Acta Plantarum
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Acta Fungorum

Glossario dei termini botanici
(a cura di Giuliano Salvai e Giovanni Dose)


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nome immagine img descrizione
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Prefisso dal greco col significato di privo, senza, mancante di qualche cosa.
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Prefisso dal latino, col significato di allontanamento, separazione.
1
Dicesi del lato (o della superficie) di un organo rivolto e posizionato sul lato opposto rispetto a quello rivolto verso il suo asse portante.
Nei sepali, petali e antere corrisponde alla faccia esterna.
Nella foglia è la pagina inferiore (o dorsale), che nella gemma era rivolta verso l'esterno rispetto al proprio asse.
E' il contrario di adassiale.
1
Operazione effettuata per provocare la caduta di alcuni frutti quali ad esempio le olive o le noci, che si effettua battendo le piante con lunghi bastoni.
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0
Che differisce dalla sua struttura abituale.
Dicesi di pianta che ha uno o più caratteri anomali e differenti dalla struttura tipo del taxon.
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Ovvero privo di vita. Aggettivo che indica l'assenza di organismi viventi.
Viene detto di quei fenomeni, elementi, fattori o ambienti presenti entro un ecosistema non legati alla vita, che influenzano gli organismi viventi e che da questi sono influenzati.
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Dicesi di organo che non è riuscito a terminare il proprio sviluppo.
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0
Soppressione dei parametri di sviluppo di un organo
per cui si potrà verificare:
- che fiori ermafroditi diventeranno maschili o femminili per aborto rispettivamente dell'ovario o degli stami
- che un frutto proveniente da ovario con più di un ovulo, diventi monospermico perché solo un ovulo darà origine al seme, per aborto degli altri ovuli.
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0
Separazione, distacco e caduta delle foglie, fiori, frutti o di altre strutture o organi mediante la formazione e rottura di uno strato di cellule dipendente da enzimi che degradano la parete cellulare.
Nella fase di induzione alla caduta delle foglie è la maggior concentrazione di etilene alla base del picciolo, promossa dall'acido abscissico, non contrastata dalla minor presenza di auxina (inibitrice della caduta), che provoca l'abscissione fogliare.
1
Dicesi di un frutto irto di spine o anche della pianta che lo produce (Datura stramonium)
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0
o acarpo dicesi di pianta che non produce o manca del frutto.
4
Dicesi di una pianta con fusto molto ridotto da sembrare mancante.
1
Fenomeno o fase di sviluppo in cui dalle gemme basali delle piante erbacee sviluppano germogli e fusti secondari.
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Arricchire di foglie e di rami la base del fusto.
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E' il processo con il quale, gli organismi viventi, attraverso modificazioni morfologiche e funzionali, si ambientano e si riproducono in un clima diverso da quello di origine.
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0
Dal latino accumbens col significato di giacente, sdraiato, ripiegato, pendente.
I cotiledoni si dicono accombenti quando la radichetta embrionale si ripiega sui margini degli stessi, sviluppandosi lungo la loro linea di separazione (commissurale).
Si dicono invece incombenti quando la radichetta si ripiega sulla faccia dei cotiledoni.
3
Dicesi di organo vegetale (calice, bratte fiorali, ecc.) che continua a crescere dopo l'antesi.
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0
Suffisso che indica appartenenza o somiglianza relative all'aspetto, alle proprietà o alla famiglia di ciò che il nome che precede rappresenta.
(Es. asteracea, erbacea, violaceo... ecc.)
1
Organo di consistenza dura, sottile ed appuntito come la foglia di alcuni Ginepri.
Sinonimo di aghiforme.
1
Organo a forma di coppa con i margini +/- curvati in dentro.
2
Achenarium Spjut (sp.nov,) - Sin. Carcerulus, Cremocarpium.
Frutto schizocarpico formato da monocarpi indeiscenti tipo achenio, concresciuti nell'ovario, che si separano durante la maturazione in frutticini con pericarpo sottile contiguo ai semi.
1
Achenetum Radford
Frutto multiplo (= aggregato) formato da frutticini (apocarpi tipo achenio) secchi, indeiscenti, uniseminati, con pericarpo di ciascun apocarpo aderenti a uno o più semi, derivati da carpelli liberi e indipendenti.
E' un aggregato di acheni come i frutti di Clematis e Ranunculus, Alisma-plantago aquatica
1
Achene L.C.Richard
Frutto secco, indeiscente, derivante da un ovario supero monocarpellare, con parete coriacea, aderente all'unico seme, ma non saldata.
2
Achenoconum Spjut (mod. nov.)
Frutto composto indeiscente, derivato da più di un fiore, con una struttura a cono, formata da frutticini avvolti da brattee spiralate o embriciate talvolta caduche.
(Alnus incana, Humulus lupulus)
1
Achenosum Spjut (mod.nov.)
Frutto composto indeiscente formato da più di due frutticini secchi e indeiscenti, con pericarpi contigui ai semi (acheni) e che possono includere il perianzio accrescente.
1
Dicesi di organo non disposto ciclicamente lungo un asse.
Fiore aciclico è quello con tutti i pezzi fiorali del perianzio (calice, corolla, androceo, gineceo) disposti lungo una spirale (Helleborus).
(Contrapposto al fiore ciclico, con i pezzi fiorali disposti in cerchio su verticilli sovrapposti)
3
Dicesi di organi di forma sottile, aghiforme, rigida e appuntita.
Es.foglie di Pinus cembra, di Juniperus communis, stipole di Robinia pseudacacia, rami di Rhamnus lycioides, ecc).
1
a) Provvisto di acicule, cioè di aculei sottili e delicati.
b) Dicesi anche di un organo che presenta sulla superficie solchi e striature sottili come quelle fatte da una punta di ago.
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0
Sostanza il cui valore di pH è inferiore a 7.
Viene anche usato per indicare un sapore acre come quello dell'aceto.
1
Organismo che predilige terreni acidi o subacidi (tra le piante: ericacee, rododendri, camellie, gardenie, ortensie ecc.) in genere con ph uguale o inferiore a 5.
2
A forma di piccola spada, scimitarra.
1
Nel genere Hieracium viene così chiamato il tratto finale non ramificato del fusto principale compreso tra la base dell'ultima ramificazione e il capolino terminale, che può essere dotato di una o più brattee.
2
Letteralmente senza mantello. Riferito al fiore privo del perianzio.
Sinonimo di nudo. Opposto a clamidato.
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0
Prefisso dal greco akros col significato di "situato all'estremità, all'apice, nella parte superiore, nella cima".
1
Dicesi di piante che sviluppano i propri frutti soltanto all'apice dei rami.
Il termine viene usato per quei Muschi che sviluppano lo sporofito all'apice del fusto del gametofito.
2
Termine che secondo Hickey, L. J. 1973, definisce la nervatura della foglie quando due o più nervature primarie o secondarie ben sviluppate formano archi non ricurvi alla base, che convergono verso l'apice. Con posizione
basale quando le nervature si originano dalla base
soprabasale quando si divergono sopra e ad una certa distanza dalla base.
Secondo il loro sviluppo si dicono
perfette quando si sviluppano almeno per 2/3 della lunghezza della lamina o raggiungono la distanza di almeno 2/3 dall'apice della lamina,
imperfette quando si sviluppano meno.
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0
Che preferisce le aree elevate.
1
(o Basipeta) Pianta con fioritura ed accrescimento dall'alto verso il basso (i fiori terminali sono più vecchi).
E' tiipica delle infiorescenze cimose.
E' opposta a acropeta e basifuga.
1
Fecondazione delle spermatofite nella quale il tubetto pollinico penetra la parte apicale dell'ovulo. Può essere:
Acrogamia porogama, o porogamia , quando l’ovulo è provvisto di canale micropilare o
Acrogamia aporogama, o aporogamia, quando manca il micropilo.
3
(o Basifuga) Direzione di accrescimento dal basso verso l'alto, come lo sviluppo e l'antesi dei fiori in una infiorescenza indefinita o racemosa, dove i fiori basali sono i più vecchi.
E' l'opposto di acrofuga e di basipeta .
1
Acrosarcum Desvaux - Sin. Nuculanium
Frutto semplice, indeiscente, con pericarpo indifferenziato (manca l'endocarpo legnoso), circondato da un esocarpo carnoso e accrescente derivato dal perianzio o dal ricettacolo.
E' una sorta di bacca da ovario infero.
1
Dicesi del lato di un organo rivolto verso l'apice dell'asse da cui è nato.
Si contrappone a basiscopico (rivolto verso la base)
1
Dicesi dello sviluppo dei rami più alti di un fusto, quando è particolarmente pronunciato rispetto a quello dei rami più bassi.
Si contrappone a basitonico, dove le gemme alla base del fusto sviluppano ramificazioni più facilmente di quelle poste superiormente.
Esiste anche una ramificazione mesotonica, dove la ramificazione si sviluppa maggiormente nella porzione media dell'asse centrale.
L'albero ha crescita acrotonica, l'arbusto basitonica, le erbe mesotonica.
1
Termine che secondo Hickey, L. J. 1973, definisce la nervatura della foglie con 3 o più nervature primarie divergenti radialmente da un singolo punto (Malvaceae, Tiliaceae).
Secondo il loro sviluppo la nervatura può essere
perfetta quando la ramificazione delle nervature laterali ricopre almeno 2/3 dell'area della lamina e
imperfetta in caso contrario.

La nervatura perfetta è
marginale se i nervi raggiungono il margine,
reticolata se i nervi non raggiungono il margine fogliare,
basale se il punto di radiazione delle nervature primarie è alla base del lembo fogliare,
soprabasale se si trova al di sopra.

La nervatura imperfetta è
marginale se i nervi raggiungono il margine fogliare
reticolata se i nervi non lo raggiungono.
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0
Vedi attinomorfo.
1
Provvisto di aculei o il cui apice indurito si attenua in una punta acuta.
(Es. foglie di Onopordon acantium, fusto della Rosa, polline di Tussilago farfara, ecc.)
3
Organo appuntito e spinescente che deriva dall’epidermide senza aderire al legno e che quindi è privo di tessuti conduttori, ( che invece hanno le spine).
1
Organo (foglia, petalo o sepalo, antere, frutti, ecc..) che termina restringendosi gradualmente in una punta aguzza, sottile e allungata che forma un angolo inferiore a 45°. La punta è più lunga di quella acuta.
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0
Prodotto anticrittogamico non contenente rame.
1
Assottigliato e quasi appuntito all'apice, che forma un angolo inferiore a 90° ma superiore a 45°.
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0
Prefisso col significato di verso a, in direzione di.
2
Dicesi del lato (o della superficie) di un organo rivolto e posizionato prossimalmente (superiormente o internamente) rispetto all'asse portante.
Nella foglia è la pagina superiore o ventrale, che nella gemma era rivolta verso il proprio asse.
E' il contrario di abassiale.
2
Dicesi di organi (foglie, fiori, squame, frutti, ecc.) conniventi, appoggiati per il dorso gli uni con gli altri.
1
Fenomeno che si verifica nei filamenti degli stami quando concrescendo formano uno, due, tre o più fasci.
Si diranno allora monadelfi (Malva), diadelfi (Pisus), triadelfi (Brionia, Cucurbita), poliadelfi (Citrus).
(Vedi i singoli lemmi)
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0
Primo elemento di parola composta che ha il significato di ghiandola.
1
Frutto ghiandoloso.
1
Corolla con i nettari trasformati in petali.
1
Dicesi di due parti od organi differenti in stretto contatto tra loro, ma non fusi.
1
(o Adesi) Dicesi dei tessuti di un organo che si fondono e aderiscono integralmente o concrescono con quelli di un altro organo di tipo morfologicamente differente e appartenente ad un diverso verticillo. Come ad es. gli stami adnati alla corolla, o le stipole al picciolo.
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0
Stato di sofferenza delle piante giovani quando si trovano per molto tempo all’ ombra di altre piante piu' adulte o piu' sviluppate o comunque in carenza di luce e che si traduce in allungamento sproporzionato degli internodi per le Graminacee, o del fusto per le piante arboree che cercano in questo modo una maggiore illuminazione. Le piante eliofile sono particolarmente sensibili all'aduggiamento.
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0
Dicesi di un organismo che ha raggiunto il suo definitivo sviluppo.
1
Curvo a forma di gancio o di unghia di uccello rapace.
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0
Bruciato, abbrustolito, adottato per assegnare il nome ad alcune specie botaniche e micologiche.

Vedi il relativo termine in Etimologia:
Adustus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Adustoides, Adustulum
1
Tessuto parenchimatico caratteristicamente spugnoso, per spazi intercellulari e canali aeriferi atti al trasporto di ossigeno. Tipico di piante acquatiche e palustri.
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0
Vedi sin. epigeo.
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0
Marrone tendente al rosso, bronzeo, adottato per assegnare il nome ad alcune specie botaniche e micologiche.

Vedi i relativi termini in Etimologia:
Aereus
Aeneus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Aeneofuscus, Aeneolus, Aeneovinosus,Aeneovirens.
1
Foglie delle piante acquatiche che vivono galleggiando sull'acqua, come quelle di Nymphaea, Salvinia, Trapa.
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0
(o Aerobici). Organismi che per svolgere le loro funzioni vitali necessitano di ossigeno.
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0
Condizione che consente la vita di alcuni cellule, tessuti o organismi (aerobi), soltanto in presenza di ossigeno. Si contrappone a anaerobiosi.
1
Pianta che cresce sulle parti aeree di un'altra pianta (sin epifita)
1
Modificazioni di forma e struttura che alcune piante acquatiche possono subire, nei loro organi emersi.
Ad es. foglie aeree con stomi e intere e foglie sommerse astomatiche e laciniate.
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0
Soluzione di sale in acqua microvaporizzata.
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Dicesi del pappo o dell'ala che consentono la disseminazione lontano dalla pianta madre, per la capacità di librarsi in aria traspostati dal vento.
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Movimento lento di alcuni organi vegetali (es. radici) dipendente dalla differente concentrazione di ossigeno.
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0
Verde-azzurro, verderame, rugginoso, assegnato ad alcune specie botaniche e micologiche.

Vedi i relativi termini in Etimologia:
aerugíneus
aeruginosus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Aeruginascens, Aeruginellus, Aeruginolividus, Atroaerugineus, Atroaeruginosus, Pseudoaerugineus
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0
Abbreviazione del termine latino affinis, col significato di affianca, confronta, usata prima del binomio quando è incerta l'identificazione.
Viene usata anche cf.
1
(o vedi Fascicolate) Dicesi di radici laterali che si sviluppano più o meno numerose ed equivalenti in un fascio, uguagliando e talvolta superando la radice principale, che ha cessato di crescere, (mancano della struttura secondaria), diventando tutte radici principali con possibilità di formare radici laterali. (Lilium, Ranunculus, Avena, Tulipa).
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0
Grado di parentela tra specie di piante.
1
E' la perdita precoce delle foglie caratteristica si quelle piante che riescono a effettuare la funzione clorofilliana attraverso il fusto.
Processo che si verifica in molte leguminose arbustive (Ginestre).
1
Senza foglie, in genere riferito al fusto. (Cactaceae, Cuscuta ecc.)
1
Piante che all'antesi hanno perduto le foglie basali.
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0
Riproduzione assessuata.
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0
Agamico (sterile o neutro) è il fiore ridotto solo al perianzio senza stami e senza pistilli.
La presenza di fiori agamici su uno stesso individuo classifica i fiori:
Agamoandroici con fiori sterili e maschili,
Agamoginoici con fiori sterili e femminili,
Agamoginodioici con fiori femminili, sterili e ermafroditi,
Agamomonoici con fiori sterili e ermafroditi.
Dicesi della riproduzione asessuata (che avviene per agamia), cioè senza intervento di gameti, in conseguenza della quale le nuove piante originate hanno le caratteristiche di un solo genitore cioè della sola pianta madre.
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In botanica sono organismi vegetali a riproduzione asessuata o uniparentale
Si hanno agamospecie in numerose famiglie ed importanti generi tra i quali Alchemilla, Amelanchier, Antennaria, Calamagrostis, Crataegus, Hieracium, Poa, Potentilla, Rubus, Sorbus e Taraxacum.
1
Aggregato di organi vegetali, molto ravvicinati da sembrare un'unica struttura, che tuttavia non si fondono tra loro.
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0
Aggregato di strutture che si mantengono unite, senza fondersi, grazie a sostanze adesive.
Es. pollinio o pollinodio che è un insieme agglutinato di granuli di polline proprio delle Orchidaceae e Asclepiadaceae.
1
Organo (radice aerea, cirro, viticcio) preposto a sostenere un fusto che si sviluppa appoggiandosi a un sostegno. (Edera, vitalba, vite, ecc.).
Dicesi anche degli organi di alcuni frutti e semi con strutture a forma di artiglio o uncino preposti alla dispersione.
1
Riunito in un gruppo compatto.
In botanica il termine abbreviato Aggr. indica un insieme di specie molto simili e difficili da separare, per cui viene usato il nome della specie tipo.
Vengono chiamati anche frutti aggregati i frutti multipli originati dallo sviluppo dell’ovario di un solo fiore che ha il gineceo pluricarpellare apocarpico (con diversi carpelli liberi) ciascuno dei quali darà origine a un frutto semplice.
1
Foglia a forma di ago, piu' o meno cilindrica, sottile e pungente, come quelle dei pini e degli abeti.
1
Stretta foglia a forma di ago, come quelle delle conifere.
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0
Pianta che nasce nei campi coltivati.
4
Espansione membranacea di alcuni frutti, come le samare dei quali agevola la diffusione ad opera del vento,
le espansioni laminari di alcuni fusti (Verbascum), peduncoli o piccioli che rappresentano la prosecuzione di un lembo fogliare.
Anche i frutti secchi di molte Apiaceae sono ornati da ali, utili per la dispersione.
Sono chiamate ali anche i petali laterali delle Papilionaceae (Fabaceae) e ancora sono dotati di ali: sepali, petali, filamenti, antere, ovario, stilo, ecc.
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0
Alabastro, per l’aspetto traslucido.

Vedi i relativi termini in Etimologia:
alabastraceus
alabastrínus
Altro termine con la stessa base etimologica è, ad esempio,: Alabastrites
1
Dicesi di un fiore posto nella biforcazione di un'infiorescenza a cima multipara o all'ascella di due rami dicotomici di un fusto.
2
Provvisto di ali.
1
Parte interna bianca, spugnosa ed asciutta dell'epicarpo dell'esperidio.
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0
Pianta legnosa perenne con fusto indiviso fino ad una certa altezza dal suolo dalla quale partono i rami. Caratteristica questa che che lo differenzia dalle altre piante legnose (arbusti, frutici o suffrutici).
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0
Dicesi di pianta con fiori bianchi.
1
Dicesi di organo carente di pigmenti come la foglia giallognola, o con macchie più chiare, dovute difetti nella formazione della clorofilla, o anche di fiore di specie normalmente con corolla colorata che si presenta completamente bianco.
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0
Tessuto parenchimatico ricco di sostanze di riserva necessarie alla nutrizione dell'embrione nel seme, durante e anche successivamente alla germinazione.
1
Dal latino albus = bianco, è la parte legnosa piu' chiara ed esterna del fusto di alberi e arbusti che circonda quella interna detta cuore o durame.
Attraverso l'alburno scorre la linfa ascensionale.
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0
Il bianco e le sue sfumature in botanica e micologia.

Vedi i relativi termini in Etimologia:
albus
albidus
albens
albicans
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Albelloavellaneus, Albellus, Albens, Albescens, Albicans, Albicarneus, Albicascens, Albicastaneus, Albiceratus,Albicera, Albicolor, Albidans, Albidellus, Albidicremeus, Albidiflavus, Albidior, Albidoater, Albidoaurantiacus, Albidoavellaneus, Albidobrunneus, Alvidocaerulescens, Albidocaesius, Albidocarneus, Albidocinereus,Albidocoeruleum,Albidocremeus, Albidoflavus, Albidofuscus,Albidogriseus, Albidoincarnatus, Albidolilaceaus,Albidolilacinus, Albidolivens,Albidolutescens, Albidoluteus, Albidomurinus, Albidoniger, Albidoocraceus, Albidopallens, Albidoplumbeus, Albidoroseus, Albidorufus, Albidulus,Albidus, Albineus, Albinus, Alboalutaceus, Alboater, Alboaurantiacus, Albobadius, Albobrunneus, Albobrunnescens, Albocaerulescens, Albocanus, Albocarneus, Albocastaneus, Albocinereus, Albocinnamomeus, Albocitrinus, Albocremeus, Albocyaneus, Alboferrugineus, Alboflavus, Alboflavescens, Alboflavidus, Albofuscus, Albogilvus, Alboglaucus, Albogriseus, Albolateritius, Albolilacinus, Albolividus, Alboluteus, Albolutescens, Albomurinum, Alboniger, Albonitens, Alboniveus, Albopallescens, Alboroseus, Alborosellus, Alborubescens, Alborubrus, Alborufescens, Albosanguineus, Albostramineus, Albosuccineus, Albosulfureus, Albotestaceus, Albotinctus, Albovinaceus, Alboviolaceus, Albovirescens, Alboniger, Albonitens, Alboniveus, Albopallescens, Alboroseus, Alborosellus, Alborubescens,Alborubrus, Alborufescens, Albosanguineus, Albostramineus, Albosuccineus, Albosulfureus, Albotestaceus, Albotinctus, Albovinaceus, Alboviolaceus, Albovirescens, Alboviridis, Albulus.
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0
Che un valore del pH superiore a 7.
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0
Molecole vegetali con almeno un atomo di azoto, dotate di intensa attività farmacologica, terapeutica e tossica. Sono presenti soprattutto in alcune famiglie di piante, quali le Solanaceae e le Apocynaceae.
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(detto anche glutine) Sostanza di riserva di natura proteica che si trova nei semi e tuberi in maturazione.
Viene così chiamato anche lo strato esterno dell'endosperma dei semi.
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Attinente all'alimurgia, che è la scienza proposta da Ottaviano Targioni-Tozzetti nell’anno 1767, per ricercare quanto può essere utile per soddisfare urgenze alimentari, ossia il modo di render meno gravi le carestie.
Attualmente il termine alimurgico o fitoalimurgico qualifica piante commestibili che crescono spontaneamente in ambienti naturali.
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0
Il primo gradino gerarchico, secondo la scuola fitosociologica di Braun-Blanquet, che inquadra e descrive due o più associazioni vegetali fioristicamente ed ecologicamente affini e limitrofe nello spazio.
Viene indicata col suffisso –ion al genere della specie prescelta (es.: Fagion sylvaticae)
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Primo momento della fruttificazione, quando terminata l'antesi il frutticino inizia a svilupparsi per la maturazione.
Lo stesso termine indica sia il periodo temporale che il fenomeno.
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Ciascuna delle varie forme che può assumere un gene. Ogni genoma eucariota comprende un allele di origine materna e uno di origine paterna per ciascun gene. L'individuo con due alleli differenti riguardanti lo stesso carattere, è detto eterozigote mentre quello con due alleli uguali è omozigote.
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0
(o Competizione chimica). Produzione di sostanze chimiche che ostacolano lo sviluppo di specie competitive. (Noci, pini, salvia, ecc.)
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Piegamento verso il suolo di piante erbacee con scarsa capacità di resistenza meccanica, dovuto a intense piogge e forte vento.
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0
Primo elemento in parole composte che indica diversità.
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0
E' la dispersione dei semi affidata ad agenti esterni al frutto (vento, animali, acqua).
Si contrappone ad autocoria.
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Specie vegetale presente in un’area che non corrisponde al suo areale normale e che è stata ivi dislocata dall’uomo,volontariamente o accidentalmente.
Sinonimi: introdotta, non indigena, esotica, xenofita.
Si contrappone ad autoctona

In relazione alla loro indroduzione in un territorio le specie alloctone si distinguono:
Archeofite introdotte prima del 1500 (epoca del colonialismo europero dopo la scoperta dell'America)
Neofite introdotte dopo il 1500

In relazione alla loro capacità di colonizzare le aree di nuova introduzione si distinguono (Richardson et al., 2000; Pyšek et al., 2004):
Specie casuali - (effimere, occasionali) che si sviluppano e riproducono spontaneamente, ma non riescono a formare popolazioni stabili e per il loro mantenimento dipendono dal continuo apporto di nuovi propaguli da parte dell’uomo.
Specie naturalizzate
(stabilizzate) - specie alloctone che formano popolamenti stabili indipendenti dall’apporto di nuovi propaguli da parte dell’uomo.
Specie invasive - un sottogruppo di specie naturalizzate in grado di diffondersi velocemente, a considerevoli distanze dalle fonti di propaguli originarie, e quindi con la potenzialità di diffondersi su vaste aree
Specie localmente invasive -specie alloctone che sono state rilevate allo stato invasivo solo in poche stazioni.
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Detta anche eterogamia è la fecondazione di due gameti prodotti derivati da impollinazione incrociata, tra due individui distinti della stessa specie o di specie diversa,
Si distingue in
geitonogamia che avviene per unione di due gameti provenienti da due fiori dello stesso individuo.
xenogamia tra i fiori di due individui diversi della medesima specie
gnesiogamia tra i fiori di due individui della stessa specie, ma di diversa origine notogamia tra individui di diverse varietà della stessa specie.
Opposta ad autogamia che avviene per unione di due gameti provenienti dallo stesso fiore (autofecondazione)
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0
Differenza di accrescimento di organi omologhi di specie diverse, nello stesso stadio di sviluppo.
1
Dicesi di specie o popolazioni che vegetano in aree di distribuzione separate.
Contrapposto a simpatrico.
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Piante con corredi cromosomici derivati da ibridazione di specie differenti.
1
(o Allorizico). Dicesi di un apparato o sistema radicale, proprio delle dicotiledoni e gimnosperme, in cui la radice principale resta vitale per tutta la durata della pianta, e può presentarsi con struttura:
a fittone dove la radice principale cresce in continuazione (accrescimento secondario) penetrando il terreno in profondità raggiungendo anche fino a 10 volte la misura della parte epigea della pianta.
fascicolato dove le radici di secondo ordine si accrescono raggiungendo le dimensioni della radice principale disponendosi in fascetti (faggio, melo, ricino) e spesso tutto l'apparato si sviluppa più in ampiezza che in profondità (pioppo, patata).

Si contrappone a omorrizico (omorizico)
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Organismo vegetale o animale caratterizzato dall'avere un corredo cromosomico doppio rispetto a quello degli organismi parentali da cui e' stato prodotto,e questo in seguito a ibridazione tra due specie diverse.
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Dicesi di vegetazione che vive su suoli soggetti a regolari inondazioni.
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0
Suolo ricco di minerali depositati dall'acqua (suolo alluvionale)
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Caratteristica di un suolo che presenta concentrazioni saline.
2
(Sin. alofila) Dicesi di un organismo che sopporta ambienti con elevati valori di concentrazione salina, situazione che si verifica generalmente in prossimità del mare o di stagni salmastri costieri.
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0
Specie che cresce in terreni ricchi in sali e derivati azotati nutritivi. Ad es. la vegetazione psammofila delle acque salmastre.
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Pianta non legata ad ambienti salati che tuttavia può viverci occasionalmente.
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Organismo che riesce a tollerare la presenza di sali.
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Che abita montagne poco elevate sotto a 1.800 m.
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Relativo a regioni di alta montagna sopra il limite degli alberi.
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Fenomeno che caratterizza il raccolto di diverse piante da frutto, per le quali a un’annata molto produttiva ne segue una carente. Esempio Ulivo.
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Dicesi delle due generazioni differenti che si succedono nello sviluppo di una specie. Una aploide (n) dove il gametofito produce per mitosi i gameti (n) che fondendosi originano zigoti (2n) dai quali si forma lo sporofito (2n), che per meiosi produce le spore aploidi. Ogni spora aploide forma un nuovo gametofito e il ciclo si completa.
2
Tipo di preflorazione o estivazione in cui i petali, sepali o tepali appaiono in due serie, gli esterni ricoprono gli interni e sono alterni ad essi.
1
Dicesi di foglie o gemme inserite singolarmente una ad una a differenti livelli sull'asse portante e orientate alternativamente da una parte e dall'altra.
1
Disposto tra un sepalo e l'altro e non di fronte.
-
0
Colore tannico, ocraceo, marrone chiaro tipico del cuoio ammorbidito con l’allume, adottato per assegnare il nome ad alcune specie botaniche e micologiche.

Vedi i relativi termini in Etimologia:
alutipes
alutáceus
alutarius
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio: aluticolor Alutarius,Aluticolor, Alutus, Alutaceofulvus, Alutaceogrisescens, Alutaceo-olivascens, Alutaceopallens,Alutaceorubens, Alutaceorubrum, Alutaceotinctus, Alutaceoumbrinus, Alboalutaceus, Umbrinoalutaceus
-
0
Solco naturale o artificiale di un corso d'acqua costituito dal fondo del letto e dalle pareti laterali.
2
Dicesi di un elemento cosparso di fossette e piccoli incavi (alveoli).
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0
Colore rosso scuro tendente al violaceo simile a quello del fiore dell' amaranto, il cui nome e sue derivazioni sono utilizzati in alcuni taxa botanici e micologici.

Vedi i relativi termini in Etimologia:
Amaranthus
Amaranticolor
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Amaranthicolus, Amarantinus, Amarantoides, Amarantus
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0
Specie alloctona di provenienza oscura, sconosciuta.
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0
E’ l’insieme dei fattori ambientali naturali e umani che influiscono sugli organismi viventi in un dato luogo.
1
(o Gattino) Infiorescenza unisessuale a forma di spiga, di solito pendula, dallo stelo flessibile e dai fiori sessili e privi di petali o con involucri fiorali ridotti, ad impollinazione anemofila.
Puo' essere semplice (Populus, Salix), composto, quando l'asse principale ha brevi ramificazioni (Junglas), globuloso (Platanus), ovoide (Alnus), interrotto (molte Quecus).
-
0
Color ametista, violaceo, assegnato ad alcune specie botaniche e micologiche .

Vedi i relativi termini in Etimologia:
amethystinus
amethýsteus
amethysticus
Altro termine con la stessa base etimologica è, ad esempio,: Amethystinoides
1
Ovulo campilotropo che si curva sensibilmente per le due estremità a ferro di cavallo. (Pisum)
-
0
Che è composto o che produce amido
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0
Trattamento correttivo di un terreno con l'aggiunta di cospicue quantità di materiale atto a migliorare le caratteristiche fisiche del suolo.
1
Processo di ulteriore maturazione della frutta dopo il raccolto, a seguito del quale la polpa diventa bruna, molle e zuccherina, spesso necessario per renderlo gradito al palato.
1
Che vive sulle sabbie
È sinonimo di psammofila e arenicola
Ammophila arenaria (L.) Link subsp. australis (Mabille) Laínz
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0
Senza forma definita.
1
Foglia, brattea o stipola con la base allargata che circonda e abbraccia il caule nel suo punto di inserzione.
1
Organo con forma di ampolla.
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0
Primo elemento di parole composte col significato di verso a, sopra, in alto, all'insù, all'indietro.
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0
(vedi Reviviscenza). Capacità di alcuni organismi di riprendere funzioni vitali, dopo un periodo di morte apparente dovuta generalmente a siccità o gelo eccessivo, con il ritorno di condizioni ambientali favorevoli.
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0
Processi del metabolismo incaricati della sintesi e formazione di molecole organiche complesse a partire da altre più semplici o dai nutrienti.
1
In botanica dicesi di formazione diretta verso la parte superiore di un organo,
come ad esempio nelle infiorescenze acropete (o basifughe) che hanno fioritura ed accrescimento dal basso verso l'alto (i fiori basali sono più vecchi).
Si contrappone a catadromo.
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0
Condizione di vita di cellule, tessuti o organismi, il cui metabolismo non richiede la presenza di ossigeno. Si contrappone a aerobiosi.
1
Che ha relazione, che somiglia ad un altro, dal quale differisce per particolarità proprie. Sono analoghi organi con strutture filogenetiche diverse (che non condividono un antenato comune se non in tempi remoti) che hanno funzioni ed aspetto simili dovute ad evoluzione convergente dipendente da fattori ambientali comuni.
( Es.sono analoghe le ali degli insetti e degli uccelli).

Mentre sono omologhi organi con strutture filogenetiche comuni (che condividono un antenato comune) con caratteristiche simili, ma che possono essere anche morfologicamente molto diversi per svolgere funzioni differenti.
(Es. sono omologhi una foglia, una perula, un cotiledone, perché hanno tutti la stessa origine fogliare).
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0
Dicesi dello stame sprovvisto di antera.
1
Dicesi delle venature trasversali di una foglia o di un altro organo che mettono in comunicazione le varie venature principali.
1
Si dice quando l'ovulo è pendente sul funicolo e quindi l'asse dell'ovulo è quasi parallelo a quello del funicolo. Situazione di gran lunga la più frequente sia nelle dicotiledoni che nelle monocotiledoni.
1
Dicesi in botanica di organo compresso, con margini acuti, come lo scapo schiacciato con due spigoli acuti (come una spada a due lame) del Narcissus tazetta. Sinonimo di ensiforme, gladiato.
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0
Primo o secondo elemento di parole composte col significato di uomo riferito al genere maschile.
1
E’ la parte maschile del fiore costituita dalle sue strutture riproduttive (stami).
1
Dicesi di pianta con androceo estremamente sviluppato in confronto col gineceo.(Callistemon, Calliandra)
1
Specie con dioicismo imperfetto che presenta fiori ermafroditi e fiori maschili su individui distinti, (es. Geum, Valeriana, Cirsium).
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0
Fenomeno per il quale gli stami di alcune piante assumono aspetto fogliaceo.
1
Prolungamento a colonna del ricettacolo fiorale che porta le parti maschili (stami), riuniti in fascetti per i filamenti.
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0
Dicesi della situazione in cui fiori maschili e femminili sono presenti nella stessa infiorescenza.(Alcune Carex)
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0
Specie con presenza di fiori ermafroditi in un individuo e maschili e femminili in un altro.
1
Dicesi del prolungamento a colonna del ricettacolo che porta stami e pistillo.
1
Specie che ha fiori ermafroditi e fiori maschili sullo stesso individuo (Galium, Veratrum).
1
Stame trasformato in petalo, come quelli più esterni della Nymphaea alba L.
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0
Fenomeno di trasformazione, generalmente indotta artificialmente, degli stami in petali, ottendo in tal modo fiori doppi .
1
Dicesi della corolle bilabiate quando il labbro superiore diverge da quello inferiore di 45°-90°, quando cioè la fauce corollina è aperta. E' il contrario di cleistolema che indica la fauce corollina chiusa.
1
Dicesi di disseminazione ad opera del vento e della pianta che usufruisce del vento per la disseminazione.
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0
(o Anemogama) Pianta che affida al vento l'impollinazione.
In questo caso la pianta produce grandi quantità di polline e non ha bisogno di colori vivaci, profumi, nettàri, organi vessillari, e cerca di eliminare eventuali ostacoli alla diffusione del polline, fiorendo ad esempio in alcuni casi, prima dello sviluppo delle foglie.
Sono tipicamente anemofile le Gimnosperme, ma anche molte Angiosperme.
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Principio attivo contenuto in alcune piante delle Ranuncolaceae. è un glucoside altamente irritante, la cui ingestione può provocare gravi infiammazioni della bocca e dell’apparato digerente.
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Dicesi di foglia che sembra esser priva di nervature.
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Primo termine di parole composte con significato di attorno, intorno, da due parti, doppio, ecc.
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Dicesi di entità presente su entrambe le sponde del mar Adriatico.
1
Specie che può vivere sommersa solo in alcuni periodi dell'anno.
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0
Organismo che può comportarsi sia da parassita sia da simbionte nei confronti di un altro organismo ospite.
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Che produce due tipi di frutti che differiscono per forma, periodo di maturazione od altro. Generazioni anficarpiche si riscontrano in piante che producono fiori ordinari e fiori cleistogami, sviluppando quindi frutti epigei e frutti ipogei, come succede nella Vicia sativa L. subsp. anficarpa (L.) Batt.
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(o singamia). Dicesi nella riproduzione sessuata il processo di formazione dell'embrione, originato da uno zigote formato per fusione tra una oosfera ed un gamete maschile.
1
Amphisarcum Desvaux
Frutto semplice indeiscente, multiloculare, con pericarpo esternamente rigido e crostoso e internamente carnoso.
( Es: Capparis - Langenaria)
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Foglia che presenta stomi in entrambe le pagine (adassiale e abassiale).
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(Frutti coperti)
In botanica: seconfo Mirbel (1815) sono frutti semplici che sviluppano strutture extraovariche che aiutano la disseminazione (frutti di castagno, fico, melo, ecc).
In micologia: dicesi dei funghi che hanno le spore racchiuse nel corpo fruttifero fino alla maturità.
In contrapposizione con i Gimnocarpi (frutti scoperti), che sono frutti che si sviluppano senza parti extracarpellari (achenio, drupa, capsula ecc.) e funghi con imenio aperto ed esposto alla superficie del ricettacolo (Pezizacee, Poliporacee).
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Sottodivisione(o divisione,a seconda degli Autori) delle spermatòfite(=fanerògame), comprende tutte le piante con ovuli e semi racchiusi dentro un ovario e di conseguenza con fiori e veri frutti.
1
(Angolato, angolare). Organo (foglia, fusto, seme ecc.) con diversi angoli irregolari senza ordine e in numero indeterminato.
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Dicesi di pianta con foglie molto strette.
1
Dicesi di una siliquetta che ha il replo(falso setto) che separa le due valve, perpendicolare alla parte più larga.
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0
Prefisso dal greco anisos col significato di disuguale.
1
Dicesi della presenza di foglie di diversa struttura sulla stessa pianta.
Quando le forme morfologiche sono due si parla di dimorfismo fogliare.
Es. foglie di luce e foglie d'ombra nel faggio,
foglie sommerse e foglie emerse nelle idrofite.
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0
Processo di fecondazione o fusione di due gameti maschile e femminile che sono morfologicamente differenti essendo il primo normalmente più piccolo del secondo.
Si contrappone a isogamia nella quale i due gameti sono morfologicamente identici (isogameti).
1
Con petali diseguali per numero o per dimensioni. (Iberis)
1
Fiore che presenta un numero di stami differente dal numero dei pezzi degli altri verticilli del perianzio. (Orchidee, Veroniche)
Si dice:
oligostemone, se il numero degli stami è minore di quello dei petali e
pleiostemone, se maggiore e quindi questi ultimi;
- diplostemone, quando il numero degli stami è il doppio di quello dei petali e gli stami esterni sono contrapposti ai sepali (oppositisepali) e quelli interni ai petali (oppositipetali) (che è la disposizione più frequente degli stami in due verticilli, Geraniaceae ecc.)
- obdiplostemone, se al contrario il verticillo esterno degli stami è opposto ai petali e quello interno opposto ai sepali (Caryophyllaceae)
- polistemone, se gli stami sono più del doppio dei petali (Potentilla sp.).
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0
Dicesi di un vegetale che vive un anno o meno compiendo in quel periodo l'intero ciclo riproduttivo.
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0
Organo vegetale con anelli.
1
(o annuale) dicesi di un vegetale che vive un anno o meno compiendo in quel periodo l'intero ciclo riproduttivo.
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Piante che non sono adatte a vegetare su terreni acidi, come le
piante neutrofile (terreni neutri con pH 7-6,7) e
piante piante basifile (terreni basici con pH 7,5-7)
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0
Abbreviazione col significato di antitesi, contrapposto a.
1
Anthecarium Spjut (fr.nov.)
Frutto multiplo delle Poaceae che deriva da una spighetta multiflora matura che si disarticola sopra le glume e tra due o più fiorellini (fiore +lemma + palea). I punti di disarticolazione alla base o all'apice della rachilla possono essere vari e il disseminulo (frutticino) può o non può includere parte della rachilla.
1
Anthecetum Spjut (fr.nov.)
Frutto delle Poaceae che deriva da una spighetta con glume e uno o più di un fiorellino (fiore +lemma + palea), che si disarticola sotto o sopra le glume, ma non tra i fiorellini.
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0
Follicular Anthecetum Spjut
Frutto composto da uno o più frutticini deiscenti che si disperdono collettivamente dal pseudanzio bratteato, ciascun frutticino si apre lungo una o più suture. I pericarpi dividendosi irregolarmente lungo una fascia centrale, spesso spargono i semi prima che i fiorellini si disarticolino. 
1
Anthecium Stapf em. Jackson,Tsvelev & Spjut (em.nov)
Frutto semplice delle Poaceae avvolto dalla palea e spesso anche dal lemma, derivante dal fiore di una spighetta uniflora, che a maturità , si disarticola sopra le glume, che restano vuote sui resti della spighetta.
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0
Anthecocarpi Spjut.
Frutti composti caratterizzati da pericarpi in infiorescenze bratteate che si disarticolano a maturità per disperdere i pericarpi.
(Sono i frutti predominanti delle Poaceae.)
1
Anthecosum Spjut (mod.nov)
Frutto composto delle Poaceae derivato da spighette concrescenti e consistente in parti fuse di rami, foglie o glume che formano un involucro intorno ai fiorellini.
2
Infiorescenza di tipo tirsoide in cui l'asse principale e' sempre superato in lunghezza dai rami laterali i quali a loro volta si ramificano secondo lo stesso concetto.(es.Juncaceae)
3
(Dal greco antheros = fiorito) Parte fertile posta alla sommita' degli stami delle Angiosperme, generalmente composta da due parti (teche) ovoidali o fusiformi, ciascuna delle quali e' costituita da una o piu' sacche polliniche che a maturita', fessurandosi, lasciano uscire il polline.
Le antere sono sorrette da un filamento ed a seconda del punto di in cui il filamento si inserisce sull'antera essa si dice:
basifissa (Solanum) se inserito alla base
dorsifissa (Poaceae) o anche mediofissa se inserito sul dorso,
apicifissa (Bignoniaceae), se inserito sull'apice,
ventrifissa se si inserisce al centro nella faccia ventrale, infine
sentata o sessile, se il filamento e' nullo o quasi e l' antera si salda sul petalo o sepalo.
Ancora le antere possono essere libere o saldate.
1
Apparato sessuale maschile (gametangio) delle Tallofite, Briofite, Pteridofite e di alcuni funghi, entro il quale si formano i gameti maschili (anterozoi), che forniti di ciglia e flagelli sono in grado di muoversi per raggiungere e fecondare il gamete femminile (oosfera) contenuto nell'Archegonio.
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Ormone sessuale che controlla e regola la fertilità delle piante.
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0
(o fillodia). Fenomeno teratologico di modificazione degli stami in organi laminari (petali), che origina in alcune specie (Rosa, Ranunculus, ecc.) lo sviluppo dei fiori doppi.
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(o anterozoo). Gamete maschile prodotto negli anteridi di funghi, alghe, briofite, pteridofite e alcune gimnosperme.
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Sinonimo di fioritura.
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Radiale, che forma un angolo retto con la superficie libera.
E' un sistema di divisione di due cellule, perpendicolare alla superficie dell’organo del quale fanno parte. Così il cambio con divisioni anticlinali delle sue cellule, provoca l'aumento della circonferenza del fusto in accrescimento.
Contrapposto alla divisione periclinale che è parallela alla superficie dell’organo.
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Sostanza usata nella lotta contro i funghi.
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Rimedio contro il vomito.
1
Appendice membranosa di varie forme e dimensioni, opposta alla ligula, che può essere presente nella guaina fogliare di alcune Cyperaceae e Poaceae.
1
Complesso formato da tre cellule antipodi che si formano nel gametofito femminile, in posizione opposta al micropilo.
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Che agisce contro gli agenti di un'infezione.
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Calmante delle contrazioni dolorose.
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Embrione collocato in direzione contraria a quella del seme, cioè con la piumetta diretta verso l'ombelico (Poligoni, Timelea, ecc.) [D. Pont.]
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Prefisso o suffisso, dal greco ἄνϑοϛ ánthos, col significato di fiore.
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(= Frutto accessorio, falso frutto, pseudocarpo)
Frutto che deriva dall'unione del pericarpo con altre parti fiorali che si sviluppano ulteriormente dopo la fertilizzazione, fornendo al frutto strutture utili per la disseminazione.
Tra gli antocarpi semplici troviamo:
Pomo, Trima, Diclesio, Ghianda, Cipsela, Antecio
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(o Antocianine) Sono pigmenti che variano dall'azzurro al rosso, in funzione del pH dell'ambiente.
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Capolino delle Asteraceae.
1
Elemento costitutivo del fiore, derivato dalla trasformazione di una foglia; si distinguono
antofilli sterili a funzione protettiva (sepali, tepali, petali) e
antofilli fertili o sporofilli con funzione riproduttiva (stami e carpelli che formano rispettivamente l'androceo e il gineceo).
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Piante a fiori.
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Parte del'asse fiorale particolarmente sviluppata, che in alcuni fiori (Silene), è posta tra il calice e gli altri verticilli fiorali sorreggendoli.
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Dicesi del processo di sviluppo del fiore.
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Pigmenti colorati presenti nelle cortecce, nei legni o nelle radici, oppure in tessuti, come le foglie, di alcune piante (Rumex crispus e Aloe vera).
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Malattia delle foglie o del fusto causata da funghi (Melanconiales) che si manifesta con alterazioni cromatiche a macchia e successiva necrosi dei tessuti.
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Ambiente colonizzato e modificato dall'uomo.
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Dispersione dovuta all'attività umana che oltre ai casi di endozoocoria ed epizoocoria, può procurare una disseminazione intenzionale o diretta dei i semi delle piante coltivate, ma anche involontaria o indiretta di quei semi "clandestini" che si trovano mischiati a quelli destinati alla semina, che è la causa più frequente della nascita delle piante commensali, agevolate anche nel loro sviluppo dagli interventi (dissodamento del terreno, concimazione, annaffiatura) diretti a favorire le piante coltivate.
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Pianta che predilige gli ambienti modificati dall'uomo che in generale sono ricchi di nitrati.
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Specie sinantropica di origine straniera, introdotta dall'uomo volontariamente o involontariamente.
1
Termine generalmente usato per formazioni epidermiche come peli, aculei, denti ecc. col significato di "rivolto in avanti o verso l'alto, cioe' in direzione opposta alla base su cui sono inseriti."
(Si contrappone a retrorso).
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Riferito generalmente alla membrana cellulare dotata di ispessimenti a forma di anello.
1
Nelle pteridofite leptosporangiate è un anello di cellule ispessite che per igroscopia contraendosi (col tempo secco) provocano l'apertura dello sporangio e la fuoruscita delle spore.
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0
Dal greco ἅπαξ hapax = una volta e ἄνθος anthos = fiore, termine usato per indicare il comportamento di alcune piante perenni (ad esempio delle famiglie delle Arecaceae e Bambusoideae), che fioriscono e fruttificano una sola volta nella loro vita. Sinonimo monocarpico.
Si contrappone a pleonantico, da pleíon = molti e anthos = fiore, sinonimo di policarpico, che è usato per piante che fioriscono e fruttificano più volte durante il loro ciclo vegetativo.
2
(o estivazione aperta). Disposizione degli elementi del perianzio (petali, sepali o tepali) che non si toccano tra loro restando completamente separati.
1
Si dice di fiore sprovvisto di petali. (cfr. monoclamide)
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Situato sulla punta o apice (nella parte opposta alla sua inserzione.)
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0
Parte terminale di un ramo, di una radice, di una foglia o di un petalo.
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Cellule meristenatiche all'apice di una gemma vegetativa a forma di cono, che originano i tessuti della pianta.
1
Antera col filamento che si inserisce all'apice del suo connettivo.
1
Dicesi dell'apice di un organo arrotondato che termina con una piccola punta non rigida.
1
Appendice, escrescenza a forma di breve punta, non rigida che si trova all'estremità di una foglia, petalo o sepalo.
(Alcune orchidee del genere Ophrys hanno un apicolo all'apice del labello).
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0
Frutti che non formano i semi, ottenuti in genere dall'uomo per manipolazioni genetiche, ma anche per mancata fecondazione o per fattori ereditari.
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0
Primo elemento in parole composte col significato di semolice, singolo.
1
(o Monoclamidato) Perianzio con un solo verticillo (solo sepali o solo petali)
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0
Organismo che presenta una sola serie (n) di cromosomi nei nuclei delle sue cellule,tipica della fase gametofitica dell'organismo stesso (Gamete e Gametofito e Spora). Spesso pero' tale serie e' anche presente (quale anomalia del ciclo riproduttivo generazionale) nella fase sporofitica.
2
(o Isostemone) dicesi del fiore con il numero degli stami disposti in un solo ciclo e in numero uguale a quello dei petali.
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0
Prefisso di parola composta col significato di senza, con difficoltà, via da, separato.
2
(o Coricarpico) Può esser riferito:
a un gineceo pluricarpellare in cui i carpelli rimangono separati e indipendenti tra loro, (contrapposto a sincarpico),
o anche all'infruttescenza che ne deriva, costituita da tanti frutticini aggregati o multipli generata da quell'unico fiore.
I singoli frutticini costituiti da acheni (Fragola, Ranuncolo), da drupe ( Mora di rovo), da follicoli (Peonia) sono detti apocarpi.

Viene chiamata apocarpica anche la pianta che ha perduto la facoltà di produrre frutti.
1
Decolorazione per mancata produzione del pigmento.
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Particolare endemismo che riguarda taxa che si sono originati in una regione ristretta per poliploidizzazione (acquisizione del carattere poliploide) a partire da un taxon diploide (o meno fortemente poliploide) piu' o meno largamente diffuso nelle aree vicine.
Assieme allo Schizoendemismo rappresenta la componente attiva e innovatrice dell'endemismo.
1
a) Protuberanza piramidale, opaca e indurita che si sviluppa sul dorso delle squame degli strobili di alcune Pinaceae.
b) Collo, parte basale sterile della capsula.
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0
Specie vegetale sinantropica autoctona, che trae giovamento e si diffonde in ambienti antropizzati.
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0
Processo conseguente all' aposporia per cui da cellule (pseudogameti femminili diploidi) del gametofito diploide così ottenute si origina direttamente lo sporofito, cioè la pianta adulta, senza fusione di gameti e produzione di zigote. In pratica tutto il ciclo "sporofito-gametofito-sporofito" rimane in ambito diploide.
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0
Mancante degli organi riproduttivi femminili.
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0
Sistema di riproduzione asessuale presente in molte specie vegetali che comporta la formazione dell'embrione in assenza di meiosi e di fecondazione. Le progenie derivanti da semi prodotti per apomissia sono geneticamente identiche al parentale materno.
Si distinguono
Apomissia sporofitica quando l'embrione e' originato da una cellula sporofitica non fecondata.
Apomissia gametofitica quando l'embrione e' originato da una cellula gametofitica dell'oosfera non fecondata.

Si contrappone all'anfimissia dove l'embrione, nella riproduzione sessuata, si origina da uno zigote formato per fusione tra una oosfera ed un gamete maschile, che e' il caso piu' frequente.
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Carattere derivato dall'evoluzione relativo a organismi che li distinguono da altri discententi dagli stessi genitori.
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0
Fecondazione nella quale il tubetto pollinico entra nel rudimento seminale attraverso un punto diverso dal micropilo, che può essere:
Mesogamia: tra il micropilo e la calaza (es. Ulmus)
Calazogamia: attraverso la calaza ( es. Alnus)
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È l'emissione di segnali di avvertimento da parte di un organismo, col quale una possibile preda assume strutture, caratteri, colorazioni, odori o comportamenti tali da indicare ai possibili predatori, la presenza di particolari mezzi di difesa.
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0
Processo di formazione di un sacco embrionale (gametofito) diploide a partire da cellule che non hanno subito la divisione riduzionale (meiosi) a spore.
Si parla di aposporia somatica quando la cellula che si sviluppa e' un elemento estraneo all'archesporio, di origine nucellare o calazale(dell'ovulo).
Si parla di aposporia goniale o generativa quando la cellula iniziale e' omologa ad una cellula madre delle megaspore nella quale pero' e'stata soppressa la meiosi(subisce solamente la mitosi che da' origine a cellule diploidi[pseudospore],che danno origine al gametofito diploide con pseudogameti diploidi).Vedi anche Apogamia.
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Fiore che per aborto ha perso completamente o parzialmente l'androceo.
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0
Dicesi del prolungamento posto alla base o all'apice di alcuni organi.
(Es. base delle antere di alcune specie di Erica, base del calice delle Viole)
1
Organo che dispone di una o più appendici.
1
Dicesi di un organo accostato ad un altro per tutta la sua estensione, ma non aderente.
Foglie applicate se assiepate faccia a faccia tra loro o accostate al fusto o alle ramificazioni.
Peli applicati se sono distesi sopra la superficie dove si inseriscono.
1
Dicesi di organo che si sviluppa strettamente vicino alla superficie di un altro organo.
1
(o Appressato) Ravvicinato ma senza che ci sia contatto.
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0
Peli rigidi, divergenti che ricoprono la superfice degli stimmi di molte piante anemofile, per catturare il polline.
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0
o Attero - dal gr. apteros, da a privativa e pteron = ala. Privo di ali.
In botanica vengono così descritti i semi privi di ali.



-Elemento di attacco al substrato, usato come sinonimo il rizoide, le rizine ecc.

-Nelle spore degli equiseti sono quattro appendici nastriformi lunghe e sottili, dotate di movimenti igroscopici, che a seconda del grado di umidità, sono capaci di avvolgersi e distendersi attorno alla spora, consentendole il movimento necessario alla disseminazione. Da alcuni autori sono chiamati elateri, come le cellule del tessuto interno delle capsule sporifere delle Epatiche, che svolgono le stesse funzioni.
1
Movimento di curvatura di organi vegetali (radici, viticci, piccioli) in direzione di un oggetto con cui vengono in contatto.
(Sin. Tigmotropismo).
1
Dicesi di pianta con foglie acute, pungenti.
1
(o aracnoidato, aracnoideo, araneoso, ragnateloso) Organo dotato di peli lunghi, sottili, sericei, somiglianti ad una ragnatela.
1
Formazioni eliofile dominate da fanerofite con altezza media inferiore a 5 m, estese per almeno 2000 m² e che ricoprono il suolo almeno per il 20%.
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0
Pianta legnosa di piccole o medie dimendioni (1 - 5m), senza tronco ben distinto e la cui ramificazione inizia sin dalla base o in prossimità di essa. Viene anche definito “frutice” ed ha aspetto cespuglioso.
1
Arcesthida Desvaux - Sin. Galbulus, Strobilus
Pseudofrutto di alcune gimosperme come Juniperus, consistente in un cono carnoso simile ad una drupa, con uno o numerosi semi contenuti in squame adnate alle brattee.
1
Organo sessuale femminile consistente in una struttura pluricellulare propria della fase aploide gametofitica delle piante inferiori (Briofite, Pteridofite e Gimnosperme) che forma e contiene la cellula uovo (oosfera).
-
0
Specie avventizia introdotta nel territorio da prima della scoperta dell’America (per convenzione da prima del 1500).
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0
Complesso delle cellule che prendono parte alla formazione delle spore nelle Archegoniate e delle microspore e megaspore nelle Spermatofite.
1
Leggermente ricurvo ad arco.
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0
Colore dell’ardesia, grigio cupo.

Vedi i relativi termini in Etimologia:
Ardesiacus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Ardesiacus, Ardosiacus, Ardosiaecolor
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0
Territorio nel quale gli esseri viventi trovano estremo rifugio in caso di grosse difficoltà ambientali (glaciazioni, desertificazioni, ecc.).
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Area di distribuzione di una specie. Quando è costitiuito da territori non contigui dicesi disgiunto.
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Colore della sabbia e relativo ambiente di crescita.

Vedi il relativo termine in Etimologia:
Arenarius
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Arenaceus, Arenicolor
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Rocce compatte, rigide e tenaci costituite da sabbie cementate di natura carbonatica, silicica o detritica costituite da calcite, quarzo, felspati o resti e frammenti litici o microfossili.
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Che vive o preferisce vegetare negli arenili.
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Ambiente composto da ghiaia o sabbia, proprio del litorale che dal piede delle dune arriva al mare.
1
Piccola area, circolare, poligonale o angolosa, differente dall'area circostante per colore o per diversa struttura.
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Colore dell’argento, per dare il nome a diverse specie botaniche e micologiche
Vedi i relativi termini in Etimologia:
Argenteus
Argyraeus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Argentatus, Argentellus, Argenteobrunneus, Argenteofulvus, Argenteofuscus, Argenteogriseus, Argenteohygrophanus, Argenteolilacinus, Argenteoluteus, Argenteus, Argentinus, Argentus, Argyroleucus, Argyraceus, Argyraeus, Argyraea, Argyreiicolus, Argyreiigenus, Argyreus, Argyrioides, Argyroa, Argyrocomus
1
Involucro carnoso e vivacemente colorato derivante dall'espansione del funicolo, che avvolge l’ovulo e quindi il seme di alcune gimnosperme, senza aderire al tegumento. Es. tasso.
1
Arillocarpium Beck - Sin. Calybio, Drupa spuria, Gymnocarpo
Spermatocarpo (pseudofrutto delle Gimosperme) con il seme ricoperto da un arillo carnoso come nelle specie delle Taxaceae e Cephalotaxaceae.
1
( Arilloide o faldo arillo) Escrescenza di alcuni semi dovuta a un ingrossamento del tegumento dell’ovulo in corrispondenza del micropilo, che può estendersi a tutta la superficie del seme (Euonymus sp.). Se di piccole dimensioni è detta caruncula.
1
( o Resta). Filamento sottile posto sulla parte apicale di foglie, sepali, petali, brattee ecc., o nella porzione terminale delle glume o glumette in alcune Poacee (Graminacee).
1
Provvisto di appendice filiforme o arista.
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0
Da Armenia

Vedi il relativo termine in Etimologia:
Armeniacus
Altro termine con la stessa base etimologica è, ad esempio,: Armeniacoflavus
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Qualsiasi malattia che si manifesta con un arrossamento delle foglie seguito da una caduta prematura. Frequente nelle conifere.
2
Dicesi del margine di una foglia, di un petalo o di qualsiasi organo che che ha il profilo (in genere all'apice) di una linea curva senza interruzioni.
2
Provvisto di articolazioni come il frutto lomentaceo della Coronilla e Hyppocrepis o il caule della Salicornia, le foglie di Citrus aurantium.
1
Dicesi della zona in cui due parti contigue si separano naturalmente senza rotture dei tessuti, lascianto una cicatrice ben definita.

Ma anche del restringimento a cui fa seguito il rigonfiamento provocato dall'accrescimento del seme contenuto in molti frutti delle Fabaceae (lomenti).
1
La porzione di un organo, contenuta tra due articolazioni.
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0
Proprio dei campi e terre incolte.
1
Angolo formato da un fusto con una ramificazione laterale o una foglia.
Se l'angolo è ottuso la foglia è riflessa, se è retto è patente, se è acuto è appressata.
1
Dicesi della foglia, brattea o altro organo alla cui ascella nascono rami, fiori, brattee, peduncoli ecc.
1
Riferito a fiore, spina o gemma che si sviluppa all'ascella di una foglia ascellante.
1
Fusto o ramo ed altri organi che dalla posizione inizialmente orizzontale alla base, crescendo si incurva fino a portarsi in posizione più o meno eretta o verticale.
Dicesi anche della linfa che dalle radici sale fino a raggiungere le foglie.
1
Foglia metamorfosata di alcune piante carnivore (Nepenthes, Cephalotus, Sarracenia ecc.) che ripiegandosi diventa una specie di bicchiere con un coperchietto, una trappola atta a catturare insetti.
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0
Stato di sofferenza dovuto alla carenza di ossigeno che si verifica in alcune piante, quando ristagni d'acqua o eccessiva compatezza del terreno, ostacolano la respirazione delle radici.
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Sono piante che non formano il tubo pollinico.
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Antesi con epoche disuguali in individui appartenenti ad una stessa specie.
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E' la mancata produzione del seme.
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Organo con superficie ruvida al tatto.
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Termine generico per indicare un supporto allungato (radice, fusto, ramo, peduncolo, tricoma, ecc,) sul quale si attaccano elementi laterali.
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Insieme del peduncolo e del ricettacolo del fiore.
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Che è in relazione ad un asse.
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Organo situato lungo o presso un asse o che comunque dipende da un asse.
Vedasi anche placentazione.
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Secondo la scuola fitosociologica di Braun-Blanquet è la comunità base che compone la vegetazione avente caratteri floristici, ecologici, corologici e statistici relativamente costanti.
Sono indicate con il nome o i nomi delle specie che ne fanno parte con l'aggiunta del suffisso -etum, così ad esempio la lecceta sarà Viburno-Quercetum ilicis.
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Foglia o altro organo laminare, con apice più o meno acuto e alla base due lobi (auricole) acuti e divergenti che puntano verso l'esterno, simili a quelli delle alabarde.
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(o Compositae)Famiglia di piante dicotiledoni simpetale, generalmente erbacee, caratterizzate da infiorescenze a capolino, composte da singoli fiori tubulosi e/o ligulati.
I frutti sono acheni con pappo, provenienti da ovario infero bicarpellare.
Famiglia diffusa in quasi tutto il mondo è una delle più grandi delle Angiosperme.
1
Priva di stomi. Particolarità delle foglie sommerse delle idrofite.
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Cicatrizzante e capace di lenire le infiammazioni.
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Adenosina trifosfato, estere trifosforico dell’adenosina, che nei viventi ha funzione di trasportare e immagazzinare energia.
Costituisce la principale fonte energetica della cellula.
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0
Prefisso utilizzato per significare nero, nerastro, oscuro, che insieme ad altri colori ha dato il nome a molte specie botaniche e micologiche

Vedi il relativo termine in Etimologia:
Atrocalyx
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Atroaerugineus, Atroalbus, Atroamethystinus, Atroavellaneus, Atroazureus, Atrobadius, Atrobrunneus, Atrocaeruleus, Atrocaesius, Atrocarmesinus, Atrocastaneus, < Atrochalybaeus, Atrocinereus, < Atrocitrinus, Atrococcineus, Atrocoeruleus, Atrocroceus, Atrocyaneus, Atroflavescens, Atroflavus, Atrofulvus, Atrofuscus, Atroglaucus, Atrogriseus, Atrolazulinus, Atrolilacinus, Atroleucus, Atrolividus, Atrolutescens, Atroluteus, Atronicotianus, Atronitens, Atropuniceus, Atropurpureus, Atroroseus, Atrorubellus, Atrorubens, Atroruber, Atrorufus, Atrosanguineus, Atrosulphureus, Atroumbrinus, Atrovenetus, Atrovinosus,Atroviolaceus, Atrovirens, Atroviridis
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Ovulo (vedi sin. ortotropo)
1
Dicesi di un organo che si assottiglia gradualmente restringendosi in larghezza e spessore.
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0
Privo di ali.
1
o Actinomorfo - Organo (fiore, frutto, foglia) a simmetria raggiata, come un cerchio.
I fiori attinomorfi anche detti "regolari”, hanno la corolla simmetrica rispetto a un punto centrale per cui tutti i piani di simmetria (più di 2) passano da questo. Esempio Dianthus, Rosa ecc.
Si contrappone a zigomorfo e irregolare con un solo o nessun piano di simmetria bilaterale.
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Abbreviazione del termine latino auctorum = degli autori, col significato dell'uso di quel nome da parte di altri autori non nominati.
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Colore dell'arancia
Vedi il relativo termine in Etimologia:
Aurantíacus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Auranticus, Aurantius, Auranteus, Aurantellus
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Color oro, per dare il nome a diverse specie botaniche e micologiche

Vedi i relativi termini in Etimologia:
Aurescens
Aurátus
Auréolus
Aureus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Aureatus, Auricolor, Aurulenta
1
Riferito a foglie o stipole che presentano alla base delle espansioni semicircolari tipo "orecchiette" dette auricole.
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Colore dell'aurora con il quale sono state nominate alcune specie botaniche e micologiche.

Vedi i relativi termini in Etimologia:
Aurora
Aurorinus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Auroreus, Auroricolor
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Organo specializzato per mezzo del quale un parassita penetra nei tessuti dell’ospite e ne estrae, succhiandole, le sostanze nutritive.
Tipico ad es. di alcune piante come Cuscuta, Viscum, Orobanche
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Dell'emisfero meridionale
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Prefisso col significato di: di sé stesso, da sè, che fa da solo...ecc.
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Fecondazione tra due classi di individui, uno con dispositivi propri di augogamia e l'altro adattato alla allogamia (es. Viola tricolor)
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Dicesi del frutto derivante da autofecondazione.
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Dispersione dei semi effettuata dal frutto senza bisogno di interventi esterni.
Si contrappone ad allocoria.
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Dicesi specie animale, vegetale o minerale originaria del territorio considerato, senza aver subito variazioni o spostamenti naturali o ad opera dell'uomo.
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Sinonimo di Autoimpollinazione
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Pianta che con l'autoimpollinazione produce frutti con semi, (es. pesco).
Si contrappone a autosterile.
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(o Autofecondazione) si verifica tra due gameti, maschile e femminile, provenienti dallo stesso individuo ermafrodito in conseguenza dell’autoimpollinazione, (opposto a allogamia).
Quando l’autogamia avviene senza che i fiori si aprano, è detta
cleistogamia che puo essere:
obbligata quando la riproduzione avviene soltanto per autofecondazione,
facoltativa quando la stessa specie può presentare oltre a fiori cleistogami anche fiori casmogami capaci cioè di riprodursi con la fecondazione incrociata. (Il Limodorum abortivum è un'orchidea cleistogama facoltativa)
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Variazione seriale come il cambiamento di vegetazione prodotto dall'azione della vegetazione stessa, p.es. facendo ombra o producendo humus.
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Parassita che svolge il suo intero ciclo vitale a carico di un unico ospite. Sono autoiche anche le piante (Licheni) monoiche, con fiori dei 2 sessi sopra differenti rami della stessa pianta.
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Processo nel quale gli stimmi sono impollinati dal polline delle antere dello stesso fiore.
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Un nome generico o epiteto specifico ripetuto senza la citazione dell'autore quale epiteto finale in un nome di una suddivisione di un genere o di una specie,il quale epiteto include il tipo del nome legittimo adottato del genere o specie,rispettivamente. L'autonimo viene stabilito automaticamente al primo momento della valida pubblicazione di un taxon infragenerico o infraspecifico. Ad es.quando de Candolle pubblico' la sezione Gwillimia DC. del genere Magnolia nel 1817,automaticamente venne stabilita Magnolia sect.Magnolia,il quale tipo e' lo stesso del genere Magnolia L.(M.virginiana L.). Quando venne pubblicata per la prima volta una suddivisione di Magnolia officinalis,cioe' Magnolia officinalis Rehder & E.H. Wilson var. biloba, automaticamente si stabili' l'autonimo Magnolia officinalis Rehder & E.H. Wilson var. officinalis,il quale tipo e' lo stesso di Magnolia officinalis Rehder & E.H. Wilson.
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Pianta con fiore che non può germinare il suo stimma e nemmeno quello di altri fiori della stessa pianta. (Papaver, Pyrus, molte Orchidaceae, Fabaceae, Brassicaceae).
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Organismi capaci di elaborare sostanze organiche partendo da sostanze inorganiche utilizzando come fonte energetica la luce solare (fotosintesi) o l'ossidazione del materiale inorganico (chemiosintesi).
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Sostanza organica naturale (ormone vegetale) o sintetica che media tutta una serie di fenomeni connessi al metabolismo e allo sviluppo della pianta:
1:stimolo sui tessuti cambiali vascolari(a dosi medio-basse)
2:stimola(a basse dosi) l'allungamento delle radici e la formazione di radici laterali(ad alte dosi)
3:stimola(a basse dosi)o impedisce(ad alte dosi) lo sviluppo dei germogli laterali
4:partecipa allo sviluppo del pericarpo dei frutti stimolando l'accrescimento dell'ovario.
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Colore della nocciola, utilizzato in botanica e micologia per nominare diverse specie:

Vedi i relativi termini in Etimologia:
Avellaneus
Avellanus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Avellanaceus, Avellanicolor, Avellaneialbus, Avellaneoalbus, Avellaneibrunneus, Avellaneigriseus, Avellaneigrisescens, Avellanocoeruleus, Avellanomelleus, Avellanofulvus
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Dicesi di specie che vegeta e si diffonde in areale ristretto, diverso da quello primitivo e che spesso tende col tempo a scomparire.
Termine anche usato anche per organi vegetali originati in posizione atipica come la radice prodotta da un fusto in posizione aerea o in acqua, o quella prodotta da foglie, o anche come le gemme accidentali che si formano in seguito ad una ferita in posizioni diverse da quelle tipiche.
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Che trasforma l’azoto atmosferico in sostanze azotate utilizzabili da altri organismi superiori.
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Colore azzurro, utilizzato in botanica e micologia per nominare diverse specie.
Vedi il relativo termine in Etimologia:
Azureus
Altri termini con la stessa base etimologica sono, ad esempio,: Azurellus, Azureoides, Azureopallens, Azureotinctus, Azureoviridis, Azurescens, Atroazureus


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