Carex randalpina B.Walln. - Carice del bordo delle Alpi

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Carex randalpina B.Walln. - Carice del bordo delle Alpi

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Carex randalpina B.Walln.
in Linzer Biol. Beitr. 25(2): 720 (1993)


Cyperaceae

Carice del bordo delle Alpi, Carice randalpina, Deutsch: Inn-Segge
English: Inn sedge


Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
He - Elofite. Piante perenni delle rive di ambienti umidi, paludi, stagni.

Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 40-150 mm, stolonifera, con radici Ø 2-3 mm nella pianta secca e Ø 3-4 mm in pianta giovane.
Fusti alla base ± allungati orizzontalmente.
Guaine delle foglie più esterne larghe 1-1,4 cm, brevi, avvolgenti strettamente il getto sterile, generalmente brune, spesso lucide, appaiono regolarmente embriciate.
Foglie esterne dei getti sterili Ø 1-1,4 cm, formanti un manicotto stretto fino all'apice; foglie inferiori con lamina larga 1-1,7 cm, (nella pianta fresca) molto breve, di colore verde chiaro e non glauchescenti sulla pagina superiore.
Infiorescenza lunga fino a 30 cm, costituita da 2-4 spighe maschili e 3-5 spighe femminili.
Spighe maschili lunghe 3-7 cm, raggruppate in alto.
Spighe femminili pendule, peduncolate e assottigliate alla base: quella più bassa lunga 12-25 cm su peduncolo di 3-6 cm.
Stimmi: 2
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 1,5-2 x 2-3 mm, con nervature evidenti.

Tipo corologico: Europ. - Areale europeo.

Distribuzione: Specie endemica dell'Europa media, popolazioni note per le Prealpi settentrionali dell'Austria e della Baviera, per la Slovenia e per una località in Svizzera; recentemente ritrovata anche in Italia nelle regioni del Triveneto.

Habitat: Prati palustri, al margine di alneti.

Immagine


Sistematica e possibili confusioni: Simile a Carex acuta L.(Carex gracilis Curtis) (vedi scheda) che si distingue per le guaine delle foglie più esterne dei getti sterili inferiori a 1 cm e per le foglie glauchescenti.

Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

Immagine


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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie;  il nome specifico dal gotico randa orlo, margine e da alpinus delle alpi: B. Wallnöfer (1993), autore della specie, creò l'epiteto riferendosi alla preponderante presenza di questa carice nelle zone di pianura prossime alla regione alpina.

Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Carex randalpina B. Walln. - Aree protette del Trentino
Prosser F., Segnalazioni floristiche tridentine, Ann. Mus. civ. Rovereto Vol. 11 (1995) 201-230 1996
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


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Re: Carex randalpina B.Walln. - Carice del bordo delle Alpi

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Re: Carex randalpina B.Walln. - Carice del bordo delle Alpi

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