Asplenium ceterach L. - Cedracca comune
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Asplenium ceterach L. - Cedracca comune
Asplenium ceterach L.
Sp. Pl.: 1080 (1753)
Ceterach officinarum Willd.
Aspleniaceae
Cedracca comune, Asplenio cedracca, Deutsch: Milzfarn, Apothekerfarn
English: Rustyback
Español: Doradilla
Français: Cétérach officinal
Forma Biologica: H ros - Emicriptofite rosulate. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con foglie disposte in rosetta basale.
Descrizione: Piccola felce perenne con un rizoma molto corto e paleaceo, da cui nascono molte fronde riunite in rosetta, lunghe 5-20 cm.
Le fronde spesse di forma strettamente lanceolate sono nella pagina superiore verdi, pinnate, persistenti, glabre, nella pagina inferiore ricoperte da dense squame lanose dapprima biancastre poi ferruginee, (onde il nome di Erba ruggine) che nascondono gli sporangi, dai quali a maturità fuoriescono le spore.
Pinne da largamente lanceolate ad ovato-rotondate, con margine da intero a crenato-lobulato, le inferiori gradatamente più piccole.
Le spore sono di forma lineare con indusio rudimentale seminascosto dalle squame o mancante. Sori visibili a maturità senza indusio.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Distribuzione: Presente in tutto il territorio.
Habitat: Cresce spontanea sui vecchi muri, nelle fessure delle rocce, in mezzo a minuti detriti consolidati, su ogni tipi di roccia, ma preferibilmente su quella calcare, non in ambienti eccessivamente umidi, dalle coste fino alla fascia montana 2000 m.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere consta di quattro o sei specie non ancora ben delimitate. In Europa vive una sola specie con due sottospecie; ambedue le sottospecie sono presenti in Italia. I due taxa, apparentemente simili, sono stati identificati su basi epidermologiche (dimensioni stomi, cellule ) e palinologiche(descrizione e dimensioni spore).
1) Asplenium ceterach L. subsp. ceterach è un autotetraploide derivante dalla subsp. bivalens, con pinne ovato-arrotondate, più o meno contigue o anche parzialmente sovrapposte con apice ottuso.
2) Asplenium ceterach subsp. bivalens (D.E. Mey.) Greuter & Burdet è un diploide con pinne spaziate e strette negli elementi ben sviluppati, e con apice non decisamente ottuso.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal prefisso privativo greco "α- a-" senza e “σπλήν splén” milza (pianta ritenuta curativa per i disturbi della milza).
L'epiteto della specie deriva dal latino medioevale ceterah, dall’arabo شتاراج shtaraj, dal persiano شیتاراخ shitarakh
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Apprezzata per le sue proprietà diuretiche, antiuriche e decongestionanti della milza, utile ai soggetti predisposti ai calcoli renali e a coloro cha hanno elevati tassi di ossalati nelle urine, da cui il nome popolare di "spaccapietre". Veniva anche impiegata nella medicina popolare quale sedativo ed emolliente per la tosse e come antinfiammatorio, astringente e decongestionante delle mucose della gola e della bocca.
A scopo erboristico vengono usate di solito le fronde, più raramente il rizoma.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Pignatti S. 1982 -Flora d'Italia Vol. III., Bologna
Marchetti D., 2003- Le pteridofite d'Italia. Rovereto
Lauber K. e Wagner G., 2001 -Flora Helvetica. Berna
The International Plant Names Index (IPNI)
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Mirna Medri
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Descrizione: Piccola felce perenne con un rizoma molto corto e paleaceo, da cui nascono molte fronde riunite in rosetta, lunghe 5-20 cm.
Le fronde spesse di forma strettamente lanceolate sono nella pagina superiore verdi, pinnate, persistenti, glabre, nella pagina inferiore ricoperte da dense squame lanose dapprima biancastre poi ferruginee, (onde il nome di Erba ruggine) che nascondono gli sporangi, dai quali a maturità fuoriescono le spore.
Pinne da largamente lanceolate ad ovato-rotondate, con margine da intero a crenato-lobulato, le inferiori gradatamente più piccole.
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Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Distribuzione: Presente in tutto il territorio.
Habitat: Cresce spontanea sui vecchi muri, nelle fessure delle rocce, in mezzo a minuti detriti consolidati, su ogni tipi di roccia, ma preferibilmente su quella calcare, non in ambienti eccessivamente umidi, dalle coste fino alla fascia montana 2000 m.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere consta di quattro o sei specie non ancora ben delimitate. In Europa vive una sola specie con due sottospecie; ambedue le sottospecie sono presenti in Italia. I due taxa, apparentemente simili, sono stati identificati su basi epidermologiche (dimensioni stomi, cellule ) e palinologiche(descrizione e dimensioni spore).
1) Asplenium ceterach L. subsp. ceterach è un autotetraploide derivante dalla subsp. bivalens, con pinne ovato-arrotondate, più o meno contigue o anche parzialmente sovrapposte con apice ottuso.
2) Asplenium ceterach subsp. bivalens (D.E. Mey.) Greuter & Burdet è un diploide con pinne spaziate e strette negli elementi ben sviluppati, e con apice non decisamente ottuso.
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Apprezzata per le sue proprietà diuretiche, antiuriche e decongestionanti della milza, utile ai soggetti predisposti ai calcoli renali e a coloro cha hanno elevati tassi di ossalati nelle urine, da cui il nome popolare di "spaccapietre". Veniva anche impiegata nella medicina popolare quale sedativo ed emolliente per la tosse e come antinfiammatorio, astringente e decongestionante delle mucose della gola e della bocca.
A scopo erboristico vengono usate di solito le fronde, più raramente il rizoma.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. 1982 -Flora d'Italia Vol. III., Bologna
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Re: Asplenium ceterach L. - Cedracca comune
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Habitat
Torriana (RN) m 250 E.-Romagna 3 mar 2006
Foto di Attilio Marzorati
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Re: Asplenium ceterach L. - Cedracca comune
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Re: Asplenium ceterach L. - Cedracca comune
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pagina inferiore delle fronde ricoperte da dense squame lanose
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- Marinella Zepigi
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Re: Asplenium ceterach L. - Cedracca comune
Asplenium ceterach L.
subsp.bivalens D. E. Mey.
Stazzema (LU), ott 2009
Foto di Giuseppe Trombetti
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Stazzema (LU), ott 2009
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marinella
Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Asplenium ceterach L. - Cedracca comune
Asplenium ceterach L.
Murgia SE (BA), 350 m, nov 2011
Foto di Vito Buono
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IPFI: la rassegna aggiornata della flora italiana
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
Natura non facit saltus (Linneo)
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
Natura non facit saltus (Linneo)