Vorrei segnalare che in

mancano alcune entità per il FVG
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da Gortania: G35B4 F. MARTINI, cur. - Aggiornamenti alla Flora del Friuli Venezia Giulia (Italia nord-orientale). Nuova serie. I (1- 40)
Alchemilla alpinula S.E. Fröhner
Nuove stazioni di specie endemica.
Reperto. Prov. UD - Alpi Giulie, altopiano del Montasio, m 1550 (UTM: 33T380.5140; MTB: 9546/4), 5 Aug 2009,
leg. A. Danelutto, det. S.E. Fröhner (MFU); Prov.UD
Alpi Giulie, M. Canin, vers. E di Sella Grubia, m 2050 (UTM: 33T378.5136; MTB: 9646/2), 17 Aug 2009, leg.
F. Martini, det. S.E. Fröhner (MFU).
Osservazioni.
A. alpinula, di recentissima descrizione, appartiene alla sez.
Alpinae Buser ex Camus, ser.
Hoppeanae Rothm.
Alla luce delle attuali conoscenze è da
considerarsi un endemita delle fasce subalpina-alpina delle Alpi sudorientali comprese fra il L. di Garda alle Alpi Giulie, dove vegeta su rupi e praterie aride di preferenza su calcari paleozoici (Fröhner 2012).
Alle stazioni friulane già riportate da Fröhner (cit.) si aggiungono i ritrovamenti ricordati sopra.
Alchemilla glabra Neygenf.
Conferma per la flora del Friuli Venezia Giulia
Reperto. Prov. UD - Alpi Carniche, vers. SE del Cimon di Crasulina, m 2000 (UTM: 33T343.5159; MTB: 9443/2),
29 Aug 2008, leg. F. Martini, det. S.E. Fröhner (MFU). Prov. UD - Alpi Giulie, M. Santo di Lussari, lungo la
strada che porta verso C.ma del Cacciatore, poco fuori l’abitato, m 1750 (UTM: 33T386.5148; MTB: 9547/1), 13
Jul 2010, leg. F. Martini, det. S.E. Fröhner (MFU).
Osservazioni. Indicata da Poldini et al. (2001) come dubbio corologico, viene ora confermata. L’accertamento dal Cimon di Crasulina dà peraltro credito alle segnalazioni di Zirnich (rev. Cohrs) in Mezzena (1986) per alcuni gruppi limitrofi delle Alpi Carniche (Pal Piccolo, M. Coglians), mentre la raccolta sul M. Lussari rende plausibili quelle di
Mainardis & Simonetti (1991) dalle Prealpi Giulie (M. Cuarnan, M. Chiampon).
Va però sottolineata la difficile distinzione rispetto ad
A. versipila, che rende incerte le segnalazioni bibliografiche
non sostenute da campioni rivisti.
Crocus biflorus Mill. ssp.
biflorus
(Iridaceae)
Prima segnalazione per il Friuli. Reperto. Prov. UD - Orsaria (Buttrio), riva dx del Nati-
sone a SE dell’abitato, m 80 (UTM: 33T374.5099; MTB: 9946/3), 23 Feb 2014, F. Martini, MFU.
Osservazioni. Il ciclo di
Crocus biflorus è localmente rappresentato dalla ssp.
Weldenii (Hoppe & Fürnrohr ex Baker) Mathew, a distribuzione illirica, e dalla ssp.
Biflorus a gravitazione NE-mediterraneo-turaniana.
Mentre la prima sottospecie è insediata sul Carso Triestino nel triangolo compreso “grosso modo” fra Gabrovizza, Sgonico e S. Pelagio, la seconda era nota dal Goriziano attraverso la citazione storica di Zirnich (Mezzena 1986) dal M. Calvario (riva destra dell’Isonzo a W di Gorizia), non più ritrovata. In realtà
C. biflorus ssp.
biflorus era stato raccolto da Zirnich anche nel Vallone di Gorizia fra Palchisce e Devetachi nel 1940, ma attribuito alla ssp. Weldenii.
Questa stazione, riscoperta dopo lungo tempo da F. Lisini, era dunque l’unica nota in regione per la ssp. nominale.
Le recenti segnalazioni di Dakskobler nell’alta valle dell’Isonzo (Dakskobler & Wraber 2008) a Plave e a Morsko, unitamente alla stazione riportata da Zirnich, facevano ipotizzare che la specie potesse trovarsi anche in Friuli, dove è stata scoperta praticamente alla stessa altezza delle stazioni slovene (9947/2 e /4). Date le ca-ratteristiche vegetazionali della stazione (boschetto ripariale degradato a Robinia pseudacacia, Sambucus nigra, Populus nigra, Ulmus minor, ecc.) riteniamo possibile che la specie sia presente anche altrove, ma l’esiguità delle popolazioni, in concomitanza con l’effimera fioritura, rende molto complicato il ritrovamento.
V. Verona
Muhlenbergia schreberiJ.F. Gmelin (Poaceae)
Seconda stazione nel Friuli Venezia Giulia. Reperto. Prov. UD - Povoletto, loc. M. Zuccoli Maggiore, m 145 (UTM: 33T370.5111; MTB: 9845/4), 16 Dec 2012,
C. Peruzovich (MFU).
Osservazioni. La stazione si sviluppa per una cinquantina di metri al bordo di una strada sterrata nella località del reperto. La flora accompagnatrice ha carattere francamente ruderale, influenzata dalla presenza di terreno argilloso con scorrimento d’acqua superficiale, dalle coltivazioni viticole limitrofe e dalla presenza di una siepe di confine con
Cornus sanguinea ssp. hungarica, Crataegus monogyna, Euonymus europaea, Ligustrum vulgare, Prunus spinosa, Robinia pseudacacia, Rosa canina, Sambucus nigra. In questo contesto la flora erbacea è rappresentata da
Arrhenatherum elatius,
Artemisiavulgaris, Bellis perennis, Brachypodium rupestre, Bromus commutatus, Cichorium intybus, Dactylis glomerata, Elytrigia repens, Erigeron annuus, Euphorbia helioscopia, Filipendula vulgaris, Fragaria vesca, Geum urbanum, Geranium robertianum, Glechoma hederacea, Hypericum perforatum, Lamium maculatum, Lapsana communis, Lotus corniculatus, Plantago major ssp. major, Salvia glutinosa, Setaria pumila, Sonchus asper, Urtica dioica, Verbena fficinalis. In precedenza la specie era stata segnalata da Verona et al. (2004) in alcune strade della periferia sud di Udine intorno all’area industriale dismessa dell’ex S.A.F.A.U. Il nuovo ritrovamento sembra dare ragione all’ipotesi, espressa da questi autori, che si tratti di specie in espansione.
C. Peruzovich
Solanum carolinense L. (Solanaceae)
Nuove stazioni per il Friuli Venezia Giulia. Reperto. Prov. PN - Magredi di S. Foca, incolto, m 145
(UTM: 33T324.5102; MTB: 9942/1), 6 Jul 2011, A. Bruna (MFU).
Osservazioni. Di questa solanacea perenne, nativa degli Stati Uniti sudorientali e considerata una malerba nociva in parecchi degli States, si ha notizia di un unico ritrovamento, nel 2002, dalla cinta muraria sudoccidentale di Palmanova (Buccheri et al. 2003).
In Lombardia la specie, raccolta da Zanotti nel 1987, è considerata da Banfi & Galasso (2010) ormai naturalizzata, mentre da noi sembra ancora sporadica, sebbene alla prima si aggiungono ora la stazione del reperto e una terza, osservata da A. Boemo a Fauglis, presso l’area di servizio autostradale, m 15, 9 Sept. 2008.
L’area occupata dalla specie nella località del reperto è di circa 850 mq, con esemplari molto numerosi (fig. 4), associati a
Sorghum halepense, Setaria pumila, Mentha cfr. longifolia, Bidens bipinnata, Erigeron annuus, Senecio inaequidens, Artemisia verlotiorum, Chenopodium album, Agrimonia eupatoria, Picris hieracioides, Plantago lanceolata.
A. Bruna & G. Mander
“Il problema è che le persone sono istruite quel tanto che basta per credere a ciò che è stato loro insegnato e non abbastanza istruite per mettere in dubbio qualsiasi cosa di ciò che è stato insegnato loro.”
Richiard Feynman (Nobel per la fisica)