Val Fredda e Val Caffaro
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Val Fredda e Val Caffaro
Basta con la Val Fredda!
Oramai la conoscono tutti!
A dire il vero avrei voluto mettere un pò di piante a determinare assieme a qualche segnalazione.... però ho troppa carne sul fuoco ed ho scelto questa sezione.
Ogni volta che vado in Val fredda resto incantato da qualcosa
Oggi... dalla Veronica aphylla
(Mi dispiace per la foto non a fuoco)
Oramai la conoscono tutti!
A dire il vero avrei voluto mettere un pò di piante a determinare assieme a qualche segnalazione.... però ho troppa carne sul fuoco ed ho scelto questa sezione.
Ogni volta che vado in Val fredda resto incantato da qualcosa
Oggi... dalla Veronica aphylla
(Mi dispiace per la foto non a fuoco)
Ultima modifica di Marinella Zepigi il 20 ago 2011, 23:12, modificato 2 volte in totale.
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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Trifolium badium
(Facile la vita avendo davanti l'elenco delle piante presenti in Val Fredda ed il testo di Flora Alpina)
(Facile la vita avendo davanti l'elenco delle piante presenti in Val Fredda ed il testo di Flora Alpina)

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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Con questa ho qualche dubbio. Credo Crepis kerneri, se servono altri particolari posso inviarli

- Alessandro
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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Qui se mi permettete voglio aprire una parentesi
Sul posto ho notato solo una piantina, mentre lo scorso anno erano 2 o 3 (non so se dovuto alla siccità primaverile o altro)
Considerato che ci troviamo lungo il percorso botanico della val Fredda con tanto di cartelli (per far conoscere all'escursionista alcune piante), ed avendo notato lo scorso anno zolle di cotico erboso staccato dai bovini... visto che è un terreno instabile....
Mi domando se è un bene far pascolare animali di grossa taglia su questi terreni
Non so quanto tempo sia servito alla natura per colonizzare queste zone (nemmeno me lo domando), e formare questi piccoli giardini di alta quota
Accetto pareri
Sul posto ho notato solo una piantina, mentre lo scorso anno erano 2 o 3 (non so se dovuto alla siccità primaverile o altro)
Considerato che ci troviamo lungo il percorso botanico della val Fredda con tanto di cartelli (per far conoscere all'escursionista alcune piante), ed avendo notato lo scorso anno zolle di cotico erboso staccato dai bovini... visto che è un terreno instabile....
Mi domando se è un bene far pascolare animali di grossa taglia su questi terreni
Non so quanto tempo sia servito alla natura per colonizzare queste zone (nemmeno me lo domando), e formare questi piccoli giardini di alta quota
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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Questo credo sia un ibrido (anche qui ho altre foto se servono)
nei dintorni si può incontrare G conopsea, G. odoratissima e G.rhellicani
nei dintorni si può incontrare G conopsea, G. odoratissima e G.rhellicani

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Re: Val Fredda e Val Caffaro
C. kerneri e O. halleri OK. L'ibrido lo sposterei in "Che pianta è?" con altre IMG a disposizione.
Noi ABB, dom. scorsa, non abbiamo trovato C. alpina. Presumo debba ancora fiorire perchè al Passo di Valfredda, anni fa, ne ho viste a "decinaia". Un vero Paradiso della flora bresciana. Meglio, un autentico "Santuario" meta di pellegrinaggi da giugno ad agosto inoltrato. Brao, brao, brao
franco
Noi ABB, dom. scorsa, non abbiamo trovato C. alpina. Presumo debba ancora fiorire perchè al Passo di Valfredda, anni fa, ne ho viste a "decinaia". Un vero Paradiso della flora bresciana. Meglio, un autentico "Santuario" meta di pellegrinaggi da giugno ad agosto inoltrato. Brao, brao, brao


La teoria del tutto, ovvero perché l'universo esiste: se trovassimo la risposta decreteremmo il definitivo trionfo della ragione umana poiché allora conosceremmo il pensiero stesso di Dio.
Stephen W. Hawking
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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Grazie Franco...mi hai tolto un peso dallo stomaco
Val Caffaro.
Già avevo accennato lo scorso anno, nell'itinerario col titolo "postazioni militari" di questa zona
Un sentiero (non segnato nella carta dei sentieri del parco dell'Adamello) scavato nella roccia per far passare una condotta dell'acqua, che parte poco sopra malga Laione e che taglia piano il versante, alla base del Cornone del Blumone (dove si può incontrare P. auricula e Saxifraga mutata)
Nei pressi del Casinello di Blumone c'è una torbiera a quota ca 2000m
Sul sentiero....Leucanthemopsis alpina....sullo sfondo la Piana del Gaver
Val Caffaro.
Già avevo accennato lo scorso anno, nell'itinerario col titolo "postazioni militari" di questa zona
Un sentiero (non segnato nella carta dei sentieri del parco dell'Adamello) scavato nella roccia per far passare una condotta dell'acqua, che parte poco sopra malga Laione e che taglia piano il versante, alla base del Cornone del Blumone (dove si può incontrare P. auricula e Saxifraga mutata)
Nei pressi del Casinello di Blumone c'è una torbiera a quota ca 2000m
Sul sentiero....Leucanthemopsis alpina....sullo sfondo la Piana del Gaver

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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Signori tutti.
Intervengo a proposito del carico di bovini in queste località (Val Fredda, Bazenina, Val cadino e Gaver). Alessandro ha ragione a notare come esemplari così pesanti siano ora condotti in quota. La questione è da anni all'attenzione e si stà cercando di limitare questi inconvenienti. Purtroppo la gestione delle malghe è frammentata in molte autorità e competenze ed è difficile far ragionare tutti su questioni ambientali.
Proprio in questi giorni si stà lavorando nelle zone della Val Cadino e Val Fredda per mettere a punto piani di conduzione del pascolo adeguati. Personalemnte mi sento coinvolto, anche se mi risulta difficile far capire che la monticazione fatta di UBA/ettaro a quote levate non ha senso. Inoltre i conduttori delle malghe sono incentivati solo verso la produzione di latte (fosse tutto di malga) e sui marchi DOP dei prodotti caseari, ma non vengono sensibilizzati e incentivati alla conduzione equilibrata del pascolo. Questo non accade nelle altre nazioni alpiche, soprattutto in Francia e Svizzera. In sintesi vorrei che i pascoli montani venissero valutati da persone competenti e stabilissero insieme ai malgari le modalità di conduzione optando per il miglioramento dei versanti e quindi l'aumento del valore paesistico.
Per fare questo non bastano buone idee e competenze, ma anche scelte politiche coraggiose che "impongano" agli operatori cauzioni adeguate, restituibili con incentivo solo se il pascolo è stato turnato adeguatamente.
Ormai certi formaggi DOP di questa zona raggiungono prezzi astromomici (dai 20 del Bazena ai 40 del Bagoss) dietro ai quali non stà una effettiva qualità. Sono soldi questi rapinati al consumatore che crede di pagare oltre al prodotto anche la zona di provenienza spesso vilipesa nel modo biù brutale.
Buona serata,
Enzo
Intervengo a proposito del carico di bovini in queste località (Val Fredda, Bazenina, Val cadino e Gaver). Alessandro ha ragione a notare come esemplari così pesanti siano ora condotti in quota. La questione è da anni all'attenzione e si stà cercando di limitare questi inconvenienti. Purtroppo la gestione delle malghe è frammentata in molte autorità e competenze ed è difficile far ragionare tutti su questioni ambientali.
Proprio in questi giorni si stà lavorando nelle zone della Val Cadino e Val Fredda per mettere a punto piani di conduzione del pascolo adeguati. Personalemnte mi sento coinvolto, anche se mi risulta difficile far capire che la monticazione fatta di UBA/ettaro a quote levate non ha senso. Inoltre i conduttori delle malghe sono incentivati solo verso la produzione di latte (fosse tutto di malga) e sui marchi DOP dei prodotti caseari, ma non vengono sensibilizzati e incentivati alla conduzione equilibrata del pascolo. Questo non accade nelle altre nazioni alpiche, soprattutto in Francia e Svizzera. In sintesi vorrei che i pascoli montani venissero valutati da persone competenti e stabilissero insieme ai malgari le modalità di conduzione optando per il miglioramento dei versanti e quindi l'aumento del valore paesistico.
Per fare questo non bastano buone idee e competenze, ma anche scelte politiche coraggiose che "impongano" agli operatori cauzioni adeguate, restituibili con incentivo solo se il pascolo è stato turnato adeguatamente.
Ormai certi formaggi DOP di questa zona raggiungono prezzi astromomici (dai 20 del Bazena ai 40 del Bagoss) dietro ai quali non stà una effettiva qualità. Sono soldi questi rapinati al consumatore che crede di pagare oltre al prodotto anche la zona di provenienza spesso vilipesa nel modo biù brutale.
Buona serata,
Enzo
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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Sono d'accordo con Enzo, le bestie di una certa mole, non dovrebbero essere spinte su terreni instabili (sottolineo instabili...anche in Val fredda ci sono zone con il tappeto erboso stabile) già provati dalle condizioni atmosferiche sfavorevoli dell'alta quota
Continuo.... nella torbiera a 2000m
Credo Carex capillaris (già indicato da Enzo....sullo sfondo.... di una pianta che avevo messo a determinare)
Continuo.... nella torbiera a 2000m
Credo Carex capillaris (già indicato da Enzo....sullo sfondo.... di una pianta che avevo messo a determinare)

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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Non ci provo nemmeno con questo Salix (pianta quasi prostrata incontrata in torbiera)

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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Astragalus alpinus ?
Grazie per gli interventi ed un saluto a tutti
Un ultima...Credo Carex mucronata.... confermate?

Grazie per gli interventi ed un saluto a tutti
Un ultima...Credo Carex mucronata.... confermate?


- Daniela Longo
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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Bravo, bravo, Alessandro!!
Ovviamente oltre non vado, perché è zona che non conosco se non per le vostre immagini!!
Per l'Astragalus alpinus direi di sì...
Daniela
Ovviamente oltre non vado, perché è zona che non conosco se non per le vostre immagini!!

Per l'Astragalus alpinus direi di sì...
Daniela

... vediamo un po’ come fiorisci,
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
... (Patrizia Cavalli)
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Grazie Daniela
Non ho messo un messaggio...ma la tua ultima escursione sulle alpi della Liguria mi è piaciuta molto

Non ho messo un messaggio...ma la tua ultima escursione sulle alpi della Liguria mi è piaciuta molto


- enzo.bona
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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Carex capillaris
Carex ornithopoda
Salix foetida
Astragalus alpinus OK
L'ultima carex non mi pare affatto C. mucronata, ma C. sempervirens o firma.
Ciao,
Enzo
Carex ornithopoda
Salix foetida
Astragalus alpinus OK
L'ultima carex non mi pare affatto C. mucronata, ma C. sempervirens o firma.
Ciao,
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Re: Val Fredda e Val Caffaro
L'ultima, per me, non è determinabile. Non si vede nè il portamento e neppure l'ecologia.enzo.bona ha scritto:Carex capillaris
Carex ornithopoda
Salix foetida
Astragalus alpinus OK
L'ultima carex non mi pare affatto C. mucronata, ma C. sempervirens o firma.
Ciao,
Enzo
Bel giro e belle foto.

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Re: Val Fredda e Val Caffaro
L'ultima, per me, non è determinabile. Non si vede nè il portamento e neppure l'ecologia.
Bel giro e belle foto.
franco
Purtroppo ho solo questa foto.
Era in zona di torbiera, ma credo che ci sia anche in Val Fredda su terreno asciutto
Sarà per la prossima
Bel giro e belle foto.
franco
Purtroppo ho solo questa foto.
Era in zona di torbiera, ma credo che ci sia anche in Val Fredda su terreno asciutto
Sarà per la prossima


- Marinella Zepigi
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Re: Val Fredda e Val Caffaro


brao brao brao, come direbbe il nostro Ennio

marinella

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La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Val Fredda e Val Caffaro
Mi associo ai complimenti
Per il discorso pascolativo ha già detto tutto quel che c'era da dire Enzo...
Sottolineo che nel passato, all'epoca della civiltà rurale alpina (quella che ha durato dal 1000/1100 d.c. sino al 1950/1990 d.c.) il carico di pascolo era attentamente valutato dal conduttore dell'alpeggio per un ovvio motivo: il bene primario (da cui dipendeva la sussistenza della comunità) non era la rendita monetaria/ore lavoro impegnate ma bensì il pascolo: il benessere e l'ottimizzazione di questo era di importanza fondamentale (sia nel caso di pascoli di proprietà consortile che comunale/comunitaria; in molti statuti comunitari '500 il deterioramento grave del suolo pascolivo per malconduzione - leggi carico inappropriato o eccessivo - era punito fino alla pena capitale!).
Al giorno d'oggi l'innesco dei fenomeni d'erosione nelle szone sensibili avviene sia per colpa dell'abbandono dei pascoli (specie in quelli gradinati dal pascolamento che abbisognano del giusto grado di carico per mantenersi stabili) sia per l'eccesivo e concentrato carico (arriva una strada d'alpeggio - che spesso si mangia via un buon quinto della superficie pascolabile stabile - e si porta a pascolo per i mesi estivi un numero di capi sovrabbondante, senza zonazione tra ovicaprino e vaccino).
Altro motivo è l'abbandono della tipica transumanza verticale alpina, che non era stata inventata per diletto, ma per ovvi motivi di equilibrio dei pascoli. Ma si sa, ormai la montagna e la ruralità in genere è visto come terreno da rapina, dilapidando conoscenze e patrimoni ambientali anche millenari.
Insomma, "Prendi i soldi e scappa"

Per il discorso pascolativo ha già detto tutto quel che c'era da dire Enzo...
Sottolineo che nel passato, all'epoca della civiltà rurale alpina (quella che ha durato dal 1000/1100 d.c. sino al 1950/1990 d.c.) il carico di pascolo era attentamente valutato dal conduttore dell'alpeggio per un ovvio motivo: il bene primario (da cui dipendeva la sussistenza della comunità) non era la rendita monetaria/ore lavoro impegnate ma bensì il pascolo: il benessere e l'ottimizzazione di questo era di importanza fondamentale (sia nel caso di pascoli di proprietà consortile che comunale/comunitaria; in molti statuti comunitari '500 il deterioramento grave del suolo pascolivo per malconduzione - leggi carico inappropriato o eccessivo - era punito fino alla pena capitale!).
Al giorno d'oggi l'innesco dei fenomeni d'erosione nelle szone sensibili avviene sia per colpa dell'abbandono dei pascoli (specie in quelli gradinati dal pascolamento che abbisognano del giusto grado di carico per mantenersi stabili) sia per l'eccesivo e concentrato carico (arriva una strada d'alpeggio - che spesso si mangia via un buon quinto della superficie pascolabile stabile - e si porta a pascolo per i mesi estivi un numero di capi sovrabbondante, senza zonazione tra ovicaprino e vaccino).
Altro motivo è l'abbandono della tipica transumanza verticale alpina, che non era stata inventata per diletto, ma per ovvi motivi di equilibrio dei pascoli. Ma si sa, ormai la montagna e la ruralità in genere è visto come terreno da rapina, dilapidando conoscenze e patrimoni ambientali anche millenari.
Insomma, "Prendi i soldi e scappa"

"Io sono un filo d'erba / un filo d'erba che trema /E la mia Patria è dove l'erba trema.
Un alito può trapiantare / il mio seme lontano"
rocco scotellaro
Un alito può trapiantare / il mio seme lontano"
rocco scotellaro