Hort. Kew. 3: 367 (1789)
Pinus escarena Risso
Pinaceae
Pino marittimo, Deutsch: See-Kiefer, Igel-Kiefer
English: Maritime pine, cluster pine
Español: Pino rodeno
Français: Pin maritime, pin des Landes, pin mésogéen
Forma Biologica: P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Pianta arborea molto resinosa, sempreverde, alta fino a 30 m con fusto eretto, slanciato, a volte incurvato alla base; rami patenti e verticillati; chioma giovanile conica con i rami che salgono curvi verso l'alto; nelle piante adulte diventa più appiattita e densa irregolarmente ombrelliforme; corteccia spessa e fessurata profondamente a placche irregolari che si staccano in lamine, grigio chiaro nelle piante giovani, bruno rossastra in quelle adulte.
Foglie lineari aghiformi, persistenti, verdi talvolta tendenti al glauco, lunghe 18-21 cm e larghe 2 mm, acute, pungenti, rigide, col margine finemente dentato, rigide, robustissime, riunite da una guaina a gruppi di due e attraversate da canali resiniferi completamente circondati da tessuto clorofilliano; stomi ben evidenti; germogli invernali non resinosi dalle squame riflesse.
Fiori rudimentali, non avvolti da brattee; fiori maschili e fiori femminili separati portati da una singola pianta (specie monoica); fiori maschili (microsporofilli) con numerosi stami squamiformi spiralati riuniti in coni ovoidali, di colore giallo con sfumature rosa; fiori femminili (macrosporofilli) senza ovario né stimma, con squame sterili e squame fertili ognuna con 2 ovuli, spiralate, riunite in coni appuntiti di colore giallo violaceo; dopo la fecondazione i coni femminili lignificano trasformandosi in pigne (strobili), portanti i semi.
Frutto : strobili ovato conici e brevemente peduncolati, lunghi da 7 a 20 cm e larghi da 4 a 6 cm, non resinosi di colore bruno rossiccio lucido, riuniti in gruppi di 2-4; squame legnose carenate con umbone romboidale prominente con punta acuta; pinoli o semi piccoli, ovoidali, opachi con ala lunga, troncata alla sommità, membranacea e con una faccia nera e l'altra grigia con punti neri.
Tipo corologico: Steno-Medit.-Occid. - Bacino occidentale del Mediterraneo, dalla Liguria alla Spagna ed Algeria.
Distribuzione: Presente in Italia in gran parte delle regioni lungo le coste ed in ambiente collinare.
L'areale del Pino marittimo si estende dal bacino del mediterraneo occidentale fino alla costa atlantica europea: Francia, Spagna, Portogallo, Corsica, Nord Africa.
Habitat: Specie eliofila, termofila e xerofila, poco esigente alla natura del terreno anche se predilige quelli silicei, forma boschi puri (pinete) o misti in consorzio con altre aghifoglie.
E' diffuso soprattutto lungo le coste, ma può risalire i rilievi fino a 700-800 m di altitudine. Sopporta la salsedine e riesce a colonizzare substrati poveri e degradati.
Sicuramente spontaneo in Liguria, Toscana, Lazio, Sicilia e Sardegna è frequentemente coltivato e naturalizzato altrove.
Sistematica e possibili confusioni: La famiglia delle Pinaceae comprende piante arboree con foglie aghiformi, disposte a spirale.
Alla famiglia delle Pinaceae appartengono alcune tra le più importanti e utilizzate essenze forestali dell'emisfero boreale. Al genere Pinus appartengono circa 115 specie ed è il genere delle Pinaceae più frequente della regione mediterranea, dove si trovano diverse specie allo stato spontaneo, in particolare Pinus halepensis Mill., Pinus pinea L. e Pinus pinaster Aiton.
Tutte e 3 le specie hanno aghi riuniti a gruppi di due, ma Pinus halepensis Mill. ha pigne coniche lunghe 5-10 cm e aghi di 6-10 cm, Pinus pinea L. ha pigne rotondeggianti di 10-15cm di diametro, con semi non alati (pinoli) e aghi di 10-15 cm.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere pínus è connesso con il sanscrito "pítu" resinoso.
Il nome specifico è il nome latino dato ai pini selvatici e utilizzato anche dalla lingua italiana (pinastro). Il nome Pinus è utilizzato da Virgilio nelle Egloghe.
Proprietà ed utilizzi:

Il Pino marittimo ha notevole importanza come specie forestale nei rimboschimenti delle sabbie e delle dune litoranee, nonché delle pendici collinari nella zona del leccio.
Resiste alla salsedine, per cui può servire per formare fasce di protezione lungo i litorali.
Produce un buon legname tenero; ha un alburno chiaro, durame rossiccio con anelli ben visibili, molto resinoso a grana grossolana; viene usato per imballaggi e pasta di carta.
E' una delle migliori essenze da resina; viene inciso su grande scala per ricavarne resina e trementina. Pare che il legno degli esemplari cosi incisi risulti più resistente e più duro di quelli degli alberi non incisi, che però crescono più in fretta.
Dalla corteccia si ottiene il Pinec che viene impiegato in pacciamatura per inibire la crescita delle erbe infestanti, evitare la rapida evaporazione idrica del suolo e per difendere le piante dalle gelate.
Per uso terapeutico si ricavano diversi prodotti: la linfa si ottiene forzando il passaggio dell'acqua attraverso il tronco; l'oleo-resina è ciò che esce dal tronco in seguito ad incisione dello stesso; l'estratto di pino marittimo (picnogenolo) si ottiene per distillazione a vapore degli aghi e rametti, mentre il distillato del legno è chiamato trementina; la pece greca o colofonia è il residuo di distillazione della trementina.
La linfa è eupeptica, espettorante, stomatica.
La trementina e l'oleo-resina sono antisettiche, astringenti, broncosedative.
L'essenza di trementina è antireumatica, antinevralgica, antitermica, carminativa, eccitante, emostatica, revulsiva, tenifuga, vasocostrittrice, vermifuga.
La colofonia è emostatica, antisettica, balsamica, broncocostrittrice.
Le gemme di Pino marittimo sono astringenti, balsamiche, diuretiche, toniche.
Note e Curiosità: La più grande foresta quasi interamente composta di Pinus pinaster Aiton è a Les Landes, località del Sud Ovest della Francia. Ha un'estensione di 900.000 ettari e fu piantata dal 1789 in avanti per conquistare terra fertile all'avanzata delle dune.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. (1982) Flora d'Italia, I ed.. Edagricole, Bologna
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Daniela Longo