campi di ieri e cantieri di domani a Casalecchio (BO)

[Barbadoro]

In un campo già assediato dall'asfalto, ma ricco di gladioli e tulipani, qualche mese fa è comparsa la tipica rete arancione che delimita i cantieri.
Per l'area racchiusa da quella temibile recinzione temo che ci siano ben poche speranze !
E allora: prima che rimanga solo nei miei ricordi proviamo a lasciarne una traccia, così oltre ai gladioli ho scoperto un piccolo angolo di flora segetale.

Gladiolus italicus Miller
Casalecchio di R. (BO), 80 m
mag 2010
Foto di Franco Barbadoro

[Barbadoro]

Gladiolus italicus Miller
Casalecchio di R. (BO), 80 m
mag 2010
Foto di Franco Barbadoro

[Barbadoro]

Gladiolus italicus Miller
Casalecchio di R. (BO), 80 m
mag 2010
Foto di Franco Barbadoro

[Barbadoro]

Tulipa sylvestris L.
Casalecchio di R. (BO), 80 m
mag 2010
Foto di Franco Barbadoro

[Barbadoro]

Legousia speculum-veneris (L.) Chaix
Casalecchio di R. (BO), 80 m
mag 2010
Foto di Franco Barbadoro

[Barbadoro]

Adonis annua L. subsp. cupaniana (Guss.) Steinberg
Casalecchio di R. (BO), 80 m
mag 2010
Foto di Franco Barbadoro

[Barbadoro]

Adonis annua L. subsp. cupaniana (Guss.) Steinberg
Casalecchio di R. (BO), 80 m
mag 2010
Foto di Franco Barbadoro

[AleAle]

L'importante (e lo dico con molta amarezza) è che tutto avvenga secondo le previsioni del piano regolatore (o l'equivalente attuale).
Decine di ettari di suolo scompaiono sotto edifici e capanoni industriali, strade e altre colate di asfalto e cemento.
Nessuno ovviamente tiene il conto e pochissimi ormai se ne accorgono.
Chi dovrebbe (pubbliche amministrazioni per prime) preferiscono organizzare convegni, premi, mostre, ecc ecc
Bologna ormai sta diventando una megametropoli che si sta mangiando tutto.
Con buoni affari per molti; ma di sicuro non per la natura e per la diversità biologica.
Ma l'importante è saper vendere una buona immagine di sé....

Grrrr...
Ale

[Barbadoro]

Scandix pecten-veneris L. subsp. pecten-veneris
Casalecchio di R. (BO), 80 m
mag 2010
Foto di Franco Barbadoro

[Valerio Lazzeri]

Di fronte all'inevitabile io mi porterei qualche bulbo a casa o, nel caso dei tulipani (sono diffusi o rari da voi?), sentirei se qualche ente (orto botanico?) è interessato a prenderne qualcuno.

[Barbadoro]

Veronica arvensis L.
Casalecchio di R. (BO), 80 m
mag 2010
Foto di Franco Barbadoro

[Barbadoro]

Ranunculus arvensis L.
Casalecchio di R. (BO), 80 m
mag 2010
Foto di Franco Barbadoro

[Barbadoro]

Coriandrum sativum L.
Casalecchio di R. (BO), 80 m
mag 2010
Foto di Franco Barbadoro

[Barbadoro]

Viola arvensis Murray
Casalecchio di R. (BO), 80 m
mag 2010
Foto di Franco Barbadoro

[marmi]

bellissime foto, destinate a diventare una "testimonianza"...
se non per la cementificazione, per la "pannellizzazione" del business del solare
marmi

[Franco Giordana]

Quanta amarezza!! E che senso di impotenza
Franco

[Marinella Zepigi]

Grazie della testimonianza.
Purtroppo il consumo del territorio, è uno degli aspetti più tangibili e meno sentiti della questione ambientale nel nostro paese. Ora poi con gli impianti di pannelli fotovoltaici a terra stiamo a posto...

marinella

[Barbadoro]

Un fatto che mi stupisce è che i campi di alcune aree protette, non lontano da questo ad esempio il Parco della Chiusa (Talon) sempre a Casalecchio e il "Parco Agricolo-Naturale" dei Prati di Mugnano (nell'area del Contrafforte Pliocenico) a Sasso Marconi, non hanno questa ricca flora segetale.
Sembra paradossale, mi viene da pensare che la tutela non garantisca automaticamente la biodiversità, almeno di questo tipo.
Forse perché proprio questa flora ha bisogno di essere un po', solo un po' magari, "maltrattata" ?

[rededivad]

-> Itinerari botanici

[boba74]

Mi interessa particolarmente questo argomento (vedi post Jungla Urbana... ). Dalle mie parti ci sono "campi" del genere, ex agricoli e ora edificabili, che in certi casi stanno diventando veri e propri boschi, con alberi ormai decennali, altrochè gladioli , lì si che mi piangerà il cuore quando entreranno in funzione le motoseghe, spero più tardi che mai e anche se remo contro il mo lavoro, spero che la crisi edilizia duri ancora un po'...
Purtroppo non è solo l'espansione urbana residenzial-industriale a togliere spazio alla natura, ma è soprattutto l'agricoltura, solo che non ce ne accorgiamo perchè il "furto" è già avvenuto da secoli, anche se tuttavia con l'agricoltura di oggi si sono ridotti ulteriormente anche quei pochi "relitti" di biodiversità che erano rimasti (dalle mie parti mi vengono in mente i vecchi maceri per la canapa abbandonati, che stanno lentamente scomparendo ad opera delle ruspe, pur di racimolare quei 200-300 mq coltivabili in più, o tutti quei vecchi "macchioni" arbustivi che fino a 20-30 anni fa crescevano lungo argini e stradelli, mentre ora viene tutto tagliato, e non si capisce perchè, dal momento che poi costa molto di più passare ogni 2 mesi a tagliare l'erba.....
Ma secondo me si potrebbe fare qualcosa anche a livello di piani regolatori, o se non altro almeno di leggi per la gestione del verde pubblico, perchè ritengo che, anche laddove si facciano lottizzazioni, aree industriali e residenziali, rimanga tantissima superficie libera mal-gestita, trasformata in aiuole che nessuno utilizza, o in sterminati prati spartitraffico, rotonde, raccordi, scarpate, ecc... che non capisco per quale motivo debbano necessariamente rimanere completamente privi di vegetazione, eccettuato il tappeto di graminacee periodicamente tagliato con grandi spese delle amministrazioni pubbliche. OK che si vuole dare lavoro agli operatori del verde, ma non sarebbe molto più bello avere piccoli angoli di boscaglia spontanea? La biodiversità ne guadagnerebbe di sicuro....