Sp. Pl.: 934 (1753)
Violaceae
Viola mammola, Deutsch: Duftveilchen
English: Common violet, sweet violet
Español: Violeta común, violeta de olor
Français: Violette odorante
Forma Biologica: H ros - Emicriptofite rosulate. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con foglie disposte in rosetta basale.
Descrizione: Pianta perenne, acaule, pubescente di piccole dimensioni (alta 5-15 cm), a rizoma relativamente grosso, dotata di stoloni sotterranei gracili e di stoloni aerei, radicanti ai nodi, allungati, striscianti, fioriferi al secondo anno.
Foglie tutte basali, in rosetta, verdi scure-bluastre, largamente ovato-cordate o reniformi, ottuse e crenulate, con larghezza massima alla metà e profonda insenatura basale, provviste di stipole lanceolato-ovali, larghe 4-5 mm, con brevi frange ghiandolose.
Fiori zigomorfi pentameri, tipicamente profumati, grandi (15-20 mm), con calice a sepali ovali ottusi, prolungati posteriormente in appendici; corolla viola intenso, raramente rosa o bianca, con sperone diritto di uguale colore (circa 6 mm); petali laterali ripiegati verso il basso e ravvicinati all'inferiore più grande.
Frutti in capsule subglobose loculicide, a tre valve.
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Distribuzione: Specie comunissima, distribuita su tutto il territorio.
Habitat: Originaria dell'Europa meridionale, è attualmente presente in quasi tutta Europa, da 0 a 1200 m; in luoghi erbosi ed incolti, margini boschivi, siepi, prati; spesso coltivata in giardini ed inselvatichita.
Sistematica e possibili confusioni: Viola è un genere difficile, anche per la possibilità di ibridazione interspecifica. Vale la pena di menzionare almeno alcune specie che potrebbero causare dubbie determinazioni in analogo ambiente:
V. alba Besser: teoricamente non confondibile con V. odorata per il colore, in realtà, causa la variabilità cromatica che entrambe le specie possono presentare, può dare difficoltà; pianta acaule, non ha stoloni sotterranei, mentre gli stoloni epigei sono già fioriferi al primo anno; le foglie, pur simili nella forma e nel colore, sono acute e violacee nella pagina inferiore (soprattutto allo stadio svernante); le stipole sono acute frangiate e un po' cigliate; qualora la corolla, leggermente odorosa, non sia decisamente bianca, ha una tinta viola-celestina pallida; di questa specie esistono due entità sottospecifiche.
V. hirta L.: acaule, senza stoloni, pelosa; foglie (fino a 8 cm) lungamente picciolate, stipole lanceolate cigliate; inodora, con fiori spesso pelosi, sperone violaceo-rossastro ricurvo verso l'alto; capsula pelosa.
V. riviniana Rchb.: con rosetta basale e fiori inodori relativamente grandi, celesti-violetti inseriti sul fusto, dotati di sperone grosso, corto, biancastro o celeste, più chiaro della corolla; sepali appuntiti; foglie basali reniformi, stipole lanceolate con frange a denti di pettine.
V. reichenbachiana Jord. ex Boreau (=V. sylvestris Lam. p.p.): rosetta basale, come la precedente, e fusti fioriferi subglabri lunghi fino a 25-30 cm, foglie cuoriformi subacute, stipole lanceolate con ciglia lunghe, corolla violetta inodora, con sperone sottile viola scuro; sepali acuti.
V. canina L.: senza rosetta basale, con fusti fioriferi glabri nascenti direttamente dal rizoma, lamina fogliare più lunga che larga, subacuta e picciolo di lunghezza doppia, stipole lanceolate dentate; corolla inodora azzurra chiara, talora bianco-giallastra, con sperone piuttosto lungo (6-8 mm) biancastro o giallastro; capsula glabra; calcifuga.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome generico deriva dal greco "(f)íon" viola, violetta; nome specifico altrettanto chiaramente riferito all'intenso, ma insieme dolce profumo.
Proprietà ed utilizzi:

Della pianta si usano foglie, fiori e rizomi.
Le foglie in decotto hanno blande proprietà lassative.
I fiori, utilizzati per infusi e sciroppi, possiedono in generale doti antinfiammatorie e depurative e sono considerati uno dei migliori rimedi contro bronchiti, pleuriti, tosse e catarro.
Le radici si usano per decotti espettoranti e come lassativo.
Note e Curiosità: Viene coltivata per abbellire giardini e in vaso.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Mainardis G. - Flora del Parco delle Prealpi giulie - 2005 Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
Zenari S.- Flora escursionistica - 1956 Zannoni Editore
Scheda realizzata da Silvano Radivo