Lotus corniculatus L. - Ginestrino
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Lotus corniculatus L. - Ginestrino
Lotus corniculatus L.
Sp. Pl.: 775 (1753)
Lotus pilosus (Jord.) Posp., Lotus corniculatus L. V genuinus Posp., Lotus corniculatus L. V hirsutus Koch, Lotus corniculatus L. V vulgaris Koch
Fabaceae
Ginestrino comune, Deutsch: Hornklee
English: Bird's foot trefoil
Español: Cuernecillo del campo
Français: Lotier corniculé
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, di aspetto estremamente variabile che si presenta glabra, sericea o villosa: in condizioni di aridità tende ad aumentare la pelosità, mentre in stazioni umide perde lo stesso carattere, divenendo glabra. È caratterizzata da un rizoma a fittone ricco di tubercoli; fusti lignificati alla base, sottili, midollosi, striati, glabri o scarsamente pelosi, prostrati o ascendenti, non molto ramificati; altezza sino a 80 cm.
Le foglie sono imparipennate e costituite da 5 segmenti; i 2 inferiori alla base della rachide, in realtà sono stipole, gli altri 3 superiori sono brevemente picciolati. Alterne, lanceolate o ovato-lanceolate l'apice ± arrotondato, talvolta con breve mucrone; la base è ristretta a cuneo, sia il margine che le nervature possono presentare lunghi peli, oppure essere glabri.
Le infiorescenze pauciflore, globose ed ascellari, sono formate da più fiori e da una brattea generalmente trifoliata e sono portate da lunghi peduncoli. I fiori sono di colore giallo intenso o arancio, spesso screziati di rosso, hanno pedicello + corto del calice. Calice ± villoso a 5 sepali con denti ± uguali. La corolla è papilionacea, il vessillo è ripiegato verso l'alto, i 2 petali laterali sono liberi, mentre i 2 petali inferiori sono uniti tra loro a formare la carena terminante a forma di becco e rivolta verso l'alto; stami diadelfi.
I frutti sono legumi sottili, deiscenti e cilindrici e di colore bruno, riuniti per un'estremità a formare una specie di "artiglio"; contengono numerosi semi ovali, lucidi, di colore da verde a marrone, con macule nerastre.
Tipo corologico: Cosmop. - In tutte le zone del mondo, senza lacune importanti.
Paleotemp. - Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica.
Subcosmop. - In quasi tutte le zone del mondo, ma con lacune importanti: un continente, una zona climatica,...
Distribuzione: Molto comune in tutto il territorio.
Habitat: Prati, pascoli aridi, incolti erbosi, particolarmente in ambienti creati dall’uomo quali prati concimati e campi. 0÷2.700 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Molto variabile sia per pelosità, altezza dei fusti, numero dei fiori, dimensioni del tubo e denti calicini. Particolarmente evidenti sono le differenze fra individui glabri e pelosi, nei quali si distinguono piante a diversi livelli di pelosità: piante solamente cigliate sui fusti e sui bordi delle foglie e calici, piante sparsamente villose, piante densamente lanose.
Sottospecie presenti in Italia:
Lotus corniculatus subsp. alpinus (DC.) Rothm. Si distingue per essere di dimensioni ridotte con fusto < di 10 cm, 1÷3(5) flora.
Lotus corniculatus L. subsp. corniculatus. Si distingue per capolini generalmente 2÷7 flori, calice con denti subeguali fra loro, lunghi quanto il tubo.
Lotus corniculatus subsp. delortii (F.W. Scultz) O. Bolòs & Vigo . Si distinuge per calice con denti brevi, i superiori e laterali ricurvi.
Lotus corniculatus subsp. preslii (Ten.) P. Fourn. Si distingue per calice con denti lunghi 1,5÷2 volte il tubo.
Specie simile è Lotus pedunculatus Cav. Si distingue per fusti + dritti, tubulosi ± glabri, foglie e stipole decisamente + grandi, infiorescenza più ricca 5÷12 flora e di dimensioni maggiori, baccelli verdi e disposti a stella. Specie dei prati umidi e torbosi.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico deriva dal greco "lotos", termine con cui si designavano diverse piante foraggere pregevoli; l'epiteto specifico deriva da da "corniculum" = a piccole corna e indica la caratteristica forma dei baccelli.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Costituenti principali: glicosidi flavonoidici e fenolici, composti cianogenetici, acido cianidrico.
Pianta antispasmodica, sedativa, astringente, antisettica ed emolliente.
Impiegata in caso d'insonna, dismenorrea, bronchite.
In fitoterapia la pianta è impiegata come tonico cardiaco.
Il Ginestrino, da cui è possibile estrarre un colorante giallo, è stato coltivato sin dal XVIII secolo.
È specie ottima foraggera dalle scarse esigenze, particolarmente adatta per gli ambienti a clima fresco e umido, ha un'ottima tolleranza alla siccità al freddo ed anche ai suoli salini; è utile nel controllo dell'erosione del suolo e come fissatore d'azoto nel terreno. L. cormiculatus può essere utilizzato per la produzione di fieno o destinato al pascolo diretto, poiché non crea problemi di meteorismo agli animali.
Discreta mellifera.
Note e Curiosità: Pare che le proprietà del Lotus cornuculatus, siano state studiate dal naturalista e matematico Georges-Louis Leclerc (1707÷1788), conte di Buffon, dopo che una sua paziente, usandolo erroneamente in luogo del Meliloto, avrebbe ottenuto un marcato miglioramento del suo nervosismo.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
Entita protetta a livello regionale (BAS)
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
TRISKA J. La flora d'Europa. Melita, La Spezia 1990
IPFI - Index Plantarum Florae Italicae
Scheda realizzata da Marinella Zepigi
Lotus corniculatus L.
Endine Gaiano (BG), maggio 2008
Foto di Marinella Zepigi
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Descrizione: Pianta perenne, erbacea, di aspetto estremamente variabile che si presenta glabra, sericea o villosa: in condizioni di aridità tende ad aumentare la pelosità, mentre in stazioni umide perde lo stesso carattere, divenendo glabra. È caratterizzata da un rizoma a fittone ricco di tubercoli; fusti lignificati alla base, sottili, midollosi, striati, glabri o scarsamente pelosi, prostrati o ascendenti, non molto ramificati; altezza sino a 80 cm.
Le foglie sono imparipennate e costituite da 5 segmenti; i 2 inferiori alla base della rachide, in realtà sono stipole, gli altri 3 superiori sono brevemente picciolati. Alterne, lanceolate o ovato-lanceolate l'apice ± arrotondato, talvolta con breve mucrone; la base è ristretta a cuneo, sia il margine che le nervature possono presentare lunghi peli, oppure essere glabri.
Le infiorescenze pauciflore, globose ed ascellari, sono formate da più fiori e da una brattea generalmente trifoliata e sono portate da lunghi peduncoli. I fiori sono di colore giallo intenso o arancio, spesso screziati di rosso, hanno pedicello + corto del calice. Calice ± villoso a 5 sepali con denti ± uguali. La corolla è papilionacea, il vessillo è ripiegato verso l'alto, i 2 petali laterali sono liberi, mentre i 2 petali inferiori sono uniti tra loro a formare la carena terminante a forma di becco e rivolta verso l'alto; stami diadelfi.
I frutti sono legumi sottili, deiscenti e cilindrici e di colore bruno, riuniti per un'estremità a formare una specie di "artiglio"; contengono numerosi semi ovali, lucidi, di colore da verde a marrone, con macule nerastre.
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Paleotemp. - Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica.
Subcosmop. - In quasi tutte le zone del mondo, ma con lacune importanti: un continente, una zona climatica,...
Distribuzione: Molto comune in tutto il territorio.
Habitat: Prati, pascoli aridi, incolti erbosi, particolarmente in ambienti creati dall’uomo quali prati concimati e campi. 0÷2.700 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Molto variabile sia per pelosità, altezza dei fusti, numero dei fiori, dimensioni del tubo e denti calicini. Particolarmente evidenti sono le differenze fra individui glabri e pelosi, nei quali si distinguono piante a diversi livelli di pelosità: piante solamente cigliate sui fusti e sui bordi delle foglie e calici, piante sparsamente villose, piante densamente lanose.
Sottospecie presenti in Italia:
Lotus corniculatus subsp. alpinus (DC.) Rothm. Si distingue per essere di dimensioni ridotte con fusto < di 10 cm, 1÷3(5) flora.
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Lotus corniculatus subsp. delortii (F.W. Scultz) O. Bolòs & Vigo . Si distinuge per calice con denti brevi, i superiori e laterali ricurvi.
Lotus corniculatus subsp. preslii (Ten.) P. Fourn. Si distingue per calice con denti lunghi 1,5÷2 volte il tubo.
Specie simile è Lotus pedunculatus Cav. Si distingue per fusti + dritti, tubulosi ± glabri, foglie e stipole decisamente + grandi, infiorescenza più ricca 5÷12 flora e di dimensioni maggiori, baccelli verdi e disposti a stella. Specie dei prati umidi e torbosi.
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Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Costituenti principali: glicosidi flavonoidici e fenolici, composti cianogenetici, acido cianidrico.
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Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Lotus corniculatus L. - Ginestrino
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M. Pisano (PI), giu 2009
Foto di Brunello Pierini
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Re: Lotus corniculatus L. - Ginestrino
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Re: Lotus corniculatus L. - Ginestrino
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Re: Lotus corniculatus L. - Ginestrino
Lotus corniculatus subsp. alpinus (DC.) Rothm.
Altipiano delle Pale di S. Martino (TN), 2550 m, ago 2011
Foto di Aldo De Bastiani
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IPFI: la rassegna aggiornata della flora italiana
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
Natura non facit saltus (Linneo)
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Re: Lotus corniculatus L. - Ginestrino
Lotus corniculatus subsp. alpinus (DC.) Rothm.
Cima Caldoline (BS), 1850 m, giu 2012
Foto di Franco Giordana
L'apice scura della carena, carattere che contraddistingue questa sottospecie
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