Sp. Pl.: 185 (1753)
Solanaceae
Morella rampicante, Dulcamara, Vite selvatica, Deutsch:Bittersüss
English: Bittersweet, U.S: Climbing Nightshade
Español: Uva del diablo
Français: Morelle douce-amère
Forma Biologica: NP - Nano-Fanerofite. Piante legnose con gemme perennanti poste tra 20 cm e 2 m dal suolo.
P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
Descrizione: Pianta perenne suffruticosa, legnosa alla base, glabra o pubescente con peli semplici appressati, con fusti alti fino a 150 (200) cm, cilindrici, molto ramificati, erbacei, esili e sarmentosi in alto.
Foglie alterne con picciolo alato di 2-3 cm, oblungo-ovate, lanceolate o cuoriformi, acuminate all'apice, intere o per lo più nella parte superiore del fusto divise alla base in 1-4 lobi laterali subsessili ovali o lanceolati che le conferiscono un'aspetto astato.
Fiori attinomorfi, ermafroditi, in cime per lo più penduli, ombrelliformi e ramificate, 10-20flore, con peduncoli (5-30 mm) articolati.
Calice gamosepalo (3 mm) campanulato con 5 lobi ottusi non accrescenti in fruttificazione.
Corolla rotata (10-15 mm), violacea (raramente bianca), con lobi ovato-lanceolati, patenti, poi riflessi, muniti alla base di 2 macchie verdi orlate di bianco (falsi nettari).
Androceo con 5 stami a filamenti pubescenti; antere gialle, saldate.
Ovario supero, biloculare. Stilo 1, pubescente. Stimma capitato.
Il frutto è una bacca carnosa ovoide-ellittica di 10-15 x 5-10 mm, prima verde, rossa lucente a maturità, contenente semi reniformi, finemente reticolati.
Numero cromosomico: 2n=24
Tipo corologico: Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Paleotemp. - Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica.
Habitat: Boschi umidi, incolti, siepi, fossi, macchie, da 0 a 1100 (max 1450) m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere probabilmente deriva dal lat. 'sólor', io consolo, per le proprietà calmanti e narcotiche di alcune specie del genere, oppure dal lat. 'sol', sole, per la forma ± stellata dei fiori.
L'epiteto specifico dal lat. 'dulcis' e 'amarus': allude appunto al sapore mutevole della pianta: prima amara poi dolce.
Proprietà ed utilizzi:

Pianta tossica soprattutto negli organi giovani, foglie e fusti, che contengono solanina, dulcamarina e il suo derivato, la solanidina. Tutti questi elementi della pianta hanno un sapore mutevole: dapprima amari, diventano poi dolci sotto l'effetto dei succhi salivari che decompongono la solanina.
Solanum dulcamara è impiegata da lungo tempo nella cura di dermatiti, eruzioni cutanee, congestione bronchiale, reumatismi, ittero e colite ulcerosa. In eccesso paralizza il sistema nervoso, abbassa la temperatura, rallenta il ritmo cardiaco e la respirazione, provoca vertigini e convulsioni con effetti letali. Per cui deve essere utilizzata solo sotto stretto controllo del medico.
Note e Curiosità: Viene talvolta coltivata per le sue bacche decorative, tossiche per l'uomo, ma gradite dagli uccelli.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Bown, D. - Encyclopaedia of Herbs and their Uses, Dorling Kindersley, London, 1995
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol. II), Edagricole, Bologna, 1982
Pridoha A. - Le piante della salute, Melita, La Spezia, 1993
Triska J. - La flora d'Europa, Melita, La Spezia, 1990
Flora Iberica
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci in collaborazione con Marinella Zepigi