Cat. Sem. Spor. Hort. Bot. Univ. Imp. Tokyo 30, no. 854 (1916)
Basionimo: Momordica lanata Thunb. - Prodr. Pl. Cap. 13 (1794)
Altri sinonimi: Citrullus vulgaris Schrad., Cucumis citrullus (L.) Ser., Citrullus lanatus (Thunb.) Matsum. & Nakai V vulgaris (Schrad.) Fursa, Citrullus colocynthis (L.) Schrad. V lanatus (Thunb.) Matsum. & Nakai, Citrullus vulgaris (L.) Schrad. V lanatus (Thunb.) L.H. Bailey, Citrullus lanatus (Thunb.) Matsum. & Nakai subsp. vulgaris (Schrad.) Fursa, Citrullus battich Forssk., nom. rej., Citrullus citrullus (L.) H. Karst., nom. illeg., Citrullus citrullus (L.) Small, nom. illeg., isonym, Citrullus edulis Pangalo, nom. illeg., isonym, Citrullus edulis Spach, nom. illeg., Citrullus lanatus (Thunb.) Mansf., isonym, Colocynthis citrullus (L.) Kuntze, Cucurbita citrullus L., Anguria citrullus (L.) Mill.
Cucurbitaceae
Anguria, Cocomero, Deutsch: Wassermelone
English: Watermelon
Español: Melón de agua, sandía
Français: Pastèque, melon d'eau
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta annua, caratterizzata da fusti erbacei striscianti, ramificati, sulcato-angolosi, pelosi, disposti in più ordini e muniti di cirri ramificati. Le parti giovani della pianta, sono densamente lanose con peli da giallastri a brunastri che si perdono con l'invecchiamento.
Le grandi foglie, portate da lunghi piccioli pubescenti, sono 1-2 pennatosette con lobi arrotondati, rigide, entrambe le superfici sono ispide; cirri puberulenti perlopiù ramosi.
Fiori maschili con pedicelli villosi lunghi 4-4,5 cm, tubo del calice densamente villoso; segmenti strettamente lanceolati, corolla di 2,5-3 cm di Ø; segmenti ovato-oblunghi e stami quasi liberi. Fiori femminili con calice e corolla come nei fiori maschili; ovario densamente villoso; stimmi 3, reniformi.
Sia i fiori maschili che quelli femminili sono di colore giallo pallido, portati da pedicelli pelosi lunghi fino a 4 - 4,5 cm, la corolla è rotata a 5 lobi e solitamente venata di verde all'esterno.
I fiori maschili predominano all'inizio della stagione, i fiori femminili si sviluppano più tardi.
Il frutto è un peponide piriforme o globoso, con pericarpo; delimitato da una scorza esterna liscia e dura, verde scura con strie e macchie più chiare. La polpa interna è rossa, succosa e commestibile. Può raggiungere un diametro di 30-40 cm e un peso di 3-4 kg, ma anche molto di più nelle cultivar a polpa gialla.
I semi sono ovali, appiattiti, acuti alla base e ottusi all'apice, disposti in file longitudinali, di colore dal bianco-giallastro al bruno scuro, questi ultimi lucidi, misurano 5-8 x 2,5-4 mm.
Tipo corologico: Paleotrop. - Paesi della fascia tropicale in Africa ed Asia.
Distribuzione: Originaria dell'Africa meridionale dove si trova allo stato selvatico, oggi la specie è ampiamente coltivata in tutti i Paesi del mondo con clima sufficientemente caldo in migliaia di cultivar.
Nel nostro territorio è presente in quasi tutte le regioni come alloctona casuale.
Habitat: Terreni sabbiosi, spesso lungo corsi d'acqua o vicino all'acqua.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere dal tardo latino cetriuolus, diminutivo di cítrus cedro: piccolo cedro, poi volgarizzato nell'italiano citrullo. L'epiteto di specie indica la presenza di densi peli lanosi sulle parti giovani della pianta, in particolare sugli steli.
Note e Curiosità: Originaria dell'Africa meridionale, probabilmente della Namibia, coltivata sin da tempi molto antichi per il frutto commestibile e ricco d'acqua era ben nota agli Egizi a partire almeno dal secondo millennio a.C., quindi già 5000 anni fa. Semi di anguria sono stati trovati nei siti della dodicesima dinastia e nella tomba del faraone Tutankhamon. Vi è testimonianza della coltivazione nell'antico Egitto, anche nella Bibbia dove gli ebrei che stanno compiendo la traversata nel deserto, provano nostalgia per questi frutto dissetante. (Numeri 11, 5 "Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cocomeri, dei meloni, dei porri, delle cipolle e dell'aglio"). Nel VII secolo, le angurie venivano coltivate in India e nel X secolo la sua coltivazione aveva raggiunto la Cina, che oggi è il più grande produttore mondiale di angurie. Fu introdotta in Europa dalle invasioni arabe: si ha notizia della coltivazione a Cordova nel 961 e a Siviglia 1158. Si diffuse verso nord attraverso l'Europa meridionale, forse limitata nella sua avanzata dalle temperature estive insufficienti per buoni raccolti. Compare negli erbari europei nel 1600.
Coloni europei e schiavi dall'Africa, introdussero l'anguria nel Nuovo Mondo. I coloni spagnoli la coltivavano in Florida nel 1576, nel 1629 nel Massachusetts, nel 1650 in Perù, Brasile e Panama e in molte colonie britanniche e olandesi. Nello stesso periodo, i nativi americani la coltivavano nella valle del Mississippi e in Florida.
Oggi la specie è ampiamente coltivata in tutti i Paesi tropicali e subtropicali e nei paesi temperati a clima continentale, ed esistono migliaia di cultivar di cocomero che producono frutti di peso, dimensioni e colore variabili.
Generalmente si ritiene che l'anguria sia composta solo da acqua e zucchero, è in realtà ricca di nutrienti ed è un alimento che fornisce un'elevata quantità di vitamine, minerali e antiossidanti e ha una bassa quantità di calorie.
In alcuni paesi, la scorza viene utilizzata per farne sottaceti, ma anche saltata in padella in umido, in salamoia o anche candita.
Conserve sono fatte bollendo pezzi di scorza di anguria con zucchero e altri ingredienti.
In alcune zone dell'ex Unione Sovietica, il succo di anguria viene fermentato per produrre una bevanda alcolica.
Un trattamento chiamato "cocomero duro" viene preparato versando del liquore in un buco nella buccia di un frutto intero, per poi mangiarne la polpa permeata di alcol.
I semi hanno un sapore di nocciola e possono essere consumati secchi, tostati e salati come facciamo con i semi di zucca, come ingrediente nelle zuppe, in farina per impastare pane e anche per produrre olio. Ciò che rimane dopo la spremitura dei semi è utilizzato come mangime per il bestiame.
Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Grilli Caiola M., Guarrera P.M., Travaglini A. (2013) Le piante nella Bibbia. Gangemi Editore, Roma
The worldwide vegetables - Citrullus lanatus
Chinese Plant Name - Citrullus lanatus
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Marinella Zepigi