Sp. Pl.: 334 (1753)
Rumex pseudoalpinus Höfft
Polygonaceae
Rabarbaro alpino, Romice alpino, Rabarbaro dei frati, Rabarbaro selvatico, Deutsch: Alpenampfer
English: Alpine dock, Munk's Rhubarb
Español: Ruibarbo monje, acederilla alpino
Français: Rhubarbe-des-moines
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne di grandi dimensioni e rigogliosa, erbacea, con robusti rizomi, fusti eretti e ramificati in alto, striati. Altezza 60÷120 cm.
Le foglie sono molto ampie e con margine ondulato, le basali hanno lamina astata e profondamente cordata, sono lunghe fino a 30÷40 cm, rugginose da giovani, poi verde cupo e arrossate solo sul peduncolo e nervatura centrale, le cauline poste in alto nell'infiorescenza hanno lamina lanceolata e intera.
I fiori sono riuniti in dense pannocchie fogliose e allungate; sono piccoli e rossastri, con perianzio sepaloide, tepali verdi screziati di giallo 3+3, gli esterni patenti, gli interni circondanti il frutto.
I frutti sono diclesi peduncolati e penduli a valve intere o finemente denticolate, rugginose.
Tipo corologico: Europ.-Caucas. - Europa e Caucaso.
Orof. S-Europ. - Orofita sud-europea (catene dell'Europa meridionale, dalla Penisola Iberica, Alpi, ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia).
Habitat: Specie nitrofila dei pascoli ed alpeggi; localizzata attorno alle stazioni di riposo del bestiame e alle malghe, nei prati molto concimati e letamai; 1.500÷2.400 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Con Rumex confertus Willd. fa parte del gruppo alpinus. Sono specie a grosse dimensioni, che tendono a formare popolamenti puri propagandosi mediante rizomi ramificati.
Rumex confertus Willd. - Romice serrato, si differenzia essenzialemente per le foglie a base acuta invece che cordata e che da giovani, sono pubescenti sulla pagina inferiore. Specie segnalata solamente in alcune zone dell'Appennino abruzzese.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino "rumex" = lancia, indica la forma delle foglie, l'epiteto specifico indica l'ambiente di crescita.
Proprietà ed utilizzi:

Costituenti principali: acido crisofanico, olio essenziale, tannini, fitosteroli.
Anticamente nelle vallate alpine era utilizzata come pianta medicinale e commestibile, ha in comune con il più noto rabarbaro cinese notevoli proprietà toniche, digestive, lassative, depurative e diuretiche. La radice era usata come lassativo (sostitutivo del Rabarbaro) e i frutti, ricchi di tannini, contro la diarrea, oggi è considerata un'erbaccia infestante.
Le foglie possono essere impiegate nelle insalate, ma l'uso più comune è quello di cuocerle ed utilizzarle come gli spinaci, ma attenzione per l'alto contenuto di acido ossalico che conferisce alle foglie crude il caratteristico sapore acidulo, devono essere consumate in piccole quantità e sono vivamente sconsigliate alle persone che soffrono di gotta, reumatismi, artriti.
Note e Curiosità: Recenti ritrovamenti di polline di questa pianta, associato a quello di altre erbe alimentari di habitat antropico, su reperti che risalgono ad epoche remote, hanno fatto pensare che il Rumex alpinus fosse pianta non spontanea per quelle altitudini, ma portata in montagna dai pastori e coltivata ad uso foraggio e alimentare, successivamente inselvatichita per il mancato interesse delle comunità montane.
É peraltro noto che in alcune vallate della Svizzera la pianta veniva coltivata per farne foraggio invernale ad uso dei suini, previa bolitura e conservazione in barili.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
AESCHIMANN D., LAUBER K., MOSER D., THEURILLAT J.P., 2004. Flora alpina. Ediz. italiana: Bologna, Zanichelli.
ARIETTI N., 1974 La flora economica e popolare del territorio bresciano. Ateneo di Brescia.
AGRADI A., REGONDI S., ROTTI G., 2005. Conoscere le piante medicinali. Mediservice, Cologno Monzese (MI).
http://www.actaplantarum.org/flora/flora.php
Scheda realizzata da Marinella Zepigi & Giuliano Salvai