Smilacaceae: Salsapariglia
Bari (BA), 20 m, ott 2012
Foto di Vito Buono
Stamattina, in un terreno di mia proprietà, abbiamo lavorato per ore con zappe e picconi per liberarci di una S. aspera che ha inglobato 20 m, di muretto a secco, 20 m, di recinzione e un olivo che ha fatto quasi seccare soffocando la sua chioma e levandogli il nutrimento. A nulla sono valse le potature e gli sfalci di questi anni passati: la pianta in men che non si dica, si è si rigenerata sempre più vigorosa. Anche con vanghe e picconi ci siamo resi conto che è una battaglia persa; l'abbiamo fatta venir su con troppo buon cuore ed ora si è insediata così tenacemente che non ci rimane altra soluzione che la forza di un escavatore meccanico, una benna o una ruspa che rimuova il muretto a secco e arrivi alle radici. Un intervento necessario perché da qualche tempo ha cominciato anche ad invadere il marciapiede con pericolo per i passanti.
L'occasione è stata buona per renderci conto da dove trae la sua forza e la sua vitalità questa pianta: un apparato radicale che si sviluppa profondamente e diffusamente nel terreno; come meglio dice Anja nella sua scheda da un "particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi" e lo sviluppa, aggiungo io, laddove è più difficile snidarlo.
Ecco le sue radici e i germogli dei fusti.

(p.s.: se qualcuno ha qualche suggerimento da darmi per liberarmi di questo problema avrà un caffè pagato)
foto 1 e 2...