Verh. K. K. Zool.-Bot. Ges. Wien 19: 554 (1869)
Saxifragaceae
Sassifraga del Monte Tombea, Deutsch: Tombea-Steinbrech
Français: Saxifrage du mont Tombea
Forma Biologica: Ch pulv - Camefite pulvinate. Piante con gemme perennanti poste a non più di 20 cm dal suolo e con portamento a cuscinetto.
Descrizione: Pianta perenne, rupicola, a fioritura precoce caratterizzata da un lentissimo accrescimento, alta 5-10 cm che forma pulvini emisferici molto compatti costituiti da brevi fusti di 5 -10 cm, ramificati e legnosi alla base che portano minuscole rosette di foglie embriciate.
I fusti fioriferi sono eretti, ramosi in alto coperti di fitti peli ghiandolari.
Le foglie delle rosette sono strettamente ellittiche, lunghe 4-5 mm, con bordi ± paralleli, ciliate alla base, acute e con apice ricurvo, di colore verde grigiastro, coriacee, rigide e carenate, hanno margine ingrossato nella metà apicale. Le foglie dei fusti fioriferi sono simili, ma spaziate e densamente peloso-ghiandolose.
Infiorescenze apicali in cime di 2-3 fiori, con 5 sepali lunghi 2-3 mm e 5 petali bianchi, spatolati.
Il frutto è una capsula che contiene numerosi piccoli semi bruno-nerastri.
Tipo corologico: Endem. Ital. - Presente allo stato spontaneo solo nel territorio italiano.
Distribuzione: Specie endemica delle Prealpi Gardesane. Il Monte Tombea e il Monte Baldo sono il locus classicus della specie. I massicci prealpini più interessati dalla presenza della specie sono il gruppo Tremalzo-Caplone-Tombea, il gruppo Cadria-Tofino e marginalmente il gruppo Bondone-Stivo-Baldo. Sono note alcune stazioni anche nelle Prealpi Bresciane (Cima Caldoline, Sonclino) e nelle Alpi Retiche meridionali (sopra Favogna, provincia di Bolzano).
Habitat: Su rupi e pinnacoli carbonatici sia calcarei che dolomitici.
Sistematica e possibili confusioni: Specie simile, ma con areale diverso, è Saxigrafa vandelli Sternb. che ha fusto peloso-ghiandoloso alto circa 10 cm, con 2-3 fiori e foglie di 8-11 mm, lanceolate sparsamente cigliate con margine cartilagineo.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere da sáxum sasso e da frángo rompere, spaccare: poiché le piante di questo genere crescono spesso su rocce, dove riescono a insinuare le radici anche in piccole fessure e a spezzare crescendo le pietre. Il nome specifico indica il Monte Tombea, al confine tra le province di Brescia e Trento, sito storico e area caratterizzata da un'alta concentrazione di endemismi insubrici, dove questa specie fu rinvenuta per la prima volta da Boissier nel 1853
Note e Curiosità: In passato la specie è stata sottoposta a pesanti raccolte per fini collezionistici che ne hanno ridotto la consistenza specialmente sul Monte Tombea, locus classicus della specie.
Le stazioni poste ad altitudini inferiori mostrano negli ultimi anni, una preoccupante percentuale di individui in parte o del tutto disseccati, a fronte di una rinnovazione assai scarsa, probabilmente dovuta a scarsi tassi di germinazione dei semi prodotti e a una diminuzione dei pulvini presenti a causa dell’ombreggiamento dovuto all’espansione del bosco circostante, al soffocamento da parte di altre specie erbacee più competitive con cui si trova a contatto sulla roccia e al disseccamento dei pulvini per cause non ancora ben definite ma verosimilmente legate al cambiamento climatico.
Al fine di tutelare la conservazione della specie è stato presentato uno studio di fattibilità riguardante l'intervento di rafforzamento della popolazione di Saxifraga tombeanensis nella ZSC IT2070021 Valvestino e include sia la messa a dimora di piante propagate ex situ, sia le attività preparatorie e di manutenzione dell’habitat di specie. L’intervento rientra nel progetto LIFE20 NAT/IT/001468 – LIFE SEEDFORCE e la sua progettazione è stata
predisposta dal Dott. Pietro Ceriani su incarico del Parco Monte Barro
Attenzione: La specie è inserita negli allegati II e IV della Direttiva 92/43/CEE. È rigorosamente protetta in Lombardia sulla base della L.R. 10/2008 come tutte le altre specie del genere Saxifraga.
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Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II edizione. Edagricole, Bologna
Ferranti R. (2005) Flora alpina di Valtellina e Valchiavenna. Lyasis Edizioni, Sondrio
Alessio Bertolli & al. (2024) Flora Endemica nel Nord Italia. Athesia Buch Srl, Bolzano
Prosser F., Bertolli A. & Festi F. (2009) Flora illustrata del Monte Baldo. Edizioni Osiride, Rovereto (Trento)
Aeschimann D. & al. (2004) Flora Alpina. Zanichelli editore, Bologna
Arietti N. & Crescini A. Gli endemismi della Flora Insubrica La Saxifraga tombeanensis Boiss. ex Engl. Dalla scoperta alla ricostruzione dell'areale in Natura Bresciana Ann. Mus. Civ. St. Nat. - Brescia, 15, pp. 15-35, 1978
Raimondi B., Brusa G., 2020. Stato delle conoscenze sulla distribuzione delle specie vegetali degli Allegati della Direttiva Habitat (92/43/CEE) in Lombardia: Saxifraga tombeanensis. Società Botanica Italiana - Sez. Lombarda, Osservatorio Regionale per la Biodiversità di Regione Lombardia.
Ceriani R.M. e Bellingardi J., 2025. Rafforzamento di Saxifraga tombeanensis Boiss. ex Engl. nella ZSC IT2070021 - Valvestino. Studio di Fattibilità dell’intervento. LIFE SEED FORCE.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Marinella Zepigi