca dalla base come una caliptra coriacea
(Bulbophyllum, Stelis) per il cappuccio formato dai sepali uniti per oltre la metà della loro lunghezza
(Calandrinia/ Claytonia/ Parakeelya/ Rumicastrum) per i petali che appassiscono velocemente restando uniti all’apice formando una sorta di cappuccio sopra l’ovario
(Calla/ Homalomena/ Schismatoglottis/ Zantedeschia) per la spata che avvolge l’infiorescenza e si stacca dalla base alla fine dell’antesi dei fiori pistillati
(Calyptranthes/ Myrcia) per le brattee allungate unite a formare una caliptra caduca sopra le gemme
(Cascarilla) per le stipole aggregate simili a una caliptra
(Chalybea/ Huilaea) per il calice completamente chiuso che al momento dell’antesi si distacca parzialmente o completamente lungo una linea mediana come una caliptra
(Chromatotriccum/ Dendrobium/ Pedilonum) per il labello concavo con l’apice ripiegato a forma di cappuccio
(Clusia) per il disco urceolato spesso (corona) che copre gli organi di riproduzione ad eccezione dello stigma
(Cnidoscolus, Conostegia/ Melastoma/ Synodon) per il calice che al momento dell’antesi si stacca dalla base e forma una sorta di caliptra sull’ovario finché non si stacca naturalmente o viene rotta dalla crescita della capsula
(Cordia/ Varronia) per il calice che si rompe irregolarmente formando una sorta di caliptra membranacea
(Cuscuta/ Cuscuta gronovii var.) per la corolla che rimane all’apice della capsula
(Davya/ Meriania) per il calice completamente chiuso che si lacera irregolarmente all’antesi
(Eleocharis/ Limnochloa) per il tubercolo simile a una caliptra sulla cariosside
(Epidendrum) per il ginostemio ampio cucullato, caliptrato
(Eugenia) per la caliptra formata dai petali uniti che si distacca in blocco al momento dell’antesi
(Euonymus/ Glyptopetalum) per il seme ricoperto alla sommità da un arillo incompleto
(Euphorbia/ Tithymalus) per la caruncola a forma di cappuccio che sormonta i semi
(Ficus/ Rephesis) per i ricettacoli accoppiati con un involucro carnoso doppio, a forma di caliptra, caduco
(Gaya/ Sida) per la caliptra membranacea, arcuata, lanceolata che copre il seme
(Gilia, Heptapleurum/ Tupidanthus) per il calice da clavato a emisferico che al momento dell’antesi si distacca dalla base insieme ai petali con cui è strettamente unito, come fosse una caliptra coriacea
(Guettarda/ Matthiola) per il calice che si apre attraverso un opercolo conico che a volte rimane attaccato per lungo tempo prima di staccarsi completamente
(Halosarcia/ Tecticornia) per la copertura del seme simile a un cappuccio formata dalla porzione apicale indurita del pericarpo
(Ipomoea) per le bratteole persistenti strettamente addossate al calice
(Lasiandra) per le brattee ispido-pelose convolute a forma di caliptra che coprono il boccio
(Lepanthes) per le lamine laterali del labello che coprono la colonna
(Marialva/ Rheedia/ Tovomita) per lo stigma emisferico subsessile
(Masdevallia) per la grande brattea che racchiude l’ovario e più della metà del calice
(Melastoma/ Miconia/ Oxymeris) per il calice campanulato che al momento della antesi si distacca come una caliptra
(Pinguicula) per lo stigma campanulato che copre le antere
(Polystachya) per la larghissima unghia del labello a forma di caliptra
(Primula, Wallenia) per la capsula deiscente per mezzo di una caliptra
(Saurauia) per le bratteole che racchiudono completamente inizialmente i fiori
(Schefflera) per i petali completamente uniti che si distaccano dalla base al momento della antesi
(Schoenus) per le tre costole del frutto (nocula) che si riuniscono e fondono all’apice a formare una sorta di caliptra
897 calyptrifórmis, e (Agaricus/ Godfrinia/ Humidicutis/ Hygrocybe/ Hygrophorus/ Porpoloma/ Porpolomopsis) dal latino calyptra caliptra* e fórma figura, aspetto, per la forma del cappello simile a un cappuccio, a un antico spegnitoio per candele (a volte chiamato caliptra o calittra).

* caliptra, a sua volta derivato dal greco καλυπτρα calyptra, velo utilizzato dalle donne nel mondo greco e latino per coprire il capo o il volto in particolari cerimonie, ma anche coperchio (della faretra) e per estensione cappuccio, cuffia
898 calyptrodérmus, a, um dal greco καλυπτρα calyptra caliptra* e δέρμα dérma pelle:
(Amanita) per la parte centrale del cappello coperta da uno spesso velo, residuo del velo universale (volva)
(Cortinarius/ Phlegmacium) per la presenza a volte sul cappello di frammenti del velo universale (volva)

* caliptra, dal greco καλυπτρα calyptra, velo utilizzato dalle donne nel mondo greco e latino per coprire il capo o il volto in particolari cerimonie, ma anche coperchio (della faretra) e per estensione cappuccio, cuffia
9833 Calysphyrum [Caprifoliaceae] dal greco κάλυξ cályx calice e σφῠρόν sphýron piede, estremità: per il tubo del calice adnato all’ovario infero, quindi simile a un peduncolo (dal protologo: nomen a calyce pedunculum simulante)
899 Calystegia [Convolvulaceae] dal greco κάλυξ cályx calice e da στέγη stéghe tetto: per la presenza delle grandi brattee che proteggono il calice
900 camaebúxus errata grafia per chamaebuxus (vedi)
6776 camaldulensis, e (Eucalyptus, Pelargonium ×) dal nome del luogo in cui furono coltivati per la prima volta e descritti, l’Hortus Camaldulensis, il giardino privato dell’avvocato, giurista e politico italiano Francesco Antonio Ricciardi (1758-1842), che fu insignito del titolo di Conte dei Camaldoli, da cui il nome. Il giardino sorse a Napoli, sulla collina del Vomero, e fu progettato e curato dal botanico tedesco Friedrich Dehnardt (1787-1870), allora capo giardiniere dell’Orto botanico di Napoli, poi direttore di tutti i giardini pubblici e del Real Bosco di Capodimonte. Friedrich Dehnardt, spinto dall’interesse del proprietario per le specie esotiche e favorito dal clima mite dell’area, protetta a nord dalla collina dei Camaldoli, introdusse un gran numero di specie provenienti da tutte le parti del mondo e ne studiò le caratteristiche di possibile acclimatazione e introduzione nel territorio, affiancando l’opera dell’Orto Botanico. La grande varietà di specie del giardino, tra cui va ricordata la più ricca collezione dell’epoca di Eucalyptus, risulta evidente dal Catalogus Plantarum Horti Camaldulensis di Dehnardt che nell’edizione del 1832 elenca 4649 entità
7156 camara (Lantana) nome vernacolare del Sud America per una specie di Lantana
901 camarínus, a, um (Asplenium, Diplazium) dal luogo di ritrovamento del tipo, la provincia di Camarines Sur nelle Filippine
902 Camarophyllópsis [Hygrophoraceae] dal genere Camarophyllus (vedi) e dal greco ὄψις ópsis aspetto, somiglianza: simile a un fungo del genere Camarophyllus
903 Camarophýllus [Hygrophoraceae] dal greco κᾱμάρα kamára volta architettonica e φύλλον phýllon foglia, lamella: con le lamelle arcuate
904 Cámarops [Boliniaceae] dal greco κᾱμάρα kamára arco architettonico e ὄψ óps sembianza, ossia dall'aspetto a volta
9731 cambiasi, ii (Allium) specie dedicata nel 1844 dal De Notaris a un certo Cambiaso o Cambiaggi, farmacista di cui non si hanno ulteriori notizie, pur comparendo spesso accomunato anche a botanici dell'epoca piuttosto noti
12917 cambodianus, a, um (Dracaena) da Cambodia Cambogia in italiano: della Cambogia, cambogiano
7029 cambrensis, e (Aria/ Pyrus/ Sorbus, Dactylorchis majalis subsp./ Dactylorhiza comosa subsp./ Dactylorhiza majalis var./ Dactylorhiza purpurella var., Dryopteris/ Dryopteris affinis subsp., Epipactis, Hieracium, Limonium/ Limonium procerum subsp. Rubus, Senecio/ × Jaconecio) da Cambria forma latina del gallese Cymru cioè il Galles
7583 cambricus, a, um (Ajax, Argemone/ Cerastites/ Meconopsis/ Papaver/ Parameconopsis/ Stylophorum, Cotoneaster/ Pyrus, Euphrasia, Festuca/ Festuca rubra var., Goniophlebium/ Polypodium/ Polypodium australe var./ Polypodium vulgare f./ Polypodium vulgare var./ Polypodium vulgaresubsp., Hieracium, Narcissus, Oenothera, Polypodium, Ranunculus, Solidago, Taraxacum) da Cambria forma latina del gallese Cymru cioè il Galles: gallese
16560 camdeboensis, e (Sarcocaulon/ Monsonia) da Camdebo, che significa “alture verdi”, nome dato dall’etnia Khoi alle montagne e al fiume vicino ad Aberdeen, e successivamente utilizzato anche per le pianure del Karoo, Eastern Cape, Sudafrica, dove sono presenti numerosi notevoli esemplari di questa specie
905 Camelina [Brassicaceae] È opinione diffusa che il nome derivi dal greco χαμαι chamai a terra, per terra e da λίνον línon lino, ma senza alcun riferimento documentale. La specie tipo, Camelina sativa (L.) Crantz (1762), diffusa da tempi remoti in Europa e Asia, utilizzata per i suoi semi oleosi simili a quelli del Lino, veniva chiamata con nomi diversi, solo in Francia si usava chiamarla “cameline”, nome che appare per la prima volta nel 1537 nell’opera di Jean Ruell. In greco era chiamata μύαγρος mýagros (caccia mosche), nome ripreso da Linneo per il Myagrum sativum, considerato suo sinonimo. Se c’è accordo sulla vera o presunta etimologia, c’è disaccordo sulla sua interpretazione, secondo alcuni fa riferimento alla sua presenza come infestante nelle coltivazioni del Lino (Linneo annota “habitat in Europa inter linum”) entrando in competizione e riducendone la resa, secondo altri χαμαι chamai va interpretato come basso, nano, con riferimento all’altezza della pianta, e infine come “falso”, quindi falso Lino
906 caméllia (Thea) eponimo di Hoffmansegg, con passaggio dal nome generico Camellia (vedi) a nome specifico
12601 Camellia [Theaceae] genere dedicato da Linneo al missionario e botanico ceco Georg Joseph Kamel (in ceco Jiří Josef Camel, in spagnolo Jorge Camello), dalla forma latinizzata Georgius Josephus Camellus o Camelius; farmacista e fratello laico gesuita, fu assegnato al Collegio di Sant'Ignazio a Manila, nell'isola di Luzon, dove creò la prima farmacia dell’arcipelago e un orto dei semplici e raccolse piante, animali e minerali; corrispose Samuel Brown, medico della Compagnia delle Indie a Madras, e Willem Ten Rhyne, medico della Compagnia delle Indie olandese a Batavia, che fecero da tramite con Petiver e Ray, cui si deve la pubblicazione dei suoi lavori sulla flora e la fauna delle Filippine. (clicca qui per qualche approfondimento )
9710 cammarum (Aconitum ×) dal greco κάμμαρον cammaron gambero di mare, nome dato da Plinio il Vecchio con riferimento alla radice ricurva simile all’addome di un gambero
17994 camonicanus, a, um (Saxifraga ×) della Val Camonica in provincia di Brescia, una delle valli più estese delle Alpi Centrali
9926 campaniflorus, a, um (Alstroemeria/ Bomarea, Amygdalus, Anemone, Asarum, Asimina, Blosffeldia/ Blosffeldia liliputana var., Clematis/ Clematis viticella subsp./ Clematis viticella var., Ipomoea, Ixora/ Stylocoryna/ Tarenna/ Webera, Loasa/ Nasa, Lonicera nigra var./ Xylosteon, Sterculia, Turnera) da campana e da flos, floris fiore: con fiori a forma di campana
908 Campánula [Campanulaceae] diminutivo di campána: campanella
12603 campanula da campanula campanella, piccola campana
(Canarina) secondo Linneo per la grande affinità con la Campanula canariensis
(Erinia) per ricordare il nome dato da Linneo (Campanula erinus) alla pianta che secondo l’autore, Jean Baptiste Noulet, non ha le caratteristiche del genere Campanula
(Gardenia/ Kailarsenia, Physalis, Silene, Tapeinosperma, Trimezia) per la forma del fiore
(Belonidium/ Belonioscypha/ Calyptella/ Cyphella/ Peziza/ Phiale/ Podobelonium) fungo a forma di campanella
12602 campanulaceus, a, um (Crawfurdia/ Gentiana/ Tripterospermum, Helia/ Lisianthus, Manettia, Mollinedia) da campanula campanella: a forma di piccola campana
16933 campanularis, e da campanula campanella: campanulare
(Arthrostemma/ Heteronoma, Arthrostemma/ Brachyotum/ Chaetogastra/ Rhexia, Clidemia, Erica, Turbinicarpus ×) con riferimento alla forma della corolla
(Faramea) con riferimento alla forma del calice
16932 campanularius, a, um (Bomarea, Phacelia/ Phacelia minor var.) da campanula campanella: campanulare, riferimento alla forma della corolla
909 campanulatus, a, um da campanula campanella: campanulato, che ha l’aspetto di una piccola campana
(Acnistus/ Cestrum, Actinodaphne/ Iozoste, Agapanthus, Agapetes/ Vaccinium, Aconogonon/ Koenigia/ Persicaria/ Polygonum/ Reynoutria, Agraphis/ Endymion/ Hylomenes/ Scilla, Allium, Allomarkgrafia/ Mandevilla, Andromeda/ Enkianthus/ Meisteria/ Tritomodon, Argyreia/ Convolvulus/ Ipomoea/ Rivea/ Stictocardia, Aspidistra, Azalea/ Rhododendron, Baissea/ Oncinotis, Basleria, Bidens, Bignonia/ Clytostoma/ Cuspidaria, Bikkia/ Cormigonus/ Grisia/ Thiollierea, Bletia/ Limodorum, Bougainvillea, Bryophyllum/ Kalanchoe/ Kitchingia, Camellia, Canonanthus/ Lobelia/ Siphocampylus, Calycobolus/ Prevostea, Canthium/ Plectronia, Capnorea/ Hesperochiron, Carvalhoa, Cerasus/ Cerasus cerasoides var./ Prunus/ Prunus cerasoides var., Ceriscoides/ Gardenia/ Genipa, Ceropegia, Chaenostoma/ Manulea/ Satura, Chelone/ Penstemon, Cipura, Cladothamnus, Cnidoscolus/ Jatropha, Cobaea/ Rosenbergia, Codonanthus/ Cystidianthus/ Hoya/ Physostelma, Codonopsis, Conanthera/ Cummingia, Cotoneaster/ Pyrus, Cotyledon, Crinum, Cynoglossum/ Lindelofia, Dichaea, Dictyanthus/ Stapelia, Didymocarpus/ Paraboea, Disterigma, Dioscorea, Diospyros, Dipodium, Drymocallis/ Drymocallis glandulosa var./ Potentilla glandulosa var., Dubouzetia, Dudleya, Echites, Epimdium, Eremophila. Euosma/ Logania/ Orianthera, Geranium, Gethyllis, Gilia/ Linanthus/ Navarretia/ Tintinabulum, Gladiolus, Gomphocarpus/ Pachycarpus, Hesperaloe, Hibiscus, Hyacinthella, Hyacinthus, Impatiens, Isolona, Ixia, Justicia, Lachenalia, Linum/ Linum flavum var./ Linum glandulosum var./ Xantholinum, Maireana, Markea/ Merinthopodium, Maxillaria, Mirabilis, Microchilus, Mikania, Miliusia, Mussaenda, Nilgirianthus/ Strobilanthes, Odontadenia, Ornithogalum/ Nicipe, Passiflora, Philibertia/ Sarcostemma, Phyllanthus, Polemonium/ Polemonium caeruleum subsp., Polygonatum, Pouteria, Ptyssiglottis, Ranunculus/ Ranunculus auricomus subsp., Rhodocodon/ Rhodocodon rotundus var., Rochelia, Ronnbergia, Rosa ×, Sabia, Solanum, Spathodea, Sphyrospermum, Stenomesson, Streptocarpus, Taeniophyllum, Thelymitra) con riferimento alla forma del fiore (Aechmea/ Lamprococcus, Bauhinia/ Phanera, Caragana, Chironia/ Sabatia, Christia/ Lourea/ Uraria, Croton, Cyrtandra, Distemon, Medinilla, Memecylon, Mertensia, Lithophragma, Oxytropis, Phaseolus, Salvia, Stenogyne, Teucrium) per la forma campanulata del calice (Aetheolaena/ Lasiocephalus/ Senecio, Cremanthodium/ Senecio) per involucro e flosculi campanulati
(Amorphophallus/ Arum) per la forma della spata
(Anemospermos/ Arctotis, Curcuma/ Kaempferia/ Stahlianthus, Mutisia, Tagetes) per la forma dell’involucro
(Cheiridopsis, Staphylea) per la forma della capsula
(Chimonanthus) per la forma campanulata dello pseudocarpo
(Crepidomanes/ Hymenophyllum/ Meringium/ Trichomanes) per i sori campanulati
(Eucalyptus) per la forma quasi a campana dei frutti immaturi
(Gynura, Paepalanthus) per la forma campanulata dei capolini
(Narcissus) con riferimento alla forma della corona
(Nepenthes) per la forma dell’ascidio
(Zingiber) con riferimento alla “gola” del fiore
(Agaricus/ Amanita/ Campanularius/ Coprinarius/ Galerula/ Panaeolus, Boletus, Cortinarius/ Hydrocybe) per la forma del cappello
8610 campanus, a, um (Andropogon halepensis var./ Andropogon sorghum var./ Sorghum, Festuca/ Festuca jeanpertii subsp., Inula) campano, della Campania, regione dell’Italia meridionale
(Fragaria) della regione francese Champagne, ora confluita nella Grand Est, in latino Campania, da campus campagna, pianura
(Peperomia, Piper) dei dintorni di Campana, distretto di Capira, Panama
12170 campbelli, ii (Acacia/ Vachellia) in onore di D. Campbell che raccolse il tipo nel Regno di Mysore (confluito nell’Unione Indiana nel 1947)
(Acer, Artemisia, Crotalaria, Magnolia/ Yulania) specie dedicate dal botanico inglese sir Joseph Dalton Hooker (1817-1911) al dr. Archibald Campbell (1805-1874), rappresentante della British East India Company e sovraintendente di Darjeeling, con la responsabilità dell’amministrazione locale e della gestione dei rapporti con il Sikkim. Campbell, grande appassionato di botanica e etnologia, si prodigò per lo sviluppo economico e sociale della regione, a lui viene attribuita, ad esempio, l’introduzione della coltivazione del the. Campbell, che era in corrispondenza con Hooker, si adoperò per ottenere i permessi per varcare i confini del Sikkim e permetterne l’esplorazione botanica, accompagnandolo poi sia per i suoi personali interessi che per quelli del suo ufficio. Durante il viaggio furono fatti prigionieri da un ministro del Raja, sebbene liberati dopo un mese indenni con grandi scuse e cospicui doni, il fatto fu preso a pretesto dal governo britannico per annettere parte del Sikkim e non pagare più l’affitto al Raja del territorio di Darjeeling
(Andropogon) in onore del prof. Christopher S. Campbell, della Scuola di Biologia e Ecologia della Università del Maine
(Asplenium, Diplazium) in memoria dell’avvocato e botanico scozzese William Hunter Campbell (1814-1883), Cancelliere della Suprema Corte di Giustizia di Demerara, Guyana britannica. Durante la sua lunga permanenza nella colonia ne promosse il progresso in vari campi, fu tra i fondatori della Royal Agricultural and Commercial Society della Guiana Britannica, e si adoperò, fino al raggiungimento, per la realizzazione dei giardini botanici
(Belotia, Phoradendron) in onore del raccoglitore, il botanico britannico Eugene J. F. Campbell, (fl. 1880- 1920), Sovraintendente del King’s House Garden, Giamaica, e Curatore della Stazione Botanica dell’Honduras britannico (attuale Belize)
(Caladenia/ Petalochilus) in onore del raccoglitore australiano Jeff Campbell (1942) che raccolse il tipo in Tasmania per il Launceston Herbarium
(Cyathea) in onore del prof. Douglas Houghton Campbell che accompagnò l’autore nella spedizione durante la quale fu scoperta la specie. Douglas Houghton Campbell (1859-1953) è stato un botanico statunitense che ha approfondito lo studio di muschi e felci mettendo a punto tecniche innovative nello studio di campioni microscopici. Professore universitario, è stato tra i fondatori della Stanford University. Autore di The Structure and Development of Mosses and Ferns, lavoro fondamentale nel campo, Lectures on the Evolution of Plants e University Textbook of Botany
(Dendrobium/ Grastidium) in onore di J. Campbell, uno dei due raccoglitori del tipo nelle Isole Salomone
(Diploglottis) in onore del raccoglitore R. A. Campbell che scoprì la pianta nel distretto di Tweed River, Nuovo Galles del Sud, Australia
(Drymonia) specie dedicata a Milton Campbell, Presidente della H. K. Mulford Company, che ha finanziato la spedizione in Amazonia
(Duboisia) in onore di W. D. Campbell che raccolse il tipo nel 1904 nei dintorni di Norseman, Contea di Dundas, Australia
(Enterosora/ Grammitis/ Glyphotaenium) in memoria dell’avvocato e botanico scozzese William Hunter Campbell (1814-1883), per esaudire il desiderio dell’esploratore, botanico, antropologo e amministratore coloniale inglese Sir Everard Ferdinand im Thurn (1852-1932). William Hunter Campbell, Cancelliere della Suprema Corte di Giustizia di Demerara, Guyana britannica, durante la sua lunga permanenza nella colonia ne promosse il progresso in vari campi, fu tra i fondatori della Royal Agricultural and Commercial Society della Guiana Britannica, e si adoperò, fino al raggiungimento, per la realizzazione dei giardini botanici
(Ficus, Lycaste) in onore del Maggiore William Wesley Campbell. Ufficiale statunitense fu inviato nel 1944 nell’isola panamense San José dove, in accordo col governo locale, venne allestito un campo prova ai fini della guerra chimica. Appassionato di botanica, iniziò a raccogliere piante, in particolare orchidee, collaborando col botanico Ivan Murray Johnston che visitò l’isola tre volte
(Gentiana) dal luogo di origine, l’isola Campbell, Nuova Zelanda
(Pittosporum) in onore del missionario presbiteriano F. A. Campbell che raccolse il tipo a Vanuatu insieme a numerose altre specie nel 1872-1873
(Prostanthera) in onore del parlamentare australiano di origine inglese Sir Thomas Cockburn Campbell (1845-1892)
(Pultenaea) in onore dello scozzese John Fauna Campbell (1853-1938) che raccolse il campione nel Novo Galles del Sud (Australia). Trasferitosi in Australia, dove adottò il nome di ‘Fauna’ a fini identificativi, si diplomò in ingegneria e si occupò del rilevamento catastale di una vasta area della regione. Membro della Linnean Society del Nuovo Galles del Sud, studiò e raccolse numerosi campioni di nuove specie
12171 campbelliae (Aeranthes) in onore di Heather Campbell che ha propagato questa nuova specie e ha donato la pianta all’autore
(Rhododendron) specie dedicate dal botanico inglese sir Joseph Dalton Hooker (1817-1911) alla moglie Emily Ann del dr. Archibald Campbell (1805-1874), rappresentante della British East India Company e sovraintendente di Darjeeling, con la responsabilità dell’amministrazione locale e della gestione dei rapporti con il Sikkim. Campbell, grande appassionato di botanica e etnologia, si prodigò per lo sviluppo economico e sociale della regione, a lui viene attribuita, ad esempio, l’introduzione della coltivazione del the. Campbell, che era in corrispondenza con Hooker, si adoperò per ottenere i permessi per varcare i confini del Sikkim e permetterne l’esplorazione botanica, accompagnandolo poi sia per i suoi personali interessi che per quelli del suo ufficio. Durante il viaggio furono fatti prigionieri da un ministro del Raja, sebbene liberati dopo un mese indenni con grandi scuse e cospicui doni, il fatto fu preso a pretesto dal governo britannico per annettere parte del Sikkim e non pagare più l’affitto al Raja del territorio di Darjeeling
12172 campbelliorum (Stellilabium/ Telipogon) genitivo plurale di Campbell: dei Campbell, in onore dei coniugi John e Doris Campbell per aver permesso l’accesso alla loro proprietà dove è stato rinvenuto il tipo. Quaccheri nordamericani, si trasferirono nel 1951 con altre famiglie a Monteverde in Costarica per impiantare una azienda agricola. Affascinati dalla foresta e dalla sua grande biodiversità decisero non solo di lasciare intatto oltre metà del loro territorio e di preservarne la foresta, ma anche di farne un laboratorio aperto agli studiosi di tutto il mondo. Nel 1986 è stato istituito il Monteverde Institute (MVI) il cui fulcro è la ricca biblioteca realizzata con il fondamentale contributo dei coniugi Campbell
8650 campechianus, a, um (Acrodiclidium/ Chanekia/ Licaria/ Misanteca/ Ocotea/ Phoebe, Amerimnon/ Dalbergia, Asimina/ Sapranthus, Croton, Cucumis, Diospyros/ Diospyros juruensis subsp., Echeandia, Eugenia, Haematoxylum, Heliotropium, Justicia, Loeselia, Lucuma/ Pouteria/ Richardella/ Vitellaria, Matelea/ Vincetoxicum, Mimosa/ Poponax/ Vachellia, Ocimum, Physalis, Russelia, Trichilia) della regione di Campeche, nella penisola di Yucatán (Messico)
910 campester, tris, tre (Abarema/ Feuilleea/ Jupunba, Pithecellobium, Acer/ Euacer, Acinodendron, Clidemia/ Miconia, Acioa/ Dactyladenia, Allagoptera/ Diplothemium, Allocasuarina/ Casuarina, Alsine/ Minuartia, Alyssum, Amarenus/ Chrysaspis/ Trifolium, Amasonia/ Taligalea, Androchilus/ Liparis/ Ponthieva, Andropogon, Angelonia, Anil/ Indigofera, Arachnorchis/ Caladenia/ Pterostylis, Aragallus/ Astragalus/ Oxytropis/ Phaca/ Spiesia/ Tragacantha, Artemisia, Asemeia, Aspalathus, Aster/ Symphyotrichum/ Virgulus, Astrocaryum, Bactris, Banisteria/ Banisteriopsis, Bauhinia, Bermudiana/ Sisyrinchium, Boisduvalia/ Epilobium, Boltonia/ Dichaetophora, Bombax/ Carolinea/ Pachira/ Pseudobombax, Bonamia, Botherbe/ Calydorea/ Roterbe, Botrychium, Calappa/ Cocos/ Syagrus, Calochilus, Calypso/ Peritassa/ Salacia/ Sarcocampsa, Camissonia/ Oenothera/ Sphaerostigma, Castilleja/ Orthocarpus, Chamaecrista, Clematis, Combesia/ Crassula/ Sedum/ Tetraphyle/ Tillaea, Commiphora, Copernicia/ Trithrinax, Cordia/ Varronia, Chromolaena/ Eupatorium, Chrysolaena/ Vernonia/ Vernonia desertorum var., Cicendia/ Gentianella/ Eyrythalia/ Gentiana/ Gentianusa, Cissus/ Vitis, Coronopus/ Iberis/ Lepia/ Lepidium/ Neolepis/ Thlaspi, Crotalaria, Croton/ Oxydectes, Cuphaea, Cuscuta/ Grammica, Cycas, Gymnocalycium, Cyperella/ Gymnodes/ Juncoides/ Juncus/ Luciola/ Luzula, Dalucum/ Festuca, Derris/ Lonchocarpus/ Muellera, Dianthus, Dioscorea/ Helmia, Epidendrum, Eriosema, Eugenia/ Luma/ Myrceugenia, Eryngium, Erythroxylum, Euploca/ Heliotropium, Ferolia/ Parinari/ Petrocarya, Ferulago, Fimbristylis, Flaveria, Flourensia/ Helianthus, Gentianella, Geraniospermum/ Hoarea/ Pelargonium, Glechoma/ Nepeta, Goodenia, Guapira/ Pisonia/ Torrubia, Guatteria, Helenium, Heteropterys, Huperzia/ Lycopodium, Lysimachia, Hyptis, Ipomoea, Ivesia/ Horkelia/ Potentilla, Jatropha, Lathyrus/ Lathyrus debilis var., Leontopodium, Lepidium, Licuala, Lippia, Luzula, Macrolobium, Macroptilium/ Phaseolus/ Vigna, Manisuris/ Rottboellia, Melancium/ Melothria, Mesembryanthemum/ Ruschia, Microseris, Musa, Neckeria/ Pollichia, Neltuma/ Prosopis, Opilia, Oxytropis, Pabstiella/ Pedilanthus, Panicum,Paraprasophyllum/ Prasophyllum, Pariana, Peltogyne, Plantago, Pocramnia, Piptolepis, Polygala, Richterago, Rubus, Sabatia, Sciadotenia, Senecio, Seseli, Sidalcea, Smilax, Stenachaenium, Stenopadus, Streptanthus, Stylosanthes, Swainsona, Trichogonia, Trifolium,Trithrinax, Verbascum, Yucca
- Agaricus/ Amanita/ Fungus/ Hypophyllum/ Pluteus/ Pratella/ Psalliota, Clitocybe, Cortinarius, Discula, Exoascus, Geastrum, Lecanora, Massaria, Psathyrella, Russula, Sarcosagium, Tricholoma) da campus luogo piano, pianura, aperta campagna: che cresce in luoghi aperti, pianeggianti
912 cámphora (Camphora/ Camphorina/ Cinnamomum/ Laurus/ Persea, Dryobalanops, Eucalyptus/ Eucalyptus ovata var.) dal latino medioevale camphora derivato dall'arabo al-kafúr e in sanscrito karpúra: canfora
9767 camphoratus, a, um da camphora (vedi) canfora: che odora di canfora (Absinthium/ Artemisia/ Artemisia alba subsp., Achillea, Adenosma/ Stemodia/ Stoechadomentha, Alseodaphne/ Machilus, Ambrosia/ Franseria, Aphanomyrtus, Baeckea/ Eremopyxis/ Triplarina, Chiliadenus/ Chrysocoma/ Jasonia, Chrysanthemum/ Omalanthus/ Omalotes/ Tanacetum, Chrysopsis/ Chrysopsis villosa var./ Heterotheca, Conyza/ Erigeron/ Pluchea, Cryptocarya/ Cryptocarya glaucescens var., Cyperus/ Mariscus, Fagara/ Zanthoxylum, Glechoma/ Nepeta, Laurus, Limnophila/ Stemodia/ Terebinthina, Lindera, Melampodium/ Unxia, Myrceugenia/ Myrtus, Orsina, Osmites, Paryphantha, Pelargonium, Pteronia/ Pterophora, Salvia, Satureja, Tarchonanthus, Thymus/ Thymus mastichina var., Unona)
(Agaricus/ Cortinarius/ Gomphos/ Inoloma/ Phlegmacium/ Rozites/ Sphaerotrachys, Boletus, Ganoderma, Lactarius, Psathyrella)
913 Camphorosma [Convolvulaceae] da camphora (vedi) canfora e dal greco ὀσμή osmé odore, per il fatto che le foglie stropicciate emanano odore di canfora
12876 Campnosperma [Anacardiaceae] dal greco κάμπτω càmpto piegare, curvare e da σπέρμα spérma seme: con semi arcuati
24975 Campomanesia [Myrtaceae] genere dedicato al giurista, economista, politico e scrittore spagnolo Pedro Rodriguez de Campománes y Pérez-Sorriba (1723-1802). Ministro delle finanze e poi presidente del Consiglio di Castiglia, il cui potere decisionale era secondo solo al Re, sotto Carlo III. Fu un acceso sostenitore della supremazia dello stato sulla chiesa e della soppressione della Compagnia di Gesù, per la sua eccessiva influenza e interferenza dal punto di vista politico ed economico sia in Spagna che negli altri stati europei. I suoi scritti per il rilancio dell’economia, con idee quasi rivoluzionarie per l’epoca, ebbero vasta risonanza e lo resero famoso. Notevoli furono infine le sue opere storiche, grazie anche alla sua perfetta conoscenza del latino, greco e arabo, che gli valsero la presidenza della Real Academia de la Historia
914 Cámpsis [Bignoniaceae] dal greco κάμψιϛ cámpsis piegatura, curvatura: riferimento agli stami
915 camptophýllus, a, um dal greco καμπτός camptós pieghevole, flessibile e φύλλον phýllon foglia:
(Actinocephalus/ Paepalanthus) per le foglie ricurve
(Eugenia/ Syzygium) per le foglie ricurve o piegate lateralmente quando secche
10807 Camptosema [Fabaceae] dal greco καμπτός camptós pieghevole, flessibile e σημα sema segno, emblema: per il vessillo ricurvo
18176 Camptotheca [Nyssaceae] dal greco καμπτός camptós pieghevole, flessibile e da θήκη théke teca, astuccio: con riferimento alla particolare posizione delle teche delle antere che sono piegate verso l’interno e munite di una specie di valvola pollinifera
14228 Campylanthus [Scrophulariaceae] dal greco καμπύλoς campýlos ricurvo, piegato, curvo e da ἄνϑοϛ ánthos fiore: riferimento alla parte tubulare curva della corolla
916 Campylobasídium [Septobasidiaceae] dal greco καμπύλος campýlos curvo, piegato e dal latino scientifico basidium basidio
11531 campyloclados (Desmodium) dal greco καμπύλος campýlos curvo, piegato, ricurvo e κλάδος cládos ramo: per i sottili rami tortuosi
22994 campylodes (Taraxacum) da campylum (vedi), epiteto di un'entità congenere, e dal greco εἷδος eídos aspetto, sembianza: simile a quella entità
23483 campylodon (Hieracium) dal greco καμπύλος campýlos curvo, piegato e dal greco ionico ὀδών odón dente: con foglie caratterizzate da denti ricurvi
11354 campylopodus, a, um dal greco καμπύλος campýlos curvo, piegato e da πούς, ποδός, poús, podós piede, stelo:
(Arceuthobium/ Razoumofskya) per i pedicelli delle bacche da distesi a ricurvi
(Cochlearia/ Camelinopsis/ Pseudocamelina, Ephedra/ Ephedra fragilis subsp./ Ephedra fragilis var.) per gli steli ricurvi
(Delphinium) per i peduncoli delle capsule eretti o distesi che bruscamente si piegano sopra la metà
(Palicourea/ Psychotria) per i peduncoli ricurvi
(Polypodium) per rachide e stipite tortili e base dello stipite ricurvo
(Thalictrum) per gli acheni ricurvi sopra la base
(Veronica) per l’apice dei pedicelli ripiegato
23354 campylospermus, a, um (Elatine/ Potamopitys) dal greco καμπύλος campýlos curvo, piegato e da σπέρμα spérma seme: con semi ricurvi
22993 campylus, a, um dal greco καμπύλoς campýlos curvo, piegato, ricurvo:
(Agrostis) per i rami flessuosi della pannocchia (Taraxacum) per le brattee dell’involucro ripiegate
11795 camschatcensis, e (Amblirion/ Fritillaria,/ Lilium, Carex, Pyrus/ Sorbus/ Sorbus aucuparia subsp./ Sorbus sibirica subsp., Trillium) della penisola di Kamchatcka (russo Kamčatka), Russia asiatica
14769 camschatkensis, e grafia errata per camschatcensis (vedi)
11822 camtschatcensis, e (Arctiodracon/ Dracontium/ Lysichiton) della penisola di Kamchatcka (russo Kamčatka), Russia asiatica
12604 camtschaticus, a, um (Achillea/ Achillea alpina subsp./ Achillea sibirica subsp., Arabis, Artemisia, Azalea/ Chamaecistus/ Rododendron/ Rhodothamnus/ Therorhodion, Caltha/ Ranunculus, Campanula, Draba/ Draba stellata var., Dracontium/ Lysichiton/ Pothos, Filipendula/ Spiraea/ Ulmaria, Galearis/ Gymnadenia/ Neolindleya/ Orchis/ Platanthera, Lobelia, Picris, Pinguicola, Plantago/ Plantago depressa subsp., Pleurospermim, Rosa, Scirpus, Tipularia, Veronica) della penisola di Kamchatcka (russo Kamčatka), Russia asiatica
11091 camunnorum (Hieracium pospichalii ssp.) dei Camunni Camuni, antichi abitatori della Val Camonica (BS), dove la pianta è stata ritrovata
918 camŭrus, a, um dal latino camŭrus curvo, arcuato:
Hieracium) l’autore non riporta l’etimologia, ma evidenzia il caule fortemente arcuato
(Rubus) per il fusto prostrato contorto
(Cortinarius/ Dermocybe/ Gomphos/ Hydrocybe) per il gambo curvo
6692 canadensis, e del Canada, con riferimento al luogo di origine del tipo
(Abies/ Pinus/ Tsuga, Aiolon/ Anemone/ Anemone dichotoma var./ Anemonidium/ Nemorosa/ Nemorsoa, Allium/ Kalabotis, Alsine/ Arenaria/ Melargyra/ Spergularia/ Tissa, Amelanchier/ Aronia/ Mespilus/ Mespilus amelanchier var./ Pyrus, Anacharis/ Elodea/ Hydora/ Philotria/ Serpicula, Anarrhinum/ Antirrhinum/ Linaria/ Nuttallanthus, Anychia/ Paronychia/ Aueria, Aquilegia, Arabis/ Boechera/ Borodinia/ Erysimum/ Turritis, Arctocrania/ Chamaeperyclimenum/ Cornella/ Cornus/ Cornus herbacea var,/ Cynoxylon/ Eukrania/ Mesomora, Arundo/ Calamagrostis/ Deyeuxya, Asarum, Aster/ Caenotus/ Conyza/ Conyzella/ Erigeron/ Leptilon/ Marsea/ Tessenia/ Trimorpha, Aster/ Doria/ Solidago/ Solidago glabra subsp., Astragalus/ Berberis/ Berberis sinensis f./ Berberis sinensis var./ Berberis vulgaris var., Astragalus/ Phaca/ Solenotus/ Trgacantha, Azalea/ Hochenwartia/ Rhododendron/ Rhodora, Belharnosia/ Sanguinaria, Bicuculla/ Bikukulla/ Capnorchis/ Corydalis/ Dicentra/ Diclytra/ Dielytra, Brathys/ Hypericum/ Sorothra, Briza/ Glyceria/ Megastachya/ Nevroloma/ Panicularia/ Poa, Buchnera/ Glandularia/ Verbena, Callionia/ Fragaria/ Potentilla/ Tormentilla, Caucalis/ Sanicula/ Sanicula marilandica var., Caulinia/ Najas, Chaerophyllum/ Conopodium/ Cryptotaenia/ Deringa/ Myrrhis/ Sison/ Sium, Cercis/ Siliquastrum, Cicerbita/ Lactuca/ Mulgedium/ Wiestia, Circaea/ Circaea lutetiana subsp./ Circaea lutetiana var./ Circaea quadrisulcata subsp./ Circaea quadrisulcata var., Cistus/ Crocanthemum/ Halimium/ Helianthemum/ Heteromeris/ Truchasterophyllum, Clinelymus/ Elymus/ Hordeum/ Roegneria/ Terrellia, Collinsonia, Convallaria/ Maianthemum/ Maianthemum bifolium f./ Smilacina/ Smilacina bifolia var./ Unifolium, Desmodium/ Edusaron/ Hedysarum/ Pleurolobus, Elaeagnus/ Hippophae/ Lepargyrea/ Shepherdia, Elodea, Erigeron, Ferula/ Ligusticum, Fleurya/ Laportea/ Oblixilis/ Urtica/ Urticastrum divaricatum var., Geum, Hedyotis/ Houstonia, Hydrastis/ Warneria, Hydrophyllum, Juncus, Lilium, Lonicera, Menispermum, Mentha/ Mentha arvensis subsp., Oryzopsis/ Piptatheropsis/ Piptatherum/ Stipa/ Urachne, Pedicularis, Polymnia, Populus, Poterium/ Sanguisorba, Rosa ×, Rubus/ Selnorition, Sambucus/ Sambucus nigra var., Taxus/ Taxus baccata subsp./ Taxus baccata var., Teucrium, Viola)
(Albuca/ Ornithogalum) specie della Provincia del Capo, Sudafrica, erroneamente ritenuta originaria del Canada, epiteto ripreso da Linneo, anche se nel protologo precisa alla fine “Habitat in Africa”
9826 canalensis, e (Alliaria/ Chisocheton/ Didymocheton/ Dysoxylum, Alyxia, Evodia, Fagara/ Zanthoxylum, Peperomia, Psychotria/ Uragoga, Tapeinosperma) della regione di Canala, Nuova Caledonia (Amylotheca/ Loranthus, Blumea, Eremopanax, Timeroya) del Monte Canala, Nuova Caledonia
(Bupleurum/ Bupleurum ranunculoides f./ Bupleurum ranunculoides var., Hieracium/ Hieracium pilosum subsp.) della Val Canale nelle Alpi Orientali (provincia di Udine)
(Dryopteris) della foresta di Canelos sulle Ande quitensi, Ecuador
(Jambosa) delle paludi di Canala, Nuova Caledonia
919 canaliculátus, a, um da canaliculatus canalicolato, provvisto di piccoli canali; scanalato, con uno o più solchi longitudinali simili a canaletti:
(Acanthocarpus, Arctotis, Aridaria/ Mesembryanthemum/ Nycteranthus/ Phyllobolus/ Sphalmanthus, Arthrostylidium, Bassia/ Dichopsis/ Isonandra/ Palaquium, Begonia, Callista/ Cepobaculum/ Dendrobium, Colobanthus, Conospermum/ Conospermum stoechadis var., Cryptocarya, Cymbidium, Dennstaedtia, Echeveria, Epidendrum/ Limodorum/ Tetramicra, Eremophila, Eriostemon/ Phebalium, Eryngium, Euphorbia/ Pedilanthus, Felicia, Gladiolus, Haplophyllum, Hypoxis, Laurus/ Ocotea, Lupinus, Narcissus, Pityrodia, Podocarpus, Prostanthera, Protea, Pultenaea, Rubus, Senecio, Schismatoglottis, Stemonoporus/ Vateria/ Vatica, Thrixspermum, Watsonia) per le foglie scanalate superiormente
(Acrosticum/ Polybotrya) per le pinne e pinnule scanalate superiormente
(Aechmea/ Wittmackia) per la base della lamina fogliare vistosamente scanalata
(Agripyron/ Elymus/ Elymus longearistatus subsp./ Roegneria/ Roegneria longearistata var., Amyema, Juncus, Lepanthes, Yucca/ Yucca treculeana var.) per le foglie concave superiormente
(Alisma/ Alisma plantago-aquatica var.) per gli acheni canalicolati
(Amorphophallus) per i solchi irregolari e profondi dell’appendice dello spadice
(Andropogon) per i flosculi striato-solcati
(Anthurium) per il peduncolo scanalato
(Astragalus) per i legumi profondamente scanalati
(Axonopus/ Paepalanthus) per il dorso canalicolato delle glume
(Ardisia/ Stylogyne/ Tinus, Calyptranthes, Desmodium, Myrcia) per i piccioli scanalati
(Bupleurum) per la foglia spesso canalicolata sub-involuta
(Carduus) per il fusto alato-spinoso fino alla sommità
(Cyperus, Fargesia) per il culmo scanalato
(Dacryodes) per il picciolo profondamente scanalato alla base
(Dracaena/ Sansevieria) per le foglie piene, giunchiformi, profondamente scanalate
(Dypsis/ Neodypsis) per il rachide concavo superiormente nella prima metà
(Eria/ Pinalia/ Trichotosia, Taeniophyllum) per le scanalature sul labello
(Erica/ Ericoides, Protea/ Scolymocephalus) per le foglie scanalate inferiormente
(Eucalyptus) per l’aspetto scanalato del frutto
(Gentiana/ Jaeschkea) per i fusti biscanalati
(Haemanthus) per i margini delle foglie ricurvi verso l’alto a formare un piccolo canale longitudinale
(Hemigymnia/ Holcolemna/ Panicum) per la gluma inferiore plicata profondamente verso l’interno
(Isatis/ Sameraria) per la siliquetta orbicolare bisecata da una scanalatura longitudinale
(Lachenalia) per il tepalo inferiore interno fortemente scanalato
(Leucopogon) per i margini delle foglie ricurvi verso il basso a formare un piccolo canale longitudinale
(Lycopodium/ Lycopodioides/ Selaginella/ Stachygynandrum) per il caule solcato
(Macrolobium) per la sutura superiore del legume canalicolato-dilatata, quasi bialata
(Microchilus) per le due creste quasi parallele e ravvicinate sul labello
(Microsaccus) per gli stretti canali longitudinali sul labello
(Mucuna) per i rami profondamente solcati longitudinalmente
(Nectandra) per le venature scanalate superiormente
(Oxalis) per la tunica del bulbo distintamente venata longitudinalmente
(Pauridia/ Spiloxene) per la sezione trasversale delle foglie a forma di U
(Polygala) per il solco profondo all’apice dello stilo
(Polystachya) per il lobo intermedio del labello scanalato
(Paraprasophyllum/ Prasophyllum) per il profondo solco sul callo del labello
(Pycnandra) per il solco lungo la venatura mediana nella parte superiore della foglia, ben visibile in prossimità del picciolo
(Rockhausenia/ Werneria) per la nervatura centrale della foglia marcatamente prominente inferiormente e solitamente scanalata
(Saxifraga/ Saxifraga paniculata var./ Saxifraga trifurcata subsp.) per il solco ben visibile nelle foglie basali
(Synaphea) per i lobi scanalati delle foglie
(Thelymitra) per il labello corrugato
12533 Cananga [Annonaceae] dal nome locale malese cananga, kananga, kenanga
920 canariensis, e (Aeonium/ Sempervivum, Aizoon, Allagopappus/ Conyza, Allium/ Allium subvillosum var., Alyssum/ Alyssum maritimum var./ Koniga/ Koniga maritima var./ Lobularia, Anarmodium/ Dracunculus, Androrchis/ Barlia/ Orchis/ Orchis patens subsp./ Orchis patens var., Arbutus, Arum italicum subsp., Avena, Avornela/ Cytisus/ Genista/ Telinaria/ Teline, Bollaea/ Pancratium, Bystropogon/ Mentha, Caenopteris/ Davallia/ Trichomanes, Callianassa/ Digitalis/ Isoplexis, Campanula/ Canarina/ Mindium, Carex/ Vignea, Camptoloma/ Chaenostoma/ Lyperia/ Sutera, Carlina, Cedronella/ Dracocephalum, Centaurea/ Cheirolophus/ Ptosimopappus, Cicer, Cistus/ Helianthemum/ Fumana, Convolvulus/ Nemostima, Crepis/ Crepis lowei var., Erica, Erucastrum, Euphorbia/ Tithymalus/ Torfasadis, Gonospermum/ Hymenolepis/ Tanacetum, Hedera/ Hedera helix subsp./ Hedera helix var, Hypericum, Ilex, Illecebrum/ Paronychia/ Spergularia, Juncoides/ Luzula, Juniperus/ Juniperus phoenicea subsp./ Juniperus turbinata subsp., Kunkeliella/ Thesium, Lavandula/ Lavandula multifida subsp./ Lavandula multifida var., Leucophae/ Sideritis, Lolium, Manglilla/ Myrsine/ Pleiomeris/ Scleroxylum, Medicago ×, Melica, Mercurialis, Micromeria/ Micromeria varia subsp./ Satureja ericifolia subsp./ Satureja varia subsp., Phalaris, Phoenix, Pinus, Portulaca, Pulicaria, Reichardia ×, Salvia, Sideroxylon, Silene, Smilax, Sonchus/ Sonchus pinnatus subsp./ Sonchus pinnatus var., Tamarix/ Tamarix gallica var., Volutaria) canario, delle isole Canarie, con riferimento al luogo di origine del tipo
(Quercus) epiteto improprio: specie originaria della penisola iberica e dell’Africa settentrionale
13378 Canarina [Campanulaceae] da canaria, epiteto di una specie originaria delle Isole Canarie attribuita al genere Campanula, poi separata in questo nuovo genere
12263 Canarium [Burseraceae] da kanari o kenari, suo nome vernacolare malese
12910 Canavalia [Fabaceae] forma latinizzata del termine vernacolare del Malabar kanavali, che significa 'rampicante della foresta'
921 cancellátus, a, um dall’aspetto di una grata, reticolato, grinzoso, dal verbo cancello costruire a forma di grata, reticolare:
(Abelmoschus/ Hibiscus/ Malache/ Pavonia) per l’epicalice a forma di grata
(Acarna/ Atractylis/ Carthamus/ Cirsellium/ Crocodilina, Adenophyllum/ Adenophyllum porophyllum var./ Dyssodia/ Dyssodia porophyllum subsp./ Lebetina/ Schlechtendalia/ Tagetes, Centaurea, Pteronia) per l’involucro a forma di grata
(Antopetitia) per le nervature trasversali prominenti e ramificate sui legumi
(Asclepias/ Gomphocarpus) etimologia non riportata dall’autore, ma dalla descrizione della foglia (venosa) è presumibile faccia riferimento ad essa
(Asplenium) per le squame reticolate
(Astragalus/ Tragacantha, Lychnis/ Silene, Paraspalathus, Phlomis) con riferimento alla forma del calice
(Aulax/ Leucadendron/ Protea) per i frutti con quattro nervature verticali prominenti collegate da una rete di nervature più piccole
(Bauhinia/ Bauhinia wrayi var./ Phanera wrayi var.) per le nervature molto ramificate e prominenti sulla pagina inferiore della foglia
(Cacalia/ Senecio) per una certa somiglianza delle squame dell’involucro con quelle della Acarna cancellata
(Ceropegia/ Cinclia) per la corolla a forma di gabbia
(Coelorachis/ Mnesithea/ Rottboellia) per la gluma esterna reticolata
(Crocus) per la tunica del bulbo reticolata
(Cyperus/ Cyperus haspan var.) per l’aspetto della cariosside
(Echinospermum/ Messerschmidia, Rochelia) per i frutti “ingabbiati” dai lobi del calice
(Eleocharis, Fimbristylis) per gli acheni minutamente reticolati
(Huperzia/ Lycopodium/ Phlegmariurus/ Urostachys) etimologia non riportata dall’autore, ma dalla descrizione potrebbe riferirsi ai sottili fusti pendenti ripetutamene ramificati dicotomicamente
(Hypoestes/ Justicia) per i lunghi peli di brattee e involucro simili a una grata
(Lapsana) per il peduncolo ramificato quasi simile a una grata
(Leandra/ Miconia) per le nervature delle foglie, sulla pagina superiore profondamente impresse, su quella inferiore molto prominenti e reticolate
(Limonium/ Statice/ Statice minuta var.) per le infiorescenze reticolate
(Medicago) per il reticolo di venature parallele trasversali e longitudinali sui legumi
(Miquelia) per le drupe elegantemente reticolate
(Nothotalisia) con riferimento alle rugosità reticolate sulla superficie del frutto
(Polypodium) con riferimento a pinne e segmenti
(Quercus) per la pagina superiore della foglia minutamente reticolato-venata
(Rhaptonema) per le nervature che si anastomizzano dovunque l’un l’altro, reticolate
(Rubus ×) per la superficie inferiore delle foglioline reticolata
(Trigonella) per i legumi reticolati
(Cribraria/ Dictydium/ Mucor/ Stemonitis) riferimento alle nervature longitudinali del peridio, riunite da sottilissimi fili trasversali, formando maglie quadrangolari
922 cancrini (Achillea) etimologia non riportata dall’autore, ma nella stessa opera vengono citate come luogo di ritrovamento di due altre specie località di dintorni della proprietà del conte A. Cancrin, in un caso, e Al. Cancrin nell’altro, è possibile quindi che la specie sua dedicata al conte Akexander (Franz Fabian) Cancrin (1822-1891), figlio del tedesco-russo Georg Ludwig Cancrin (1774-1845), famoso ministro delle finanze sotto lo zar Nicola I.
923 Candelabrochaéte [Botryobasidiaceae] da candelábrum candelabro e dal greco χαίτη chaíte chioma, capigliatura
13427 candelabrum, i candelabro, candeliere: per l’aspetto simile a un candelabro
(Aster, Cerberiopsis, Cirsium, Cleopatra, Corispermum, Episcothamnus/ Lychnophora/ Lychnophoriopsis, Euphorbia, Mimosa, Neodriessenia, Ouratea, Pandanus, Salvia, Staurogyne, Symplocos, Verbascum ×) con riferimento alla struttura della pianta
(Aeollanthus, Agalma/ Schefflera, Agave, Aloe, Anisopappus/ Myriactis, Burmannia, Caraguata/ Guzmania, Ceropegia, Chrysocoma, Chrysolaena/ Vernonia, Cirrhopetalum, Clusia, Cotyledon/ Dudleya/ Echeveria, Crinum, Faramea, Ferraria/ Moraea, Ferula, Graffenrieda/ Leandra/ Miconia, Hieracium, Hirculus/ Saxifraga, Isoglossa, Oncidium/ Otoglossum, Palicourea/ Psychotria, Pavetta, Rhododendron ×, Stylidium, Swertia, Tachigali, Trachymene, Trigonia) con riferimento alla infiorescenza
(Epidendrum) l’epiteto non fa riferimento ad alcuna caratteristica specifica. L’autore riferisce di aver utilizzato questo nome per alcuni anni in campioni di erbario perché gli era sembrato che il pollinario fosse in posizione differente dal solito, con la caudicola sotto e i quattro pollinidi sopra, come un candeliere con quattro candele. In realtà il pollinario era capovolto e quindi la differenza era solo apparente, comunque l’autore ha deciso lo stesso di utilizzare l’epiteto, essendo disponibile
(Symplococos/ Symplococos cochinchinensis var.) con probabile allusione alla disposizione degli stami che ricorda un candelabro
924 candeláris da candéla candela
(Browningia/ Cereus) per l’aspetto simile a un candelabro, con un fusto colonnare spinoso, alto alcuni metri, sormontato da numerosi rami più sottili e meno spinosi
(Melochia) per la resina ricavata dalla pianta che veniva usata per alimentare lampade e fare candele
13769 candens bianco, biancheggiante, ma anche splendente, brillante:
(Castilleja) per brattee e calici di colore roso scuro alla base, rosso splendente, scarlatto, all’apice
(Crataegus) per la pagina superiore della foglia giallo verde molto brillante inizialmente, verde scuro brillante a maturità
(Drosanthemum/ Mesembryanthemum) per le piccole vescicole trasparenti sulle foglie che sembrano coprirle di minuscoli cristalli biancheggianti
(Rubus ×) per la pagina inferiore delle foglie bianco tomentosa
925 cándicans da cándico essere bianco, tendere al bianco
(Abuta/ Chondrodendron/ Curarea/ Sciadotenia, Arrabidaea/ Bignonia/ Fridericia, Callicarpa/ Urtica, Carduus, Carica/ Papaya/ Vasconcellea, Cousinia, Dampiera, Hemistemma/ Hibbertia, Hiptage/ Hiptage benghalensis subsp., Leucophae/ Sideritis, Luehea, Noronhia, Quercus) per la pagina inferiore della foglia bianco tomentosa
(Adhatoda/ Dianthera/ Ecbolium/ Jacobinia/ Justicia) per le bratteole e le lacinie del calice bianco-tomentose
(Anil/ Indigofera) per la pagina inferiore della foglia sericea
(Anisomeles/ Epimeridi/ Leucas, Argyrexias/ Echium, Astragalus/ Oxytropis/ Spiesia, Conostylis, Crotalaria, Dimorphocarpa/ Iberis, Madronella/ Monardella) per l’intera pianta ricoperta da una peluria tendente al bianco
(Argyrolobium, Aspalathus) per l’intera pianta ricoperta da una villosità sericea
(Argythamnia) per la corteccia biancastra di rami e tronco
(Cerastium, Potentilla, Senecio) per le foglie interamente ricoperte da un tomento biancastro
(Cereus/ Echinocereus/ Echinopsis/ Soehrensia/ Trichocereus) per la larga areola bianco-tomentosa
(Chiliadenus/ Chrysocoma/ Jasonia/ Linosyris/ Varthemia) per i rami a volte bianchi e setosi
(Eroteum/ Eurya/ Freziera/ Lettsomia) per i rami giovani, piccioli, pagina inferiore della foglia e peduncoli bianco-tomentosi
(Galtonia/ Hyacinthus/ Ornithogalum, Geranium/ Geraniospermum/ Pelargonium) per il colore bianco dei fiori
(Grevillea/ Hakea) per i fiori di colore bianco crema
(Heracleum/ Tetrataenium) per la pagina inferiore delle foglie, picciolo e caule bianco tomentosi
(Lotodes/ Otholobium/ Psoralea) per i rami ricoperti sa una lieve tomentosità biancastra
(Melobium) per i rami vellutati tendenti al bianco
(Nivenia/ Paranomus/ Protea/ Serruria) per rami e foglie ricoperti da un tomento biancastro
(Primula) per la pagina inferiore delle foglie ricoperta da una peluria giallo-biancastra
(Salvia) per rami, foglie e calici candido-tomentosi
7499 candicus, a, um (Dianthus/ Fiedleria/ Petrorhagia, Erysimum, Ophrys/ Ophrys fuciflora subsp./ Ophrys holosericea subsp., Satureja) da Candia, nome con cui i veneziani chiamavano la città cretese fondata dagli arabi col nome al-khandaq (il fossato), nome che sotto il loro governo estesero all’intera isola: cretese, di Creta
9696 candidissimus, a, um superlativo di candidus bianco, candido: bianchissimo, candidissimo
(Ajax moschatus var./ Narcissus/ Narcissus moschatus var./ Narcisus pseudonarcissus var., Allium, Bouvardia, Coralliokyphos, Cornus, Cornus/ Thelycrania, Dendrobium, Hermione, Merendera, Orchis/ Orchis maculate var., Paraboea, Phaius/ Thunia/ Thunia alba var., Primula, Swida) per il colore dei fiori
(Amorphophallus) per il colore dell’infiorescenza, spata e spadice
(Adenostyles, Andryala, Anthemis, Arctostaphylos/ Arctostaphylos canescens f./ Arctostaphylos canescens var., Astragalus/ Solenotus/ Tragacantha, Astragalus/ Phaca,Calamintha/ Clinopodium/ Melissa/ Satureja, Carduus/ Cirsium/ Cirsium occidentale subsp./ Cirsium occidentale var., Centaurea, Cerastium, Chabraea/ Lasiorrhiza/ Leucheria, Cladochaeta/ Gnaphalium/ Helichrysum, Cordia, Diotis, Erigeron/ Psychrogeton, Eurybia/ Shawia, Hermannia, Leontonix, Lupinus, Packera/ Senecio, Polycarpaea, Pyrus/ Thomsonaria, Salvia/ Sclarea, Stachys, Thymus, Tridax, Veronica) per il denso tomento bianco che ricopre tutta la pianta
(Arisaema) per la spata bianca soffusa di rosa
(Boehmeria/ Leucocnide/ Leucosyke/ Missiessya/ Touchardia/ Urtica) per i peli strigosi nivei sulla pagina inferiore della foglia
(Calycophyllum/ Macrocnemum/ Mussaenda) per uno dei 5 lobi del calice espanso, simile a una foglia (calicofillo), di colore bianco
(Cheiridopsis/ Mesembryanthemum) per il colore bianco-grigiastro delle foglie (Hedysarum) per le foglie sericeo-nitide
(Hemiandra) per la pagina inferiore della foglia, i rami e i calici ricoperti da un tomento bianco
(Indigastrum/ Indigofera) per i peli bianchi e strigosi su entrambi i lati della foglia
(Lotus) per la peluria argenteo-sericea presente sulla pianta
(Marrubium, Verbascum) per il tomento bianco che ricopre le foglie
(Triticum) per il colore delle spighe
18190 candidulus, a, um diminutivo di candidus, poco meno che candido:
(Amparoa/ Lemboglossum/ Odontoglossum/ Odontoglossum apterum var. Odontoglossum nebulosum var./ Rhynchostele, Viola) per il colore dei fiori
(Aspalathus) per la pubescenza bianca che ricopre i rami giovani e le foglie
(Berberis/ Berberis hookeri var., Rubus, Salix) per il tomento bianco che ricopre la pagina inferiore della foglia
(Commiphora) per il colore dei rami giovani
(Messerschmidia/ Myriopus/ Tournefortia) per il tomento bianco che ricopre la pagina inferiore della foglia e il tubo corollino
6969 candidus, a, um candido, bianco, bianco brillante (Achimenes/ Dicyrta/ Trevirana, Acidanthera/ Gladiolus, Acmadenia, Ageratum, Albuca, Alegria/ Luehea, Amaryllis/ Argyropsis/ Atamosco/ Plectronema/ Zephyranthes, Anathallis/ Pleurothallis/ Specklinia/ Stelis, Angraecopsis/ Diaphananthe/ Rhipidoglossum, Arthropodium, Asclepias, Billardiera/ Marianthus, Bletia, Bouvardia, Brugmansia ×, Buchnera, Burlingtonia/ Rodriguezia, Bulbophyllum/ Ione/ Phyllorkis/ Sunipia, Calceolus/ Cypripedium, Caliphruria/ Eucharis/ Urceolina, Camellia, Campanula, Canbya, Castalia/ Leuconymphaea/ Nymphaea, Cheilocostus, Cochleanthes/ Huntleya/ Warczewiczella/ Warrea/ Zygopetalum, Condylostylis/ Phaseolus/ Vigna, Cracca/ Kiesera/ Robinia/ Tephrosia/ Xyphocarous, Cranichis/ Cystochilum, Crocus/ Crocus lageniflorus var./ Crocus vittatus var., Cuitlauzina/ Oncidium/ Palumbina,Cullen, Curcuma/ Kaempferia, Cyathoglottis/ Sobralia, Dalea/ Kuhnistera/ Petalostemon/ Psoralea, Distephana/ Passiflora/ Tacsonia, Dulacia/ Liriosma/ Olax, Eranthemum/ Pseuderanthemum, Eremurus/ Henningia, Erythrospermum, Gardenia, Globba, Henckelia, Hesperantha, Jamesbrittenia, Justicia, Kefersteinia, Klarobelia, Leucoryne, Lilium, Lysimachia, Malvaviscus/ Pavonia, Marica/ Neomarica/ Trimezia, Maxillaria, Memecylonm Paepalanthus, Palicourea, Polystachya, Pseudoselago, Satyrium, Schizanthus, Sidalcea, Solanun, Stanhopea/ Tadeastrum, Stenbergia, Streptocarpus, Strobilanthes, Tillandsia, Trachoma/ Tuberolabium, Trichocentrum, Turnera, Vaccinium, Vellozia, Weldenia) per il colore bianco dei fiori
(Adesmia/ Patagonium, Barleria, Buddleja, Calummandra/ Diaperia/ Evax/ Filago, Cassytha/ Cassytha aurea var., Cineraria/ Jacobaea/ Senecio, Coluteastrum/ Lessertia, Culcitium, Drymonia, Ifloga/ Trichogyne, Leucas/ Leucas lanata var., Onopordum, Maerua, Rhynchosia/ Dolicholus memnonius var., Stachys) per il tomento bianco che ricopre tutta la pianta
(Aechmea/ Ortgiesia) per il retro della foglia bianco-lepidota
(Aleuritopteris/ Cheilanthes/ Chrysochosma/ Hemionitis/ Notholaena) per la polvere farinosa bianca che ricopre la pagina inferiore della fronda
(Austroepatorium/ Astrolabium/ Liabum/ Microliabum, Baccharis/ Conyza/ Helenium/ Inula, Dudleya/ Echeveria, Hedysarum, Hieracium/ Hieracium eriocerinthe subsp./ Hieracium mixtum subsp./ Hieracium saxatile subsp., Paspalum/ Reimaria) per il tomento bianco che ricopre le foglie
(Burmannia) i fiori sono solitamente blu, ma l’autore si è riferito a una pianta con fiori bianchi
(Cecropia, Chamaedryfolia/ Forsskaolea, Salix, Syncephalum) per la pagina inferiore delle foglie bianco-tomentosa
(Chersoloma) per i rami giovani bianco-tomentosi
(Chilita/ Mammillaria/ Mammilloydia/ Neomammillaria) per le spine candide
(Cistus ×/ Halimium ×/ Helianthemum ×/ Helianthemum heterophyllum var.) per la pubescenza bianca che ricopre rami e foglie da entrambi i lati
(Corymbia/ Eucalyptus, Lysiloma) in riferimento alla corteccia bianca
(Cycas) per il colore bianco dei semi
(Dichromena/ Pachymitra/ Psylocaria/ Rhynchospora) per il colore delle squame
(Leicophyllum) per il denso tomento candido che ricopre le parti giovani della pianta
(Lepanthes) per il colore biancastro dei sepali
(Messerschmidia/ Tournefortia) per la pagina inferiore delle foglie glauco-argentea
(Micropiper/ Peperomia/ Piper) per il colore della pagina inferiore della foglia “in sicco”
(Miltonia) per il colore bianco del labello con qualche macchia rosa al centro
(Paraprasophyllum/ Prasophyllum) per il colore da verdastro a biancastro dei fiori
(Puccinellia) per la pruina bianca che ricopre le foglie
(Stachytarpheta) per i più che radi peli bianco-setosi su entrambi i lati delle foglie
(Calocera, Calvatia, Campanella, Clitocybe, Crepidotus, Lycoperdon, Marasmiellus, Pluteus, Russula) per il colore bianco del carpoforo
12677 Candollea Candollea Mirb. [Polypodiaceae] (1803) sinonimo di Pyrrosia Mirb.
Candollea Labill. [Stylidiaceae] (1805) sinonimo di Stylidium Sw. ex Wild.
Candollea Labill. [Dilleniaceae] (1806) sinonimo di Hibbertia Andrews
Candollea Baumg. [Ericaceae] (1810) sinonimo di Rhododendron L.
Candollea Steud. [Poaceae] (1840) sinonimo di Agrostis L.
Candollea Yild. [Asteraceae] (2021) sinonimo di Pseudopodospermum (Lipsch. & Krasch.) Kuth.
In onore del botanico svizzero Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841). Discendente da una famiglia francese protestante trasferitasi a Ginevra per motivi religiosi, nel 1796 si stabilì a Parigi dove conseguì la laurea in medicina (1804) con la tesi “Essai sur les propriétés médicales des plantes, comparées avec leurs formes extérieures et leur classification naturelle”. De Candolle aveva già pubblicato una Plantarum succulentarum historia e la monografia Astragalogia mentre frequentava il Muséum National d’Histoire Naturelle e conquistava la stima dei naturalisti Jean-Baptiste Lamarck e Georges Cuvier. Lamarck nel 1802 gli affidò l’incarico di redigere la terza edizione della sua Flore française, che de Candolle rinnovò completamente e arricchì di 2000 specie, data alle stampe nel 1805. Nel 1808 fu nominato professore di botanica alla facoltà di medicina di Montpellier e direttore dell’orto botanico e due anni dopo a quella della facoltà di scienze. Durante la sua permanenza a Montpellier pubblicò la Théorie élémentaire de la botanique (1813) in cui delineò il suo sistema di classificazione, basato sulla anatomia delle piante (taxonomie), in contrapposizione al sistema linneano, che doveva essere oggetto di una monumentale opera, Systema naturale regni vegetabilis, contenente la descrizione e classificazione di tutte le piante conosciute. Nel 1816 per motivi religiosi fu costretto a ritornare a Ginevra, dove l’anno successivo fu creata per lui una cattedra di Storia Naturale e gli fu affidata la direzione del giardino botanico; con lui Ginevra divenne il centro culturale più importante del tempo nel campo delle scienze naturali. Il primo volume del suo Systema naturale fu dato alle stampe nel 1818 e il secondo nel 1821, ma resosi conto della grande complessità dell’opera decise di sospenderne le pubblicazioni per dedicarsi a un lavoro meno impegnativo a cui diede il nome di Prodromus systematis naturalis regni vegetabilis. Il primo dei sette volumi che riuscì a completare prima della morte apparve nel 1824, i successivi furono ad opera del figlio, Alphonse Louis Pierre Pyramus de Candolle (1806-1893), in collaborazione con altri botanici, fino al diciassettesimo volume (1873) che completava le dicotiledoni, quando fu deciso di sospenderne la continuazione per la grande quantità di nuove scoperte che rendeva troppo vasto il campo per una singola opera come il Prodromus
12678 candolleanus, a, um (Actinodaphne/ Actinodaphne speciosa var., Adenocalymma/ Memora/ Neojobertia/ Phryganocydia/ Spathodea, Albertinia/ Vanillosmopsis, Anodendron, Aphanostelma/ Astephanus/ Brachylepis/ Cynanchum/ Melinia/ Philibertia, Aplotaxis/ Saussurea/ Theodorea, Astragalus/ Astragalus rhizanthus subsp./ Tragacantha, Astragalus/ Astragalus latifolius subsp., Astronia/ Pharmacum, Atalanthus/ Cicerbita/ Lactuca/ Rhabdotheca/ Sonchus/ Zollikoferia, Baccharis/ Nothobaccharis, Banksia/ Sirmuellera, Barrosoa/ Eupatorium, Belenidium/ Hymenatherum, Boehmeria/ Pipturus, Bombax/ Eriotheca, Cacalia/ Vernonia, Calea/ Meyeria, Cananga/ Guatteria, Carissa, Carum/ Pimpinella, Cassia/ Senna, Ceanothus, Centaurea, Cephalorrhynchus, Chenopodium/ Rhagodia/ Rhagodia baccata var., Chirocalyx, Chuquiraga/ Dasyphyllum/ Flotovia, Cirsium ×, Cousinia, Conyza, Dehaasia/ Dictyodaphne/ Endiandra, Diospyros, Eugenia, Filago, Glochidion/ Lobocarpus/ Phyllanthus, Gnaphalium/ Helichrysum, Grevillea, Gurania, Habenaria, Hakea, Heracleum/ Pastinaca/ Tetrataenium, Indigofera, Isatis, Lasiandra/ Pleroma/ Rhexia/ Tibouchina, Loranthus, Lotus, Marcetia, Microlicia, Mikania/ Willoughbya, Mutisia, Penaea/ Stylapterus, Sedum, Senecio, Scleranthus, Spathiphyllum, Taonabo/ Ternstroemia, Unona, Valeriana/ Valeriana scandens var.) specie dedicate AL botanico svizzero Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841). Discendente da una famiglia francese protestante trasferitasi a Ginevra per motivi religiosi, nel 1796 si stabilì a Parigi dove conseguì la laurea in medicina (1804) con la tesi “Essai sur les propriétés médicales des plantes, comparées avec leurs formes extérieures et leur classification naturelle”. De Candolle aveva già pubblicato una Plantarum succulentarum historia e la monografia Astragalogia mentre frequentava il Muséum National d’Histoire Naturelle e conquistava la stima dei naturalisti Jean-Baptiste Lamarck e Georges Cuvier. Lamarck nel 1802 gli affidò l’incarico di redigere la terza edizione della sua Flore française, che de Candolle rinnovò completamente e arricchì di 2000 specie, data alle stampe nel 1805. Nel 1808 fu nominato professore di botanica alla facoltà di medicina di Montpellier e direttore dell’orto botanico e due anni dopo a quella della facoltà di scienze. Durante la sua permanenza a Montpellier pubblicò la Théorie élémentaire de la botanique (1813) in cui delineò il suo sistema di classificazione, basato sulla anatomia delle piante (taxonomie), in contrapposizione al sistema linneano, che doveva essere oggetto di una monumentale opera, Systema naturale regni vegetabilis, contenente la descrizione e classificazione di tutte le piante conosciute. Nel 1816 per motivi religiosi fu costretto a ritornare a Ginevra, dove l’anno successivo fu creata per lui una cattedra di Storia Naturale e gli fu affidata la direzione del giardino botanico; con lui Ginevra divenne il centro culturale più importante del tempo nel campo delle scienze naturali. Il primo volume del suo Systema naturale fu dato alle stampe nel 1818 e il secondo nel 1821, ma resosi conto della grande complessità dell’opera decise di sospenderne le pubblicazioni per dedicarsi a un lavoro meno impegnativo a cui diede il nome di Prodromus systematis naturalis regni vegetabilis. Il primo dei sette volumi che riuscì a completare prima della morte apparve nel 1824, i successivi furono ad opera del figlio, Alphonse Louis Pierre Pyramus de Candolle (1806-1893), in collaborazione con altri botanici, fino al diciassettesimo volume (1873) che completava le dicotiledoni, quando fu deciso di sospenderne la continuazione per la grande quantità di nuove scoperte che rendeva troppo vasto il campo per una singola opera come il Prodromus
(Campanula/ Prismatocarpus, Cephalostigma/ Wahlenbergia, Gurania, Microcodon, Parathesis, Solanum, Varronia) in onore del botanico svizzero Alphonse Louis Pierre Pyramus de Candolle (1806-1893). Figlio di Augustin Pyramus, benché avviato agli studi giuridici, iniziò giovanissimo a interessarsi di botanica e a collaborare col padre alla stesura del Prodromus; nominato professore onorario di botanica, nel 1835 gli succedette alla cattedra di Storia Naturale e alla direzione del giardino botanico di Ginevra. Tenne fede all’impegno di continuare l’opera del padre, oltre al settimo volume pubblicato quando era ancora in vita, fino al diciassettesimo volume (1873), che completavano le dicotiledoni, con la collaborazione di altri botanici e del figlio, Anne Casimir Pyramus de Candolle (1836-1918). Il progetto originario del Prodromus prevedeva la descrizione e classificazione di tutte le piante conosciute, ma il numero sempre crescente di nuove scoperte ne rese evidente l’impossibilità in una singola opera e fu decisa la sospensione delle pubblicazioni. Gli interessi di Alphonse de Candolle furono molto vasti, dalla paleobotanica, alla storia della scienza, alla fitogeografia, di cui è considerato uno dei fondatori, con la sua opera più importante, Géographie Botanique Raisonnée (1855)
9480 candollei, ii (Abuta, Angelica/ Cordia/ Oreocome/ Selinum, Aphelexis, Aster, Atylosia, Blumia/ Magnolia/ Talauma, Bupleurum, Diplusodon, Eriolaena, Euryops/ Jacobeastrum, Gomphia/ Ouratea, Hymenolaena/ Pleurospermum, Lomelosia/ Scabiosa/ Trochocephalus, Mimosa, Myrtus/ Ugni, Passiflora, Pueraria, Senecio) (Agaricus/ Montagnea/ Montagnites, Dothiorella/ Ludvigiella/ Macrophoma/ Phoma/ Sphaeropsis, Pleurostoma, Sphacelotheca) in onore del botanico svizzero Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841). Discendente da una famiglia francese protestante trasferitasi a Ginevra per motivi religiosi, nel 1796 si stabilì a Parigi dove conseguì la laurea in medicina (1804) con la tesi “Essai sur les propriétés médicales des plantes, comparées avec leurs formes extérieures et leur classification naturelle”. De Candolle aveva già pubblicato una Plantarum succulentarum historia e la monografia Astragalogia mentre frequentava il Muséum National d’Histoire Naturelle e conquistava la stima dei naturalisti Jean-Baptiste Lamarck e Georges Cuvier. Lamarck nel 1802 gli affidò l’incarico di redigere la terza edizione della sua Flore française, che de Candolle rinnovò completamente e arricchì di 2000 specie, data alle stampe nel 1805. Nel 1808 fu nominato professore di botanica alla facoltà di medicina di Montpellier e direttore dell’orto botanico e due anni dopo a quella della facoltà di scienze. Durante la sua permanenza a Montpellier pubblicò la Théorie élémentaire de la botanique (1813) in cui delineò il suo sistema di classificazione, basato sulla anatomia delle piante (taxonomie), in contrapposizione al sistema linneano, che doveva essere oggetto di una monumentale opera, Systema naturale regni vegetabilis, contenente la descrizione e classificazione di tutte le piante conosciute. Nel 1816 per motivi religiosi fu costretto a ritornare a Ginevra, dove l’anno successivo fu creata per lui una cattedra di Storia Naturale e gli fu affidata la direzione del giardino botanico; con lui Ginevra divenne il centro culturale più importante del tempo nel campo delle scienze naturali. Il primo volume del suo Systema naturale fu dato alle stampe nel 1818 e il secondo nel 1821, ma resosi conto della grande complessità dell’opera decise di sospenderne le pubblicazioni per dedicarsi a un lavoro meno impegnativo a cui diede il nome di Prodromus systematis naturalis regni vegetabilis. Il primo dei sette volumi che riuscì a completare prima della morte apparve nel 1824, i successivi furono ad opera del figlio, Alphonse Louis Pierre Pyramus de Candolle (1806-1893), in collaborazione con altri botanici, fino al diciassettesimo volume (1873) che completava le dicotiledoni, quando fu deciso di sospenderne la continuazione per la grande quantità di nuove scoperte che rendeva troppo vasto il campo per una singola opera come il Prodromus
(Choretrum, Encyclia/ Epidendrum, Wahlenbergia, Wrightia/ Wrightia pubescens subsp.) in onore del botanico svizzero Aphonse Louis Pierre Pyramus de Candolle (1806-1893). Figlio di Augustin Pyramus, benché avviato agli studi giuridici, iniziò giovanissimo a interessarsi di botanica e a collaborare col padre alla stesura del Prodromus; nominato professore onorario di botanica, nel 1835 gli succedette alla cattedra di Storia Naturale e alla direzione del giardino botanico di Ginevra. Tenne fede all’impegno di continuare l’opera del padre, oltre al settimo volume pubblicato quando era ancora in vita, fino al diciassettesimo volume (1873), che completavano le dicotiledoni, con la collaborazione di altri botanici e del figlio, Anne Casimir Pyramus de Candolle (1836-1918). Il progetto originario del Prodromus prevedeva la descrizione e classificazione di tutte le piante conosciute, ma il numero sempre crescente di nuove scoperte ne rese evidente l’impossibilità in una singola opera e fu decisa la sospensione delle pubblicazioni. Gli interessi di Alphonse de Candolle furono molto vasti, dalla paleobotanica, alla storia della scienza, alla fitogeografia, di cui è considerato uno dei fondatori, con la sua opera più importante, Géographie Botanique Raisonnée (1855). Tra i suoi lavori è da ricordare inoltre le Monographiae Phanerogamarum in collaborazione col figlio Casimir
(Begonia, Entandrophragma, Piper, Walsura) in onore del botanico svizzero Anne Casimir Pyramus de Candolle (1836-1918). Figlio di Alphonse Louis Pierre Pyramus de Candolle (1806-1893) e nipote di Augustin Pyramus, inizialmente si dedicò agli studi di chimica, matematica e fisica, ma ben presto fu attratto dalla botanica e iniziò a collaborare col padre alla stesura degli ultimi volumi del Prodromus systematis naturalis regni vegetabilis, iniziato dal nonno, e alle Monographiae Phanerogamarum, a cui successivamente collaborò anche il figlio, Richard Emile Augustin de Candolle (1868-1920). Effettuò numerosi studi nel campo della fisiologia vegetale, mentre in quello della sistematica si occupò estensivamente di Piperaceae, famiglia all’epoca pressoché sconosciuta
(Elaeocarpus) in onore del botanico svizzero Richard Emile Augustin de Candolle (1868-1920). Figlio di Anne Casimir Pyramus de Candolle (1836-1918) e pronipote di Augustin Pyramus, nacque a Londra, la madre, Anne Mathilde Marcet era anglo-svizzera, e dopo le scuole primarie a Ginevra proseguì gli studi in Inghilterra con lo scopo di intraprendere la carriera diplomatica. Ma come il padre, nonno e bisnonno fu attratto dalla botanica e tornato a Ginevra iniziò a studiare e collaborare col padre alle Monographiae Phanerogamarum, proseguendo la grande tradizione di famiglia, in particolare nel campo della sistematica. Nel 1912, grazie agli studi giovanili, fu nominato console britannico a Ginevra, carica che lo costrinse a trascurare i suoi interessi botanici, che riprese alla fine della guerra quando si dimise, ma che furono bruscamente interrotti dalla prematura morte. Il ricchissimo erbario de Candolle, che lui aveva contribuito ad accrescere, e la grande biblioteca furono donati dalla famiglia alla città di Ginevra, quasi a sancire la fine di una dinastia di botanici iniziata con un altro Augustin
12679 Candolleodendron [Fabaceae] genere dedicato al botanico svizzero Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841). Discendente da una famiglia francese protestante trasferitasi a Ginevra per motivi religiosi, nel 1796 si stabilì a Parigi dove conseguì la laurea in medicina (1804) con la tesi “Essai sur les propriétés médicales des plantes, comparées avec leurs formes extérieures et leur classification naturelle”. De Candolle aveva già pubblicato una Plantarum succulentarum historia e la monografia Astragalogia mentre frequentava il Muséum National d’Histoire Naturelle e conquistava la stima dei naturalisti Jean-Baptiste Lamarck e Georges Cuvier. Lamarck nel 1802 gli affidò l’incarico di redigere la terza edizione della sua Flore française, che de Candolle rinnovò completamente e arricchì di 2000 specie, data alle stampe nel 1805. Nel 1808 fu nominato professore di botanica alla facoltà di medicina di Montpellier e direttore dell’orto botanico e due anni dopo a quella della facoltà di scienze. Durante la sua permanenza a Montpellier pubblicò la Théorie élémentaire de la botanique (1813) in cui delineò il suo sistema di classificazione, basato sulla anatomia delle piante (taxonomie), in contrapposizione al sistema linneano, che doveva essere oggetto di una monumentale opera, Systema naturale regni vegetabilis, contenente la descrizione e classificazione di tutte le piante conosciute. Nel 1816 per motivi religiosi fu costretto a ritornare a Ginevra, dove l’anno successivo fu creata per lui una cattedra di Storia Naturale e gli fu affidata la direzione del giardino botanico; con lui Ginevra divenne il centro culturale più importante del tempo nel campo delle scienze naturali. Il primo volume del suo Systema naturale fu dato alle stampe nel 1818 e il secondo nel 1821, ma resosi conto della grande complessità dell’opera decise di sospenderne le pubblicazioni per dedicarsi a un lavoro meno impegnativo a cui diede il nome di Prodromus systematis naturalis regni vegetabilis. Il primo dei sette volumi che riuscì a completare prima della morte apparve nel 1824, i successivi furono ad opera del figlio, Alphonse Louis Pierre Pyramus de Candolle (1806-1893), in collaborazione con altri botanici, fino al diciassettesimo volume (1873) che completava le dicotiledoni, quando fu deciso di sospenderne la continuazione per la grande quantità di nuove scoperte che rendeva troppo vasto il campo per una singola opera come il Prodromus
23037 candrianii (Taraxacum) in onore del botanico svizzero di Samendan Moritz Candrian (1847-1930) che raccolse esemplari di questa entità
23371 canens da caneo biancheggiare, tendere al bianco:
(Craspedia) per l’aspetto biancheggiante della foglia dovuto ai lunghi e sottili peli bianchi che la ricoprono nascondono il verde della lamina
(Rubus ×) per il tomento bianco sulla pagina inferiore della foglia
926 canéscens da canésco diventare bianchiccio, ingrigire:
(Abacosa/ Vicia, Agrostis/ Aira/ Corynephorus/ Weingaertneria, Alyssum/ Anodontea/ Ptilotrichum/ Stevenia, Alorpha, Antitoxicum/ Asclepias/ Cynanchum/ Vincetoxicum, Argythamnia/ Chiropetalum, Aster/ Dieteria/ Machaeranthera, Asterocephalus/ Columbaria/ Scabiosa, Asyneuma/ Phyteuma/ Podanthum/ Tracanthelium, Athamanta/ Psammogeton, Blennodia, Brongniartia/ Brongniartia minutifolia var., Caesalpinia/ Hoffmannseggia/ Larrea/ Pomaria, Calamintha/ Conradina, Carduus undulatus var./ Cirsium/ Cnicus, Carex/ Caricina/ Vignea, Chthonia/ Lorentea/ Pectis, Codonopsis, Colobandra/ Hemigenia, Corytholoma/ Gesneria/ Rechsteineria/ Sinningia, Cousinia, Craniospermum, Culcitium/ Senecio, Dampiera/ Lobelia/ Scaevola, Dianthus/ Dianthus fimbriatus var., Diceratella/ Diceratium/ Notocera, Edraianthus, Embelia/ Ribesiodes, Eucalyptus, Galactia, Geraea/ Simsia, Glycine, Gnaphalium/ Pseudognaphalium, Grindelia/ Haplopappus/ Pyrrocoma, Haplopappus/ Heterotheca, Hemizygia/ Orthosiphon/ Syncolostemon, Isotropis, Justicia/ Nelsonia, Lotodes/ Pediomelum/ Psoralea, Lygistum/ Manettia, Morettia, Orobanche, Papaver, Pedicularis, Penstemon, Perityle, Plagiobothrys, Plantago, Prunus, Pultenaea/ Pultenaea plumosa var., Santolina, Saussurea/ Theodorea, Scrophularia, Spiraea, Tetradymia, Tillandsia, Trifolium, Ulex/ Ulex parviflorus f./ Ulex parviflorus subsp./ Ulex parviflorus var., Viola/ Viola serpens var., Vitex) con riferimento all’intera pianta
(Abrus) per il calice grigio-canescente
(Adenostyles ×) per la pagina inferiore della foglia grigio verde (Akhania/ Caroxylon/ Climacoptera/ Noaea/ Salsola, Alternanthera/ Telanthera/ Illecebrum, Anchusa/ Batschia/ Lithospermum, Atriplex/ Calligonum/ Obione/ Pterochiton, Berkheya, Blepharispermum, Callitris/ Frenela, Corispermum, Desmodium/ Hedysarum/ Meibomia/ Pleurolobus, Fuchsia, Gomphrena/ Xeraea, Hypocalyptus/ Xiphotheca, Melochia, Podolepis, Varronia) per rami e foglie canescenti
(Albizia) per fogliame, calice e corolla sericeo-pubescenti
(Aldama/ Gymnolomia, Azalea/ Rhododendron, Bocagea/ Bocageopsis/ Trigynaea, Camara/ Lantana, Cauepia/ Gaulettia/ Parinari, Cineraria, Dalechampia, Dracocephalum/ Lallemantia/ Zornia, Dupatya/ Eriocaulon/ Paepalanthus, Elvasia/ Trichovaselia, Eroteum/ Eurya/ Freziera, Galium, Geranium, Glochidion, Gouania, Hieracium, Ixora/ Pavetta, Jamesbrittenia/ Lyperia/ Sutera, Licania, Nauclea/ Uncaria/ Uruparia, Peronema, Phlomis/ Phlomoides, Piptocarpha,Pomaderris/ Pomaderris feruginea var., Salix ×, Swartzia, Tournefortia) per la pagina inferiore della foglia canescente
(Alectryon/ Terminalia, Ambrosia/ Ambrosia fruticosa var./ Franseria, Anaxeton/ Langebergia/ Petalacte, Antennaria/ Antennaria alpina subsp./ Antennaria alpina var., Arctostaphylos, Arctotis, Atraphaxis/ Tragopyrum, Aubrieta/ Aubrieta deltoidea var., Blancoa/ Conostylis, Bunchosia/ Malpighia, Busbeckea/ Capparis, Chrysanthemum/ Pyrethrum/ Tanacetum, Cistus ×, Coldenia/ Stegnocarpus/ Tiquilia, Ctenitis/ Dryopteris subincisa var./ Megalastrum/ Nephrodium villosum var./ Polypodium, Espeletia, Jatropha/ Mozinna, Lessertia, Marcetia, Olearia, Ophiorrhiza, Psiadia, Randia, Rubus/ Rubus tomentosus f./ Rubus tomentosus var., Stachytarpheta/ Valerianoides, Syncarpha/ Xeranthemum, Verbena) per le foglie canescenti da entrambi i lati (Alseodaphne/ Euphoebe/ Nothaphoebe/ Phoebe) per le infiorescenze tomentoso-canescenti (Argyrella/ Dissotis/ Heterotis/ Osbeckia) per la superficie inferiore della foglia e il calice tubercolato-canescente
(Arundo/ Calamagrostis/ Calamagrostis lanceolata var.) per le glumette superiori biancheggianti
(Aspidium/ Cyclosorus/ Dryopteris/ Goniopteris/ Gymnogramma/ Haplodictyum/ Nephrodium/ Polypodium/ Sphaerostephanos/ Thelypteris, Cheilanthes/ Physematium/ Woodsia) per la fronde canescenti inferiormente
(Bartsia/ Bellardia/ Neobartsia, Diplostegium/ Pleroma/ Tibouchina) per la fitta peluria canescente che ricopre i cauli
(Bupleurum) per il colore tendente al glauco dell’intera pianta
(Cacalia/ Lepidaploa/ Vernonia, Calamintha/ Calamintha glandulosa var./ Calamintha nepeta var./ Clinopodium, Heracleum/ Tetrataenium, Salvia) per caule e foglia, soprattutto la pagina inferiore, villoso-canescenti
(Capparis spinosa var.) per le foglie di colore grigioverde chiaro
(Chamaerhodos) per la foglia e il calice canescenti
(Chondrilla) con riferimento a rami, foglie e capolini
(Chrysalidocarpus/ Dypsis) per la pruina bianca che ricopre inizialmente la parte superiore delle foglioline
(Clerodendrum, Cyclogyne/ Swainsona, Dalbergia/ Derris, Monnina, Plectranthus, Ribes) per rami e pagina inferiore della foglia canescenti
(Clethra) per le infiorescenze leproso-canescenti
(Clitoria) per il calice e l’esterno del vessillo canescenti
(Crataegus ×/ × Crataemespilus/ Mespilus ×) per foglie e infiorescenze canescenti
(Ctenium) per la gluma superiore canescente
(Dicliptera/ Diapedium) per le brattee canescenti
(Dicoria, Encelia, Nectandra/ Persea/ Pomatium) per le foglie giovani canescenti
(Duranta/ Duranta repens f./ Duranta repens var.) con riferimento a rachidi, pedicelli e calici
(Endlicheria) per la superficie interna dei tepali fittamente ricoperta da setole grigiastre
(Eragrostis) per le pannocchie canescenti
(Falkia) per l’apice del caule e l’esterno del calice canescenti
(Ferula/ Peucedanum) per la pubescenza canescente di foglie e rachide
(Gaurella/ Gauropsis/ Megapterium/ Oenothera/ Pachylophus) per i sepali canescenti
(Graphephorum/ Helictotrichon/ TRisetum/ Trisetum cernuum subsp./ Trisetum cernuum var.) per le guaine inferiori canescenti
(Gymnogramma/ Jamesonia/ Jamesonia imbricata var./ Psilogramme) per il rachide e la fronda canescente superiormente
(Heteropyxis) per i rami giovani e le infiorescenze ricoperti da una leggera pubescenza canescente
(Hypoestes) per il denso tomento grigio bluastro che ricopre la pianta
(Leonorus/ Panzeria/ Panzerina) per caule e piccioli subcanescenti
(Lepidosperma) per le squame delle spighe canescenti
(Leuce ×/ Octima ×/ Populus ×/ Populus alba subsp./ Populus alba var.) per la pagina inferiore della foglia e le stipole canescenti
(Ocimum) per il colore grigiastro della foglia, soprattutto inferiormente
(Patrisa/ Ryania) per ramoscelli, pagina inferiore della foglia e pedicelli tomentoso-canescenti
(Petalidium/ Pseudobarleria) per i peli bianchi sulle brattee dell’infiorescenza
(Petrophile/ Petrophile pulchella var.) per la pubescenza grigiastra su rami e foglie giovani
(Piper) per le parti giovani del fusto ricoperte da peli semplici da bianchi a grigi
(Sorghastrum/ Sorghastrum nutans subvar./ Sorghum/ Sorghum nutans subvar.) per i peli tubercolati canescenti sulle foglie
927 caníficans da canífico (canus, facio) rendere grigio, bianco
(Carlia/ Guignardia/ Laestadia/ Sphaerella) per le foglie che diventano biancastre quando infette dal fungo
(Macrosporium) per l’aspetto di macchie bianche sui fusti morti di Abelmoschus esculentus
928 canínus, a, um da cánis cane, canino, da cane, di cane, in tutte le sue accezioni, anche negative:
(Agraulus/ Agrestis/ Agrostis/ Avena/ Milium/ Trichodium) Linneo, per Agrostis canina, fa riferimento al “gramen caninum” di Caspar Bauhin, così chiamato per il vomito che provoca ai cani
(Bacularia/ Linospadix, Pinanga) etimologia non riportata dall’autore, ma è probabile faccia riferimento ai frutti o ai semi simili a denti di cane
(Bergeranthus/ Carruanthus/ Mesembryanthemum) per le coppie di foglie giovani, meno aperte, che con i loro margini dentati sembrano la bocca di un cane
(Celtis) dal nome vernacolare dog’s cherry
(Cenchrus/ Pennisetum/ Saccharum) dal nome locale malese “buntut anjing” (coda di cane), con chiaro riferimento all’aspetto della spiga
(Crepinia/ Rosa/ Rosa communis subsp.) come riportato anche da Plinio, anticamente si credeva che le radici della rosa canina curassero gli effetti dei morsi dei cani rabbiosi
(Dendrobium/ Epidendrum) Rumphius nel suo Herbarium amboinense descrive e illustra una pianta, chiamata in malese “angrec andjing” (dall’odore di cane), col nome Agraecum caninum, proprio per il cattivo e penetrante odore emanato dai fiori. Burman nella sua Flora Indica propone per esso il nome Epidendrum caninum, e riporta il nome giavanese “angrec utan”. Miller, nella sua revisione delle nuove specie proposte da Burman, proprio dal nome locale ritiene che si tratti della specie ampiamente diffusa col nome Dendrobium crumenatum Sw. e propone la nuova combinazione Dendrobium caninum al posto del nome di Swartz. In atto il nome accettato è Dendrobium crumenatum Sw. e gli altri due considerati suoi sinonimi
(Erythronium) per la forma del bulbo simile a un dente di cane (sinonimo di Erythronium dens-canis L.)
(Lepigonum/ Spergula) per la notevole variabilità della specie
(Morus) dal nome della località, Dog Spring (New Mexico) di ritrovamento (Opuntia) dal nome vernacolare “tuna de perro”
(Piper) per i frutti di forma simile a quelli del pepe, ma che non ne hanno il sapore e l’odore
(Psidium) perché i cani in vicinanza della pianta si comportano come i gatti con la Valeriana “dicitur Canina, eo quod ad illam accedentestes canes delectantur, & tripudiant, ficut feles ad Valerianam”
(Viola) tradizionalmente perché inodore, in contrapposizione alla Viola odorata
(Zea) dal nome vernacolare “mais de coyote” (Canis latrans)
(Achorion/ Bodinia/ Oospora/ Trichophyton) infezione fungina della pelle dei cani
(Aedycia/ Cynophallus/ Mutinus/ Phallus) a forma di pene di cane
(Ascolobulus/ Ryparobius/ Ryparobius crustaceus var. caninus, Mucor) perchè si trova sugli escrementi dei cani
(Dermatodea/ Lichen/ Peltigera/ Peltophora) per l’apotecio che vagamente somiglia alla testa di un cane
10132 canitiosus, a, um (Hieracium bifidum ssp.) comparativo da canus bianchiccio: più biancastro
8210 Canna [Cannaceae] dal latino canna riferibile all'Arundo (vedi) e, per estensione, alle piante similari; derivato dal greco κάννα kánna canna, forse dall’ebraico Qaneh, che potrebbe derivare dall’accadico qanûm
929 cannabinus, a, um
  • (Althaea, Eupatorium) da Cannabis (vedi) canapa, di canapa, simile alla canapa:
    (Acnida/ Amaranthus, Althaea, Artemisia, Bidens, Cayratia, Crotalaria, Datisca, Eupatorium, Furcaria/ Hibiscus/ Hibiscus sabdariffa subsp., Malva, Manihot, Rosa, Rubus, Tragia/ Tragia involucrata var., Urtica) per le foglie simili a quelle della canapa
    (Agati, Apocynum/ Cynopaema, Arschynomene/ Coronilla/ Sesbania/ Sesbania aculeata var., Galeopsis, Rhizanota, Urera) per le fibre estratte dai fusti
    (Assonia/ Dombeya/ Hilsenbergia, Bosea, Daphne, Ficus, Trema) per le fibre estratte dalla corteccia
    (Eriophorum) per le fibre estratte dalle foglie
930 Cannabis [Cannabaceae] nome latino della canapa in alcuni Autori, corrispondente al greco κάνναβις kánnabis
11727 Cannomois [Restionaceae] dal greco κάννα kánna canna (forse dall’ebraico Qaneh, che potrebbe derivare dall’accadico qanûm) e da ὁμοῖος omoios simile: che assomiglia a una canna
11286 cano-virens grafia alternativa per canovirens (vedi)
12740 canobrunnescens (Entoloma) da cánus canuto, bianco e brúnnescens che diventa bruno, termine del latino scientifico moderno derivato dal germanico braun bruno: di un bianco che tende al bruno
931 canobrúnneus, a, um (Agaricus, Geophila, Hohenbuehelia, Psilocybe) da cánus canuto, bianco e brúnnescens che diventa bruno, termine del latino scientifico moderno derivato dal germanico braun bruno: di un bianco che tende al bruno
932 canofáciens da cánus canuto, bianco e fácio fare, rendere, supporre:
(Agaricus/ Psilocybe) per il cappello bruno scuro rivestito di delicati peli bianchi rapidamente evanescenti
(Sphaeria) per le foglie che diventano grigie quando infette dal fungo
12742 canovirens da canus canuto, bianco e virens verdeggiante:
(Astragalus/ Homalobus, Carduus, Cirsium/Cirsium cymosum var., Oenothera/ Oenothera strigosa subsp.) con riferimento al colore verde biancastro delle foglie
(Senecio/ Senecio fendleri var.) per fusto e foglie di colore verde scuro ricoperti da lanuggine
(Sporobolus/ Sporobolus asper var./ Sporobolus clandestinus var.) per il colore grigio verde della pianta
6364 cantabricus, a, um (Androsace, Anemone alpina subsp./ Pulsatilla alpina subsp., Anthemis, Anthyllis/ Anthyllis vulneraria subsp., Aphillanthes, Arabis/ Arabis alpina subsp., Arenaria aggregata subsp./ Arenaria aggregata var./ Arenaria erinacea subsp./ Arenaria querioides subsp., Armeria, Artemisia/ Artemisia chamaemelifolia subsp., Astragalus sempervirens f., Avena/ Helictotrichon/ Helictotrichon filifolium subsp., Berberis vulgaris subsp., Boretta/ Daboecia/ Erica/ Vaccinium, Brassica, Brassica repanda subsp./ Brassica saxatilis var./ Guenthera repanda subsp., Calamintha, Campanula, Carduus ×, Cineraria/ Tephroseris, Convolvulus/ Nemostima, Corbularia, Cytisogenista/ Cytisus/ Sarothamnus, Cytisus scoparius subsp., Dactylorhiza/ Dactylorhiza sambucina subsp., Daphne, Daphne cneorum var., Daucus carota subsp., Dethawia splendens subsp./ Dethawia tenuifolia subsp., Dianthus brachyanthus subsp./ Dianthus subcaulis subsp.,Draba, Dryopteris ×, Echium/ Echium italicum subsp., Erica lusitanica subsp. Erysimum, Euphorbia, Euphrasia/ Euphrasia alpina subsp., Genista/ tridentata subsp./ Genista tridentatum sibsp./ Genistella tridentata subsp./ Pterospartum/ Pterospartum tridentatum subsp., Gentiana verna var., Helianthemum apenninum subsp./ Helianthemum canum subsp., Hieracium/ Hieracium lamprophyllum subsp./ Hieracium mougeotii subsp., Homogyne alpina subsp., Iberis aurosica subsp., Juncus/Juncus balticus subsp., Koeleria, Leondodon/ Leontodon pyrenaicus subsp./ Scorzoneroides/ Scorzoneroides pyrenaica subsp., Leucanthemum/ Leucanthemum ircutianum subsp./ Leucanthemum vulgarw subsp., Lotus, Luzula forsteri subsp., Luzula sylvatica subsp., Narcissus, Nepeta, Passerina, Pimpinella, Quercus ×, Rosa/ Rosa canina var./ Rosa communis var./ Rosa stylosa subsp./ Rosa stylosa var., Rumex, Ranunculus seguieri subsp., Rumex, Salix, Satureja, Saxifraga/ Saxifraga continentalis var., Scrophularia, Sempervivum, Senecio laderoi subsp., Seseli, Sideritis, Soldanella alpina subsp., Statice, Taraxacum, Ulex) da Cantabria regione della costa settentrionale della Spagna sino ai Pirenei: della Cantabria
933 Cantharéllula [Tricholomataceae] diminutivo del genere di funghi Cantharellus (vedi)
12739 cantharellus (Hygrophorus) dal genere di funghi Cantharellus (vedi) cui assomiglia
934 Cantharéllus [Cantharellaceae] diminutivo di cántharus tazza, coppa e questo dal greco κάνθᾰρος kántharos coppa a due manici: simile a una piccola coppa, per la forma del carpoforo
10642 cantonensis, e (Aralia octophylla var., Argyrothamnia, Argythamnia/ Speranskia, Aster, Camellia, Celastrus, Dicranopteris/ Diplopterygium/ Gleichenia/ Hicriopteris, Eulalia/ Microstegium/ Pollinia, Fordiophyton, Lobelia alsinoides var., Lobelia chinensis f./ Lobelia chinensis var./Lobelia dopatrioides var., Oleandra, Pholidota, Potsia, Sonerila) cantonese, di Canton, la più grande città costiera del sud della Cina
9079 cantoniensis, e (Abrus, Adiantum, Ampelopsis/ Cissus/ Nekemias/ Vitis, Aralia octophylla var., Asteromoea/ Matricaria, Boltonia, Campium/ Dendroglossa/ Gymnogramma/ Leptochilus/ Polypodium, Capparis, Disporum/ Fritillaria, Eriocaulon, Ficus, Fimbristylis fusca var., Glochidion, Hedyotis, Nasturtium, Ophiorrhiza, Phyllanthus, Ranunculus, Ricotia/ Rorippa, Rottlera, Salix, Salomonia, Sideroxylon, Solidago, Spiraea, Tankervillia, Thea/ Theaphylla, Zornia) cantonese, di Canton, la più grande città costiera del sud della Cina
13018 Cantua [Polemoniaceae] da ccantu nome peruviano della pianta
935 cánus, a, um canuto, bianco, grigio:
(Acacia/ Racosperma) per la pubescenza grigiastra che ricopre la pianta e la corteccia
(Acinos/ Calamintha/ Clinopodium/ Thymus, Alternanthera, Amylema/ Loranthus, Andropogon, Arachnospermum/ Podospermum/ Scorzonera, Arnebia/ Macrotomia, Astragalus, Campanula, Corethrogyne/ Diplostephium/ Rhodax/ Hazardia, Dicoma/ Macledium, Cyclosorus/Dryopteris/ Lastrea/ Nephrodium/ Phegopteris/ Pseudocyclosorus/ Thelypteris, Draba/ Draba breweri var., Echium, Evolvulus, Fadogiella/ Vanguiera, Felicia, Helicteres/ Methorium, Hymenopyramis, Hyptidendron/ Hyptis/ Mesosphaerum, Indigofera/ Microcharis, Marlierea/ Myrcia, Onopordum, Oxytropis/ Spiesia, Packera/ Senecio, Salix, Sphaeromeria/ Tanacetum, Veronica) con riferimento alla peluria canescente che ricopre la pianta
(Agastache/ Cedronella/ Cedronella mexicana var., Antennaria/ Antennaria alpina var., Baccharis, Brachystelma/ Ceropegia, Calceolaria/ Fagelia, Epilobium/ Zauschneria, Gilia/ Gilia latiflora subsp./ Glila latiflora var./ Gilia tenuiflora subsp./ Gilia tenuiflora var., Mertensia/ Mertensia viridis var., Oldenlandia, Oreocarya/ Cryptantha, Pterocephalus/ Scabiosa, Sopubia, Spiraea, Triumfetta) per la pubescenza biancastra delle foglie
(Aster/ Galatella) per i peduncoli cano-tomentosi
(Bromus) per le pannocchie canescenti
(Buddleja, Dalbergia) per il tomento bianco-grigiastro della nuova vegetazione
(Artemisia/ Seriphidium, Atriplex, Carduus/ Cirsium/ Cnicus, Erigeron/ Wyomingia) con riferimento al colore dell’intera pianta
(Calophyllum) per la pubescenza grigiastra sulla superficie esterna dei sepali
(Cassia/ Senna) per caule, picciolo e pagina inferiore delle foglie tomentoso-canescenti
(Centaurea/ Cyanus) per le squame albo-fimbriate
(Chirantus/ Erysimum) per le silique bianco-verdastre
(Cistus symphytifolius var.) per il colore grigio della pagina superiore della foglia
(Cyperus) per le spighe canescenti
(Echinocereus/ Echinocereus viridiflorus var.) per le spine bianco-grigiastre
(Galium, Leucosceptrum) per la peluria biancastra che ricopre i rami e la pagina inferiore delle foglie
(Hedysarum/ Meibomia, Glycine/ Rhynchosia, Sabicea, Salvia, Saussurea/ Theodorea) per la pubescenza grigiastra sulla pagina inferiore della foglia
(Leptocarpus/ Meeboldina) per il colore dei culmi
(Mutisia) per il colore delle foglie
(Orthotrichum) per il colore grigio verde della pianta dovuto agli apici ialini delle foglie
(Pitcairnia) per le scaglie grigie che ricoprono la pianta, ad eccezione dei fiori
6791 canuti (Euphorbia/ Euphorbia hyberna subsp./ Euphorbia hyberna var,/ Tithymalus hybernus subsp., ×Neotinorchis/ Orchis × canutii, Ranunculus) in onore del botanico francese Théophile Canut (1827-1874) che erborizzò in Francia e Italia (Liguria)
20724 capalbioi (Ophrys ×) dal paese di Capalbio (GR, Toscana) nelle cui vicinanze fu scoperto questo ibrido
25288 Capelio [Asteraceae] genere creato nel 2002 da Rune Bertil Nordenstam in sostituzione del precedente illegittimo Alciope (vedi), di cui è un anagramma
936 capellii (Anchusa/ Anchusa hybrida subsp./ Anchusa undulata subsp.) specie dedicata al botanico italiano Carlo Matteo Capelli (1763-1831). Professore di botanica e materia medica all’Univerità di Torino e Direttore dell’Orto Botanico. Durante il periodo napoleonico assunse importanti cariche istituzionali, morì di colera al ritorno dall’Australia dove si era recato per studiare la malattia
937 capensis, e del capo, capense, neolatino da caput capo:
(Acalypha, Acaulon, Acrolophia/ Graphorkis/ Limodorum/ Satyrium/ Serapias, Adhatoda/ Justicia, Adiantopsis/ Adiantum/ Cheilanthes/ Hemionitis/ Hypolepis, Adonis/ Anamenia/ Christophoriana/ Knowltonia, Aeropryopsis/Aerobryum, Afroqueta/ Piriqueta/ Turnera, Agothosma/ Diosma/ Hartogia/ Schrebera, Aira/ Airochloa/ Koeleria, Aitonia/ Corruthia/ Nymania, Alchemilla, Alectra/ Glossostylis/ Melasma, Alepidea/ Astrantia, Allosorus/ Pteridium/Pteris, Alsophila/ Aspidium/ Polypodium, Aletris/ Veltheimia, Amaranthus, Amaryllis/ Hypoxis/ Pauridia/ Spiloxene, Amellus/ Henelia/ Kraussia, Amyris/ Elaphrium/ Fagara/ Fagarastrum/ Zanthoxylum, Anagallis/ Diascia, Anchusa, Ancylobothrys/ Landolphia/ Pacouria, Androcymbium/ Anguillaria/ Colchicum/ Melanthium, Anethum/ Carum/ Chamarea/ Foeniculum, Anisodantea/ Malva/ Malvastrum/ Malveopsis, Androsiphon/ Daubenya, Angraecum/ Mystacidium, Anthochortus, Antizoma/ Cissampelos, Aphanolejeunea/ Cololejeunea, Arceuthobium/ Aspidixia/ Viscum, Archidium, Arethusa/ Dipera/ Disperis, Arrhenatherum/ Helictotrichon/ Trisetopsis, Ascolepis, Aspalathus, Asparagus/ Protasparagus, Asphodelus/ Chlorophytum, Asplenium/ Grammitis/ Gymnogramma, Atalaya, Athrixia, Aulaya/ Harveya/ Orobanche, Australina/ Didymodoxa/ Fleurya/ Urtica, Balsamea/ Balsamodendrum/ Commiphora, Bartramia, Bergia, Bignonia/ Ducoudraea/ Gelsemium/ Tecoma/ Tecomaria, Bistella/ Russelia/ Vahlia, Blechnum/ Lomaria/ Lonchitis-aspera/ Onoclea/ Osmunda/ Parablechnum/ Spicanta, Blepharis, Bolboschoenus/ Shirpus, Bonamia/ Breweria/ Evolvulus/ Seddera/ Sedderopsis, Botryceras/ Daphnitis/ Laurophyllus, Briza/ Eragrostis, Bubon/ Notobubon/ Oreoselinum/ Peucedanum, Buchnera/ Manulea/ Polycarena, Buphtalmum/ Eroeda/ Oedera, Bulbine, Bunburya/ Tricalysia, Caesia/ Herpolrion/ Nanolirion, Calceolaria/ Hybanthus/ Ionidium/ Solea/ Viola, Calodendrum, Calpoon/ Hamiltonia/ Rhoiacarpos, Calpurnia/ Robinia, Campanopsis/ Campanula/ Petalostima/ Wahlenbergia, Carex, Carpha/ Ecklonea/ Trianoptiles, Cathastrum/ Pleurosylia, Caucalis/ Dasispermum/ Stoibrax, Centella/ Hydrocotyle, Cephalozia/ Cephaloziella, Cerastium, Ceropegia, Chamaecrista, Charadrophila, Chlorophytum, Choritaenia, Chrysitrix, Claoxylon/ Micrococca, Coccobryon/ Cubeba/ Piper, Coleochaetium, Colostephanus/ Cynanchum/ Pentatropis/ Vincetoxicum, Colpoon/ Hamiltonia/ Rhoiacarpos, Coluteastrum/ Lessertia/ Orobus/ Vicia, Convolvulus, Corrigiola, Cracca/ Galega/ Tephrosia, Crassothonna/ Othonna, Crassula/ Septas/ Trientalis, Crinita/ Pavetta, Critesion/ Hordeum, Crotalaria, Croton/ Jaytopha, Cryptolepis, Ctenomeria/ Leptorhachis/ Tragia, Cunonia, Cyperus/ Kyllinga/ Mariscus, Cytinus, Daedalacanthus/ Eranthemum, Dalechampia, Denekia/ Selloa, Diapedium/ Dicliptera, Dicoma, Didymodon, Ditrichum, Dolicholus/ Rhynchosia, Drimia/ Scilla, Drosera, Ehrharta/ Trochera, Ekebergia/ Trichilia, Elegia/ Equisetum, Ephemerum, Epilobium, Erica, Erinus/ Nycterinia/ Zaluzianskya, Eriospermum/ Ornithogalum, Eugenia, Eupatorium/ Gymnanthemum, Ezosciadium/ Helosciadium/ Trachysciadium/ Trachyspermum, Ferolia/ Parinari, Ficinia/ Ischyrolepis/ Restio/ Schoenus/ Tetraria, Fissidens, Fockea, Frullania, Galium, Gardenia/ Rothmannia, Gerontogea/ Hedyotis/ Oldenlandia, Geum, Glyphocarpus, Gnaphalium, Grimaldia/ Mannia, Grumilea/ Logania/ Psychotria/ Uragoga, Guthriea, Gymnocoleopsis/ Lophozia, Gymnostomum, Helichrysum, Herbertus/ Schisma, Herniaria/ Stipularia, Hesperis/ Sisymbrium, Hieracium/ Schmidtia/ Tolpis, Hymenophyllum/ Mecodium, Ilysanthes/ Lindernia, Impatiens/ Stipa, Inflatolejeunea/ Lejeunea, Isolepis, Juncus, Kedrostis/ Pisosperma, Lachenalia, Lasiocorys/ Leucas/ Phlomis, Lepidium, Leptorchis/ Leptorkis/ Liparia/ Sturmia, Lepturella/ Oropetium, Limonium/ Statice, Limosella/ Mutafinia, Macaranga/ Mallotus/ Mappa, Marsilea, Melinis/ Monachyron/ Panicum/ Tricholaena/ Xyochlaena, Menyanthes/ Villarsia, Muraltia, Nanozostera/ Zostera, Nectaropetalum/ Peglera, Nephelium/ Pappea, Oedera, Olea, Olinia, Omentaria/ Tulbaghia, Orthotrichum, Papillaria, Pentameris, Pentaschistis/ Triraphis, Perdicium, Phygelius, Phyllosma, Pleimeris/ Thunbergia, Pogonatum/ Polytrichum, Polpoda, Porothamnium, Psydrax, Racopilum, Rafnia/ Spartium, Retzia, Rhodocoma, Riccia, Rotala/ Suffrenia, Salsola, Sapindus/ Smelophyllum, Schmidtia, Senna, Sesamum, Solanum, Sphaerangium, Sphagnum, Stenostelma/ Schizoglossum, Stipa, Stipella/ Stipellula, Thamnium, Thamnobryum, Typha, Valeriana, Wurmbea, Xyris, Zornia, Zyrphelis) del Caput Bonae Spei, Capo di Buona Speranza, della provincia di Città del Capo, Sud Africa, a volte riferito all’intero territorio sudafricano
(Aechmea triticina var./ Porthuava triticina var.) del Cabo Frio, Rio de Janeiro (Brasile)
(Agave/ Agave aurea var., Chilita/ Cochemiea/ Ebnerella/ Mamillaria/ Mammillaria dioica var./ Neomammillaria, Halliophytum/ Securinega/ Tetracoccus, Marina, Yucca) del Cabo San Lucas, Baja California (Messico), o territori adiacenti
(Begonia) originaria del Brasile, l’epiteto fu attribuito da Linneo f. in Supplementum Plantarum
(Centaurium) Regione del Capo, Baja California (Messico)
(Lonchocarpus) di San Josè del Cabo, Baja California (Messico), o territori adiacenti
938 caperátus, a, um grinzoso, corrugato, da capero piegare, corrugare:
(Dryopteris) con riferimento alla rugosità dei rizomi e delle scaglie alla base del gambo
(Anthurium, Eremophila, Peperomia, Salix) per la superficie rugosa delle foglie
(Euphorbia) per ovario e capsula fittamente rugosi
(Hondaella, Hypnum/ Stereodon) per le foglie ondulate più volte longitudinalmente
(Paspalum) per la seconda gluma fittamente rugosa
(Agaricus/ Cortinarius/ Dryophila/ Lepiota/ Pholiota/ Rozites/ Togaria, Cerrena/ Coriolopsis/ Coriolus/ Datronia/ Funalia/ Hexagonia/ Microporus/ Polyporus/ Polystictus/ Tremetella/ Tremetes, Chamaeceras/ Marasmius) per la superficie grinzosa, rugosa del cappello
(Aspergillum) per la superficie da verrucosa a rugosa
939 capillaceus, a, um capillare, da capillus capello, sottile come un capello:
(Acetosella/ Oxalis) per i piccioli filiformi
(Adenophyllum/ Schlechtendalia) per i lobi capillari delle foglie
(Adiantum, Hymenophyllum) per i sottili stipiti
(Amblystegium/ Drepanocladus) per il caule più gracile di quello della specie affine (A. fluitanti)
(Ammi/ Discopleura/ Ptilimnium/ Sison, Lophogyne/ Marathrum) per le foglie pennatosette con segmenti filiformi
(Anastrophyllum, Gnaphalium/ Hellchrysum/ Troglophyton capillaceum subsp., Heterocladium) per i cauli capillari
(Andropogon) per rachide e rami capillari della pannocchia
(Aneura/ Riccardia) per gli assi principali gracili
(Arenaria/ Minuartia, Baroniella, Brachythecium/ Hypnum salebrosum var./ Hypnum starkei var, Bryum/ Cynontodium/ Didymodon/ Distichium/ Ditrichum/ Leptotrichum/ Swartzia/ Trichostomum, Campanula/ Wahlenbergia, Campylopus, Chaetospora/ Cladium/ Elynanthus/ Machaerina/ Mariscus, Chaetospora/ Schoenus/ Tetraria, Cynontodium/ Dichelyma, Dicranum, Dupatya/ Paepalanthus/ Rondonanthus, Hieracium, Hypnum, Ranunculus affinis var./ Ranunculus tanguticus var., Rhamphicarpa, Rhynchospora rigidifolia subsp., Syngonanthus, Syrrhopodon) con riferimento alle foglie capillari
(Aristida/ Chaetaria) per le pannocchie capillari
(Aster, Euonymus, Evolvulus elegans var.) per i pedicelli filiformi
(Batrachium/ Batrachium aquatile var./ Ranunculus/ Ranunculus hydrocharis var./ Ranunculus pantothrix var., Convolvulus/ Ipomoea, Coreopsis, Davallia/ Polyphlebium/ Stenoloma/ Trichomanes/ Vandenboschia) per le lacinie fogliari capillari
(Bryonia/ Melothria/ Zehneria, Syzygium/ Syzygium tenuiflorum var.) per i peduncoli capillari
(Carex/ Carex rara subsp./ Carex rata var., Chaetocyperus/ Eleocharis/ Scirpus, Chaetocyperus polymorphus var., Chordifex, Cynosorus/ Leptochloa, Juncus, Phaecocephalum/ Rhynchospora/ Triodon, Stipa) per i culmi capillari
(Carex atlantica subsp./ Carex atlantica var./ Carex interior var.. Carex scirpoides var.) per i culmi e le foglie capillari
(Cineraria/ Psilothonna/ Steirodiscus) per le foglie inferiori pennatosette con segmenti filiformi e le superiori filiformi
(Clastobryopsis/ Clastobryum/ Gammiella/ Neckera/Pylaisia/ Pylaisiadelpha/ Stereodon) per la seta capillare
(Foeniculum vulgare subsp./ Foeniculum vulgare var., Ligusticopsis/ Ligusticum/ Pleurospermum, Nanobubon/ Peucedanum) per le foglie pennate con segmenti filiformi
(Guioa) per i gracili rami
(Lampranthus/ Mesembryanthemum) per i fusti e i pedicelli sottili
(Lepigonum/ Spergularia) per i sottili pedicelli
(Lindsaea) per il rachide capillare
(Malinvaudia/ Matelea, Mapouria/ Psychotria/ Uragoga) per peduncolo e pedicelli capillari
(Potamogeton, Ranunculus aquatilis var.) per le foglie sommerse capillari
940 capillaris, e capillare, sottile come un capello:
(Acacia/ Racosperma, Viola) con riferimento alle stipole
(Achneria/ Eriachne, Agrostis/ Trichodium/ Agrostis polymorpha var., Chasea/ Leptoloma/ Milium/ Panicum, Muhlenbergia/ Podosemum/ Stipa/ Trichocloa, Poa/ Eragrostis, Sporobolus/ Vilfa) con riferimento alle pannocchie
(Achneria/ Pentaschistis/ Sorghum) per i rami e i pedicelli capillari della pannocchia
(Acianthera/ Arthrosia/ Humboltia/ Pleurothallis, Stelis) per le filiformi infiorescenze
(Adenogramma, Hydrocotyle, Philonitis) per i fusti filiformi
(Adenophora, Allophyllum/ Gilia/ Navarretia, Anastrophus/ Axonopus/ Paspalum, Erica, Gypsophila/ Rokejeka, Olearia/ Olearia arborescens var./ OLearia nitida var., Scrophularia, Senites/ Zeugites) per i pedicelli capillari
(Arenaria/ Eremogone, Artemisia/ Draconia/ Oligosporus, Barbacenia/ Vellozia/ Xerophyta, Bryum/ Ptychostomum, Chaetospora/ Schoenus/ Tetraria, Dicranoloma/ Dicranum/ Leucoloma, Ditrichum/ Leptotrichum, Ixia/ Morphixia, Luteidiscus/ Senecio/ Tetramolopium, Nicipe/ Ornithogalum, Parodianthus, Polygala, Primula, Xyris) con riferimento alle foglie
(Atalanthus/ Sonchus/ Sonchus leptocephalus subsp./ Taeckholmia, Eupatorium/ Ooclinium/ Praxelis) per i sottili segmenti delle foglie pennatosette
(Berbella/ Floribundaria/ Meteorium/ Neckera/ Papillaria/ Pilotrichella, Bupleurum, Dendrophthora/ Mesembryanthemun, Emilia, Gymnodiscus, Helicodontium/ LeskeaHypnum, Jungermannia/ Kurzia, Manulea/ Phyllopodium/ Polycarena, Mnium, Plagiobryum, Plagiothecium ruthei f./ Plagiothecium ruthei var., Restio) per i rami capillari
(Borreria/ Spermacoce) per cauli e foglie filiformi
(Brachionidium) per le estremità capillari di sepali e petali
(Bulbostylis/ Fimbristylis/ Isolepis/ Scirpus/ Stenophyllus) per i culmi capillari
(Campanula/ Wahlenbergia, Parodianthus) per le foglie lineari
(Candollea/ Stylidium, Drosera Eriogonum) per lo scapo capillare
(Carex, Clidemia/ Melastoma/ Miconia/ Sagraea, Diaphoranthema/ Tillandsia, Morindopsis/ Psilobium, Podolepis/ Siemssenia) per il peduncolo capillare
(Cassytha, Crepis/ Lapsana, Herbertus/ Schisma/ Sendtnera, Lejeunia/ Microlejeunia, Meiothecium/ Meiothecium microcarpum subsp./ Pterogoniella/ Sauloma) per il caule filiforme, capillare
(Ceradenia/ Ctenopteris/ Grammitis/ Polypodium/ Xiphopteris, Hymenophyllum/ Sphaerocionium, Monogramma/ Pleurofossa/ Vaginularia) per gli stipiti capillari
(Corydalis/ Corydalis bulbosa f./ Corydalis bulbosa var./ Corydalis lineariloba var./ Corydalis remota var.) per piccioli e pedicelli capillari
(Ditassa) per i piccioli, peduncolo e pedicelli capillari
(Dupatya/ Eriocaulon/ Paepalanthus) per le foglie e i peduncoli filiformi
(Geranium/ Pelargonium) per i piccioli e peduncoli capillari
(Nemacladus/ Nemacladus rigidus var.) per rami e pedicelli capillari
(Sisyrinchium) per i fusti e le foglie capillari
(Trapaeolum) per le frange capillari sui lobi dei petali inferiori
(Verticordia) per lo stilo sottilissimo
(Agaricus/ Mycena/ Pseudomycena, Merisma/ Pterula) per lo stipite capillare
(Alectoria/ Alectoria implexa var./ Alectoria Jubata var./ Bryopogon/ Bryopogon inflexus f./ Bryopogon jubatus var./ Bryoria/ Cornicularia jubata var./ Parmelia jubata β) per le ramificazioni capillari del tallo
(Amphitrichum/ Ceratostoma) per il peritecio capillare (Trichoderma) per i fili sottili come capelli che sorgono dalle pustolette conidiali (da una relazione dell’autore)
9082 capillatus, a, um chiomato, provvisto di sottili peli, filamentoso, da capillus capello:
(Acacia subflexuosa subsp./ Racosperma subflexuosum subsp.) per il denso tomento che ricopre molte parti della pianta
(Achillea) per i piccioli e le foglioline capillacei
(Adiantum) per la densa pelosità della pagina inferiore della foglia
(Amblystegium/ Hapocladium/ Haplocladium microphyllim subsp./ Leskea/ Pseudoleskea/ Thuidium, Arundo, Bartramia/ Philonotis, Bryum, Corymbia watsoniana subsp./ Eucalyptus watsoniana subsp., Festuca, Festuca ovina subsp./ Festuca ovina var./ Poa, Tripogon, Wahlenbergia) con riferimento alle foglie
(Anneslia/ Calliandra/ Feuilleea) per i lunghi filamenti
(Anthericum/ Trachyandra) per i sottili peli che rivestono foglie e peduncoli
(Astragalus) per i fusti ricoperti da lunghi peli rigidi
(Caladenia/ Canolema/ Calonemorchis/ Jonesiopsis) per sepali e petali sottili, lunghi, con appendici filiformi
(Calonyction/ Ipomoea) per i semi ciliato-villosi
(Campylopus, Dicranum) per il caule tomentoso
(Carex) per foglie e guaine irsute
(Cerastium) per la pubescenza bianca o biancastra che ricopre alcune parti della pianta
(Crataegus crus-galli var.) per i rami inizialmente villosi
(Cryptochloa/ Olyra/ Raddia) per le glume maschili capillaceo-caudate
(Cyrtandra) per la pubescenza che ricopre foglie, piccioli e calici
(Didymoglossum/ Trichomanes) peri densi peli bruni che ricoprono il rizoma
(Distichophyllum) per gli apici delle foglie che terminanti in fili sottili
(Dryptodon/ Grimmia/ Grimmia crinita var.) per i lunghi peli delle foglie pericheziali
(Grammitis/ Polypodium/ Tomophyllum) per i lunghi peli bianchi su tutte le parti della pianta
(Hieracium/ Pilosella) per i peli che ricoprono le brattee
(Hubera/ Huberantha/ Polyalthia) per la sericea pubescenza che ricopre rami, foglie e frutti
(Nassauvia/ Triptilion) per i rami irsuti
(Paepalanthus) per la pelosità dei peduncoli e delle brattee involucrali
(Quercus baronii f./ Quercus baronii var.) per la pubescenza che ricopre la pianta
(Quercus liaotungensis f.) per i peli ispidi su piccioli e giovani germogli
(Scabiosa) per le foglie inferiori tomentose
(Stipa) per le lunghe ariste
(Trifolium) per i denti del calice capilliformi
941 capillifolius, a, um da capillus capello e folium foglia, con foglie sottili come capelli:
(Anacyclus, Anisotome/ Ligusticum, Aphanopleura/ Carum/ Pimpinella, Artemisia, Artemisia/ Eupatorium, Bunium, Conopodium, Conopodium/ Geocaryum/ Myrrhis, Centaurea intybacea var./ Cheirolophus intybaceus var., Daucus, Ferula/ Ferulago, Ipomoea, Postiella/ Scaligeria, Senecio/ Senecio lautus var./ Senecio pinnatifolius var., Stirlingia) per le sottili lacinie fogliari (Amblystegium/ Amblystegium sendtneri var./ Drepanocladus/ Drepanocladus aduncus var./ Drepanocladus fluitans var./ Hypnum aduncum subsp., Brothera/ Dicranodontium, Ctenidium/ Hyocomium/ Hypnum/ Stereodon, Racomitrium, Rhaphidostegium, Trematodon) per le foglie che gradualmente si assottigliano diventando filiformi
(Aristida, Arthrostylidium/ Arundinaria, Blindia, Brachypodium, Bromus/ Festuca, Carex/ Elyna/ Kobresia, Clastobrtella, Clastobryum, Cyperus, Dicranoloma/ Dicranum, Dortmanna/ Lobelia/ Rapuntium, Eragrostis, Festuca durandoi subsp./ Festuca durandoi var./ Festuca paniculata var./ Festuca spadicea var./ Patzkea durandoi subsp., Ficinia/ Hemichlaena/ Hypophialium, Gagea, Kobresia, Leucoloma, Leysera/ Longchampia, Meriolix/ Oenothera, Nicipe/ Ornithogalum, Paepalanthus, Paepalanthus fasciculifer var., Paspalum, Poa/ Poa fertilis var./ Poa pratensis f./ Poa pratensis var., Poa australis var., Pycreus, Rhynchospora, Scirpus, Schoenus, Sphagnum/ Sphagnum palustre var., Stipa, Wahlenbergia ) per le foglie capillari, lineari
9294 capillifrons (Dianthus) da capillus capello e da frons, frondis fronda, fogliame: con foglie capillari
942 capíllipes da capíllus capello e pes piede: con riferimento a qualsiasi asse sottile come un capello che sostiene un organo della pianta (picciolo, peduncolo, pedicello ecc.) :
(Acalypha/ Ricinocarpus) per il peduncolo capillare dell’infiorescenza femminile
(Acer, Alsine/ Arenaria, Andrachne/ Arachne/ Flueggea/ Leptopus, Arthropodium/ Dichopogon, Campylotropis/ Lespedeza, Claoxylon, Corydalis/ Pistolochia, Cracca/ Tephrosia/ Tephrosia dregeana var., Drypetes/ Lingelsheimia, Faramea, Galium, Gypsophila, Hedyotis/ Oldenlandia, Hypum, Impatiens, Isodon/Plectranthus/ Rabdosia, Isopterygium/ Taxithelium, Linaria, Lorantea/ Pectis, Lysimachia, Meineckia/ Phyllanthus, Millettia, Muhlenbergia/ Sporobolus, Solanum, Staurogyne, Stellaria/ Stellaria pilosa var./ Stellaria saxatikis var., Xylosma, Zimmermannia) con riferimento ai sottili pedicelli
(Ageratina, Astragalus/ Tragacantha, Astragalus/ Phaca, Dendrobium/ Callista, Lobelia, Lotus, Oxalis, Pilea, Stelis, Tinospora) con riferimento al peduncolo
(Allophylus) per i sottili piccioli
(Andropogon) per l’ultima ramificazione dei culmi filiforme
(Ardisia) per gli assi secondari dell’infruttescenza filiformi
(Aspidium/ Polystichum, Asplenium, Grammitis/ Polypodium/ Prosaptia) per lo stipite capillare
(Barbula, Funaria, Physcomitrium, Trematodon) per la sottilissima seta
(Begonia, Chorizema, Hedyotis, Pavetta) per peduncoli e pedicelli filiformi
(Bulbophyllum/ Cirrhopetalum) per gli scapi capillacei
(Bulbophyllum/ Phyllorchis/ Phyllorkis) per i sottilissimi peduncoli
(Carex) per le sottili spighette
(Crotalaria) per il rachide sottile
(Clidemia/ Miconia/ Sagraea, Eupatorium/ Fleishmannia, Panicum/ Poa) per i sottili assi della pannocchia
(Dimorphocalyx/ Trigonostemon) per i racemi capillari
(Ficus) per i rami, piccioli e peduncoli capillari
(Heteroblemma/ Medinilla) per le sottilissime nuove ramificazioni
(Mimosa/ Mimosa gracilis subsp./ Mimosa gracilis var.) etimo non riportato dall’autore, si suppone faccia riferimento agli eccezionalmente lunghi peduncoli
(Panicum/ Witheochloa) per gli assi e i pedicelli capillari della pannocchia
943 capillus-veneris (Adiantum) da capillus capello e dal genitivo di Venus Venere: capelli di Venere; il collegamento tra l'epiteto e le caratteristiche di questa pianta è costituito dal fatto che, secondo la mitologia romana, quando Venere uscì dalla spuma del mare aveva i capelli asciutti, riferimento alle proprietà idrorepellenti delle fronde
944 capistrátus, a, um aggettivo e participio perfetto di capistro, legare, legare con cavezza, nodo, capestro
(Eriogonum) dedica, con molta fantasia, al botanico statunitense Charles Leo Hitchcock (1902-1986), detto Hitchy (legato, annodato). Professore all’Università di Washington, autore di numerose pubblicazioni, tra cui “A Key to the Grasses of Montana Based upon Vegetative Characters” e “A Checklist of Vascular Plants of West-Central Washington, e coautore di “ Flora of the Pacific Northwest
(Lepanthes) per i lobi del labello che circondano la colonna
945 capitátus, a, um da cáput -pitis testa, munito di testa, a forma di testa, che ha una forma globosa simile a una testa:
(Acalypha) per la spiga femminile subcapitata
(Alloplectus/ Corytoplectus, Calophanes/ Dyschoriste, Centropogon, Chondrilla/ Launaea/ Sonchus, Cordylanthus, Cornus, Cyperus, Dianthus, Dracophyllum/ Sphenotoma, Erythroxylum, Eugenia/ Syzygium, Exostema/ Loranthus/ Phragmanthera/ Tapinanthus, Herorchiserapias/ Orchiserapias/ Serapias/ Serapicamptis, Lasiosiphon, Luzula, Microchilus, Microcorys/ Westringia, Microdon, Myrioneuron/ Ophiorrhiza, Poikilacanthus, Tephroseris/ Tephroseris integrifolia subsp., Teucrium, Thymbra, Ziziphora) con riferimento alle compatte, globose infiorescenze terminali
(Almaleea/ Dillwynia, Asperula/ Galium/ Hexaphylla, Despeleza/ Lespedeza, Gilia/ Navarretia) per i fiori riuniti in densi capolini
(Aloe) per i racemi capitati, globosi
(Anguria/ Gurania, Callistemon/ Kunzea/ Metrosideros/ Stenospermum, Delpya/ Pierranthus/ Vandellia, Juncus, Tragopogon) per le infiorescenze terminali a capolino
(Aristea/ Gladiolus) per i capolini multiflori disposti a spiga
(Artemisia/ Sphaeromeria/ Tanacetum) per i capolini riuniti in una globosa infiorescenza
(Asparagus) con riferimento ai pedicelli all’apice dei rametti
(Baeckea/ Scholtzia) per le compatte, globose infiorescenze cimose
(Bambusa/ Beesha/ Cathariostachys/ Cephalostachyum/ Nastus/ Ochlandra) per le spighette fertili riunite in capolini all’apice dei rametti
(Blitum/ Chenopodium) per i globosi densi grappoli di fiori disposti a spiga terminale
(Brodiaea/ Dichelostemma, Handroanthus/ Tabebuia/ Tecoma, Oxtpetalum) per le infiorescenze terminali umbellate
(Butia) per le basi persistenti dei piccioli grossolanamente globose
(Carex/ Diemisia/ Psyllophora/ Vignea) per la spiga ovata
(Cenchrus/ Echinaria) per la globosa spiga terminale
(Chaetogastra/ Micranthella/ Pleroma/ Tibouchina) per i fiori glomerati e capitati all’apice dei rami
(Chassalia/ Coffea/ Gaertnera) per i fiori spicato-capitati all’apice dei rami
(Clerodendrum/ Volkameria) per li fiori riuniti in capolini terminali emisferici
(Craterispermum) per la capitata struttura dell’infiorescenza
(Croton/ Heptallon/ Oxydectes/ Pilinophytum) per i fiori femminili riuniti in infiorescenze globose compatte alla base delle spighette maschili
(Diplusodon, Microlicia) per le compatte infiorescenze all’apice dei rami
(Distephanus) per le infiorescenze corimbose compatte
(Gastrolobium/ Oxylobium) per i compatti racemi capitati terminali e ascellari
(Heterogemma/ Jungermannia/ Laphozia/ Massularia) per le foglie che all’apice di fusti si addensano formando una sorta di capolino
(Hydrophyllum) per le densissime cime
(Hypericum) per le globose infiorescenze terminali subcorimbose (Joosia) per i fiori sessili o subsessili riuniti in capolini
(Keenania/ Myrioneuron/ Ophiorrhiza) per i densi e compatti capolini terminali
(Lachnaea/ Passerina/ Steiroctis) per i fiori terminali a capolino
(Bulbophyllum/ Diphyes/ Phyllorkis, Galium, Geranium/ Pelargonium, Lapithea/ Pleienta/ Sabatia, Lindmania, Urophyllum) per le globose infiorescenze
(Lasianthus, Mitracarpus, Struthanthus ) per le infiorescenze globose all’ascella delle foglie
(Linum) per i fiori riuniti in fitte cime subcapitate
(Neillia/ Opulaster/ Physocarpus/ Spiraea) per i corimbi terminali compatti subcapitati
(Neuracanthus) per le globose infiorescenze lungo i rami prostrati
(Pinanga) per le guaine fogliari globose
(Trigonella) per le spighe ovato-globose
(Turnera) per i fiori fascicolato-capitati all’apice dei rami
(Zingiber) per le compatte spighe terminali subcilindriche
(Dacrymyces) per il carpoforo globoso
(Entoloma, Stylobates) per il cappello globoso
(Microglossum) per la clavula capitata
16574 capitellus, a, um aggettivazione di capitellum estremità, testa:
(Achyronia/ Aspalathus, Armeria, Astragalus, Brownea/ Brownea coccinea subsp./ Hermesias, Brunia/ Staavia, Chaetospora/ Ficinia/ Ficinia indica var./ Hypolepis/ Schoenus, Crassula/ Turgosea, Plantago) per l'inflorescenza a capolino
8802 capitis-eliae (Limonium) del Capo di Sant'Elia in provincia di Cagliari, Sardegna
8803 capitis-marci (Limonium) del Capo San Marco, un promontorio nella parte meridionale della penisola del Sinis che chiude a nord il Golfo di Oristano, in Sardegna
12756 capmanambatoensis, e (Aloë, Euphorbia) da Cap Manambato nel Madagascar settentrionale
946 capniocéphalus, a, um (Agaricus/ Derminus/ Hebeloma/ Hebelomatis/ Lyophyllum/ Tricholoma) dal greco καπνός kapnόs fumo e da κεφαλή cephalé testa: dal cappello bruno o grigiastro, come affumicato
27137 Capnoídes [Papaveraceae] dal greco καπνός kapnόs fumo e da εἷδος eídos aspetto: per i fiori simili a quelli della Fumaria
947 capnoídes dal greco καπνός kapnόs fumo e da εἷδος eídos aspetto:
(Corydalis) etimologia incerta, forse per l’aspetto simile a quello della fumaria
(Agaricus/ Dryophila/ Geophila/ Hypholoma/ Hypholoma fasciculata var./ Naematoloma/ Psylocibe) per il colore grigiastro delle lamelle
(Asterella/ Asterina/ Calyptra/ Dimerosporium, Elmeriluna) per il colore grigiastro del micelio
8223 Capnophyllum [Apiaceae] dal greco καπνός kapnόs fumo e φύλλον phýllon foglia. Etimologia incerta, potrebbe riferirsi alla somiglianza delle foglie con quelle delle Fumaria oppure al loro colore grigiastro.
948 cappadocicus, a, um (Acer, Allium, Bupleurum, Eruca, Ferula) della Cappadocia, regione storica dell'Anatolia
949 Cápparis [Capparaceae] dal latino capparis (Plinio), dal greco κάππαρις (Teofrasto e Dioscoride)
20725 capracottae (Ophrys ×) della località di Capracotta (IS, Molise) dove fu scoperto questo ibrido
10270 caprariae (Limonium, Saxifraga) di Capraria, oggi Capraia, isola dell’Arcipelago Toscano a metà strada tra Toscana e Corsica Pietro
6845 caprarius, a, um (Antirrhinum/ Linaria, Galium, Silene/ Silene nocturna sub.) di Capraria, oggi Capraia, isola dell’Arcipelago Toscano a metà strada tra Toscana e Corsica
12783 capreifolius, a, um (Dipteracanthus, Diospyros, Ficus,/ Sycomorus, Frangula/ Rhamnus, Lyonia/ Lyonia ligustrina var., Oncoba/ Xylotheca, Salix bebbiana var./ Salix rostrata var., Vernonia) da caprea (vedi), epiteto di un salice, e da fólium foglia: con foglie simili a quelle di Salix caprea
11284 caprensis, e (Vicia leucantha var.) dell'isola di Capri, caprese
950 capreolárius, a, um (Hygrophorus, Hyaloscypha) da capréolus capriolo: per il colore simile a quello del mantello del capriolo
6530 capreolatus, a, um da capreolatus, sostegno, puntello, al plurale viticci:
(Ampelopsis, Anisostichus/ Batocydia/ Bognonia/ Doxantha, Cissus, Enourea/ Paullinia) piante provviste di viticci
(Evolvulus) pianta prostrata con radici ai nodi
(Fumaria/ Fumaria officinalis var.) per i piccioli ricurvi e l’ultima foglia che si trasforma in viticcio
(Rosa) per la sua natura rampicante
(Vicia) per le foglie cirrose
(Cercospora, Sphaerella) fungo che colonizza le foglie di Bignonia capreolata
7730 capreus, a, um (Salix, Gallium) da capra: delle capre, piante di cui si cibano le capre
23716 capricus, a, um (Taraxacum) di Capri, isola del Golfo di Napoli
951 caprifólius, a, um da capra capra e da fólium foglia:
(Lonicera, Rudgea/ Rudgea perquioides subsp.) forse perché se ne cibano le capre
(Hypericum) per le foglie connato-perfogliate simili a quelle del caprifoglio comune
8421 caprinus, a, um caprino, relativo alle capre, da capra:
(Aceras/ Aceras hircina var. / Himantoglossum/ Himantoglossum hircinum subsp./ Himantoglossum hircinum var./ Loroglossum/ Loroglossum hircinum subsp./ Loroglossum hircinum var./ Orchis) per l’odore emanato
(Acetosella) con possibile riferimento alla forma della foglia che ricorda il piede della capra
(Ancipitia/ Pleurothallis) per le appendici del labello simili a corna
(Astragalus/ Myobroma/ Tragacantha) secondo alcuni per l’odore emanato, secondo altri per le foglioline ciliate che ricordano la barba delle capre
(Bromopsis/ Bromus/ Bromus erectus var., Festuca/ Festuca nubigena subsp.) perchè se ne cibano le capre
(Cassia ciliolata var./ Chamaecrista ciliolata var.) per il luogo d’origine, la Serra do Cabral (luogo delle capre), Minas Gerais, Brasile
(Centaurea/ Centaurea ovina subsp.) per la lanuggine bianca sui rami
(Erica) per il luogo di origine, Bokkeveld, Sud Africa, toponimo derivato dall’afrikaans “bokke” che significa capra o cervo
(Oberonia) per i petali simili a corna di capra e il labello alla barba
9945 caproniana (Cerasus, Prunus) probabile errata trascrizione per aproniana da Apronius, un gaudente epulone romano: varietà di ciliege citate da Plinio il Giovane
952 Capsella [Brassicaceae] diminutivo di capsa cassettina atta a contenere volumi per poi assumere il significato di contenitore di oggetti preziosi, cofanetto, piccola borsa. Con riferimento all'aspetto della siliquetta che ricorda un sacchetto
10636 capsicastrum (Solanum) dal genere Capsicum (vedi) peperone e dal suffisso diminutivo o peggiorativo -astrum: perchè coltivato sempre in vaso raramente assume un bell’aspetto come in piena terra
953 capsicoídes (Solanum) dal genere Cápsicum (vedi) peperone e dal greco εἷδος eídos aspetto, sembianza: che assomiglia a un peperone
954 Cápsicum [Solanaceae] dal greco κάπτω kapto mordere, pungere: per il sapore piccante dei frutti delle specie inserite nel genere
955 capucínus, a, um (Clavaria, Ramaria, Helvella, Leptopodia, Phylloporia) diminutivo di cáput testa, per il piccolo cappello
956 cápula (Calyptella/ Chaetocypha/ Cyphella/ Peziza) da căpŭla piccola coppa, brocchetta: per la forma del carpoforo
12890 capuronii, ii (Abrahamia, Ambavia/ Popowia, Anisostachya, Aponogeton, Ardisia, Aspidostemon, Asplenium, Bathiorhamnus, Baudouinia, Bauhinia, Bourreria/ Hilsenbergia, Brachiaria, Breonia, Bulbophyllum, Buxus, Calantica, Chrysophyllum/ Donella, Cleidion, Cleistanthus, Coffea/ Paracoffea, Cololejeunea, Combretum, Commiphora, Cordemoya/ Deuteromallotus/ Hancea/ Mallotus, Crotalaria, Croton, Cryptocarya, Cynometra, Dalbergia, Distephanus/ Vernonia, Dombeya, Drypetes, Elaecarpus, Elaphoglossum, Ephippiandra, Eragrostis, Euphorbia, Fenerivia/ Polyalthia, Foetidia, Garcinia, Grewia, Hedycaryopsis, Homalium, Isolona, Ivodea, Labramia, Landiopsis, Lasiocladus, Lemurodendron, Macarisia, Manilkara, Mantalania, Mauloutchia, Melanophylla, Memecylon, Millettia, Mimosa, Mimusops, Necepsia castaneifolia subsp., Noronhia, Ocotea, Olax, Operculicarya, Panicum, Peponidium, Peponidium madagascarense var., Perrierodendron, Phanerodiscus, Phanerogonocarpus, Plectranthus, Podocarpus, Phanerogonocarpus, Poecilostachys, Polysphaeria, Potameia, Pouzolzia humbertii var., Pseudopeponidium/ Pyrostria, Psychotria, Rauvolfia, Ruellia, Rumohra, Schizolaena, Schrebera, Securinega, Senecio, Sideroxylon, Sideroxylon borbonicum var., Staufferia, Stephanostegia, Sterculia, Streptocarpus, Suregada, Tabernaemontana, Tambourissa, Terminalia, Tisonia, Uvaria, Voatamalo, Xylopia) in onore del botanico francese René Paul Raymond Capuron (1921-1971) del Servizio Forestale del Madagascar. Promotore di una estesa e incessante ricerca sulla flora arborea dell’isola, soggiornò a lungo nelle foreste raccogliendo un gran numero di campioni botanici e accurate annotazioni. Considerato il fondatore della botanica forestale del Madagascar, ha pubblicato 330 nomi ed è autore di numerose pubblicazioni, tra cui Essai d'introduction à l'étude de la flore forestière de Madagascar, e contributi in Flore de Madagascar et des Comores e Mémoires du Muséum national d'Histoire naturelle.
10051 caput-bovis (Fedia) da caput capo, testa e bos, bovis bue: testa di bue
6935 caput-felis (Helianthemum) da caput capo, testa e felis gatto: testa di gatto, per il bocciolo che con i sepali esterni pelosi ed eretti sembra la testa di un gatto
7366 caput-galli (Hedysarum/ Onobrychis) da caput capo, testa e gallus gallo: testa di gallo, per i frutti provvisti di creste dentate che vagamente somigliano a una cresta di gallo
958 cáput-medúsae da cáput testa e da Medusa, nella mitologia greca una creatura mostruosa con un groviglio di vipere come capigliatura: simile alla testa della Medusa
(Allium, Annona, Asplundia/ Carludovica, Cirsium, Corydalis) per l’aspetto dell’infiorescenza
(Aphelandra) per le brattee imbricate pubescenti con apice ricurvo e con 3-4 denti ricurvi ai margini che fanno sembrare l’infiorescenza una testa con irti capelli aggrovigliati
(Aristida) per l’infiorescenza a pannocchia ovata con lunghe reste trifide e contorte
(Astrophytum/ Digitostigma) per i tubercoli cilindrici sinuosi
(Atriplex/ Atriplex argentea var./ Atriplex saccaria var.) per le brattee fruttifere solitamente pendenti con numerose appendici
(Calligonum) per gli acheni ricoperti da fitte setole ripetutamente biforcate
(Convolvulus) per l’aspetto della pianta
(Cordia/ Varronia) per la compatta infiorescenza e i denti dei calici filiformi all’apice
(Cuviera/ Elymus/ Hordelymus/ Hordeum/ Leptothrix/ Taeniatherum) per la spiga compatta e le lunghissime reste delle spighette
(Euphorbia) per la rosetta di rami ascendenti su un corto e spesso fusto
(Holographis) per la compatta infiorescenza con brattee, bratteole e lobi del calice attenuati e ricurvi
(Lepidagathis) per le compatte infiorescenze con brattee imbricate caudato-acuminate
(Mallotus/ Ptychopyxis) per i globosi frutti ricoperti da lunghe spine morbide villose
(Mammillaria) per i lunghi tubercoli
(Myriophyllum) pianta sommersa con la parte emergente molto ramificata
(Tillandsia) per le foglie imbricate pseudobulbose alla base ricurve e spesso contorte
(Agaricus/ Drosophila/ Fungus/ Geophila/ Hypholoma/ Psalliota/ Psathyrella/ Stropharia) per il cappello coperto da squame imbricate
(Clavaria/ Dryodon/ Hericium/ Hydnum/ Merisma) per il carpoforo fittamente ricoperto da aculei superiormente pendenti
957 cáput-úrsi da cáput testa e úrsus, orso: simile alla testa di un orso
(Dryodon/ Dryodon coralloides f./ Dryodon coralloides var./ Friesites/ Hericium/ Hydnum/ Manina) per il carpoforo fittamente ricoperto da aculei pendenti
959 caputoi (Dioon/ Dioon edule var., Oxytropis/ Oxytropis pilosa subsp.) specie dedicate al professore Giuseppe Caputo (1926-2013), ordinario di Botanica dell’Università Federico II di Napoli
9171 caracasanus, a, um (Alloispermum, Althernanthera, Amaranthus, Coccoloba, Croton, Cyathea, Cybianthus, Daphnopsis, Dicliptera, Diplazium, Hanburia, Hebecarpa, Hypericum, Jamesona, Justicia, Lantana, Melochia, Niedenzuella, Ocotea, Ouratea, Pentacalia, Picramnia, Pradosia, Rhyncospora, Ruellia, Serjania, Stevia, Tournefortia, Triplaris, Urera, Verbesina, Zapoteca) di Caracas, capitale del Venezuela
13663 Caragana [Fabaceae] dal nome vernacolare di Caragana arborescens in Mongolia
960 caralitanus, a, um (Limonium) da Caralis o Calares, antico nome latino per Cagliari: cagliaritano
961 Caralluma [Asclepiadaceae] dall'arabo qahr al-luhum, composto da qahr ferita o ulcera e da luhum carne: carne ferita o ulcerosa, riferimento all'odore di putrefazione che attira le mosche sarcophagidae
9160 caramanicae (Taraxacum) specie specie dedicata al viceré di Sicilia Francesco d’Aquino, principe di Caramanico, sotto cui venne realizzato il Regio Orto Botanico di Palermo nel 1789
11796 caramanicus, a, um (Hieracium ssp.) dei dintorni di Caramanico Terme, comune in provincia di Pescara dove avvennero i primi ritrovamenti
12784 carambola (Averrhoa) dall’uguale parola portoghese, derivato da carambal in Marathi, lingua indiana della zona di Mumbai
12785 carbonarius, a, um (Ascobolus, Cantharellus, Geopyxis, Pholiota) da cárbo, carbónis carbone: carbonario, che cresce sui resti di legno bruciato
962 carbonícola (Agrocybe, Aleuria, Entoloma, Lactarius) da cárbo, carbónis carbone, del carbone e cólo abitare, risiedere: per l’habitat costituito dai resti di legno bruciato
963 carchárias (Cystoderma, Lepiota) dal greco κάρχᾰρος kárcharos acuto, dentato, aspro: scabroso, con riferimento alla superficie del cappello
964 Cardamíne [Brassicaceae] dal greco καρδαμίνη kardamíne (in Dioscoride) formato, secondo Linneo, da κάρ car (cuore) e δαμάω domo (domare, vincere) per i supposti positivi effetti nelle malattie cardiache
965 Cardaminopsis [Brassicaceae] da Cardamine (vedi), un genere delle Brassicaceae, e dal greco ὄψις ópsis sembianza: simile a una Cardamine
20009 cardamomum (Alpinia/ Amomum/ Elettaria/ Matonia/ Zingiber) latinizzazione dal greco καρδάμωμον cardámomon (formato da κάρδαμον kárdamon crescione e da ἄμωμον amomon probabile nome di una spezia indiana)
20008 Cardamomum [Zingiberaceae] latinizzazione dal greco καρδάμωμον cardámomon (formato da κάρδαμον kárdamon crescione e da ἄμωμον amomon probabile nome di una spezia indiana)
966 cardarélla (Agaricus/ Clitocybe/ Pleurotus/ Pleurotus eryngii var.) dal nome locale “Cardarella nostrana” riportato nella sua opera dal micologo riminese Giovanni Antonio Battarra (1714-1789) e ripreso come epiteto specifico dal micologo svedese Elias Magnus Fries (1794-1878)
7097 Cardaria [Brassicaceae] dal greco καρδία cardía cuore, riferimento alla forma delle siliquette della Cardaria draba, caratteristica che però non è comune a tutte le specie di questo genere
13458 cardenasi, ii (Acosmium, Aechmea, Anthurium, Arachis, Ardisia, Aristolochia, Arrabidea, Aspilia/ Wedelia, Billbergia, Buddleja, Byrsonima, Calathea, Capsicum, Centratherum, Chlidanthus/ Hieronymiella, Clavija, Cleyhra, Croton, Cupania, Ciathea, Dieffenbachia, Elaphoglossum, Epidendrum, Fernandezia/ Pachyphyllum, Frailea, Gaya, Gaylussacia, Ghinia, Gochnatia, Goeppertia, Gomphrena, Heliconia, Hieronymiella, Hippeastrum, Iresine/ Pedersenia, Lepanthes, Liabum/ Munnozia, Mastigostyla, Maytenus, Opuntia, Palicourea, Pamianthe, Parodia, Pedersenia/ Trommsdorffia, Pentacalia/ Senecii, Peperomia, Piper, Pitcairnia, Podocarpus, Psychotria, Puya, Quechualia/ Vernonia, Renealmia, Rudgea, Salvia, Solanum, Stelis, Stevie benderi var., Syagrus, Tamonea, Tarasa, Tillandsia, Wedelia, Wissadula, Zanthoxylum) in onore del botanico e agronomo boliviano Martin Cárdenas Hermosa (1899-1973). Professore e rettore dell’Università Mayor di San Simón, è noto per i suoi studi sulla flora boliviana, in particolare scoprì 189 nuove specie di cactacee e 28 di patata. Ha introdotto nel paese nuovi metodi di coltivazione e nuove colture, tra cui quella della quinoa (Chenopodium quinoa).
25113 Cardenasia [Fabaceae] genere dedicato al botanico e agronomo boliviano Martin Cárdenas Hermosa (1899-1973). Professore e rettore dell’Università Mayor di San Simón, è noto per i suoi studi sulla flora boliviana, in particolare scoprì 189 nuove specie di cactacee e 28 di patata. Ha introdotto nel paese nuovi metodi di coltivazione e nuove colture, tra cui quella della quinoa (Chenopodium quinoa)
13459 Cardenasiodendron [Anacardiaceae] da Cardenas, dedica al botanico boliviano Martin Cárdenas Hermosa (1899-1973) e dal greco δένδρον déndron albero: albero dedicato a Cárdenas. Professore e rettore dell’Università Mayor di San Simón, è noto per i suoi studi sulla flora boliviana, in particolare scoprì 189 nuove specie di cactacee e 28 di patata. Ha introdotto nel paese nuovi metodi di coltivazione e nuove colture, tra cui quella della quinoa (Chenopodium quinoa)
967 cardiacus, a, um (Leonurus) dal nome “Cardiaca” con cui la pianta era nota in Europa (Cardiacaea Herba) dal latino cardiacus che concerne lo stomaco, le viscere, dal greco καρδιακός cardiacós cardiaco, per le supposte proprietà corroboranti
10896 cardinalis, e principale, basilare, nel latino botanico rosso vivo, porpora, come il colore dell’abito talare dai cardinali cattolici:
(Achimenes/ Guthnickia, Aeschynanthus/ Trichosporum, Arpophyllum, Atamosco/ Habranthus/ Hippeastrum/ Zephyranthes, Bauhinia/ Phanera, Centropogon/ Centropogon aggregatus var./ Centropogon granulosus f., Chaenomeles, Chaetograsta/ Lasiandra/ Melastoma/ Pleroma/ Rhexia/ Tibouchina, Cleome, Correa/ Correa reflexa var./ Correa speciosa f., Delphinium, Diplacus/ Erythranthe/ Mimulus, Corytholoma/ Dircaea/ Gesneria/ Rechsteineria/ Sinningia, Disa, Dortmanna/ Lobelia/ Rapuntium, Erithranthe, Gaylussacia, Gladiolus, Passiflora, Penstemon, Potentilla, Pyrus, Rosa, Salvia, Stachys, Stenoptera, Symphydolon, Tropaeolum lobbianum var., Uvaria) per il colore dei fiori
(Atractantha) per il colore rosso brillante delle guaine degli internodi più bassi e delle brattee che sottendono i rametti secondari
(Caraguata/ Guzmania/ Guzmania ligulata var., Karatas, Vriesea) per il colore rosso scarlatto delle brattee dell’infiorescenza
(Cotoneaster) per il colore dei frutti
(Cypripedium, Selenipedium, Vanilla) per il colore del labello
(Ocotea) per le foglie ricoperte da un denso tomento rosso
(Tupistra) con riferimento al colore degli stigmi
10136 cardiobasis (Gerbera ambigua var., Hieracium/ Hieracium bifidum subsp., Rhododendron/ Rhododendron orbiculare subsp., Salix) dal greco καρδία cardía cuore e da βάσις básis base: con base fogliare cordata o subcordata
12828 cardiophyllus, a, um (Acacia, Acalypha, Ageratina, Ardisia, Bulbophyllum, Chylismia, Ciancephalus, Cynorkis, Decaisnina signata subsp./ Loranthus signatus var., Dolichos, Epidendrum, Euphorbia/ Tithymalus, Evolvulus, Hibiscus, Hirculus/ Saxifraga, Hoya, Ipomoea, Impatiens, Hypericum,Leptobalanus, Malaxis, Mallotus, Melaleuca, Myrcia, Oxybaphus, Phyllanthus, Plectranthus, Ranunculus/ Ranunculus affinis var., Rubus/ Rubus rhamnipholius subsp., Salix, Scutellaria, Selaginella, Senecio, Sphocampylus, Syzygium, Tephrosia, Vitis) dal greco καρδία cardía cuore e φύλλον phýllon foglia: con foglie a forma di cuore, cuoriformi
968 Cardiospermum [Sapindaceae] dal greco καρδία cardía cuore e σπέρμα spérma seme: : perché i semi di color marrone scuro hanno una macchia biancastra a forma di cuore
969 cardiósporus, a, um (Pistillaria, Virgaria) dal greco καρδία cardía cuore e σπορά sporá spora: per i conidi cordiformi
16174 Cardopatium grafia alternativa per Cardopatum (vedi)
970 Cardopatum [Asteraceae] da Carduus (vedi) cardo e dalla contrazione di patulum espanso: riferimento al portamento caratteristico della pianta
971 carduelis (Arctium/ Carduus/ Lappa) cardellino, etimologia ignota, forse perchè i i cardellini sono ghiotti dei suoi semi
(Rubus) in onore del botanico tedesco Wolf Stieglitz (1943) (carduelis in latino) per i suoi grandi meriti nell’esplorazione e protezione della flora dei dintorni della città di Wuppertal
12829 carduncellus, a, um (Carduncellus, Carthamus, Centaurea) diminutivo di Carduus (vedi) cardo: simile a un piccolo cardo
8142 Carduncellus [Asteraceae] diminutivo di Carduus (vedi) cardo: cardoncello
6599 cardunculus (Cynara, Centaurea) diminutivo di carduus cardo: simile a un piccolo cardo
972 Cárduus [Asteraceae] nome latino del cardo in Virgilio, derivato dal greco κάρδος cárdos (assonante con il sanscrito kar essere duro) o forse dal greco ἄρδις árdis pungiglione, punta dello strale, più difficilmente dal celtico ard aculeo, spina
973 carestiae (Phyteuma) specie dedicata nel 1810 dal Biroli a Giacomo Antonio Carestia (1769-1833), medico e botanico a Riva Valdobbia (NO); suo figlio abate Antonio Carestia (1825-1908) fu botanico ed esploratore, studioso della flora della Valsesia
974 Carex [Cyperaceae] dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie
11532 caribaeus, a, um caribico o caraibico, delle isole e dei paesi che si affacciano sul Mare dei Caraibi, regione popolata in epoca precolombiana dai Caribe:
(Actinostemon/ Excoecaria, Acrocoryne, Agave, Albizzia, Alpinia/ Renealmia, Althaea, Amanoa, Arcyphyllum/ Copisma/ Dolicholus/ Glycine/ Rhynchosia, Ardisia/ Badula/ Tinus, Bauhinia, Belotia/ Trichospermum, Benthamantha/ Coursetia/ Cracca/ Galega/ Tephrosia, Boerhavia, Brachyramphus/ Lactuca, Cananga/ Guatteria, Canavalia, Carludovica, Cassia/ Chamaecrista, Ceiba/ Eriodendron, Chionanthus/ Linociera, Chloris/ Eustachys, Chrysochlamys, Cinchona/ Exostema, Clompanus/ Sterculia, Coccoloba, Codonanthe/ Codonanthopsis, Crinum, Cylindropuntia/ Grusonia/ Opuntia, Cynanchum, Cyperus, Cyathea, Daphnopsis, Dendropemon/ Struthanthus, Dyospyros/ Ebenus/ Maba/ Macreightia, Eleocharis/ Scirpus, Englerophoenix/ Maximiliana, Erythrina, Euterpe/ Oreodoxa, Fagara/ Zanthoxylum, Ficus, Heliconia, Hippocratea/ Pristimera, Hybanthus, Hymenocallis, Kallstroemia/ Tribulus, Leonotis/ Phlomis, Licaria, Lonchocarpus, Malpighia, Megalastrum/ Polypodium, Miconia, Panax, Phaseolus, Phyllanthus, Pilea, Pinus, Pityrogramma, Psychotria, Rudgea, Sloanea, Solanum, Swartzia, Tinantia, Tournefortia, Vitis, Wedelia, Wissadula, Zanthoxylum)
975 carícinus, a, um (Aloë/ Leptaloe, Amphipogon, Anguillaria/ Iphigenia, Astragalus/ Astragalus lyallii var., Barbacenia/ Pleurostima, Bupleurum/ Hieracium, Carex/ Cyperus, Cypripedium/ Paphiopedilum/ Phragmipedium/ Selenipedium, Conostylis, Diplacrum/ Scleria, Edraianthus, Elyna/ Kobresia, Eryngium, Hesperantha, Iphigenia/ Melanthium, Juncoides/ Luzula, Juncus, Melica, Pilosella, Plantago, Restio/ Thamnochortus, Scirpus, Staberhoa, Vittaria) da Carex (vedi), genere delle Cyperaceae: simile a una carice, con riferimento all’intera pianta o a sue parti
3940 caricus, a, um (Alyssum/ Odontarrhena, Bellardiochloa, Clinopodium/ Satureja, Ficus, Fritillaria, Glaucium, Iberis, Iris unguicularis var./ Siphonostylis, Medicago/ Trigonella, Micromeria, Onopordum, Ophrys × carica, Paronychia, Phlomis, Pinus, Roemeria, Sedum/ Sedum eriocarpum subsp., Serapias) dal greco antico Καρία Caría, in latino Caria, in turco Karya, in arabo كاريا caria, della Caria, regione dell’Asia Minore corrispondente all’attuale parte sudoccidentale della Turchia: luogo d'origine, o ritenuto tale, del tipo (nel caso della Ficus, la cui esatta origine è ignota, la Caria era nota nell’antichità per il gran numero di alberi che vi crescevano)
(Papaya) per foglie simili a quelle della Ficus carica
976 carinátus, a, um carenato, da cárina carena, chiglia della nave: con una parte sporgente a forma di carena:
(Acampe/ Saccolabium, Allium, Aloe/ Gasteria, Amaryllis/ Atamosco/ Hippeastrum/ Pogonema/ Zephyranthes, Aotus, Arenaria/ Pycnophyllum, Baccaurea, Berberis, Bogoria/ Chamaeanthus/ Gunnarella, Calamagrostis/ Deyeuxia, Callistachys/ Chorizema/ Oxylobium, Calytrix, Canscora/ Cracosna, Cliffortia, Clusia, Croton/ Oxydectes, Cyperus/ Mariscus, Durio, Eria/ Oxyanthera/ Phreatia/ Thelasis, Ericoila/ Eyrythalia/ Gentiana/ Qaisera, Hakea/ Hakea ulicina var., Huperzia/ Lycopodium/ Phlegmariurus/ Urostachys, Leucopogon, Myristica/ Palala/ Virola, Saxifraga, Thesium, Verticordia) per le foglie carenate inferiormente
(Accianthera/ Pleurothallis) per i petali con tre nervature prominenti, le due laterali carenate sulla superficie interna
(Acidosasa/ Metasasa, Fedia/ Masema/ Valeriana/ Valerianella) per il frutto carenato (Alpinia, Cussetia/ Dalzellia/ Lawia/ Terniola, Elleanthus, Tillandsia/ Vriesea/ Vriesea psittacina var.) per le carene sulle brattee dell’infiorescenza
(Ambrina/ Blitum/ Chenopodium/ Dysphania/ Neobotrydium/ Salsola, Comparettia/ Scelochilus, Disaccanthus/ Erysimum/ Streptanthus, Hepetis/ Pitcairnia, Hibbertia, Tapura) per i sepali carenati
(Amsinckia) per le nucule carenate
(Andersonia) per le bratteole dell’infiorescenza notevolmente carenate
(Anthurium) per i piccioli tricarenati sul dorso
(Antillamthus/ Pentacalia/ Senecio) per i piccioli decorrenti sul fusto che fanno apparire i giovani rami angolati inferiormente o notevolmente carenati
(Aspidistra) per le carene su ambo i lati degli otto lobi della corolla
(Aspidoglossum/ Schizoglossum, Gomphocarpus/ Krebsia/ Stenostelma/ Xysmalobium) per i lobi carenati della corona
(Asplenium) per il rachide carenato superiormente
(Astragalus/ Phaca/ Tragacantha) per le valve del legume carenate
(Brassica/ Sinabraca) per la siliqua carenata
(Dischidia/ Dischidiopsis) per le cinque carene longitudinali esternamente alla corolla
(Calceolaria/ Corybas/ Corysanthes) per la guaina fogliare carenata
(Calyptranthes/ Myrcia) per i rami, piccioli e nervature centrali carenati
(Campyloneurum/ Niphidium/ Pessopteris) per le scaglie del rizoma carenate verso l’apice
(Canthium/ Peponidium/ Plectronia) per le foglie carenate con i margini ricurvi verso l’alto
(Capanemia/ Quekettia, Microtatorchis/ Taeniophyllum) per sepali e petali carenati esternamente
(Caulinia/ Kennedia/ Physolobium) per la larga carena lunga quasi quanto le ali
(Chondrorhyncha/ Ixyophora) per la carena ottusa presente nella parte ventrale
(Chrysanthemum/ Glebionis/ Ismelia/ Matricaria, Isolepis/ Scirpus/ Trichelostylis) per le squame carenate
(Coelogyne) per la carenatura concava sui sepali e le tre carene sul labello
(Collabium, Crepidium/ Dienia/ Malaxis/ Microstylis, Cryptostylis, Diuris) per il labello carenato
(Columnea) per la lunga carena sulla superficie dorsale del tubo corollino
(Corydalis, Dichocarpum) per i semi carenati
(Cyathocalyx/ Drepananthus) per la nervatura centrale prominente delle foglie
(Cyrtochilum/ Trigonochilum) per la carena dietro la colonna
(Dampiera) per l’appendice gibbosa semicircolare sul tubo del calice
(Ficus) per le stipole carenate
(Freziera) per i piccioli e la nervatura centrale delle foglie carenati
(Galipea, Jasminum, Lisianthius/ Tachiadenus, Poikilogyne, Shonia, Tessmannianthus) per i lobi del calice carenati
(Gardenia) per le cinque evidenti carene sul calice
(Gasteranthus) per la carena dorsale longitudinale sulla corolla
(Gladiolus) per le foglie carenate da entrambi i lati
(Glochidion/ Phyllanthodendron/ Phyllanthus) per le stipole e i sepali carenati
(Guardiola) per le tre squame esterne notevolmente carenate
(Guarea) per le longitudinali carene sui frutti
(Habenaria) per la divisione intermedia carenata del labello tripartito
(Heleophylax ×/ Schoenoplectus ×/ Scirpus ×, Hypericum) per il caule carenato
(Leobordea/ Lipozygis/ Lotononis, Talisia) per la nervatura centrale delle foglioline prominente inferiormente
(Leochilus/ Oncidium) per l’apice del labello carenato
(Lepanthes) per la carena tra i due lobi del petalo
(Leptocereus) per le costolature o carene sul fiore e sul frutto
(Lesquerella/ Physaria) per le silique carenate da entrambi i lati
(Licaria) per la spiccata carena sui tepali
(Loxogramme) per il rachide carenato
(Lysimachia) per le creste sui lobi del calice
(Microchilus) per le tre carene sul labello che lo differenziano dalle specie congeneri
(Micromyrtus) per la prominente carena centrale longitudinale sui petali
(Mimosa/ Mimozyganthus) per il margine superiore del legume carenato
(Neoregelia) per la carena ottusa esternamente alla base della foglia
(Oromosia) per la carena prominente sul frutto
(Paspalum) per il rachide carenato
(Philodendron) per i profilli bicarenati e i margini dei piccioli notevolmente carenati
(Primulina) per la superficie ventrale della corolla longitudinalmente ripiegata a formare una sorta di carena
(Psilochilus) per i sepali dorsalmente carenati e la base del labello bicarenato
(Psittacanthus) per gli internodi carenati
(Ptilotus) per la nervatura centrale prominente delle bratteole
(Sarcolobus) per i follicoli carenati inferiormente
(Selaginella) per l’apice carenato delle foglie
(Setaria) per il lemma superiore notevolmente carenato
(Terminalia) per la parte centrale del frutto carenato da un lato e piatto dall’altro
(Tovomita) per le cinque carene longitudinali sul frutto
(Xylopia) per la carena sui petali esterni
(Xyris) per le brattee carenate verso l’apice
6265 carinthiacus, a, um (Alchemilla, Astrantia/ Astrantia major subsp, Cerastium/ Stellaria, Cirsium ×, Draba, Euphorbia, Eyrythalia/ Gentiana/ Gentianella/ Lomatogonium/ Pleurogyne/ Swertia, Galeopsis ×, Hypericum ×, Knautia/ Trichera, Mentha ×, Oenothera, Oxytropis, Ranunculus/ Ranunculus geraniifolius var./ Ranunculus montanus subsp., Rhinanthus/ Rhinanthus alpinus subsp., Rubus, Rumex ×, Salix, Saxifraga, Schellanderia, Sedella/ Sedum, Taraxacum, Trapa, Viola ×, Verbascum ×, Wulfenia) della Carinzia, stato meridionale dell'Austria confinante con Italia e Slovenia
23412 carinthicola (Hieracium dentatum subsp.) da Carinthia Carinzia, stato meridionale dell'Austria confinante con Italia e Slovenia, e da colo abitare: che vive in Carinzia
977 cariósus, a, um da cáries carie: cariato, avariato, guasto:
(Gronophyllum/ Hydriastele) per il caratteristico aspetto appassito dei petali dei fiori femminili immediatamente prima e durante la ricettività, possibile adattamento all’impollinazione da parte di insetti attratti da materiale in decomposizione
(Agaricus/ Agaricus excelsus var./ Amanita) per il gambo cavo
(Baeomyces/ Cenomyce/ Cladonia/ Cladonia degenerans var./ Cladonia fimbriata var./ Cladonia pixytata var./ Lichen/ Scyphophorus) per l’aspetto dei podezi
(Caryospora cariosa/ Trematosphaeria) perchè cresce nelle cavità in decomposizione della legna da ardere di faggio
(Lecanora) per l’aspetto delle lacinie interne
(Peziza/ Pyropeziza) perchè cresce su legno in decomposizione
9211 carisae (Limonium) specie trovata durante un'escursione finalizzata alla raccolta dal botanico tedesco Matthias Erben (1943-) e dalle sue due figlie, Isabelle e Caroline. La dedica deriva quindi dall'unione delle prime due sillabe dei loro nomi: Car+Isa
10816 Carissa [Apocynaceae] forma latinizzata del nome vernacolare indiano di questo genere
9191 carlesii, ii (Castanopsis/ Quercus/ Shiia/ Synaedrys, Desmodium, Indigofera/ Indigofera decora subsp., Tripterospermum, Vaccinium, Viburnum/ Solenolantana, Viola) in onore del console britannico in Cina e Corea William Richard Carles (1848-1929). Appassionato di botanica, dal 1867 al 1896 raccolse piante in Cina, Corea, India e Giappone per i Royal Botanic Gardens, Kew. Nel 1898 fu nominato membro della Linnaean Society di Londra
979 Carlína [Asteraceae] secondo gli studiosi il nome popolare “carlina” deriverebbe per dissimilazione da cardina, a sua volta diminutivo di carduus "cardo". Una leggenda medievale lo connetteva, per paraetimologia, a Carlo Magno che avrebbe usato la pianta per curare i suoi soldati colpiti dalla peste. Leggenda raccontata con dovizia di particolari da papa Pio II (al secolo Enea Silvio Piccolomini, illustre umanista) e riportata, come tale, da Bauhin. Linneo istituì il genere, facendo riferimento, tra gli altri, proprio a Bauhin e quindi alla leggenda popolare che collegava il nome a Carlo Magno, e non erroneamente a Carlo V, come riportato da molti autori. clicca qui  per un approfondimento
9194 carlinaefolius, a, um forma ortograficamente scorretta per carlinifolius (vedi)
980 carlinifolius, a, um ((Berkheya/ Crocodilodes/ Stobaea, Carduus, Carduus/ Carduus defloratus subsp./ Carduus defloratus var./ Carduus medius var., Onopyxus) da Carlina (vedi), un genere delle Asteraceae e da folium foglia: con foglie simili a quelle della Carlina
12834 carlinoides (Atractylodes, Banksia/ Dryandra/ Josephia, Berkheya/ Rohria/ Stobaea, Carduus, Carthamus/ Lamottea/ Onobroma, Cirsium/ Cnicus/ Echenais, Cousinia, Cullumia, Eryngium, Orobanche, Platycarpha/ Platycarphella) da Carlina (vedi), un genere delle Asteraceae, e dal suffisso greco εἶδος eídos aspetto: simile a Carlina
17042 Carlosia [Caliciaceae] genere di funghi dedicato a Carlo Luigi (Carlos Luis) Spegazzini(1858-1926) botanico e micologo italiano naturalizzato argentino
 
Pagina 1    pagina successiva    ultima pagina    

Acta Plantarum - Flora delle regioni italiane - Un progetto "open source"
  Licenza Creative Commons
Acta Plantarum è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale . Tutti i diritti di Copyright © riservati agli autori se citati a cui va richiesta autorizzazione scritta per copia ed uso.    Acta Plantarum is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License . All Copyright © rights reserved by mentioned authors; written authorization to be required for copy and use.

Come citare questa pagina: Acta Plantarum, 2007 in avanti - "Etimologia dei nomi botanici e micologici". Disponibile on line (data di consultazione: 19/03/2024): https://www.actaplantarum.org/etimologia/etimologia.php?p=1&o=1,0,0,0,0,0,1,2,3,4,5&n=c
How to cite this page: Acta Plantarum, from 2007 on - "Etimologia dei nomi botanici e micologici". Available on line (access date: 19/03/2024): https://www.actaplantarum.org/etimologia/etimologia.php?p=1&o=1,0,0,0,0,0,1,2,3,4,5&n=c