Sp. Pl.: 7 (1753)
Oleaceae
Ilatro sottile, Fillirea a foglie strette, Fillirea angustifoglia, Lilatro sottile, Filaria sottile, Deutsch: Schmalblättrige Steinlinde
English: Narrow-leaved phillyrea
Español: Labiérnago, acebo castellano, olivilla
Français: Filaire à feuilles étroites
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
Descrizione: Pianta legnosa arbustiva sempreverde, alta da 1 a 3 metri con corteccia grigiastra e rami giovani glabri o finemente pelosi, numerosi e con internodi molto raccorciati.
Foglie foglie opposte, color verde scuro, coriacee, tutte uguali di forma, da lineari a lanceolate larghe 3-15 mm e lunghe 20-80 mm, con 4-6 nervi secondari per lato, poco evidenti, inseriti ad angolo acuto, distanziati ed indivisi; margine generalmente intero; picciolo lungo 3-8 mm.
Fiori raccolti in brevi grappoli ben più corti delle foglie, posti all' ascella delle foglie e composti da 5-7 fiori, profumati, piccoli, bianchi o rosei, con 4 sepali e 4 petali riuniti parzialmente in un breve tubo, calice con lobi arrotondati, stimma bifido.
Frutto : drupe carnose, dapprima blu e infine nere a maturazione, piccole, rotonde, appuntite all'apice e riunite in grappoli.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Steno-Medit.-Occid. - Bacino occidentale del Mediterraneo, dalla Liguria alla Spagna ed Algeria.
Habitat: Macchie e garighe in ambiente aridissimo e caldo, dal livello del mare fino a 600 metri. Colonizza spesso terreni difficili e siccitosi.
Comune lungo tutta la costa tirrenica.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere Phillyrea è presente in Italia con due specie: Phillyrea angustifolia L. e Phillyrea latifolia L.; le due specie sono spesso confuse e si distinguono essenzialmente per i seguenti elementi:
Foglie in genere più allungate con 4-6 paia di nervi secondari poco evidenti inseriti ad angolo acuto, calice con lobi arrotondati; frutto appuntito all'apice: Phillyrea angustifolia L.
Foglie più larghe con 6-12 paia di nervi secondari evidenti inseriti quasi ad angolo retto, spesso arcuati e forcati all'apice, calice con lobi triangolari; frutto arrotondato o compresso all'apice: Phillyrea latifolia L.
La prima, inoltre si presenta solo in forma arbustiva, mentre la seconda può raggiungere anche i 15 metri di altezza e può presentarsi come un piccolo alberello.
La prima, infine, è specie più termofila.
La classificazione del genere Phillyrea è resa complessa dalla presenza di numerosi sinonimi. Le due specie presenti in Italia sono state, nel tempo, attribuite a 3 o 4 specie diverse o, al contrario, riunite in un'unica specie. Molte specie di origine asiatica, attribuite nell'Ottocento a questo genere sono poi state spostate in altri generi, in particolare nei generi Ligustrum e Olea.
Phillyrea angustifolia L. è diffusa nel Bacino Mediterraneo occidentale e centrale (fino all' ex Jugoslavia e all' Albania).
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco “philyra” forse composta da “philos”, amico e “hyron”, lo sciame delle api e anche l'alveare. Il termine “philyra” venne usato da Dioscoride per designare piante del genere Tilia. Successivamente Teofrasto utilizzò il termine “philyrea” per designare una specie del genere Phillyrea.
Il nome specifico deriva da latino “angustus”, stretto e “folium”, foglia, perché è quella, delle due specie del genere,a foglie più strette.
Proprietà ed utilizzi:

Phillyrea angustifolia L. era utilizzata in passato per le sue proprietà astringenti, diuretiche ed emmenagoghe.
Attualmente viene spesso utilizzata nella realizzazione di giardini con vegetazione di tipo mediterraneo e, nelle zone mediterranee marine, per consolidare terreni franosi e scarpate.
Il legno di Phillyrea angustifolia L., essendo duro e compatto, è adatto per lavori al tornio. Fornisce anche buona legna da ardere.
Phillyrea angustifolia L. è infine una buona pianta mellifera.
Come molte altre specie mediterranee Phillyrea angustifolia L. si rinnova facilmente per via vegetativa dopo il paesaggio del fuoco.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole
Nicolini, Moreschi - Fiori di Liguria - SIAG Genova
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
Claudio Cervelli, a cura di, 2005 - Le specie arbustive della macchia mediterranea - un patrimonio da valorizzare
Scheda realizzata da Daniela Longo