Sagg. Geogr. Bot. Fl. Lomb. 58 (1844)
Basionimo: Aretia brevis Hegetschw. - Fl. Schweiz: 190 (1839)
Altri sinonimi: Androsace charpentieri Heer
Primulaceae
Androsace orobia, Deutsch: Kurzstängeliger Mannsschild
English: Charpentier’s rock-jasmine
Forma Biologica: Ch pulv - Camefite pulvinate. Piante con gemme perennanti poste a non più di 20 cm dal suolo e con portamento a cuscinetto.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, che forma cuscini densi e appiattiti, o cespi radi.
Foglie di 3÷5 mm di lunghezza, arrotondate, provviste sui bordi e sulla faccia inferiore di peli stellati con 2÷3 diramazioni della lunghezza di 0,05÷0,1 mm. Peduncoli 2÷3 volte più lunghi delle foglie.
I fiori hanno calice di 3,5÷4,5 mm di lunghezza; corolla rosa, con lobi generalmente leggermente smarginati all'apice.
Tipo corologico: Endem. Alp. - Endemica alpica presente lungo tutta la catena alpina.
Distribuzione: Questa specie ha un'areale con meno di 100 km di diametro.
La possiamo trovare, in modo puntuale e discontinuo, principalmente sulle creste dei monti dell'Alto Lario e della Bassa Valtellina. Più precisamente: ad Ovest del Lago di Como alligna sul Pizzo di Gino e, sulla cresta di frontiera con la Svizzera, tra il Monte Gazzirola e il Passo S. Jorio fino alla Cima di Cugn; in territorio svizzero sulla vetta del Pizzo Camoghé; infine sul Nodo del Sasso Canale-Sasso Campedello e fin sulla cima de La Corvegia.
Sui monti ad Est del Lago di Como dal M. Legnone al Pizzo dei Tre Signori, da qui a Sud fino alla Cima Camisolo (limite merid.) e a Ovest fino al Monte Fioraro (limite orient.).
In Valtellina e Valchiavenna, oltre alle creste già citate, la pianta è documentata in Val Codera sul Pizzo di Prata e al Passo dell'Oro, nonchè in Val Masino al Passo del Barbacan e sulle rocce sotto il Pizzo Cengalo.
Habitat: Androsace brevis è esclusivamente legata a suoli ricchi in terra fine, poveri di calcare, sovente esposti ai venti, senza neve e molto soleggiati.
Colonizza prati rasi aperti, ghiaioni fissati e fessure su rocce siliciose.
L'orizzonte altitudinale è quello alpino, ma può scendere fino a quello subalpino; vegeta tra i 1700÷2600 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Per la sua ripartizione questa specie risulta vicariante di Androsace alpina (L.) Lam. e, nelle Alpi orientali di Androsace wulfeniana Sieber ex W.D.J. Koch
Viene trovata spesso nell`associazione di Androsacion vandellii Br.-Bl., e nella variante insubrica dell`associazione di Androsacion alpinae Br.-Bl.
Verosimilmente è di origine meridionale e postglaciale.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere ha origine controversa, ritengo che verosimilmente possa derivare dal greco "anér-andrós" = uomo e "sákos" = scudo, probailmente con significato complessivo di “protezione per l'uomo” perché ritenuto genere medicinale.
Il nome Androsace pare sia stato usato per la prima volta dal medico greco Dioscoride (I° secolo d. C.), come riporta Pier Andrea Mattioli (1544 d.C.) nei suoi “Commentarii ... Pedacii Dioscoridis, De medica materia”, ma indicava un'alga marina a forma di scudo (Acetabularia sp.) che in oriente era usata come rimedio contro i calcoli renali, per cui la somma dei termini greci "andrós" = uomo +" ákos" = rimedio dovrebbe significare “medicina per l'uomo”.
L'epiteto specifico da "brévis"= breve, si riferisce alle dimensioni minuscole della pianta.
Attenzione: Grado di minaccia: Sulla lista dell'UICN viene indicata con il grado di minaccia EN (endangered, minacciata d'estinzione).
La maggior parte delle popolazioni è ristretta a meno di 50 individui, e pertanto molto fragile! La specie è gravemente minacciata per l'areale ristretto, per il carico del pascolo ovino e l'erosione che esso provoca.
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Scheda realizzata da Michele Juretti in collaborazione con Marinella Zepigi
Androsace brevis (Hegetschw.) Ces.
Passo S. Jorio, 2200 m, 30 maggio 2006
Fotografia di Michele Jurietti