Gard. Dict. ed. 8 no. 2 (1768)
Gladiolus guepinii Koch, Gladiolus segetum Ker Gawl., Gladiolus vexillaris Martelli, Gladiolus spathaceus Parl.
Iridaceae
Gladiolo dei campi, Gladiolo italiano, Spadacciuola, Spadarella, Spadina, Coltellini, Italian Gladiolus, glaïeul des moissons, Saat-Siegwurz, gladiolo de campo.
Forma Biologica: G bulb - Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, con bulbo (2 cm) ricoperto di tuniche brune, reticolate, compresso ai poli; fusti eretti, altezza 40÷70 cm.
Le foglie generalmente 3÷5 sono a spadiformi, strettamente lanceolate e acuminate all'apice, con nervature parallelinervie e rilevate; raggiungono anche i 65 cm di lunghezza.
I fiori 6÷10 sono riuniti in una spiga terminale alla sommità di un robusto stelo, avvolto per buona parte della sua lunghezza dalle foglie. La spiga si presenta con fiori alterni, di colore rosso-scarlatto o rosso-violaceo, incurvati. Il perigonio ha tepali superiori diseguali tra loro, i laterali nettamente più stretti del mediano dal quale sono distanziati; i tepali inferiori sono di lunghezza ± uguale fra loro, il mediano ha generalmente una striatura centrale pallida, circondata da un bordo più scuro. Le antere sono più lunghe dei filamenti che le sostengono; stimmi spatolati progressivamente ristretti alla base.
I frutti sono capsule subsferiche, trisolcate, contenenti semi angolosi rossi, privi di ali.
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Habitat: Specie commensale, tipica dei campi coltivati a cereali, incolti erbosi, oliveti comunque sempre in ambienti marginali alle colture. Una volta era specie comune che cresceva rigogliosa nei coltivi, oggi la pratica sempre più diffusa del diserbo e la lavorazione profonda del terreno che estirpa i bulbi, rendono la specie rara. Cresce dal piano sino a 700 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Gladiolus communis L. - Gladiolo maggiore, che si distingue per avere i fiori disposti su di un solo lato dell’infiorescenza e frutti contenenti semi alati.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino "gladiolus" = piccola spada e indica le foglie spadiformi. Il nome specifico indica la zona di maggior distribuzione di questa specie; In particolare il nome "Italicus", era il nome di un totem di una tribù stabilitasi nella parte meridionale della penisola, l'antico Bruttium (Calabria), che a quanto pare, ancor prima di chiamarsi Enotria, fu chiamata Italia.
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
JAUZEIN P., 1995. Flore des champs cultivés, INRA. Paris.
IPFI - Index Plantarum Florae Italicae
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Marinella Zepigi