Juniperus oxycedrus L. - Ginepro rosso o Coccolone

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Juniperus oxycedrus L. - Ginepro rosso o Coccolone

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Juniperus oxycedrus L.
Sp. Pl.: 1038 (1753)

Juniperus rufescens Link, Juniperus umbilicata Godr., Juniperus oxycedrus L. V badia H. Gay

Cupressaceae

Ginepro ossicedro, Ginepro rosso, Deutsch: Stech-Wacholder
English: Cade juniper, cade
Español: Enebro rojo, enebro de la miera
Français: Genévrier cade, cade


Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.

Descrizione: Pianta arbustiva o piccolo albero sempreverde alto fino a 5 metri (raramente fino a 15 metri), con portamento variabile dal prostrato all' arboreo; corteccia di colore grigio-rossastro o bruno-rossastro nei rami giovani, desquamante in linee longitudinali ed ondulate nei bordi nei rami di 10 anni; tronco eretto e ramificato fin dal basso; rami inseriti sparsamente sul fusto, di colore bruno rossastro, con internodi di 3-10 mm; chioma piramidale di colore verde vivo parzialmente aperta; il sistema radicale è molto sviluppato.
Foglie di colore verde glauco, aghiformi, coriacee e pungenti, cerose, lunghe 15-25 mm e larghe nel punto massimo 1,42 ± 0,18 mm, patenti, con due strisce biancastre (bande stomatali) nella pagina superiore larghe 0,31 ± 0,04 mm, prive di picciolo,verticillate a 3 fornite di mucrone lungo 0,67 ± 0,2 mm. La larghezza vicino alla base della foglia (10% della lunghezza totale) è più stretta di quella del punto massimo, mentre la larghezza in corrispondenza del 90% della lunghezza totale è 0,77 ± 0,2 mm, ossia maggiore della metà della larghezza massima.
Fiori unisessuali rudimentali con ovuli inseriti su macrosporofilli, senza ovario né stimma chiamati "coni" o "strobili"; specie dioica, quindi i coni dei due sessi sono portati da piante separate; coni maschili giallo rossastri, terminali ai rametti prodotti nell'anno in corso, disposti in verticilli a tre all'ascella delle foglie, di forma subsferica; coni femminili verdastri, ascellari alle foglie con apice aperto derivante dalla fusione incompleta di 3 brattee fertili. I coni femminili essudano una caratteristica goccia micropilare, che serve alla cattura del polline.
Frutto: costituito da una pseudo-bacca (galbula), derivante dall'ingrossamento delle brattee fertili del cono, inizialmente di colore giallo-verdastro, a maturità rosso-bruna e più o meno pruinosa, di forma quasi sferica, con un diametro di 9,64 ± 0,97 mm e un'altezza di 10 ±, contenente in genere tre semi forma lanceolata, a sezione grossolanamente triangolare.
Dalla fioritura alla maturazione delle galbule passano circa due anni. Le galbule maturano da settembre-ottobre in poi fino a gennaio.

Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).

Distribuzione: Juniperus oxycedrus L. ha distribuzione prevalente nel bacino mediterraneo occidentale, mentre Juniperus deltoides R.P.Adams ha distribuzione prevalente nel bacino mediterraneo orientale con zone di sovrapposizione in Italia.

Habitat: È una specie caratteristica della macchia mediterranea, colonizza ambienti ostili quali le dune costiere (spingendosi fino a riva), coste rocciose, aree degradate dal livello del mare fino a 400 metri di altitudine. Ha grande adattamento all'aridità, all'incoerenza del substrato, alla ridotta disponibilità di elementi nutritivi; tollera terreni dove arriva lo spray marino.

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Sistematica e possibili confusioni: Il genere Juniperus comprende specie arboree e arbustive, tra cui molte spontanee della flora italiana.
Juniperus oxycedrus L. è simile a Juniperus communis L. da cui si differenzia per la chioma più ampia e il portamento anche arboreo, per gli aghi più lunghi e più larghi, con due strisce glauche sulla faccia superiore e per i galbuli di colore rosso-bruno a maturità anziché bluastri e un po' più grossi. Inoltre è pianta più termofila di Juniperus communis L.
Le differenze tra Juniperus oxycedrus L. e le due specie Juniperus deltoides R.P.Adams e Juniperus macrocarpa Sm. che si ritenevano fino a pochi anni fa sottospecie di J. oxycedrus, sono non di facile identificazione.
Juniperus macrocarpa Sm. ha foglie con larghezza massima di 1,97 ± 0,27 mm, bande stomatali (le strisce chiare) larghe 0,59 mm, mucrone fogliare generalmente assente e semigalbule perfettamente sviluppate con diametro di 13,5 ± 1,6 mm e altezza 13,1 ± 1,74 mm.
Juniperus deltoides R.P.Adams ha foglie di dimensioni simili a quelle di J.oxycedrus ma con mucrone lungo 1,14 ± 0,33 mm con larghezza massima vicino alla base della foglia (10% della lunghezza totale) e la larghezza in corrispondenza del 90% della lunghezza totale è 0,47 ± 0,13 mm, ossia minore della metà della larghezza massima.

Tassonomia filogenetica

Immagine


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Etimologia: Juniperus: da iúnix giovenca e da pário dare alla luce, partorire: per presunte proprietà favorenti il parto

Il nome specifico deriva dal greco “ox-, oxy-” acuto, pungente e “kèdron”, assonante con l'ebraico “hèder” ornamento, maestà, per il portamento di tale specie rispetto a Juniperus communis L.

Proprietà ed utilizzi: Immagine Specie officinale tossica

Pianta conosciuta fin dall'antichità, è stata oggetto di molte leggende e credenze e ha conosciuto numerosi utilizzi.

Ha proprietà medicinali; si utilizzano le foglie, i frutti e il legno, anche se ogni parte va usata con cautela.
Dalla distillazione a secco del legno si ottiene olio essenziale acre e caustico, l'olio di Cadè, usato già dai romani per imbalsamare i morti e per la cura delle malattie della pelle. I principi attivi sono alcuni fenoli (guaiacolo, etilguaiacolo, creosolo) e il cadinene. L'olio ha proprietà antisettiche, stimolanti e rubefacenti, importanti per la cura di affezioni della pelle, quali l'eczema, la psoriasi ed alcune forme di acne. L'olio ha utilizzo anche in medicina veterinaria, essendo impiegato, per i piccoli animali domestici, nella cura di patologie della pelle e come vermifugo.
Diluito fortemente, l'olio può essere usato in aromaterapia; per il suo carattere caustico, ne è sconsigliato l'uso per via interna.
L'olio di Cade è infine impiegato a fini cosmetici per la fabbricazione di shampoo.
Nel passato le galbule sono state usate in differenti formulati come antireumatico, diaforetico, contro la sciatica, nella cura del raffreddore e di disturbi dell'apparato respiratorio.
Rami fogliosi e frutti sono stati inoltre utilizzati, anche per uso interno, per le proprietà aperitive, carminative, depurative e diuretiche.
Benché gli effetti per tutte queste indicazioni siano innegabili, tuttavia vi sono significativi rischi in caso di un uso prolungato o sovradosato in particolare durante la gravidanza o in caso di affezioni renali infiammatorie in atto.

La galbula può essere usata direttamente per preparare liquori con proprietà digestive e per aromatizzare arrosti e piatti di cacciagione, in modo del tutto analogo alle galbule di Juniperus communis L..

Il legno di Juniperus oxycedrus L. è tra i più compatti e duri della nostra flora arborea e prima dell'avvento delle moderne motoseghe, i boscaioli che utilizzavano la macchia per fare il carbone evitavano il taglio del ginepro per non danneggiare i preziosi arnesi da taglio.
Si tratta di un legno pregiato, scuro e profumato, durissimo ma di facile lavorazione, quasi incorruttibile; veniva impiegato per la fabbricazione di mobili, arnesi e suppellettili, tini, botticelle, recipienti per l'acqua solai ed imbarcazioni; per la sua compattezza è adatto per lavori di intarsio e per scolpire statue. I tronchi degli esemplari arborei sono stati utilizzati fin dall'epoca romana come travi nella costruzione delle case.

Per le sue caratteristiche di specie pioniera in ambienti sabbiosi e degradati, svolge un ruolo importante nel trattenimento e consolidamento del terreno, grazie anche al suo apparato radicale molto esteso. Contribuisce così all'evoluzione del terreno stesso e all'arricchimento in sostanza organica, aiutando l'insediamento di specie meno resistenti ad ambienti ostili e favorendo l'instaurarsi di una vegetazione più ricca ed evoluta. Viene perciò utilizzata nel recupero e ripopolamento di terreni denudati, di aree degradate e di zone impoverite di vegetazione.

E' anche apprezzata nel giardinaggio, in particolare vicino al mare, dove è utilizzata proficuamente per la costituzione di siepi e barriere frangivento e per il consolidamento di substrati incoerenti (dune di sabbia) in stabilimenti balneari, sfruttando la sua elevata resistenza al vento salso e all'aridità.

L'estratto di foglia verde esercita un'azione repellente verso gli insetti.
Il fogliame è poco appetito dagli animali.
I frutti sono invece molto appetiti dagli uccelli.

Note e Curiosità: Molte leggende e credenze sono sorte sul conto di questa specie: era considerata pianta magica e si pensava che tenesse lontano i serpenti e curasse dal loro morso, come riferisce anche Dioscoride.
Era considerato in grado di proteggere sia dalle malattie che dagli spiriti maligni grazie ai suoi rami spinosi.
Nella tradizione cristiana, questa sua qualità venne interpretata come purificazione dai peccati.
Altre leggende della tradizione cristiana attribuiscono al ginepro il privilegio di aver protetto la fuga della Sacra Famiglia inseguita dai soldati di Erode e Maria riconoscente l'avrebbe benedetta predicendogli che avrebbe avuto l'onore di fornire il legno per croce di Cristo.

In Sardegna le Sùrbiles erano donne vampiro che di notte andavano a succhiare il sangue dei neonati dalla fontanella del cranio, trasformandosi, a seconda della tradizione, in mosca, gatto, uccello, fumo o gomitolo. La trasformazione avveniva grazie ad oli vegetali e a pozioni magiche a base di sangue, grasso di cadavere e bacche di ginepro.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. (1982) Flora d'Italia, I ed.. Edagricole, Bologna
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Conti F. & al. (2005) An annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi Editori, Roma, 420 pp
Bartolucci F. & al. (2018) An updated checklist of the vascular flora native to Italy. Plant Biosystems 152(2):179–303
Roma-Marzio F. & al. (2017) Taxonomy of prickly juniper (Juniperus oxycedrus group): A phytochemical-morphometric combined approach at the contact zone of two cryptospecies. Phytochemistry 141, 48-60


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Juniperus oxycedrus L. [/i]
Pianta con portamento arboreo
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Juniperus oxycedrus L.
Pianta con portamento prostrato
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Juniperus oxycedrus L.
Pianta con portamento arboreo
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