Sp. Pl.: 600 (1753)
Lamiaceae
Prunella comune, Brunella comune, Brunella, Morella, Deutsch: Kleine Braunelle
English: Common self heal
Español: Consuelda menor
Français: Brunelle commune
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, strisciante, rizomatosa, i fusti spesso brunastri o violacei sono poco ramificati coperti di peli radi; raggiunge i 20 cm di altezza.
Le foglie della rosetta basale sono picciolate disposte a 2-6 paia con lamina lanceolata intera o irregolarmente crenulata, quelle superiori sono sessili,opposte, lanceolate e intere, il paio estremo si trova subito sotto l'infiorescenza.
I fiori con corolla blu violetta, raramente bianchi, sono bilabiati, caratterizzati da un labbro superiore alto ed arcuato, sono riuniti a spiga compatta, nascono all'ascella delle 2 foglie più elevate; brattee reniformi lungamente appuntite.
Il frutto è un tetrachenio con 4 mericarpi (nucule) di 2,2-2,3 x 0,9-1,1 mm, ellissoidi, di color castano chiaro con nervi londitudinali..
Tipo corologico: Circumbor. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica.
Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Habitat: Prati pascoli, luoghi erbosi da 0÷2000 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: Simile è Prunella grandiflora (L.) Jacq. che si differenzia per le foglie maggiori, le superiori sono distanziate1-2 cm dalla base dell'infiorescenza, le brattee sono generalmente di colore violaceo.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere, detto anche “Brunella”, deriva dal tedesco “Bräune” = “angina”, patologia comunemente curata con questa pianta.
Proprietà ed utilizzi:

Costituenti principali:A cido rosmarinico, acido oleanolico, acido betulinico, acido ursolico, triterpenoidi, flavonoidi, tannini e polisaccaridi.
Pianta antibatterica, antispasmodica, antipiretica, ipotensiva, antisettica, astringente, febbrifuga, vermifuga, vulneraria, diuretica, stomachica, stitica e tonica.
Per uso interno in caso di emorragie e mestruazioni abbondanti, mal di testa, pressione sanguigna elevata, mastite e congiuntivite.
Per uso esterno può essere impiegata per cicatrizzare e curare piccole lesioni, piaghe, scottature, contusioni. Come collutorio favorisce la regressione delle infiammazioni e delle piccole ulcerazioni delle mucose della bocca legate a disordini alimentari.
Secondo uno studio recente presentato della American Society for Microbiology, dalle sue foglie è possibile ricavare un composto in grado di prevenire e curare l'infezione da herpes simplex di tipo 1 e 2
Il suo impiego nella medicina tradizionale è antichissimo, viene menzionato per la prima volta nella letteratura medica cinese durante la dinastia degli “Han occidentali”( 206 a.C.-22 d.C.), in tempi recenti è stata dimostrata l'attività dell'acido rosmarinico sulla riduzione del rilascio dei radicali liberi a livello della biomembrana della cellula epatica, preservandone così l'integrità strutturale e funzionale.
Le foglie tenere possono essere consumate in insalata; è una pianta mellifera che dona al fieno un buon profumo.
Coltivata ed utilizzata nei giardini rocciosi e come tappezzante.
La pianta contiene agenti concianti.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Flora d'Italia di S. Pignatti (Bologna, Edagricole, 1982)
An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora di F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi (Roma, Palombi editori, 2005)
RHS Encyclopedia of Herbs ( Londra, Dorling Kindersley Limited 1995)
http://www.ipni.org/index.html
Scheda realizzata da Marinella Zepigi