Sp. Pl.: 459 (1753)
Tithymalus helioscopius (L.) Hill
Euphorbiaceae
Euforbia calenzuola, Erba verdona, Erba calenzuola, Calenzola, Deutsch: Sonnenwend-Wolfsmilch
English: Sun spurge
Español: Lecherula, tornagallos
Français: Euphorbe réveil-matin, Petite éclaire
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta annua, erbacea, subglabra; fusti robusti, cilindrici, generalmente eretti, semplici, con peli patenti solo in alto, quasi sempre arrossati e con cicatrici alla base dove le foglie sono cadute, sormontati da ombrelle composte; altezza 10-40 cm. La pianta contiene latice irritante.
Le foglie sono alterne, glabre, si ingrandiscono dal basso verso l'alto della pianta, la lamina è ovato-spatolata, arrotondata, ad apice finemente dentato.
I fiori formano un'infiorescenza a ombrella composta da 5 rami, detta ciazio, che appare come fiore unico, ma è composto invece da un involucro con 4 lobi al cui interno sono 5 fiori maschili ridotti ad un solo stame e quello femminile ridotto ad un solo pistillo con 3 logge. Ogni ciazio è circondato da brattee obovate di color verde-giallastro. Nei fiori sono presenti delle piccole ghiandole profumate che attirano gli insetti.
I frutti sono capsule lisce, senza ali, a 3 nocche, profondamente striate, di colore giallastro; i semi sono di colore marrone, ovali e verrucosi.
Tipo corologico: Cosmop. - In tutte le zone del mondo, senza lacune importanti.
Subcosmop. - In quasi tutte le zone del mondo, ma con lacune importanti: un continente, una zona climatica,...
Habitat: Negli incolti, nelle vigne è comune delle zone coltivate, specie ad accentuato carattere nitrofilo, frequente nei terreni degradati e nelle aree antropizzate, da 0÷1.200 ma anche sino a 1.800 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Possibile confusione con Euphorbia peplus L. che si distingue per la capsula portante sulla parete delle logge 2 ali parallele ravvicinate, semi ovali di colore grigio.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal medico greco Euphorbos (1° sec a.C.), quello della specie deriva dal greco”helios” = sole “scopein” =" guardare", cioè pianta che guarda il sole. Secondo Plinio la pianta si volta verso il sole, ma non è vero, può darsi Plinio si riferisse ad un'altra pianta.
Proprietà ed utilizzi:

Pianta velenosa con lattice caustico.
La medicina popolare indica questa pianta per la cura di sciatica, artrite, pleurite e verruche.
Note e Curiosità: In un testo del XIV secolo attribuito a Rinaldo da Villanova si trova l'Euphorbia helioscopia, indicata come rimedio per il mal di denti, riporto il testo originale:
“Experimentu a duluri di denti e di gengivi
Cui si lava la bucca una fiata lu mesi cum lu vinu dundi siamu cocti radicati di titimallu non avi mai duluri di denti et sana lu duluri”.
Rimedio al mal di denti e di gengive
Chi si lava la bocca una volta al mese con il vino dove sono state cotte radici di titimaglio (Euphorbia helioscopia), non ha mai mal di denti, ed è un rimedio al dolore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982 - Flora d'Italia. Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005 - Checklist of the Italian Vascular Flora. Roma
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Marinella Zepigi