Sp. Pl.: 12 (1753)
Plantaginaceae
Veronica acquatica, Crescione, Deutsch: Gauchheil-Ehrenpreis
English: Blue speedwell
Español: Anagálide acuática
Français: Mouron aquatique, mouron d'eau
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea, perenne, talvolta annuale (10 cm), robusta, glabra, raramente glanduosa con una grossa radice fascicolata e con fusti prostrati alla base, poi eretti, tubulosi, ingrossati e molto ramificati. Altezza 20-100 cm .
Foglie basali brevemente picciolate, lunghe 4-12 cm, lamina ovato- lanceolata, con fine dentallatura irregolare, mentre quelle del caule e dei racemi sono simili a quelle basali ma opposte, sessili e progressivamente più piccole. Anche le foglie dei getti sterili laterali sono picciolate.
Infiorescenza a racemi ascellari, opposti, multiflori (20-60), con corolla blu-chiara o lilla-chiara, di 5-10 mm di Ø, venata; pedicelli fruttiferi eretto-patenti, inseriti ad angolo acuto sui rami, ± lunghi quanto le brattee.
I calici saldati alla base, hanno sepali ovato -lanceolati, glabri, raramente pubescenti. 2 stami. Stilo di 1,5-2,5 mm. Ovario supero.
Frutti a capsula ovoide subsferica di 2-4 x 2-3,5 mm, leggermente smarginata, più corta del calice a maturità; semi ellissoidi, suborbicolari, biconvessi, con superficie granulosa, bruno-giallastra.
Tipo corologico: Cosmop. - In tutte le zone del mondo, senza lacune importanti.
Habitat: Questa specie raggiunge la sua maggiore rigogliosità lungo le sponde di acque correnti: canali, torrenti, fiumicciattoli , fossati; qualora crescesse su terreni molto umidi, il suo sviluppo sarebbe di dimensioni molto più ridotte. Dalla pianura fino a 1000 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere è di etimologia incerta; Linneo riprese il nome dai botanici del Cinque-Seicento, che a loro volta lo trassero dai nomi comuni, come il fr. véronique (1545); l’attestazione più antica sembra risalire a una farmacopea svizzera (XV sec.). La spiegazione più comune lega il nome alla leggenda della Veronica, ovvero della pia donna che durante la salita al Calvario pulì il volto di Cristo con un fazzoletto, sul quale rimase impressa la sua immagine (Veronica è sia il nome della donna, adattamento del gr. Berenice, sia la reliquia, per assonanza con vera icon, immagine vera); il legame sarebbe dato o dal periodo della fioritura di varie specie, intorno alla settimana santa, o dalle venature più scure della corolla che possono suggerire un volto. Meno frequente il collegamento con la mistica italiana Santa Veronica da Binasco (1445-1497). E’ stato proposta anche una derivazione da Betonica, sulla base di un passo di J. Bauhin (Veronica Foemina quibusdam, aliis Betonica), poco convincente sul piano linguistico. Genaust, con estrema riserva, avanza un possibile collegamento con l’alto tedesco wernickel, wernichel .. Il nome specifico anagallis-aquatica: per i fiori che ricordano quelli dell'anagallide mentre aquatica si riferisce al suo habitat naturale.
Proprietà ed utilizzi:

Secondo alcuni autori sembra che abbia le stesse proprietà terapeutiche della V. beccabunga.
Gli erboristi del XVIII secolo consigliavano bevande dietetiche per disintossicare il sangue e per combattere infezioni urinarie. Le sono attribuite proprietà digestive, rinfrescanti, diuretiche e pettorali.
Note e Curiosità: Un tempo i giovani virgulti venivano usati quale verdura, onde il nome anche di Crescione, uso da noi ora completamente abbadonato Da molti veniva sovente confusa con Veronica beccabunga L. subsp. beccabunga che è un' ottima pianta commestibile, malgrado il suo sapore acidulo-piccante, da consumare cruda in insalata, associata ad altre insalate tradizionali per modificarne piacevolmente il gusto.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.le applicazioni farmaceutiche sono indicate a mero scopo informativo e devono essere prescritte e consigliate dal medico.
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Principali Fonti
Pignatti S. 1982 -Flora d'Italia. Bologna
Zangheri P. 1976- Flora Italica. Padova
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C., 2005 -An Annoted Checklist of the Italian Vascular Flora. Roma
P.M. Guarrera - Usi e tradizioni della flora italiana
The International Plant Names Index (IPNI)
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Mirna Medri