Verbascum: [
Scrophulariaceae] da
verbascum, pianta citata da Plinio che la accosta al gr. phlomis e enumera tre specie, variamente identificate (
Verbascum album, forse
Verbascum thapsus;
Verbascum nigrum o
foemina, forse
Verbascum nigrum;
Verbascum silvestre, forse
Phlomis fruticosa o
Verbascum blattaria).
L’etimologia è assai discussa: è stato collegato a
barba, per le foglie pelose,
verber verga,
verpa membro virile,
verbum parola, formula magica; nessuna di queste spiegazioni è soddisfacente. La maggioranza degli autori, sulla base del suffisso -asco, pensa a un prestito ligure, dunque a un’origine preindoeuropea; Wiczak lo accosta invece al nome del verbasco in varie lingue iraniche del Pamir
žirmesk, yermesk, ramesk, che fa risalire a un antico iranico *
gari-masca-, equivalente all’antico latino *
ver-mascum, con il passaggio a verbascum a causa del collegamento per etimologia popolare a
verbum. Mentre la seconda parte rimane non spiegata, la prima parte andrebbe collegata al protoindoeuropeo
gwrHi-/gwerHi- montagna
niveum: da
nix, nivis neve: bianco come la neve, niveo
- (Cephalophyllum, Paphiopedilum, Platanthera, Rhododendron, Sedum) per il colore dei fiori
- (Buddleja, Boehmeria) per la bianca superficie inferiore delle foglie
- (Portulaca) per il rivestimento bianco che copre la pianta
- (Agave vivipara var.) per il colore pallido delle foglie
- (Coprinus, Hygrophorus) dal carpoforo bianco come la neve
- (Helianthus) etimo non chiarito: pianta senza nessun organo bianco, nativa degli Stati Uniti sud-occidentali (dalla California al Texas)
- (Agave, Aechmea, Aira e moltissime altre specie) per la presenza di organi bianchissimi da definire caso per caso