Sp. Pl.: 1085 (1753)
Polypodiaceae
Polipodio comune, Felce dolce, Falsa liquirizia, Deutsch: Gewöhnlicher Tüpfelfarn
English: Common polypody
Español: Polipodio común
Français: Polypode commun
Forma Biologica: H ros - Emicriptofite rosulate. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con foglie disposte in rosetta basale.
Descrizione: Pianta erbacea perenne con rizoma grosso e strisciante, ricoperto di squame brunastre da cui si dipartono le fronde che possono raggiungere la lunghezza di 30- 40 cm (-50).
Fronde con contorno oblungo-lanceolato, strette e profondamente divise (eccezionalmente bipennatosette).
Stipite minore della lamina, alato e di colore verde chiaro.
Pinne 10-25 paia, confluenti alla base, con inserzione acuta, di forma oblunga e bruscamente decrescenti e ottuse verso l'apice. Margine ondulato-denticulato.
Sori in 2 serie, posti lungo la nervatura centrale delle pinne nella pagina inferiore; di forma rotonda con anulus di colore giallo e poi ferrugggineo a maturità. L'impronta dei sori è visibile anche nella pagina superiore. Mancano le appendici filiformi di protezione (parafisi) tra gli sporangi che contengono 10-15 cellule.
Tipo corologico: Paleotemp. - Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica.
Habitat: Rupi, muri, epifita su ceppaie e tronchi di boschi di latifoglie e aghifoglie da 0 a 2600 m .
Sistematica e possibili confusioni: Questo genere è presente i Italia con altre due specie:
Polypodium interjectum Shivas
Polypodium cambricum L.
Le forme tipiche sono perfettamente distinguibili ma le situazioni edafiche del suolo possono favorire la crescita di individui che si discostano dalle forme standard (specialmente lunghezza e larghezza della fronda) rendendo più difficoltoso il riconoscimento.
Può anche capitare che nello stesso ambiente o in ambienti contigui siano presenti tutti e tre specie dando origine a ibridi. Quelli già noti sono:
Polypodium x font-queri Rothm.(P. vulgare L. x P. cambricum L.)
Polypodium x mantoniae Rothm. ( P. vulgare L. x P. interjectum Shivas)
Polypodium x shivasiae Rothm. ( P. interjectum Shivas x P. cambricum L.)
Può essere confuso con P. interjectum Shivas che però presenta lobi con segmenti fogliari più stretti, sori ellittici e anulus con 6-9 cellule.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco "polis" =" molto" e " podos"= "piedi" , probabilmente in riferimento alle numerose radichette del rizoma.
L'epiteto della specie "vulgaris" ricorda che la pianta è molto comune.
Proprietà ed utilizzi:

In medicina, la radice, per la presenza di pricipi attivi quali essenze, lipidi, tannino, resina, glicerrizzina, polipoidina, mucillagine e sali minerali, viene utilizzata come anticatarrale, espettorante, lassativo e colacogo.
Note e Curiosità: Pianta molto antica, descritta già circa 2000 anni fa da Dioscoride e poi da Galeno, è conosciuta anche con il nome di "liquirizia" perchè il suo rizoma, ripulito, può suggere allo stato fresco, dando al palato un sapore che ricorda quello della liquirizia.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
MARCHETTI D., 2004. Le Pteridofite d'Italia, Annali Museo Civico di Rovereto Vol. 19: 71-213
SOSTER M., 2001. Identikit delle Felci d'Italia, Valsesia Edizioni, Borgosesia (VC)
http://www.floraiberica.es/
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
LAUBER K. e WAGNER G., 2001. Flora Helvetica, Berna
Regione E. Romagna,2001, Atlante delle Pteridofite della Regione Emilia-Romagna, Fotoc. Bosi Giuseppe di Rocca S. Casciano (FC)
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
Scheda realizzata da: Nino Messina