Le Maccalube di Aragona - Sicilia (AG)

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:01

Introduzione

L’aprile scorso sono andato alla ricerca di una pianta endemica che cresce nel sud della Sicilia, nella provincia di Agrigento. Si tratta della Malva agrigentina che non avevo mai visto prima di allora pur essendo una pianta non rara nel suo areale. Approfittando di questa gita botanica ho voluto visitare un luogo molto particolare ed affascinante dell’entroterra agrigentino: le Maccalube di Aragona.

Le Maccalube sono espressione di uno strano fenomeno di vulcanesimo, detto vulcanesimo sedimentario.

Si tratta di manifestazioni legate alla emissione di gas (metano, principalmente) in presenza di terreni argillosi al di sotto dei quali si trovano strati di acqua salmastra. Le bolle di gas che risalgono dalle falde sotterranee, superata una certa pressione sboccano verso la superficie portando con sé acqua e sedimenti argillosi sotto forma di fango. La cosa particolarmente interessante è che queste emissioni quando non sono violente e distruttive, formano dei veri e propri mini crateri vulcanici, detti vulcanelli. Osservati e fotografati dall’alto possono essere scambiati per veri e propri coni eruttivi. Nelle foto, quando non si riescono a cogliere le reali dimensioni di questi mini-crateri e delle colate che ne fuoriescono, ricordano (con un po’ di fantasia) le immagini dei vulcani hawaiani con emissioni di lava molto fluida simile appunto al fango, diversa dalla lava che possiamo osservare, ad esempio, durante le eruzioni dell’Etna che è molto più viscosa.

Pur essendo questo fenomeno molto differente dalle manifestazioni vulcaniche “tradizionali” anche il territorio attorno ai vulcanelli è desolato e spettrale quasi quanto quello di un vero vulcano. Qui non si vede il nero della lava bensì il bianco slavato dei sedimenti fuoriusciti dalle profondità della terra ed essiccati al sole.

Le Maccalube sono anche interessanti da un punto di vista botanico. Qui sono presenti alcune specie rare quali la Salsola agrigentina, il Trifolium congestum, la Krubera peregrina, una piccola apiacea a fiori bianchi e poi il Daucus aureus e la strana Catananche lutea con i suoi sepali trasparenti ed argentati.

A seguire il racconto di questa gita che oltre alle Maccalube mi ha condotto a Sant’Angelo Muxaro con le sue tombe a Tholos e le sue splendide valli e poi lungo le rive del fiume Platani, dove finalmente ho potuto osservare e fotografare la fioritura di quella che a mio parere è tra le più belle malve che conosco, la Malva agrigentina, di cui parlavo prima.

Buon viaggio!

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:08

Le Maccalube

La parola Maccalube deriva dall’arabo makluba o maqluba che significa “sottosopra”. E’ un riferimento all’effetto del ribaltamento del terreno che vede gli strati più profondi riportati in superficie, in particolare, quando sono in atto le manifestazioni più violente.
Ricercando il significato di maqluba ho scoperto che, curiosamente, è anche il nome di un piatto diffuso in quasi tutto il mondo arabo. E’ a base di riso, carne e verdure fritte (patate, carote, etc.). Il nome di questo piatto è “sottosopra” per la modalità con cui il contenuto della pentola con la pietanza viene posato sopra un grande piatto di portata: si ribalta e capovolge l’intera pentola, mettendola, per l’appunto, sottosopra.

Le prime fotografie che vedete sono di un mio amico, Filippo Lupo, che le ha scattate qualche anno fa. Le ho scelte in quanto particolarmente suggestive.

Nella prima foto potete vedere “un’immensa” colata lavica

(estesa per 8-10 metri) e nella seconda una fotografia aerea da circa 1 km di altezza (pardon, da 1 metro

) di un altro possente (!) vulcano.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:16

Il punto di partenza per l’escursione alle Maccalube è Aragona, un paesino dell’entroterra agrigentino. Dal paese è possibile individuare facilmente le Maccalube anche se si trovano ad alcuni chilometri: sono l’unica macchia brulla e bianca nel panorama verde e colorato di questa primavera siciliana. Seguendo le scarse indicazioni, ma comunque puntando a vista verso la macchia bianca, si arriva all’ingresso della Riserva (vedi nota sotto).

Nella prima foto l’ambiente prima di arrivare alla zona centrale dove sono presenti i vulcanelli.

Nella seconda (foto di Filippo) una parziale panoramica della zona dei vulcanelli in cui sono evidenziate (vedi le persone in alto a destra) le reali dimensioni dell’ambiente.

Nota: Attualmente, dopo l’eruzione del 2014 quando persero la vita due bambini, la visita alle Maccalube è proibita.
Io sono entrato insieme ad altri turisti che come me, incuranti del divieto e del pericolo sono riusciti ad accedere comunque.
Non mi vanto per niente di questo ingresso di “frodo”, però è un peccato che un luogo simile non sia più fruibile. Non sono un esperto, ma probabilmente monitorando le attività dei vulcanelli e delle polle d’acqua che si formano attorno, si potrebbe rendere accessibile almeno una parte di questo luogo, oggi Riserva Naturale gestita dal Legambiente, che oltre ai vulcanelli presenta un territorio interessante intervallato da piccoli canyon e laghetti, spettacolo alquanto inusuale in un territorio brullo e arido come quello aragonese.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:17

Nella prima foto un vulcanello alto circa un metro con +/- stesso diametro del cratere, mentre nella seconda foto si possono vedere le tracce delle colate ed i disegni circolari nel cratere prodotti dal gas in uscita.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:18

Nella prima foto un particolare della Salsola agrigentina e nella seconda Lygeum spartum. Entrambe sono piante “pioniere” di questo particolare ambiente.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:20

Qui invece siamo ai bordi delle Maccalube con comuni piante di Filago pyramidata e Sulla capitata

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:21

Asphodeline lutea, nella seconda foto i frutti.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:21

Ranunculus paludosus

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:22

Jacobaea delphiniifolia, nella seconda foto si vede la particolare struttura delle foglie attorno al fusto.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:23

Le belle e delicate strutture del Triticum ovatum e le più aggressive spine del bocciolo di una Centaurea solstitialis.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:24

Daucus aureus

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:25

Althaea hirsuta e Plantago afra

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:26

Il non comune Cynoglossum clandestinum con i suoi frutti.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:29

Continua la visita alla riserva.
Nelle seguenti foto si può vedere la linea di demarcazione netta tra la zona soggetta alle eruzioni di fango e le zone limitrofe composte da sabbie e materiale sedimentario. Le macchie verde-grigiastro che spiccano nel substrato bianco della seconda foto appartengono alle pioniere Salsola agrigentina e al Lygeum spartum.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:57

Mi allontano dalla zona centrale delle Maccalube ed incontro belle fioriture di Convolvolus tricolor, di cui, nella seconda foto, una forma a due colori: bianco e giallo.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:58

Due piante non identificate: un Melilotus sp. ed un Lotus (forse).

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 19:58

Mi inoltro verso altre zone in cui è presente un’attività vulcanica, nell’accezione delle Maccalube. Si tratta di grandi polle in cui il fango emerso risulta molto diluito.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 20:00

I turisti che sono entrati con me sono stati intercettati dai Carabinieri che evidentemente si erano accorti della loro presenza. Io mi ero già allontanato e mi ero inoltrato nei piccoli canyon e fratture della zona.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 20:00

Addentrandomi in questo strano ambiente scopro una serie di piccoli laghi e stagni “normali” che non sembrano generati da emissioni combinate di gas e sedimenti fangosi. Ma non ho certezza, né ho trovato informazioni a riguardo.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 20:02

Uscendo dai limiti della riserva mi imbatto in un altro laghetto e poi una gialla distesa di Coleostephus myconis

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 20:03

Altri interessanti incontri: la strana Catananche lutea

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 20:04

Un Trichodes alvearius sul fiore di un Galactites tomentosum ed i fiori di un Notobasis syriaca.
Mi avvio verso la macchina per proseguire il viaggio: le ultime foto prima di dirigermi verso Sant’Angelo Muxaro, successiva tappa.

Messaggio da **Fraginesi** » 07 set 2016, 20:05

Lungo la strada per Sant’Angelo qualche colorato incontro floreale: Convolvulus althaeoides ed una bella macchia di Salvia officinalis isolata nella campagna.