Fl. Pedem. 1: 91 (1785)
Basionimo: Diapensia helvetica L. - Sp. Pl.: 141 (1753)
Altri sinonimi: Androsace bryoides DC.
Primulaceae
Androsace emisferica, Androsace elvetica, Deutsch: Schweizer Mannsschild
Français: Androsace de Suisse
Forma Biologica: Ch pulv - Camefite pulvinate. Piante con gemme perennanti poste a non più di 20 cm dal suolo e con portamento a cuscinetto.
Descrizione: Pianta erbacea perenne pulvinante alta 1-5 cm che forma densi pulvini; ha fusti dicotomi completamente nascosti dalle foglie fittamente imbricate in rami clavati formanti un cuscinetto emisferico, Ø 12cm, molto denso e compatto di colore grigio argenteo, lignificata alla base.
Foglie: sono molto piccole, lanceolate, oblungo-spatolate 1x4mm, arrotondate all’apice, densamente pubescenti per peli semplici spesso riflessi.
Fiori: sono sessili, possono essere molto numerosi sulla superficie del pulvino; sepali acuti 2-2,5 mm, curvati a cappuccio; corolla bianca con fauce gialla Ø 4-6mm.
Frutti: Capsula ovoide di 1,8-2,3 mm, che a maturazione libera pochi semi, con deiscenza valvicida.
Tipo corologico: Endem. Alp. - Endemica alpica presente lungo tutta la catena alpina.
Distribuzione: è presente in tutto l’arco alpino.
Habitat: Su roccia dolomitica in ambiente alpino, esposto, aridissimo, in pieno sole. Substrato del pulvino: humus grezzo; fessure di rupi, pietraie.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Androsace: dal greco "anér-andrós" = "uomo" e "sákos" = "scudo": perché ritenuta pianta medicinale. Il nome specifico si riferisce alla Svizzera (Elvetia).
Note e Curiosità: Si tratta di un endemismo delle Alpi. Nonostante l’ampio areale è una specie nel complesso molto rara, con distribuzione irregolare e puntiforme.
Androsace helvetica è pianta a pulvino, ha un apparato radicale in grado di penetrare nelle sottili spaccature delle rocce, dopodiché genera numerosi piccoli fusticini dicotomi che formano come una trama fitta trama così all’interno acqua e umidità sono conservate a lungo. Questo permette alla pianta di vivere a quote molto elevate. Ogni anno, all’apice dei fusticini sono prodotti nuovi fiori e foglie mentre i residui dell’anno precedente restano intrappolati nel pulvino che si decompone. In questo modo il cuscino cresce lentamente sfruttando un substrato nutritivo in parte autoprodotto dalla pianta. Durante il lungo inverno alpino le gemme rimangono verdi e sono protette, almeno parzialmente, dagli abbozzi fogliari inseriti densamente nella zona sottostante.
Principali Fonti
Bibliografia: Archivio personale
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Aeschimann D. & al. (2004) Flora Alpina. Zanichelli editore, Bologna
B. Pellegrini, C. Argenti, F. Prosser, G. Perazza, R. Masin, S. Scortegagna, S. Tasinazzo (2019) Flora del Veneto. Cierre Edizioni
F. Prosser, A. Bertolli, F. Festi, G. Perazza (2019) Flora del Trentino. Fondazione Museo Civico di Rovereto con Edizioni Osiride
Flora analitica d’Italia A. Fiori, G. Paoletti 2° vol -1900-1902
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Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Piera Pellizzer
