Valerianella: [
Caprifoliaceae] diminutivo del genere
Valeriana (vedi), forse nel senso di piccola pianta che mantiene in buona salute
carinata: carenato, da
cárina carena, chiglia della nave: con una parte sporgente a forma di carena:
(
Acampe/ Saccolabium, Allium, Aloe/ Gasteria, Amaryllis/ Atamosco/ Hippeastrum/ Pogonema/ Zephyranthes, Aotus, Arenaria/ Pycnophyllum, Baccaurea, Berberis, Bogoria/ Chamaeanthus/ Gunnarella, Calamagrostis/ Deyeuxia, Callistachys/ Chorizema/ Oxylobium, Calytrix, Canscora/ Cracosna, Cliffortia, Clusia, Croton/ Oxydectes, Cyperus/ Mariscus, Durio, Eria/ Oxyanthera/ Phreatia/ Thelasis, Ericoila/ Eyrythalia/ Gentiana/ Qaisera, Hakea/ Hakea ulicina var., Huperzia/ Lycopodium/ Phlegmariurus/ Urostachys, Leucopogon, Myristica/ Palala/ Virola, Saxifraga, Thesium, Verticordia) per le foglie carenate inferiormente
(
Accianthera/ Pleurothallis) per i petali con tre nervature prominenti, le due laterali carenate sulla superficie interna
(
Acidosasa/ Metasasa, Fedia/ Masema/ Valeriana/ Valerianella) per il frutto carenato
(Alpinia, Cussetia/ Dalzellia/ Lawia/ Terniola, Elleanthus, Tillandsia/ Vriesea/ Vriesea psittacina var.) per le carene sulle brattee dell’infiorescenza
(
Ambrina/ Blitum/ Chenopodium/ Dysphania/ Neobotrydium/ Salsola, Comparettia/ Scelochilus, Disaccanthus/ Erysimum/ Streptanthus, Hepetis/ Pitcairnia, Hibbertia, Tapura) per i sepali carenati
(
Amsinckia) per le nucule carenate
(
Andersonia) per le bratteole dell’infiorescenza notevolmente carenate
(
Anthurium) per i piccioli tricarenati sul dorso
(
Antillamthus/ Pentacalia/ Senecio) per i piccioli decorrenti sul fusto che fanno apparire i giovani rami angolati inferiormente o notevolmente carenati
(
Aspidistra) per le carene su ambo i lati degli otto lobi della corolla
(
Aspidoglossum/ Schizoglossum, Gomphocarpus/ Krebsia/ Stenostelma/ Xysmalobium) per i lobi carenati della corona
(
Asplenium) per il rachide carenato superiormente
(
Astragalus/ Phaca/ Tragacantha) per le valve del legume carenate
(
Brassica/ Sinabraca) per la siliqua carenata
(
Dischidia/ Dischidiopsis) per le cinque carene longitudinali esternamente alla corolla
(
Calceolaria/ Corybas/ Corysanthes) per la guaina fogliare carenata
(
Calyptranthes/ Myrcia) per i rami, piccioli e nervature centrali carenati
(
Campyloneurum/ Niphidium/ Pessopteris) per le scaglie del rizoma carenate verso l’apice
(
Canthium/ Peponidium/ Plectronia) per le foglie carenate con i margini ricurvi verso l’alto
(
Capanemia/ Quekettia, Microtatorchis/ Taeniophyllum) per sepali e petali carenati esternamente
(
Caulinia/ Kennedia/ Physolobium) per la larga carena lunga quasi quanto le ali
(
Chondrorhyncha/ Ixyophora) per la carena ottusa presente nella parte ventrale
(
Chrysanthemum/ Glebionis/ Ismelia/ Matricaria, Isolepis/ Scirpus/ Trichelostylis) per le squame carenate
(
Coelogyne) per la carenatura concava sui sepali e le tre carene sul labello
(
Collabium, Crepidium/ Dienia/ Malaxis/ Microstylis, Cryptostylis, Diuris) per il labello carenato
(
Columnea) per la lunga carena sulla superficie dorsale del tubo corollino
(
Corydalis, Dichocarpum) per i semi carenati
(
Cyathocalyx/ Drepananthus) per la nervatura centrale prominente delle foglie
(
Cyrtochilum/ Trigonochilum) per la carena dietro la colonna
(
Dampiera) per l’appendice gibbosa semicircolare sul tubo del calice
(
Ficus) per le stipole carenate
(
Freziera) per i piccioli e la nervatura centrale delle foglie carenati
(
Galipea, Jasminum, Lisianthius/ Tachiadenus, Poikilogyne, Shonia, Tessmannianthus) per i lobi del calice carenati
(
Gardenia) per le cinque evidenti carene sul calice
(
Gasteranthus) per la carena dorsale longitudinale sulla corolla
(
Gladiolus) per le foglie carenate da entrambi i lati
(
Glochidion/ Phyllanthodendron/ Phyllanthus) per le stipole e i sepali carenati
(
Guardiola) per le tre squame esterne notevolmente carenate
(
Guarea) per le longitudinali carene sui frutti
(
Habenaria) per la divisione intermedia carenata del labello tripartito
(
Heleophylax ×/ Schoenoplectus ×/ Scirpus ×, Hypericum) per il caule carenato
(
Leobordea/ Lipozygis/ Lotononis, Talisia) per la nervatura centrale delle foglioline prominente inferiormente
(
Leochilus/ Oncidium) per l’apice del labello carenato
(
Lepanthes) per la carena tra i due lobi del petalo
(
Leptocereus) per le costolature o carene sul fiore e sul frutto
(
Lesquerella/ Physaria) per le silique carenate da entrambi i lati
(
Licaria) per la spiccata carena sui tepali
(
Loxogramme) per il rachide carenato
(
Lysimachia) per le creste sui lobi del calice
(
Microchilus) per le tre carene sul labello che lo differenziano dalle specie congeneri
(
Micromyrtus) per la prominente carena centrale longitudinale sui petali
(
Mimosa/ Mimozyganthus) per il margine superiore del legume carenato
(
Neoregelia) per la carena ottusa esternamente alla base della foglia
(
Oromosia) per la carena prominente sul frutto
(
Paspalum) per il rachide carenato
(
Philodendron) per i profilli bicarenati e i margini dei piccioli notevolmente carenati
(
Primulina) per la superficie ventrale della corolla longitudinalmente ripiegata a formare una sorta di carena
(
Psilochilus) per i sepali dorsalmente carenati e la base del labello bicarenato
(
Psittacanthus) per gli internodi carenati
(
Ptilotus) per la nervatura centrale prominente delle bratteole
(
Sarcolobus) per i follicoli carenati inferiormente
(
Selaginella) per l’apice carenato delle foglie
(
Setaria) per il lemma superiore notevolmente carenato
(
Terminalia) per la parte centrale del frutto carenato da un lato e piatto dall’altro
(
Tovomita) per le cinque carene longitudinali sul frutto
(
Xylopia) per la carena sui petali esterni
(
Xyris) per le brattee carenate verso l’apice