Gen. Fil. [Schott] 67 (1834)
Basionimo: Polypodium filix-mas L. - Sp. Pl.: 1090 (1753)
Altri sinonimi: Nephrodium filix-mas (L.) Strempel, Polystichum filix-mas (L.) Roth, Aspidium filix-mas (L.) Sw., Lastrea filix-mas (L.) C. Presl, Nephrodium filix-mas (L.) Rich.
Dryopteridaceae
Felce maschio, Felce maschio comune, Deutsch: Gemeiner Wurmfarn
English: Common Male Fern
Español: Helecho macho común
Français: Fougère mâle
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pteridofita perenne munita di un rizoma corto e robusto, avvolto da squame brune lignificate.
Fronde fascicolate, omomorfe, disposte a rosetta, non svernanti, lunghe fino a 120(150) cm, glabre su entrambi i lati; stipite (picciolo) robusto, assai più corto della lamina, con palee (squame) acuminate bruno-chiare e larghe, abbondanti verso il piede e sempre più rade in alto e lungo la rachide.
Lamina bipennatosetta, verde chiara, non coriacea né ghiandolosa, a contorno oblungo-lanceolato, ristretta alla base e con la massima larghezza verso la metà.
Pinne (elementi del primo ordine) numerose (20-35 paia), simmetriche, lanceolato-lineari e acuminate, poco o non confluenti alla base; pinnule (elementi del secondo ordine) a base larga, tra loro ± confluenti, non picciolettate, tranne il paio prossimale delle pinne inferiori, ottuse all'apice e con margini provvisti di denti acuti mutici irregolari e non divergenti.
Sori orbicolari, disposti in due file da 4 a 8 sulle pinnule, con indusio peltato-reniforme, chiaro, persistente per lungo tempo.
Sporificazione: giugno÷ottobre
Specie allotetraploide (2n=164), originata da raddoppio cromosomico da una primaria e lontanissima ibridazione tra D. oreades e D. caucasica.
Tipo corologico: Subcosmop. - In quasi tutte le zone del mondo, ma con lacune importanti: un continente, una zona climatica,...
Habitat: Boschi, bordi di ruscelli, pietraie, fessure rupestri, pendii erbosi, pascoli, da 0 a 2300 (raramente 2800) m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Apparteneva originariamente, nell'ambito della divisione Pteridophyta, alla famiglia delle Polypodiaceae, che raccoglieva molti generi in seguito distribuiti (T. Reichstein, Basel) in 13 nuove famiglie, a loro volta rivedute ed aggiornate da altri Autori; le ricerche per pervenire ad una tassonomia definitiva sono tuttora in corso.
Il genere Dryopteris è diffuso in tutto l'emisfero boreale e conta globalmente circa 250 specie di cui 14 presenti nel nostro territorio, le sottospecie incluse. Genere spessissimo di difficile interpretazione per l'aspetto generale delle specie e per le frequenti ibridazioni.
Facile confusione soprattutto con il gruppo Dryopteris affinis (Lowe) Fraser-Jenk., piante con fronde per lo più persistenti, lucide, con palee scure e strette, abbondanti anche su rachide; inserzione della pinna sulla rachide con macchia scura; pinnule con margini ± paralleli, interi o appena lobulati, sori con indusio generalmente grande.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco 'drys', quercia, e 'pteris', felce, poiché gli antichi chiamavano con questo nome una felce che cresceva ai piedi delle querce.
L'epiteto specifico dal lat. 'filix, -icis', felce, e 'mas, maris', maschio, nome creato probabilmente in confronto con una specie apparentemente simile, ma di un'altra famiglia (Woodsiaceae): Athyrium filix-femina, pianta di un aspetto più gracile.
Proprietà ed utilizzi:

Il rizoma di felce maschio, come le altre specie del genere, contiene acido filicico o filicina, una essenza complessa in cui è presente acido butirrico, resine, cere, zucchero, fitosterolo, filixinigrina, filmarone.
E' uno dei migliori vermifughi ed i suoi principi attivi sono particolarmente attivi nei confronti di tenie e ascaridi i quali una volta paralizzati, vengono facilmente eliminati dall'intestino mediante un purgante. L'attività del rizoma è massima quando è fresco e diminuisce a poco a poco fino a scomparire nel rizoma secco. La migliore preparazione è l'estratto etereo preparato da rizomi freschi. Ma la droga è da usarsi con cautela per la tossicità dei principi attivi che possono causare gravi disturbi all'apparato digerente e al sistema nervoso e al sistema cardiocircolatorio.
Le foglie hanno proprietà calmanti: la tintura alcolica è usata contro le coliche dolorose, la tosse ed il catarro vescicale, e per via esterna vengono utilizzate per frizioni contro reumatismi, artrite, crampi e lombaggine.
Note e Curiosità: La felce maschio era conosciuta come vermifugo fin dall'antichità. Teofrasto ed in seguito Dioscoride e Plinio ne parlano quasi negli stessi termini. Il rizoma triturato con miele era impiegato contro la tenia e con vino e farina d'orzo contro i piccoli vermi. Durante il Medioevo la Felce maschio era caduta in disuso e non veniva più distinta dalle altre felci. Le virtù medicinali della pianta rimasero solo retaggio di pochi empirici. Luigi XV pagò un prezzo altissimo per una medicina a base di Felce maschio e Federico II acquistò un altro rimedio del genere con una rendita di 200 talleri ed il titolo di Consigliere reale. Nel 1825 i fratelli I. e Chr. Peschier di Ginevra ottennero l'estratto etereo di Felce maschio che, da allora entrò nella pratica corrente.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
Entità protetta a livello regionale (CAL)
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Principali Fonti
Museo Civico di Rovereto
Soster, M. -Identikit delle felci d'Italia, Valsesia Editrice, 2001
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Patri, G.; Boni, U. -Le erbe medicinali aromatiche e cosmetiche, Fabbri Editori, Milano, 1979
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol. I), Edagricole, Bologna, 1982
J.-C. Rameau; D. Mansion; G. Dumé; C. Gauberville -Flore forestière française (vol. 1), Institut pour le développement forestier, AgroParis Tech-ENGREF, 2008
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Viola, S. -Piante medicinali e velenose della flora italiana, Ed. artistiche Maestretti, Istituto geografico De Agostini, Novara 1975
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci