Crocus versicolor Ker Gawl. - Zafferano della Riviera
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Crocus versicolor Ker Gawl. - Zafferano della Riviera
Crocus versicolor Ker Gawl.
Bot. Mag. 28: t. 1110 (1808)
Iridaceae
Zafferano della Riviera, Croco screziato, Deutsch: Silberlack-Krokus
English: Cloth-of-silver crocus
Français: Crocus bigarré
Forma Biologica: G bulb - Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Descrizione: Piccola geofita bulbosa (altezza 10-20 cm, raramente 8-30), con cormo (bulbotubero) piriforme (diametro compreso tra 10 e 25 mm), avvolto da tuniche di colore bruno-scuro completamente dissolte in fibre sottili (larghezza <1 mm) non reticolate; foglie inferiori ridotte alle sole spate (2), foglie superiori (3-7) strettamente lineari, sottili (larghezza < 1,5 mm) lunghe fino a 15 cm (più brevi del perigonio), di colore verde con una linea longitudinale bianca che percorre l'intera lamina; fiori (1-2, raramente 4) con tubo perigoniale lungo 8-15 cm (in esemplari estremi 5-25) e lacinie ellittiche (6-12 x 15-30 mm), di colore variabile tra il bianco e il violetto, con tre strie longitudinali di colore violetto scuro, fauce perigoniale sempre bianca, filamenti lunghi quanto le antere, stimmi allargati a imbuto di colore rosso-arancio.
Tipo corologico: Subendem. - Entità presente soprattutto nell'area italiana, ma con limitati sconfinamenti in territori vicini.
W-Medit. - Zone occidentali del Mediterraneo.
Distribuzione: E' una specie subendemica il cui areale comprende le aree collinari e montuose a Nord e ad Est di Nizza, da queste zone irradia nella Liguria occidentale fino al Finalese (diviene progressivamente più rara verso Est), ne sono conosciute stazioni disgiunte nel Cuneese (valli Pesio e Mongia) e nell'Appennino Ligure nord-orientale (Monte Maggiorasca).
Specie rara in Italia (VU = vulnerabile secondo il "Libro rosso delle piante d'Italia" a cura F. Conti et alii).
Habitat: Pendii erbosi aridi, pratelli nella macchia a Euphorbia spinosa L., pascoli collinari, montani e subalpini (spesso su suolo sassoso) su substrati carbonatici dal livello del mare a circa 2000 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: La presenza di fiori profumati (contrariamente a quanto si legge nella chiave dicotomica della "Flora d'Italia" di S. Pignatti) non è un carattere funzionale alla determinazione, poiché, perfino in una stessa popolazione, vi possono essere esemplari con fiori profumati e altri del tutto inodori.
Specie simili sono:
Crocus imperati Ten., che si distingue per il perigonio minore, per le foglie sensibilmente più lunghe (fino a 1,5 volte la lunghezza del perigonio), per le antere lunghe il doppio dei filamenti, è un endemita delle regioni meridionali tirreniche, che verso Nord risale fino al Lazio meridionale a all'Abruzzo nella Marsica.
Crocus suaveolens Bertol. che ha spata in genere unica e perigonio a fauce gialla, è un endemita delle regioni centro-meridionali tirreniche.
Crocus minimus DC., assai simile a C. versicolor Ker Gawl. si distingue per le minori dimensioni e per la spata generalmente unica, anche la variegatura delle lacinie perigoniali è leggermente diversa, con tre strie longitudinali che, anziché rimanere distinte, si allargano in un caratteristico disegno pennato, si tratta di un endemita cyrno-sardo (Sardegna, Corsica e Arcipelago toscano).
Crocus etruscus Parl., anch'esso assai simile a C. versicolor, si distingue grazie alle tuniche del cormo, finemente reticolate, è un endemismo italico noto solo per la Toscana e per l'Emilia occidentale.
Crocus biflorus Mill., fauce perigoniale gialla, foglie superiori lunghe quanto il perigonio o più lunghe, bulbo ovale avvolto da tuniche intere di colore bruno chiaro e di aspetto cartaceo, è una specie ad ampia distribuzione (SE Europ. - Turan.) presente in quasi tutte le regioni italiane ancorché rara in molte zone.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere Crocus L. (1753) è ricavato dalla parola greca "Krokos", che significa filamento e si riferisce agli stimmi sfrangiati tipici di alcune specie, il nome della specie "versicolor" ("che cambia colore") deriva dalla notevole variabilità cromatice delle lacinie perigoniali di questa specie (in una stessa popolazione vi possono essere esemplari con lacinie bianche, violette o perfino rosee).
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Ha proprietà emmenagogiche, ipnotico-sedative, stimolanti e toniche (sono utilizzati gli stimmi); la pianta contiene però alcuni alcaloidi (crocina, pierocrocina, ecc.) che la rendono leggermente tossica.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Pignatti, S. - Flora d'Italia (3: 419-20), Edagricole, Bologna, 1982;
Gismondi, A. Prospetto della Flora ligustica, SCIA, Genova, 1950.
Conti, F., Abbate, G., Alessandrini A., Blasi, C. - An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005;
Conti F., Manzi A., Pedotti F - Libro rosso delle piante d'Italia, TIPAR Poligrafica Editrice, Roma, 1992.
Scheda realizzata da Umberto Ferrando
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Descrizione: Piccola geofita bulbosa (altezza 10-20 cm, raramente 8-30), con cormo (bulbotubero) piriforme (diametro compreso tra 10 e 25 mm), avvolto da tuniche di colore bruno-scuro completamente dissolte in fibre sottili (larghezza <1 mm) non reticolate; foglie inferiori ridotte alle sole spate (2), foglie superiori (3-7) strettamente lineari, sottili (larghezza < 1,5 mm) lunghe fino a 15 cm (più brevi del perigonio), di colore verde con una linea longitudinale bianca che percorre l'intera lamina; fiori (1-2, raramente 4) con tubo perigoniale lungo 8-15 cm (in esemplari estremi 5-25) e lacinie ellittiche (6-12 x 15-30 mm), di colore variabile tra il bianco e il violetto, con tre strie longitudinali di colore violetto scuro, fauce perigoniale sempre bianca, filamenti lunghi quanto le antere, stimmi allargati a imbuto di colore rosso-arancio.
Tipo corologico: Subendem. - Entità presente soprattutto nell'area italiana, ma con limitati sconfinamenti in territori vicini.
W-Medit. - Zone occidentali del Mediterraneo.
Distribuzione: E' una specie subendemica il cui areale comprende le aree collinari e montuose a Nord e ad Est di Nizza, da queste zone irradia nella Liguria occidentale fino al Finalese (diviene progressivamente più rara verso Est), ne sono conosciute stazioni disgiunte nel Cuneese (valli Pesio e Mongia) e nell'Appennino Ligure nord-orientale (Monte Maggiorasca).
Specie rara in Italia (VU = vulnerabile secondo il "Libro rosso delle piante d'Italia" a cura F. Conti et alii).
Habitat: Pendii erbosi aridi, pratelli nella macchia a Euphorbia spinosa L., pascoli collinari, montani e subalpini (spesso su suolo sassoso) su substrati carbonatici dal livello del mare a circa 2000 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: La presenza di fiori profumati (contrariamente a quanto si legge nella chiave dicotomica della "Flora d'Italia" di S. Pignatti) non è un carattere funzionale alla determinazione, poiché, perfino in una stessa popolazione, vi possono essere esemplari con fiori profumati e altri del tutto inodori.
Specie simili sono:
Crocus imperati Ten., che si distingue per il perigonio minore, per le foglie sensibilmente più lunghe (fino a 1,5 volte la lunghezza del perigonio), per le antere lunghe il doppio dei filamenti, è un endemita delle regioni meridionali tirreniche, che verso Nord risale fino al Lazio meridionale a all'Abruzzo nella Marsica.
Crocus suaveolens Bertol. che ha spata in genere unica e perigonio a fauce gialla, è un endemita delle regioni centro-meridionali tirreniche.
Crocus minimus DC., assai simile a C. versicolor Ker Gawl. si distingue per le minori dimensioni e per la spata generalmente unica, anche la variegatura delle lacinie perigoniali è leggermente diversa, con tre strie longitudinali che, anziché rimanere distinte, si allargano in un caratteristico disegno pennato, si tratta di un endemita cyrno-sardo (Sardegna, Corsica e Arcipelago toscano).
Crocus etruscus Parl., anch'esso assai simile a C. versicolor, si distingue grazie alle tuniche del cormo, finemente reticolate, è un endemismo italico noto solo per la Toscana e per l'Emilia occidentale.
Crocus biflorus Mill., fauce perigoniale gialla, foglie superiori lunghe quanto il perigonio o più lunghe, bulbo ovale avvolto da tuniche intere di colore bruno chiaro e di aspetto cartaceo, è una specie ad ampia distribuzione (SE Europ. - Turan.) presente in quasi tutte le regioni italiane ancorché rara in molte zone.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere Crocus L. (1753) è ricavato dalla parola greca "Krokos", che significa filamento e si riferisce agli stimmi sfrangiati tipici di alcune specie, il nome della specie "versicolor" ("che cambia colore") deriva dalla notevole variabilità cromatice delle lacinie perigoniali di questa specie (in una stessa popolazione vi possono essere esemplari con lacinie bianche, violette o perfino rosee).
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Ha proprietà emmenagogiche, ipnotico-sedative, stimolanti e toniche (sono utilizzati gli stimmi); la pianta contiene però alcuni alcaloidi (crocina, pierocrocina, ecc.) che la rendono leggermente tossica.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti, S. - Flora d'Italia (3: 419-20), Edagricole, Bologna, 1982;
Gismondi, A. Prospetto della Flora ligustica, SCIA, Genova, 1950.
Conti, F., Abbate, G., Alessandrini A., Blasi, C. - An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005;
Conti F., Manzi A., Pedotti F - Libro rosso delle piante d'Italia, TIPAR Poligrafica Editrice, Roma, 1992.
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Re: Crocus versicolor Ker Gawl. - Zafferano della Riviera
Crocus versicolor Ker Gawl. campione erbario personale Umberto Ferrando Pianta intera (bulbo con tuniche dissolte in fibre sottili, foglie inferiori completamente trasformate nelle due spate).
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Re: Crocus versicolor Ker Gawl. - Zafferano della Riviera
Crocus versicolor Ker Gawl. lacinie perigoniali ellittiche dalle quali traspaiono lo stilo ingrossato all'apice e di colore rosso aranciato (anche nel secco) e gli stimmi allargati "ad imbuto".
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Crocus versicolor Ker Gawl., cormo avvolto da guaine completamente dissolte in fibre sottili, non reticolate.
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Crocus versicolor Ker Gawl.
Colle di Cervo (IM), 300 m, feb 2009
Foto di Umberto Ferrando
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"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Crocus versicolor Ker Gawl. - Zafferano della Riviera
Crocus versicolor Ker Gawl.
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Foto di Patrizia Ferrari
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Re: Crocus versicolor Ker Gawl. - Zafferano della Riviera
Crocus versicolor Ker Gawl.
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Foto di Giacomo Bellone
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