Herb. Brit. (Hill) 1: 47 (1769)
Basionimo: Sonchus oleraceus L. V asper L. - Sp. Pl.: 794 (1753)
Altri sinonimi: Sonchus decipiens (De Not.) Zenari, Sonchus fallax Castagne V decipiens De Not., Sonchus spinosus Lam.
Asteraceae
Grespino spinoso, Deutsch: Raue Gänsedistel
English: Spiny sowthistle
Español: Cerraja, Achicoria leichariega
Français: Laiteron rude
Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annuale o biennale da 3 a 10 dm con radice fittonante ben sviluppata, con fusti robusti, cavi, striati, talvolta rossicci e poco ramificati.
Le foglie basali tenere sono riunite in rosetta nei primi mesi di crescita, da intere a pennatifide, si presentano poi rigide, ± coriacee, glabre, di un color verde lucente sulla pagina superiore, quelle del caule rade ed amplessicauli con orecchiette che si avvolgono a forma di chiocciola, con margine munito di piccole spine.
Infiorescenze a capolini di 3-4 cm di Ø raccolti in cime ombrellifere irregolari con involucri piriformi lunghi 10-15 mm, raramente fioccosi alla base e brattee interne lineari-lanceolate ed appresssate, quelle esterne più piccole ricoperte di corte ciglia.
Fiori tutti ligulati, gialli e talvolta rossastri all'esterno. Fiori ermafroditi, impollinazione tramite api.
I frutti sono acheni obovato-ellittici con 3 coste longitudinali, quasi lisci, senza striature trasversali, con pappo bianco sessile.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Subcosmop. - In quasi tutte le zone del mondo, ma con lacune importanti: un continente, una zona climatica,...
Distribuzione: Presente in tutte le regioni italiane, isole comprese, dalle zone marittime a quelle sub-montane fino a 1500 m.
Habitat: Questa specie vive nei luoghi in cui l'uomo ha disturbato il suolo, viene considerata da molti pianta infestante nei terreni incolti, negli orti, nei giardini, nelle colture e lungo i bordi stradali. Divenuta cosmopolita, si trova frequentemente in zone urbane, nei parchi e nei giardini delle città.
Questa specie ha anche una ulteriore caratteristica, quella di essere in grado di mantenere i semi fertili, in stato di quiescienza fino a 10 anni, inoltre la sua crescita è agevolata da terreni ricchi di elementi nutrivi, specie di azoto.
Sistematica e possibili confusioni: Sottospecie presenti in Italia:
- Sonchus asper (L.) Hill subsp. asper, con rosetta basale con foglie non rigide e poco persistenti, capolini di 2-2,5 cm di Ø con ligule periferiche più strette ed acheni generalmente inferiori a 3 mm. Il tipo più comune e presente in tutto il territorio.
- Sonchus asper subsp. glaucescens (Jord.) Ball, con foglie molto rigide e pungenti, spesse, le basali formano una grossa rosetta presente anche durante l'antesi. Capolini di 4-5 cm di Ø, ligule del raggio esterno con lembi di oltre 1,9 mm di larghezza. Acheni che superano spesso i 3 mm
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Etimologia: Il nome del genere Sonchus deriva dal greco "sónkhos" e questo da "sómfos" vuoto, molle, spugnoso, mentre il nome della specie asper dal latino = aspro, ruvido, con riferimento all'apparato fogliare.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Pianta commestibile che si trova in qualsiasi mese dell’anno, ma il momento migliore per raccolta è quello primaverile, quando i tessuti sono tenerissimi e succosi e raggiungono il massimo sapore.
L'insalata di crespigno, sola o mista con altre erbe spontanee, è una delle migliori in assoluto, piacevolissima al palato. Ottima anche lessata, condita con olio e limone semplicemente o saltata in padella con olio, aglio o scalogno, quale contorno per carni.
Si consiglia inoltre di impiegarla mista con altre erbe per fare ripieni mper tortini, nelle frittate frittate, minestroni di verdure e zuppe varie.
Ha un buon contenuto di sali minerali : ferro, calcio e fosforo, di vitamine e di fibre; esplica azione depurativa, rinfrescante, diuretica ed epatoprotettiva.
Note e Curiosità: Come tutte le cicorie contiene un lattice bianco, ma assolutamente innocuo. Anticamente si riteneva che questo lattice aumentasse la produzione di latte nelle donne ed anche negli animali e per questo era particolarmente apprezzata e tenuta in considerazione.
Nel passato le sue radici, come quelle di altre cicoriacee, venivano tostate e macinate ed usate come succedaneo del caffè.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. 1982 -Flora d'Italia. Bologna
Zangheri P. 1976- Flora Italica vol. II, Padova
Lauber K. e Wagner G., 2001 -Flora Helvetica. Berna
Conti F.,Abbate G.,Alessandrini A.,Blasi C., 2005 -An Annoted Checklist of the Italian Vascular Flora. Roma
Jauzein P.1995 - flore des champs cultivés. Paris
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
The International Plant Names Index (IPNI)
Scheda realizzata da Mirna Medri