Foto di Gianleonardo Allasia
Nel bel mezzo della macchia alta che ricopre grandi estensioni del Parco della Maremma ho trovato questa pianta alloctona. Come sia arrivata fin lì, può saperlo solo qualche animale, sia esso un uccello o un mammifero, compreso qualche rappresentante buontempone degli Hominidae.
Ma tant’è, questa pianta si è (per ora !) insediata tra mirti ed eriche e cerca di sopravvivere ai quintali di carne bovina maremmana che ogni tanto si spingono nel folto della macchia, abbattendo tutto ciò che trovano.
L’unica palma presente nel Parco è l’autoctona palma nana, ma non mi sembra affatto che possa assumere questo aspetto in qualunque fase della sua esistenza.
Cercando in rete piante con foglie bifide anche in fase adulta, mi sono imbattuto nella famiglia delle Cyclanthaceae, di cui ignoravo serenamente l’esistenza. Da qui il titolo che ho dato a questo topic.
Ma è solo una fantasiosa ipotesi di chi brancola nel buio.
Escludo che la pianta possa derivare da vicini giardini o coltivazioni, in quanto la sezione del Parco dove l’ho trovata è abbastanza lontana dai centri abitati e dalle fattorie della zona. Qualche vacca maremmana o qualche volatile può aver trasportato il seme nel proprio intestino, oppure qualche brillante rappresentante del genere umano ha voluto fare una bischerata.
Grazie fin da ora per i vostri suggerimenti.
