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Nomenclatura e Caratteristiche
 
 

Amaryllidaceae
Allium carinatum L.

Riferimenti bibliografici:
Sp. Pl.: 297 (1753)

Entità presente secondo
Conti F. & al. (2005) An annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi Editori, Roma, 420 pp

Per dettagli vedi la distribuzione regionale.

 
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SINONIMI
Allium asperum G. Don
Allium flexum Waldst. et Kit.
Allium ligusticum De Not.

RIFERIMENTI NEI PRINCIPALI REPERTORI
Checklist 2018, in Bartolucci & al., Galasso & al. e aggiornamenti
Allium carinatum L.

"Flora d'Italia", S.Pignatti, 2017-2019
Allium carinatum L.
Vol. 1 pg. 255 Key 4-300
Allium carinatum L. subsp. carinatum
Vol. 1 pg. 255

"An annotated Checklist of the Italian ...", F. Conti & al., 2005
Allium carinatum L. subsp. carinatum
pg. 49 riga 55
Allium carinatum L.
pg. 49 riga 55

"Flora d'Italia", S.Pignatti, 1982
Allium carinatum L.
Vol. 3 pg. 386

"Flora Alpina", D.Aeschimann & al., 2004
Allium carinatum L. subsp. carinatum
Vol. 2 pg. 1066

"Nuova Flora Analitica d'Italia", A.Fiori, 1923
Allium carinatum L.
Vol. 1 pg. 268
Allium carinatum L. α flexum W. et K.
Vol. 1 pg. 268
Allium carinatum L. γ asperum G. Don
Vol. 1 pg. 268
Allium carinatum L. ε ligusticum DNtrs.
Vol. 1 pg. 269

NOMI ITALIANI
Aglio delle streghe, Aglio carenato


ETIMOLOGIA
Allium: [Alliaceae] da allium/alium aglio, citato da Plauto, Plinio e da altri (di origine incerta, probabilmente dal greco ἄγλῑς áglis capo d'aglio; lo Webster Dictionary, basandosi sull'origine asiatica, propone un possibile collegamento con il sanscrito āluka radice edule di Amorphophallus campanulatus; per A. Gentil deriverebbe dal celtico all caldo, bruciante, per il caratteristico sapore)
carinatum: carenato, da cárina carena, chiglia della nave: con una parte sporgente a forma di carena:
(Acampe/ Saccolabium, Allium, Aloe/ Gasteria, Amaryllis/ Atamosco/ Hippeastrum/ Pogonema/ Zephyranthes, Aotus, Arenaria/ Pycnophyllum, Baccaurea, Berberis, Bogoria/ Chamaeanthus/ Gunnarella, Calamagrostis/ Deyeuxia, Callistachys/ Chorizema/ Oxylobium, Calytrix, Canscora/ Cracosna, Cliffortia, Clusia, Croton/ Oxydectes, Cyperus/ Mariscus, Durio, Eria/ Oxyanthera/ Phreatia/ Thelasis, Ericoila/ Eyrythalia/ Gentiana/ Qaisera, Hakea/ Hakea ulicina var., Huperzia/ Lycopodium/ Phlegmariurus/ Urostachys, Leucopogon, Myristica/ Palala/ Virola, Saxifraga, Thesium, Verticordia) per le foglie carenate inferiormente
(Accianthera/ Pleurothallis) per i petali con tre nervature prominenti, le due laterali carenate sulla superficie interna
(Acidosasa/ Metasasa, Fedia/ Masema/ Valeriana/ Valerianella) per il frutto carenato (Alpinia, Cussetia/ Dalzellia/ Lawia/ Terniola, Elleanthus, Tillandsia/ Vriesea/ Vriesea psittacina var.) per le carene sulle brattee dell’infiorescenza
(Ambrina/ Blitum/ Chenopodium/ Dysphania/ Neobotrydium/ Salsola, Comparettia/ Scelochilus, Disaccanthus/ Erysimum/ Streptanthus, Hepetis/ Pitcairnia, Hibbertia, Tapura) per i sepali carenati
(Amsinckia) per le nucule carenate
(Andersonia) per le bratteole dell’infiorescenza notevolmente carenate
(Anthurium) per i piccioli tricarenati sul dorso
(Antillamthus/ Pentacalia/ Senecio) per i piccioli decorrenti sul fusto che fanno apparire i giovani rami angolati inferiormente o notevolmente carenati
(Aspidistra) per le carene su ambo i lati degli otto lobi della corolla
(Aspidoglossum/ Schizoglossum, Gomphocarpus/ Krebsia/ Stenostelma/ Xysmalobium) per i lobi carenati della corona
(Asplenium) per il rachide carenato superiormente
(Astragalus/ Phaca/ Tragacantha) per le valve del legume carenate
(Brassica/ Sinabraca) per la siliqua carenata
(Dischidia/ Dischidiopsis) per le cinque carene longitudinali esternamente alla corolla
(Calceolaria/ Corybas/ Corysanthes) per la guaina fogliare carenata
(Calyptranthes/ Myrcia) per i rami, piccioli e nervature centrali carenati
(Campyloneurum/ Niphidium/ Pessopteris) per le scaglie del rizoma carenate verso l’apice
(Canthium/ Peponidium/ Plectronia) per le foglie carenate con i margini ricurvi verso l’alto
(Capanemia/ Quekettia, Microtatorchis/ Taeniophyllum) per sepali e petali carenati esternamente
(Caulinia/ Kennedia/ Physolobium) per la larga carena lunga quasi quanto le ali
(Chondrorhyncha/ Ixyophora) per la carena ottusa presente nella parte ventrale
(Chrysanthemum/ Glebionis/ Ismelia/ Matricaria, Isolepis/ Scirpus/ Trichelostylis) per le squame carenate
(Coelogyne) per la carenatura concava sui sepali e le tre carene sul labello
(Collabium, Crepidium/ Dienia/ Malaxis/ Microstylis, Cryptostylis, Diuris) per il labello carenato
(Columnea) per la lunga carena sulla superficie dorsale del tubo corollino
(Corydalis, Dichocarpum) per i semi carenati
(Cyathocalyx/ Drepananthus) per la nervatura centrale prominente delle foglie
(Cyrtochilum/ Trigonochilum) per la carena dietro la colonna
(Dampiera) per l’appendice gibbosa semicircolare sul tubo del calice
(Ficus) per le stipole carenate
(Freziera) per i piccioli e la nervatura centrale delle foglie carenati
(Galipea, Jasminum, Lisianthius/ Tachiadenus, Poikilogyne, Shonia, Tessmannianthus) per i lobi del calice carenati
(Gardenia) per le cinque evidenti carene sul calice
(Gasteranthus) per la carena dorsale longitudinale sulla corolla
(Gladiolus) per le foglie carenate da entrambi i lati
(Glochidion/ Phyllanthodendron/ Phyllanthus) per le stipole e i sepali carenati
(Guardiola) per le tre squame esterne notevolmente carenate
(Guarea) per le longitudinali carene sui frutti
(Habenaria) per la divisione intermedia carenata del labello tripartito
(Heleophylax ×/ Schoenoplectus ×/ Scirpus ×, Hypericum) per il caule carenato
(Leobordea/ Lipozygis/ Lotononis, Talisia) per la nervatura centrale delle foglioline prominente inferiormente
(Leochilus/ Oncidium) per l’apice del labello carenato
(Lepanthes) per la carena tra i due lobi del petalo
(Leptocereus) per le costolature o carene sul fiore e sul frutto
(Lesquerella/ Physaria) per le silique carenate da entrambi i lati
(Licaria) per la spiccata carena sui tepali
(Loxogramme) per il rachide carenato
(Lysimachia) per le creste sui lobi del calice
(Microchilus) per le tre carene sul labello che lo differenziano dalle specie congeneri
(Micromyrtus) per la prominente carena centrale longitudinale sui petali
(Mimosa/ Mimozyganthus) per il margine superiore del legume carenato
(Neoregelia) per la carena ottusa esternamente alla base della foglia
(Oromosia) per la carena prominente sul frutto
(Paspalum) per il rachide carenato
(Philodendron) per i profilli bicarenati e i margini dei piccioli notevolmente carenati
(Primulina) per la superficie ventrale della corolla longitudinalmente ripiegata a formare una sorta di carena
(Psilochilus) per i sepali dorsalmente carenati e la base del labello bicarenato
(Psittacanthus) per gli internodi carenati
(Ptilotus) per la nervatura centrale prominente delle bratteole
(Sarcolobus) per i follicoli carenati inferiormente
(Selaginella) per l’apice carenato delle foglie
(Setaria) per il lemma superiore notevolmente carenato
(Terminalia) per la parte centrale del frutto carenato da un lato e piatto dall’altro
(Tovomita) per le cinque carene longitudinali sul frutto
(Xylopia) per la carena sui petali esterni
(Xyris) per le brattee carenate verso l’apice


TASSONOMIA FILOGENETICA
 
Magnoliophyta 
 
Monocotiledoni 
 
 
Ordine
Asparagales Link 
Famiglia
Amaryllidaceae' J.St.-Hil.
Tribù
Allieae 
Genere
Allium L.

Reveal J.L. (2011): Genere attribuito a diversa famiglia
Superordine       Lilianae Takht.
Ordine                Iridales Raf.
Sottordine         Hyacinthineae Link
Famiglia             Alliaceae Borkh.


Stevens, P.F. (2017, ver.14, APW): Genere attribuito alla stessa famiglia
Ordine                Asparagales Link
Famiglia             Amaryllidaceae J. St.-Hil.





LINK AD ALTRI REPERTORI ESTERNI

FORMA BIOLOGICA
G bulb - Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.

TIPO COROLOGICO
Subatl. - Europa occidentale e anche piu' ad oriente nelle zone a clima suboceanico.
Submedit. - Areale prevalentemente mediterraneo.

ESOTICITÀ
Entità indigena

PROTEZIONE
Entità protetta a livello nazionale.
  

UTILIZZI
 
  Entità commestibile Entità officinale
Entità commestibile
Entità officinale


Pianta vascolare con fiori e semi (Angiospermae). Colori dominanti del perianzio:
rosa, rosso, purpureo


SEMI ED ALTRE UNITÀ PRIMARIE DI DISPERSIONE

I numerosi bulbilli con becco ricurvo, costituiscono nell'infiorescenza il maggior organo di riproduzione. Il frutto è capsula loculicida ovato-trigona, a coste fini e lisce del diametro di 5 mm. Semi neri, angolosi.
ROSETTE FOGLIARI

Foglie da 2 a 4, lineari, canalicolate solo alla base, per il resto piane e lisce, più brevi dello scapo e larghe 2-4 mm.



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