J. Wash. Acad. Sci. 6: 495 (1916)
Basionimo: Toxicodendron altissima Mill. - ard. Dict., ed. 8: Toxicodendron No. 10 (1768)
Altri sinonimi: Ailanthus glandulosa Desf., Toxicodendron altissimum Mill., Pongelion glandulosum (Desf.) Pierre
Simaroubaceae
Ailanto, Albero del Paradiso, Sommacco falso, Sommacco americano, Deutsch: Götterbaum
English: Tree of Heaven
Español: Árbol del cielo
Français: Ailante, Arbre du ciel
Forma Biologica: P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Albero deciduo di rapida crescita, macrofanerofita che può raggiungere 20(30) m di altezza, a portamento eretto e a ramificazione espansa. Corteccia chiara, grigiastra, liscia, screpolata e longitudinalmente fessurata negli esemplari più vecchi. Rametti dell'anno bruno-rossicci, tomentosi, con numerose lenticelle e cicatrici fogliari. Gemme cupuliformi con perule finemente pubescenti. Legno giallo-chiaro, compatto, ma piuttosto leggero e fragile. La pianta emette vigorosi polloni radicali soprattutto dopo il taglio.
Foglie alterne, imparipennate, picciolate, lunghe 40-60 cm, glabre, verde-scure e lucenti, con 6-12 paia di segmenti (2-4 x 5-7 cm), ovato-lanceolati, lungamente acuminati all'apice, alla base asimmetrici e irregolarmente dentati, muniti di una ghiandola scura ad odore sgradevole se stropicciata.
Infiorescenze generalmente unisessuali, disposte in ampie pannocchie terminali di 10-20 cm, con piccoli fiori attinomorfi verde-giallastri di 5-7 mm, molto più numerosi nelle pannocchie maschili.
Sepali 5(6), embriciati, minutissimi, di 0,8-1,6 mm. Petali 5(6), di 2,2-4,5 mm, patenti, ispidi alla base.
Stami 10, con filamenti pelosi alla base, più lunghi dei petali nei fiori maschili, nei fiori femminili più corti e sterili (staminodi).
Ovario supero con 5 carpelli liberi monospermi. Stili connati. Stimma pentalobato.
Il frutto è una polisamara costituita da 1-5 samare alate di 3-4 cm, oblungo-lanceolate e sinuate, rossicce da giovani, papiracee da maturi e persistenti in inverno sulla pianta. Contengono al centro un unico seme appianato, bruno-giallastro o rossastro.
Impollinazione: entomogama
Disseminazione: anemocora
Numero cromosomico: 2n=80*
Tipo corologico: Asiatica - Pianta del continente asiatico.
Distribuzione: Neofita invasiva, spesso infestante, presente in tutto il territorio.
Habitat: Specie rusticissima e molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno: colonizza velocemente terreni incolti o disturbati, scarpate, bordi delle ferrovie, delle strade e dei torrenti, fino alla fascia submontana, spesso a scapito delle specie indigene per effetto allelopatico. Da 0 a 800 m s.l.m.
Specie eliofila.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere comprende circa 10 specie distribuite dall'Asia a Nord Oceania.
Per la lunghezza e per la morfologia delle foglie può essere confusa, in assenza di fiori, con Rhus typhina L. (Anacardiaceae) che si distingue comunque facilmente soprattutto per il latice biancastro contenuto nelle parti erbacee e per i segmenti fogliari a margine finemente dentellato.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere Ailanthus è un'alterazione del malese 'ailant' o 'aillanitol' (='albero che raggiunge il cielo'), nome con cui viene chiamato nell'arcipelago delle Molucche.
L'epiteto specifico dal lat. 'altissimus, -a, um', anch'esso in riferimento all'altezza che la pianta può raggiungere.
Proprietà ed utilizzi:

La corteccia dei rami giovani, le foglie e le radici contengono mucillagini, resine, alcaloidi (ailantina), olio essenziale, glucosidi, tannini, saponine ed hanno proprietà antisettiche, antidiarroiche, antielmintiche e astringenti e vengono tuttora impiegate nella medicina tradizionale cinese. Tuttavia le preparazioni a base di Ailanto sono leggermente tossiche ed hanno la caratteristica di essere molto amare e di dare talvolta la nausea e senso di depressione. Tutto ciò ha fatto preferire all'Ailanto altre sostanze più specifiche e prive di effetti secondari. Il contatto con le foglie e i fiori può inoltre provocare irritazioni cutanee e dermatiti allergiche.
Per il suo contenuto in tannini e saponine il decotto di Ailanto viene anche usato come astringente antiseborroico.
Le foglie vengono utilizzate nell'industria cartaria e per dare un colorante giallo per la lana.
Il polline di Ailanto dà un sapore amaro al miele.
Note e Curiosità: La pianta è originaria della Cina da dove, nel 1751, fu introdotta in Inghilterra e, nel 1760, in Italia, presso l'Orto Botanico di Padova. Se ne diffuse la coltivazione soprattutto nella seconda metà dell'800, come pianta ospite di un bombice (Samia cynthia), il cui bozzolo forniva una specie di seta. Fallito questo tentativo, la pianta rimase e per la sua adattabilità si naturalizzò e si diffuse ovunque in Italia anche perchè veniva coltivata per scopi ornamentali e per rimboschimento.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. - An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Lanzara, P. - Pizzetti, M. -Alberi, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1981
Patri, G.; Boni, U. -Le erbe medicinali aromatiche e cosmetiche, Fabbri Editori, Milano, 1979
Pignatti, S. - Flora d'Italia (vol. II), Edagricole, Bologna, 1982
J.-C. Rameau; D. Mansion; G. Dumé; C. Gauberville -Flore forestière française (vol. 3), Institut pour le développement forestier, AgroParis Tech-ENGREF, 2008
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Flora of Cina
Flora Iberica
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci