Micrometeoriti
Inviato: 30 giu 2018, 16:04
.
L’hobby della microscopia è estremamente vario ed apre la strada ad innumerevoli altre sottobranche.
Una di queste è l’osservazione delle micrometeoriti che giornalmente cadono sulla terra e che, abbastanza facilmente, possono essere prelevate e studiate con i normali microscopi ed adottando opportune tecniche.
Mi vogliano perdonare gli studiosi dell’atmosfera, quelli veri, per le mie semplificazioni e le forzate approssimazioni, ma cercherò di dare solo alcune informazioni essenziali e ridotte all’osso, tanto per far capire che cosa andremo ad esaminare.
In continuazione la nostra atmosfera è attraversata da meteore provenienti dallo spazio e, oggi in grande quantità, da rottami in orbita che ricadono verso la terra. In ogni caso il risultato è simile: arrivato negli strati più densi dell’atmosfera il corpo, che ha una certa massa ed una forte velocità, al contatto con l’aria sempre più densa si surriscalda fino a fondere ed a vaporizzare in minuscole goccioline.
Ma proprio ora avviene il più bello: la nostra meteora che prima aveva una certa massa e una notevole velocità, improvvisamente si è trasformata in migliaia di micrometeore che ora hanno massa minima, pertanto l’azione dell’aria su di loro non è più quella di riscaldarle, ma anzi di rallentarne immediatamente la velocità di caduta.
Ma allora è il freddo intenso dell’alta atmosfera che provvede quasi istantaneamente a rifarle tornare solide, congelandole in minuscole sferule.
In pochi istanti, un velocissimo meteorite di massa considerevole si è trasformato in migliaia di microscopici corpuscoli che continuano lentamente la loro naturale discesa verso la Terra.
I più grandini continueranno la loro naturale caduta senza altre soste, altri più piccoli diventeranno nuclei di condensazione per gocce di pioggia o fiocchi di neve e cadranno solo dopo aver vagato, su e giù trasportati dal vento, sotto forma di pioggia, di neve, di grandine, ecc.
Ma, prima o poi, tutti finiranno per cadere sul tetto della nostra casa, dove la pioggia li trasporterà nelle grondaie e nei pozzetti di ispezione che sono i nostri serbatoi principali da cui possiamo raccogliere le micro meteoriti.
Fine della storia sulla formazione e torniamo alla nostra attuale ricerca.
La raccolta delle sferule la faremo quindi prelevandole dai pozzetti di ispezione, dal fondo di eventuali recipienti di raccolta dell’acqua piovana, dal terreno antistante le grondaie, laddove l’acqua viene assorbita e deve lasciare in superficie le nostre micrometeore.
La costituzione delle particelle è la più varia, ma solo per semplificare enormemente la raccolta, utilizzeremo come separatore una calamita, prelevando così solo le sferule contenenti ferro e quindi attratte dai magneti.
Con la nostra calamita ricoperta da un sacchetto di sottile nylon andremo a cercare nel pozzetto, nella botte di raccolta, sul terreno antistante le grondaie, ecc.
Ogni tanto provvederemo a scaricare il nostro raccolto in una vaschetta contenete acqua e lo faremo distaccando il magnete ma lasciando il sacchetto nella vaschetta. La cessata forza di attrazione e opportuni risciacqui faranno cadere le particelle ferrose raccolte.
Ma che cosa abbiamo raccolto ?
Scaglie di ruggine, limatura di ferro, schegge di metallo e poi residui di ogni genere: pietruzze, vetri, semi, di tutto e di più.
Se vogliamo semplificarci il lavoro di ricerca prepariamoci un mini separatore: da un piccolo imbuto tagliamo il beccuccio ottenendo una specie di padella da cercatore.
Dopo aver lavato più volte i nostri residui, facciamo ruotare la massa d’acqua in modo da lasciare il tempo alle micrometeoriti che sono piccole, tonde e di alto peso specifico, di depositarsi nella parte più bassa dell’imbuto ed alle particelle più leggere di uscire lateralmente con il movimento dell’acqua. A questo punto scostate per un momento il dito che teneva chiuso il foro e raccogliete i primi sedimenti che saranno ad alto contenuto di sferule metalliche.
Togliamo l’acqua e lasciamo asciugare ottenendo una sabbia che potremo poi esaminare con il microscopio stereoscopico ad almeno 20x .
Nonostante i nostri sforzi, la sabbia conterrà ancora parecchi detriti terrestri, ma guardando bene si dovrebbero vedere delle palline lucide di metallo (il ferro di origine siderea non è attaccato dalla ruggine), molto regolari, di forma sferica o a goccia e che dovremo isolare e prelevare.
E qui di nuovo viene il bello perchè le nostre piccole meteoriti sono come le pulci, saltano da ogni parte e non si fanno prendere.
(Continua)
L’hobby della microscopia è estremamente vario ed apre la strada ad innumerevoli altre sottobranche.
Una di queste è l’osservazione delle micrometeoriti che giornalmente cadono sulla terra e che, abbastanza facilmente, possono essere prelevate e studiate con i normali microscopi ed adottando opportune tecniche.
Mi vogliano perdonare gli studiosi dell’atmosfera, quelli veri, per le mie semplificazioni e le forzate approssimazioni, ma cercherò di dare solo alcune informazioni essenziali e ridotte all’osso, tanto per far capire che cosa andremo ad esaminare.
In continuazione la nostra atmosfera è attraversata da meteore provenienti dallo spazio e, oggi in grande quantità, da rottami in orbita che ricadono verso la terra. In ogni caso il risultato è simile: arrivato negli strati più densi dell’atmosfera il corpo, che ha una certa massa ed una forte velocità, al contatto con l’aria sempre più densa si surriscalda fino a fondere ed a vaporizzare in minuscole goccioline.
Ma proprio ora avviene il più bello: la nostra meteora che prima aveva una certa massa e una notevole velocità, improvvisamente si è trasformata in migliaia di micrometeore che ora hanno massa minima, pertanto l’azione dell’aria su di loro non è più quella di riscaldarle, ma anzi di rallentarne immediatamente la velocità di caduta.
Ma allora è il freddo intenso dell’alta atmosfera che provvede quasi istantaneamente a rifarle tornare solide, congelandole in minuscole sferule.
In pochi istanti, un velocissimo meteorite di massa considerevole si è trasformato in migliaia di microscopici corpuscoli che continuano lentamente la loro naturale discesa verso la Terra.
I più grandini continueranno la loro naturale caduta senza altre soste, altri più piccoli diventeranno nuclei di condensazione per gocce di pioggia o fiocchi di neve e cadranno solo dopo aver vagato, su e giù trasportati dal vento, sotto forma di pioggia, di neve, di grandine, ecc.
Ma, prima o poi, tutti finiranno per cadere sul tetto della nostra casa, dove la pioggia li trasporterà nelle grondaie e nei pozzetti di ispezione che sono i nostri serbatoi principali da cui possiamo raccogliere le micro meteoriti.
Fine della storia sulla formazione e torniamo alla nostra attuale ricerca.
La raccolta delle sferule la faremo quindi prelevandole dai pozzetti di ispezione, dal fondo di eventuali recipienti di raccolta dell’acqua piovana, dal terreno antistante le grondaie, laddove l’acqua viene assorbita e deve lasciare in superficie le nostre micrometeore.
La costituzione delle particelle è la più varia, ma solo per semplificare enormemente la raccolta, utilizzeremo come separatore una calamita, prelevando così solo le sferule contenenti ferro e quindi attratte dai magneti.
Con la nostra calamita ricoperta da un sacchetto di sottile nylon andremo a cercare nel pozzetto, nella botte di raccolta, sul terreno antistante le grondaie, ecc.
Ogni tanto provvederemo a scaricare il nostro raccolto in una vaschetta contenete acqua e lo faremo distaccando il magnete ma lasciando il sacchetto nella vaschetta. La cessata forza di attrazione e opportuni risciacqui faranno cadere le particelle ferrose raccolte.
Ma che cosa abbiamo raccolto ?
Scaglie di ruggine, limatura di ferro, schegge di metallo e poi residui di ogni genere: pietruzze, vetri, semi, di tutto e di più.
Se vogliamo semplificarci il lavoro di ricerca prepariamoci un mini separatore: da un piccolo imbuto tagliamo il beccuccio ottenendo una specie di padella da cercatore.
Dopo aver lavato più volte i nostri residui, facciamo ruotare la massa d’acqua in modo da lasciare il tempo alle micrometeoriti che sono piccole, tonde e di alto peso specifico, di depositarsi nella parte più bassa dell’imbuto ed alle particelle più leggere di uscire lateralmente con il movimento dell’acqua. A questo punto scostate per un momento il dito che teneva chiuso il foro e raccogliete i primi sedimenti che saranno ad alto contenuto di sferule metalliche.
Togliamo l’acqua e lasciamo asciugare ottenendo una sabbia che potremo poi esaminare con il microscopio stereoscopico ad almeno 20x .
Nonostante i nostri sforzi, la sabbia conterrà ancora parecchi detriti terrestri, ma guardando bene si dovrebbero vedere delle palline lucide di metallo (il ferro di origine siderea non è attaccato dalla ruggine), molto regolari, di forma sferica o a goccia e che dovremo isolare e prelevare.
E qui di nuovo viene il bello perchè le nostre piccole meteoriti sono come le pulci, saltano da ogni parte e non si fanno prendere.
(Continua)