In effetti è molto simile a G. brentae; infatti quasi tutti i reperti provenienti dal Brenta afferenti la sp. nov. erano cartellinati con questo taxon (pochi come G. terglouensis).
Un carattere verificabile in campagna (a parte il profilo della sez. fogliare
molto diversa) è che il margine fg. di G. bavarica (incl. var. subacaulis) è liscio mentre quello di G. brentae è papilloso (
quasi quanto quello di G. terglouensis).
Vive nel fine macereto calcareo metamorfosato (quasi sabbie calcaree, siamo al bordo merid. del plutone Adamellino) scottato dalle Granodioriti del M. Bruffione, la cui vetta silicea dista alcune centinaia di m in direz. N.
La stazione potrebbe genericamente appartenere ad un consorzio ove predomina Carex firma con sp. compagne quali: Carex rupestris, Poa minor, Festuca quadriflora, Agrostis alpina, Dryas octopetala, Polygonum viviparum, Armeria alpina, Saxifraga caesia, Gentiana bavarica/subacaulis (molto R), Gentiana verna, Cerastium carinthiacum/austroalpinum, Gypsophila repens, Helianthemum oelandicum/alpestre, Crepis kerneri, Arabis pumila/stellulata, Anthyllis vulneraria/alpestris e poche altre. Non ho fatto alcun rilievo fitosociologico, è quanto ricordo "al volo", la tassonomia è quella a me familiare del Pignatti.

franco