Monti Aurunci occidentali - Coordinate: Lat. 41.3492°, Long. 13.6423°. Estensione: 34 kmq. Territorio suddiviso in 2 aree in cui sono presenti 12 località.
Sul territorio sono presenti 678 entità, appartenenti a 640 specie,
suddivise in 358 generi ed in 87 famiglie.
La lista floristica include 1341 segnalazioni.
Il gruppo montuoso degli Aurunci si estende tra la sponda destra del Fiume Garigliano, che segna il confine tra Lazio e Campania, e il Golfo di Gaeta, spingendosi a nord fino alla valle del Liri, mentre ad occidente confina con i Monti Ausoni, dai quali è diviso dalla linea Fondi, Lenola, Pico, Ceprano.
I Monti Aurunci, dal punto di vista geologico, appartengono alla piattaforma carbonatica della "Dorsale dei Volsci", disposta parallelamente alla costa tirrenica, che rappresenta l'estrema propaggine dell'Appennino Laziale – Abruzzese.
Dal punto di vista morfologico il massiccio aurunco può essere diviso in tre settori distinti (Occidentale, Centrale e Orientale) con le cime più alte tutte comprese nel settore Centrale: M. Petrella (1533 m) , M. Sant’Angelo (1404 m), M. Altino (1367 m), M. Ruazzo (1314 m). Numerose sono le forme carsiche quali doline, inghiottitoi, karren e ampi bacini con il fondo ricoperto da terra rossa (Valle Polleca, Campello, Campo di Venza) che spesso separano i rilievi calcarei.
La cresta del complesso è distante solo 5-6 km dal mare. Il clima degli Aurunci è caratterizzato da una elevata piovosità in conseguenza del cosiddetto effetto “barriera” esercitato dalla catena stessa sulle correnti umide che provengono dal mare. Le precipitazioni, che aumentano allontanandosi dalla costa e salendo in quota, si distribuiscono durante l'anno con andamento tipicamente mediterraneo. Nella stagione estiva sono stati rilevati fino a tre o quattro mesi di aridità lungo la costa, mentre le cime più elevate durante l’inverno sono spesso innevate.
L’insieme di tutte queste peculiarità ha creato le condizioni per lo sviluppo di una elevatissima diversità vegetazionale, che riflette la grande ricchezza floristica del territorio. Basti pensare che qui sono state censite più di 2000 taxa tra cui molte entità rare.
I Monti Aurunci dal punto di vista botanico, tra l’altro, rappresentano una soglia di transizione tra l’appennino centro-settentrionale e quello meridionale, come prova la presenza di specie tipiche di quest’ultimo e che trovano qui il loro limite settentrionale, quali: Asphodeline liburnica, Doronicum orientale, Lomelosia crenata susp. crenata e Viola cassinensis.
La florula è stata predisposta:
- in base alle osservazioni personali a partire dall’anno 2006 in poi
- con le specie reperite durante il raduno botanico di Acta Plantarum dell’aprile 2018
- con le specie dei Monti Aurunci contenute nel forum "Actaplantarum" (es. quelle indicate da Franz Neidl)
- con le specie rilevate nelle varie località da Romeo Di Pietro ed altri, contenute nella "Carta fisionomica della Vegetazione del Parco Naturale dei Monti Aurunci"
- con le specie di Monti Aurunci contenute nell'elenco della "Flora vascolare del Lazio" anno 2010 di B. Anzalone†, M. Iberite e E. Lattanzi.
- con l'aiuto di Giulio Corazzi nel reperimento della flora di Costa Serini.
Bibliografia: - Moraldo Benito, Minutillo Francesco, Rossi Walter “Flora del Lazio Meridionale” – Ricerche ecologiche, floristiche e faunistiche sulla fascia costiera Mediterranica Italiana - quaderno n. 264 – anno 1990.
- B. Anzalone†, M. Iberite e E. Lattanzi. Informatore Botanico Italiano, 42 (1) 187-317, 2010 “La Flora vascolare del Lazio”
- R. Di Pietro, U. Di Maio & D.Iamonico “Carta fisionomica della vegetazione del Parco Naturale dei Monti Aurunci (Lazio Meridionale)” novembre 2016
- Lucchese Fernando “Atlante della Flora Vascolare del Lazio” 2018