Limone Piemonte
Questa florula riguarda il territorio del comune di Limone Piemonte che è l’ultimo paese della Valle Vermenagna in Prov. di Cuneo. L’area si trova nelle Alpi sud-occidentali, a cavallo tra le Liguri e le Marittime al confine con la Francia. La conca di Limone termina a sud lungo la dorsale del Colle di Tenda che raggiungendo appena i 1900 m di quota era il valico alpino più facilmente superabile fin quasi alla fine del 1800 per collegare le due città più importanti del Regno di Sardegna: Torino e Nizza. Poi due trafori, uno stradale e l’altro ferroviario facilitarono il passaggio di merci e persone.
Risalendo la valle Vermenagna da Vernante a Limone il fondovalle si fa sinuoso, le pendici della montagna ripide, ricoperte da folte faggete. Dal lato sinistro poi la pendenza si fa più dolce e presenta valloni secondari in cui il lato sud è adibito a pascolo, mentre il nord appare ricoperto da boschi. Ci sono numerosi casolari sparsi chiamati “taz”, ormai quasi del tutto abbandonati e con i terreni incolti. Giungendo alla conca di Limone il paesaggio cambia, si apre e si addolcisce con gli ampi pascoli e coltivi che man mano diventano boschi a causa dell’ abbandono delle coltivazioni. I monti principali che circondano il territorio sono a Sud la Rocca dell’Abisso, il Becco Rosso, la Cima del Becco. A est Testa Ciaudon, Cima Fascia, punta Mirauda, Cima la Motta. A ovest Frisson, Bec Baral e Monte Vecchio; solo quest’ultimo non raggiunge i 1950 m, tutti gli altri superano abbondantemente i 2000 m. fino ai 2755 m. della Rocca dell’Abisso, la punta più alta.
Botanicamente la zona è parecchio interessante. Già Carlo Allioni aveva catalogato in un ricco erbario molte specie locali. Poi l’allievo Bellardi continuò le ricerche e con lui collaborò Giovanni Viale (1753-1827), farmacista di Limone. Dal volume IX DEL DIZIONARIO GEOGRAFICO-STORICO –STATISTICO-COMMERCIALE DEGLI STATI DI S.M. IL RE DI SARDEGNA del 1837 si legge a proposito: Gioanni Viale speziale…” la flora limonese compose, a perfezionar la quale come a centro, ogni tempo e fatica rivolgendo in escursioni a investigare ogni pianta e in proprie osservazioni e ricerche o da altri desunte per uso medico e massime econimico, affinchè ad un arida sol nomenclatura, con poco vantaggio dei più, il suo lavoro non si ridusse: opera contenente di più di 1500 specie, fra cui delle rare ed in allora non trovatesi altrove o ben lungi.”
Il Viale, socio della Reale Accademia delle scienze di Torino dal 1795 era in corrispondenza con il Bellardi e il Balbis, direttore dell’Orto Botanico di Torino. Il Bellardi stimò molto il limonese. In alcune note “stirpes novae, vel, minus notae pedemonti descriptae, ed iconibus illustratae” del 1803 è presente la tavola di una specie chiamata Lactuca vialea. Il Burnat cita una visita del 1800 in cui Viale fece vedere a De Candolle la Lactuca ed una fragola che chiamavano “afrousa” e il progetto della sua Flora limonese. In un articolo sul Bollettino del Club Alpino Italiano del 1896 viene segnalato che il catalogo del Viale risultava disperso. Con Emile Burnat lo studio della flora delle Alpi Marittime e Liguri diventa sempre più approfondito e sfocia nella Flore des alpes Maritimes. Occorre citare il personaggio eclettico e straordinario di Clarence Bicknell che dalla sua casa in Fontanalba esplorò i dintorni fino alla valle Pesio, realizzò un erbario e bellissimi acquerelli botanici, oltre a mappare le iscrizioni rupestri della Valle delle Meraviglie.
Il comune di Limone ha un’estensione di 71 Kmq. In questo territorio si trova un’abbondanza di specie e di endemismi. La florula conta circa 1460 specie, di cui più di cento tra endemismi e sub endemismi. Tale varietà è dovuta alla vicinanza del mare, alla presenza di cime elevate, a microclimi diversi. Le specie si sono adattate ai periodi glaciali e interglaciali; le cime libere dai ghiacci permisero a specie autoctone di non estinguersi.
Tutte le specie presenti nella florula sono state fotografate sul campo dall’autore creando un’istantanea della varietà presente nel comune di Limone P.te. Le ricerche per la florula sono iniziate in modo sistematico nel 2007 e ogni vallata e quasi ogni angolo è stato battuto a tappeto in una caccia al tesoro sempre più coinvolgente. L’attenzione per la cultura locale ha portato l’autore ad annotare anche i termini nella parlata locale appartenente alla lingua occitana con l’aiuto determinante di Giacomo Marro (Giaccu Särdu) salvaguardando con la florula un tesoretto di vocaboli che stanno scomparendo. Infatti Limone, da paese contadino, vive ora quasi esclusivamente di turismo con lo sci invernale ed i soggiorni estivi.
Per la determinazione delle specie i testi più consultati sono stati:
- * Flora d’ Italia Sandro Pignatti Edagricole
- * Flora Alpina David Aeschimann et altri Zanichelli
- * Flore de la France méditerranéenne continentale Jean-Marc Tison et altri Naturalia publications
- * Inoltre è stata utilizzata la Tesina di Laurea: Flora della Valle Vermenagna di Gardinali Renato Anno 59-60
Molte specie sono state determinate sul campo durante le escursioni con gli amici Marziano Pascale, Remo Giordano, Fernando Morelli e con specialisti quali Jean-Marc Tison e Jean-Louis Polidori.
Come botanico dilettante ho ricevuto un supporto molto importante per le classificazioni con l’ iscrizione ad Acta Plantarum. Ringrazio in modo particolare Daniela Longo per il lavoro al computer.
Per le specie più complesse ho inviato campioni agli esperti : Nicola Ardenghi, Enrico Banfi, Liliana Bernardo, Germano Federici, Franco Fenaroli, Francesco Festi, Marco Merli, Filippo Prosser, Jean-Marc Tison che ringrazio.
Voglio ricordare il supporto fondamentale dato negli anni al compimento di questa florula da parte di mia moglie Vanda Chiappero
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Grafia usata per i termini nella parlata locale.
La base è costituita dalla grafia italiana con le seguenti integrazioni:
yi =
i allungata
j = come nel francese “
jardin”
ts = come nell’italiano “
zoppo”
dz = come nell’italiano “
zelo”
z =
s dell’italiano “ro
sa”
ü =
u del francese “m
ur” (muro)
ä = suono intermedio tra
a ed
o
ö = come nel francese “fl
eur”