Prosp. Hist. Pl. Dauphiné 26 (1779)
Apiaceae
Calcatreppola spina-argentata, Eringio spina-argentata, Français: Panicaut épine blanche des Alpes
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, provvista di una lunga e robusta radice verticale, fittonante, parzialmente lignificata e di colore bruno scuro, fusti scanalati, eretti e poco ramificati in alto, negli esemplari con fusti dicotomi ogni ramificazione termina con un capolino, dei quali il più sviluppato (quello centrale) può misurare fino a 8 cm di diametro, i fusti sono inoltre avvolti alla base da un manicotto di fibre (formato dai residui delle foglie delle annate precedenti) e hanno un’altezza compresa tra i 15 e i 40 cm (raramente 10-70 cm); foglie basali incise fino al rachide e in genere 2-pennatosette, a contorno approssimativamente rotondo o reniforme (larghezza 4-8 cm) e picciolo di 4-9 cm, lamina fogliare di consistenza coriacea e di colore verde (spesso verde-giallastro all’antesi) con evidenti e rilevate nervature bianche, terminanti ciascuna in una robusta spina diritta e di forma conica, di colore bianco ialino; capolino ovoidale (4-8 cm) di colore variabile dal verde al violaceo, circondato da 15-30 brattee lineari, lunghe 2 volte il capolino (o poco meno) e con margine sfrangiato e debolmente spinoso; fiori assai piccoli, con petali bianchi, a ovato-ellittico (lunghezza 2 mm), bratteole fiorali 3-forcate (quelle superiori talvolta sub-intere), denti calicini lunghi 3/3,5 mm e superanti largamente i petali; frutto ad achenio ovoidale (diametro 4-5 mm).
Tipo corologico: Endem. W-Alpica - Endemica alpica delle Alpi occidentali.
Distribuzione: Endemismo delle Alpi sud-occidentali in Italia è presente in Liguria, dove è relativamente comune sulle montagne in prossimità del confine francese e in Piemonte, regione nella quale sconfina dalla Liguria (tra Piaggia e il Passo di Tanarello) e dalle Alpi di Alta Provenza (presso il Colle della Maddalena).
Specie complessivamente rara e minacciata d'estinzione è protetta dalla legislazione regionale ligure e piemontese e da quella nazionale francese
Habitat: Specie calcifica e leggermente nitrofila è tipica delle praterie subalpine ma scende con una certa frequenza anche nell’orizzonte montano, è presente a quote comprese tra i 1000 e i 2100 m.
Sistematica e possibili confusioni: La specie più prossima è l’ Eryngium alpinum L. che si distingue facilmente per via della statura maggiore (fino a 100-110 cm), per le foglie basali a contorno ovale, intere e con margine dentato spinuloso, questa specie presenta inoltre capolini solitari, caratterizzati da una vistosa colorazione violacea, che in Eryngium spinalba Vill. è presente in modo non costante e comunque meno intenso.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Di origine incerta, l’epiteto generico “Eryngium” sembrerebbe derivare dal termine “erungion” che in greco antico indicava il riccio, gli Eryngium sono infatti piante provviste di spine difensive, l’epiteto specifico è legato al fatto che le spine di questa specie sono di colore bianco-ialino e possono sembrare argentee quando la pianta è illuminata dal sole.
Note e Curiosità: specie potenzialmente a rischio d’estinzione (categoria assegnatale dall’IUCN: vulnerabile) risulta ancora piuttosto frequente nel settore sud-occidentale delle Alpi Liguri, tuttavia è in forte contrazione, perché invisa agli allevatori (che in passato la sradicavano dai pascoli) e soprattutto perché tutt’ora raccolta per utilizzarne i capolini in composizioni floreali. Soggetta a protezione totale dalla legislazione regionale ligure, piemontese e francese.
Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
Gismondi A. – Prospetto della flora ligustica - 1950 SCIA Genova
Scheda realizzata da Umberto Ferrando