Sp. Pl.: 991 (1753)
Amaranthus delilei Loret, Amaranthus strictus Ten., Amaranthus spicatus Lam., nom. illeg., Amaranthus retroflexus L. FO rigidus Sennen, nom. nud., Amaranthus retroflexus L. FO tomentosus Sennen, nom. nud.
Amaranthaceae
Amaranto comune, Amaranto riflesso, Deutsch: Zurückgebogener Amarant
English: Red-root amaranth
Français: Amaranthe réfléchie
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annua monoica alta (10) 20 - 100 (300) cm.
Fusto eretto legnoso nella parte inferiore, di colore verde chiaro e rossastro alla base, semplice o ramoso e pubescente nella parte distale formata da una grossa e densa infiorescenza. Anche i rami e i gambi sono rossicci alla base.
Foglie lungamente picciolate (1,5 - 5,5 cm) con lamina intera, ovato romboide o ellittica con apice acuto, ottuso o piano, margine lievemente ondulato con nervature della pagina inferiore marcate e pubescenti 2-10 (15) x 1-5(7) cm.
L'infiorescenza è una pannocchia compatta con spiga terminale ± uguale alle laterali con cima retroflessa o eretta, di colore verde o talvolta argentea o rossastra o giallastra.
Tepali spatolato-obovati o lanceolato-spatolati con apice troncato o smarginato e ± pari agli stimmi (2)2,5 - 3,5(4) mm.
Brattee dei fiori femminili lanceolate o subulate, con mucrone terminale rigido e pungente e superanti i tepali ((2,5) 3,5 - 5 (6) mm.
Fiori unisessuali, pentameri con petali bianchicci.
Stami 5 più lunghi del perianzio, stimmi 3 o raramente 2.
Il frutto e un pissidio ellissoidale ± quanto il perianzio e deiscente orizzontalmente.
Semi di colore marrone scuro o rossastro, di forma lenticolare a superficie rugosa e lucida (1)1,1 - 1,3(1,4) mm di Ø.
Tipo corologico: Cosmop. - In tutte le zone del mondo, senza lacune importanti.
N-Americ. - America del Nord.
Habitat: Campi, posti ghiaiosi, incolti, ruderi, macerie e lungo il greto dei fiumi da 0 a 900 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: Gli elementi principali che aiutano al riconoscimento delle varie specie di Amaranthus sono: la forma e la lunghezza dello spicastro, gli elementi che formano il perianzio (3-5), il frutto che può essere deiscente o non, e la forma del seme e la sua superficie rugosa o liscia.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Già in Dioscoride troviamo che deriva dal greco " a -maraino" = non appassisco" per il calice e le brattee scariose che sembrano non appassire mai. Due secoli fa il CLARICI dava un'altra etimologia cioè il significato di "immarcescibile" e in precedenza altri autori la facevano derivare da due termini " amor e anthos" = "fiore d'amore".
L'epiteto della specie è riferito alla spiga centrale che il più delle volte è curvata all'indietro.
Proprietà ed utilizzi:

Come tutti gli amaranti, le foglie allo stato di rosetta sono edibili per farne minestre bollite insieme ad altre erbe. Il sapore è simile allo spinacio. Il fusto, prima che compaia l'infiorescenza può essere utilizzato a guisa degli asparagi. I semi triturati possono essere usati come la farina dei cereali o mescolati insieme arricchendola di proteine.
Per il contenuto di vit. A e C e di sali di calcio e ferro gli sono riconosciute proprietà astringenti e per rivitalizzare individui particolarmente defedati.
Note e Curiosità: Non usare l'acqua di bollitura perchè anche questo amaranto è in grado di sintetizzare i nitrati quindi l'acqua di cottura risulta inquinata da questi.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Flora Iberica
D. Iamonico, Chiave analitica della specie del genere Amaranthus (Amaranthaceae) presenti in Valle d'Aosta, Rev. Valdôtaine Hist. Nat. 63:63-68 (2009)
E. Banfi - G. Galasso, 2010, La Flora Esotica Lombarda, Ed. Regione Lombardia & M.S.N.M.
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
Tavole delle Malerbe, 1981, Ciba - Geigy Edizioni
ZANGHERI P., 1976 Flora italica I-II, CEDAM, Padova
M.C. Zuin, 2008, Piante Alimurgiche del Veneto, Regione Veneto
Antonino Messina