Involuzione delle torbiere *
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Involuzione delle torbiere *
Palù Longa (BZ), 1435 m, ago 2012
Foto di Giovanni Bergamo Decarli
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- Queste specie invadenti saranno state introdotte da qualche "benpensante" a scopo turistico?
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Re: Involuzione delle torbiere *
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Re: Involuzione delle torbiere *
Si Giovanni, ma è possibile che all'epoca dello studio di Gerdol non ci fossero né l'una né l'altra; queste due specie indicano un livello di eutrofizzazione del corpo d'acqua più corrispondente ai tempi attuali.
Enrico
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Σκιᾶϛ ὄναρ ἄνθροπος (Pindaro, Pitiche VIII)
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Re: Involuzione delle torbiere *
Non so come andrebbe interpretato il titolo di questo topic.
Forse l'autore del topic potrebbe spiegare meglio cosa intende dire.
Peraltro il lavoro dei vegetazionisti è diverso da quello dei floristi.
Se per esempio Gerdol avesse voluto indagare solo alcune categorie vegetazionali, avrebbe ignorato queste evidenti presenze in quanro estranee al suo campo d'indagine.
Se invece, come ipotizza Enrico, queste due specie fossero giunte più di recente, oltre all'eutrofizzazione potrei ipotizzare anche un effetto dell'aumento delle temperature che tra l'altro spinge sempre più in alto le piante.
Mah...
Ciao
Ale
Forse l'autore del topic potrebbe spiegare meglio cosa intende dire.
Peraltro il lavoro dei vegetazionisti è diverso da quello dei floristi.
Se per esempio Gerdol avesse voluto indagare solo alcune categorie vegetazionali, avrebbe ignorato queste evidenti presenze in quanro estranee al suo campo d'indagine.
Se invece, come ipotizza Enrico, queste due specie fossero giunte più di recente, oltre all'eutrofizzazione potrei ipotizzare anche un effetto dell'aumento delle temperature che tra l'altro spinge sempre più in alto le piante.
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Re: Involuzione delle torbiere *
Io non so se il Prof.Gerdol ha tralasciato volutamente queste specie... di sicuro invece posso affermare che in diverse occasioni dal Lago di Cei (TN) sono state asportate numerose piante di Nymphaea e Typha (diventate infestanti) per "piantarle" in laghetti privati e non, considerata la loro attitudine ad attecchire molto presto e bene... Allego alcune pagg. del lavoro di Gerdol del 1981.
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Re: Involuzione delle torbiere *
Gerdol 1981
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Re: Involuzione delle torbiere *
Gerdol 1981
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Re: Involuzione delle torbiere *
Verissimo tutto quanto precisato da Ale. Non è da escludere che il caro Renato non avesse volutamente preso in considerazione quell'aspetto della vegetazione; come è altrettanto possibile che in sinergia con l'eutrofizzazione (intesa come evoluzione naturale del corpo d'acqua, non necessariamente come apporto esterno di inquinanti organici) abbia agito il global warming. Ma -alt!- vedo ora l'invio di stralci del lavoro di Gerdol, dal cui titolo, inclusivo di "Flora", non è ammissibile pensare a volute dimenticanze da parte dell'autore. Torno all'idea che le due piante siano comparse dopo.
Enrico
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Σκιᾶϛ ὄναρ ἄνθροπος (Pindaro, Pitiche VIII)
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Re: Involuzione delle torbiere *
Biotopo Lagabrun (TN), 1060 m, sett 2012
Foto di Giovanni Bergamo Decarli -
Ciò che rimane del Biotopo di Lagabrun: Nel giro di mezzo secolo questa torbiera si è evoluta (per cause antropiche?) in una distesa di 4.5 ha, colonizzata per metà da una colonia infestante di Phragmites australis mentre la restante superficie è stata adibita a prati da sfalcio. Si ritiene che tutte le specie tipiche delle associazioni vegetali presenti all’epoca, siano state fagocitate da questa prolifica cannuccia di palude.
Forse era meglio evitare questa invasione...
Foto di Giovanni Bergamo Decarli -
Ciò che rimane del Biotopo di Lagabrun: Nel giro di mezzo secolo questa torbiera si è evoluta (per cause antropiche?) in una distesa di 4.5 ha, colonizzata per metà da una colonia infestante di Phragmites australis mentre la restante superficie è stata adibita a prati da sfalcio. Si ritiene che tutte le specie tipiche delle associazioni vegetali presenti all’epoca, siano state fagocitate da questa prolifica cannuccia di palude.
Forse era meglio evitare questa invasione...
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- Torbiera di Lagabrun - sett2012 (2).JPG (99.2 KiB) Visto 3699 volte
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Re: Involuzione delle torbiere *
Biotopo di Lagabrun
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Re: Involuzione delle torbiere *
Avviene anche nell'Appennino emiliano.
Alcune aree umide montane sono state invase dalla Cannuccia e sono diventate aree banalissime.
Su come arrivi questa nostrana invasiva le ipotesi possibili sono tante. Di sicuro fa la sua parte anche la generale ruderalizzazione del territorio. La rete viaria che si è estremamente capillarizzata, connettendo rapidamente territori che un tempo erano separati. Auto e moto che in poche ore partono dalla costa e arrivano alla montagna, col conseguente traporto di semi.
Forse anche il riscaldamento globale.
Devo dire che una volta arrivata, diventa estremamente problematico eliminarla; io peraltro non conosco tentativi in questo senso, visto che il problema non è percepito com preoccupante.
Invece lo è.
Ciao
Ale
Alcune aree umide montane sono state invase dalla Cannuccia e sono diventate aree banalissime.
Su come arrivi questa nostrana invasiva le ipotesi possibili sono tante. Di sicuro fa la sua parte anche la generale ruderalizzazione del territorio. La rete viaria che si è estremamente capillarizzata, connettendo rapidamente territori che un tempo erano separati. Auto e moto che in poche ore partono dalla costa e arrivano alla montagna, col conseguente traporto di semi.
Forse anche il riscaldamento globale.
Devo dire che una volta arrivata, diventa estremamente problematico eliminarla; io peraltro non conosco tentativi in questo senso, visto che il problema non è percepito com preoccupante.
Invece lo è.
Ciao
Ale
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Re: Involuzione delle torbiere *
Concordo con Ale. Le aree umide a fine ciclo diventano con facilità banalissimi prati o canneti. In parte è il loro destino. In parte dovuto all'uomo che con bonifiche, inquinamento e aumento delle temperature stà eliminando molti biotopi estremamente importanti.
Io ho provato con la tifa. Era invasiva in un lago e volevamo ridurla.... Abbiamo costruito un rastrello gigante in metallo (di cui posto foto
) per provare a staccare i rizomi dal fondo... ma niente da fare. Alla fine ci ha pensato la natura. Probabilmente l'espansione era legata a due stagioni particolarmente secche. E' bastato che ci fosse una stagione molto piovosa per far retrocedere la tifa. (il lago è salito di 1 metro circa)
Una volta che tifa o cannuccia si insediano in uno specchio d'acqua l'unico modo per allontanarle e rendere inospitale (per loro) il territorio variando il livello dello stesso. Ad esempio se alziamo il livello queste due piante si trovano in difficoltà. Però non è detto questa tecnica si possa attuare, che funzioni e che non faccia danni ad altri esseri viventi.....
Ho sentito anche di aree protette dove per contrastare la cannuccia sono intervenuti con vanghe (o con delle ruspe) per asportarne direttamente tutto l'apparato radicale ed aumentare la profondità dello stagno... Costoso ma efficace.
Forse l'unica soluzione valida è riportare lo specchio d'acqua "indietro nel tempo" e contrastare l'interramento approfondendo lo specchio d'acqua. Questo però è fatale per le torbiere..... dove sarebbe più utile alzare il livello dell'acqua, anche di pochi cm.
In generale molte piante acquatiche e di margine hanno questo andamento. Se non disturbate o contenute da fattori limitanti (altre specie, livello dell'acqua, profondità, substrato...) tendono spesso ad essere dominanti ed invasive.
Sono arrivato alla conclusione che nei piccoli stagni che realizziamo, 8 metri di diametro, non devo mettere più di 2 specie acquatiche ed 1-2 di margine, pena la morte di parte delle specie immesse.
Io ho provato con la tifa. Era invasiva in un lago e volevamo ridurla.... Abbiamo costruito un rastrello gigante in metallo (di cui posto foto

Una volta che tifa o cannuccia si insediano in uno specchio d'acqua l'unico modo per allontanarle e rendere inospitale (per loro) il territorio variando il livello dello stesso. Ad esempio se alziamo il livello queste due piante si trovano in difficoltà. Però non è detto questa tecnica si possa attuare, che funzioni e che non faccia danni ad altri esseri viventi.....
Ho sentito anche di aree protette dove per contrastare la cannuccia sono intervenuti con vanghe (o con delle ruspe) per asportarne direttamente tutto l'apparato radicale ed aumentare la profondità dello stagno... Costoso ma efficace.
Forse l'unica soluzione valida è riportare lo specchio d'acqua "indietro nel tempo" e contrastare l'interramento approfondendo lo specchio d'acqua. Questo però è fatale per le torbiere..... dove sarebbe più utile alzare il livello dell'acqua, anche di pochi cm.
In generale molte piante acquatiche e di margine hanno questo andamento. Se non disturbate o contenute da fattori limitanti (altre specie, livello dell'acqua, profondità, substrato...) tendono spesso ad essere dominanti ed invasive.
Sono arrivato alla conclusione che nei piccoli stagni che realizziamo, 8 metri di diametro, non devo mettere più di 2 specie acquatiche ed 1-2 di margine, pena la morte di parte delle specie immesse.
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- 108 - Rastrellone per tife.jpg (184.41 KiB) Visto 3673 volte
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Re: Involuzione delle torbiere *
Come si intravede nella prima foto, nel settore a nord della “ex torbiera” è presente un bel canaletto di scarico che da molti anni è responsabile di mantenere basso il livello idrico di questo bacino al solo scopo di consentire lo sfalcio di una quantità irrisoria di fieno!
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Re: Involuzione delle torbiere *
Be', quella di drenare acquitrini, paludi e torbiere pare sia pratica comune, anche se spesso non se ne capisce la ragione... in genere basta una canaletta "ben fatta" per compromettere definitivamente un biotopo.
Ciao
Umberto
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Umberto
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Re: Involuzione delle torbiere *
Vero. Pochi cm di differenza sul livello di uno specchio d'acqua possono mettere in crisi tutta la vegetazione dell'area e accelerare notevolmente il processo di interramento
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Re: Involuzione delle torbiere *
E' comunque vero che nei decenni più recenti Phragmites ha mostrato una notevole tendenza a invadere località dalle quali era in precedenza assente.
Mi riferisco a siti "freddi" o per motivi morfologici o altitudinali. E' in una fase di espansione per ragioni che, a intuito, sono quelle che ho delineato.
Sul fatto che le aree umide, ovunque si trovino, siano da sempre nel mirino dei "bonificatori" non ci sono dubbi. Chiunque si sente in diritto di drenare, canalizzare, ecc ecc. Ma ciò non spiega in sé l'invasione della Phragmites.
Ciao
Ale
Mi riferisco a siti "freddi" o per motivi morfologici o altitudinali. E' in una fase di espansione per ragioni che, a intuito, sono quelle che ho delineato.
Sul fatto che le aree umide, ovunque si trovino, siano da sempre nel mirino dei "bonificatori" non ci sono dubbi. Chiunque si sente in diritto di drenare, canalizzare, ecc ecc. Ma ciò non spiega in sé l'invasione della Phragmites.
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Re: Involuzione delle torbiere *
Palù Tschinnger (BZ), 1325 m, sett 2012
foto Giovanni Bergamo Decarli -
La mia prima visita in questa torbiera è stato nel 2005, non ricordo di aver visto questa specie!
foto Giovanni Bergamo Decarli -
La mia prima visita in questa torbiera è stato nel 2005, non ricordo di aver visto questa specie!
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- Palù Tschingger 1325 m - 28sett2012 .JPG (128.23 KiB) Visto 3618 volte
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Re: Involuzione delle torbiere *
Purtroppo questo è un controllo inevitabile avendo il monitoraggio di 15 giacimenti torbosi per Natura 2000 e per ISPRA... ogni tanto mi diverto anche a fare delle foto! Ciao
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- 1 - PalùTremole .JPG (191.02 KiB) Visto 3588 volte
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Re: Involuzione delle torbiere *
Queste sono le tragiche conseguenze...
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- 2 - Palù Tremole -21ago2012 .JPG (162.75 KiB) Visto 3588 volte
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Re: Involuzione delle torbiere *
Palù delle Regole di Castelfondo (TN), 1240 m, set 2013
Foto di Giovanni Bergamo Decarli
- Alla Palù delle Regole di Castelfondo (TN), Phragmites australis sta completando la sua inesorabile e deleteria invasione… tra il 2012 e il 2013 la superficie conquistata da questa specie infestante si è praticamente raddoppiata; questa aggressione sta decretando la fine per molte specie di piante vascolari, briofite e pteridofite... nel giro di 2/3 anni tutta la superficie di questo biotopo sarà diventato un “mare” incontrastato di cannuccie di palude per la gioia dei cultori della “fitodepurazione” del tutto inutile e superflua per questo sito…
Foto di Giovanni Bergamo Decarli
- Alla Palù delle Regole di Castelfondo (TN), Phragmites australis sta completando la sua inesorabile e deleteria invasione… tra il 2012 e il 2013 la superficie conquistata da questa specie infestante si è praticamente raddoppiata; questa aggressione sta decretando la fine per molte specie di piante vascolari, briofite e pteridofite... nel giro di 2/3 anni tutta la superficie di questo biotopo sarà diventato un “mare” incontrastato di cannuccie di palude per la gioia dei cultori della “fitodepurazione” del tutto inutile e superflua per questo sito…
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- Palù delle Regole - 17.9.2013 (1).JPG (134.08 KiB) Visto 3604 volte
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- Palù delle Regole - 17.9.2013 %282%29.JPG (171.13 KiB) Visto 3352 volte
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Re: Involuzione delle torbiere *
Palù Sovina (TN), 970 m, mag 2014
Foto di Giovanni Bergamo Decarli - Nel giro di pochi anni, l’espansione eccezionale di Phragmites australis è causa primaria della drastica riduzione di Menyanthes, di Potentilla palustris e la scomparsa di quasi tutte le briofite; le uniche specie che pare non entrino in conflitto con Phragmites sono Carex nigra e C.rostrata.
Foto di Giovanni Bergamo Decarli - Nel giro di pochi anni, l’espansione eccezionale di Phragmites australis è causa primaria della drastica riduzione di Menyanthes, di Potentilla palustris e la scomparsa di quasi tutte le briofite; le uniche specie che pare non entrino in conflitto con Phragmites sono Carex nigra e C.rostrata.
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Re: Involuzione delle torbiere *
idem
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Re: Involuzione delle torbiere *
uno degli ultimi esemplari
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Drosera rotundifolia
Palù Vegiose II (TN), 1250 m, giu 2014
Foto di Giovanni Bergamo Decarli
Il parziale prosciugamento di questa piccola torbiera di transizione, determinato dal drenaggio di alcuni fossi scavati per il recupero di prati da sfalcio, sta provocando la scomparsa inevitabile e definitiva di alcune specie importanti come Dosera sp., (vedi foto), Scheuchzeria, Vaccinium microcarpum, Rhynchospora sp., Sphagnum sp., ecc. e la conseguente affermazione di un boschetto a Betula pubescens. Pinus sylvestris e Picea abies.
Foto di Giovanni Bergamo Decarli
Il parziale prosciugamento di questa piccola torbiera di transizione, determinato dal drenaggio di alcuni fossi scavati per il recupero di prati da sfalcio, sta provocando la scomparsa inevitabile e definitiva di alcune specie importanti come Dosera sp., (vedi foto), Scheuchzeria, Vaccinium microcarpum, Rhynchospora sp., Sphagnum sp., ecc. e la conseguente affermazione di un boschetto a Betula pubescens. Pinus sylvestris e Picea abies.
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- Palù Vegiose II - 17.6.2014 (1).JPG (188.09 KiB) Visto 4074 volte
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Re: Drosera rotundifolia
idem
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