Sp. Pl.: 477 (1753)
Pyrus domestica (L.) Ehrh., Pyrus sorbus Gaertn., Mespilus domestica (L.) All., Cormus domestica (L.) Spach
Rosaceae
Sorbo domestico, Sorbo comune, Deutsch: Speierling
English: Sorb tree
Español: Serbal común
Français: Cormier, Sorbier domestique
Forma Biologica: P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Albero di media grandezza ma rispetto a S. aucuparia, può raggiungere dimensioni maggiori, 15-25 (30) m di altezza e fino a 90 cm di diametro è anche molto più longevo potendo tranquillamente arrivare a 400 fino a 600 anni.
Ha fogliame deciduo piuttosto rado, di colore verde chiaro; chioma sub-globosa ± regolare; fusto eretto fittamente ramificato; corteccia che nelle piante giovani è bruno-ocracea, negli individui adulti è bruno scura incisa, desquamante, opaca e rugosa. I rametti giovani sono grigiastri e pubescenti e perdono la tomentosità da adulti; le gemme sono sono lunghe 1-1,5 cm, appuntite, verdastre, glabre e vischiose.
Le foglie sono alterne, composte, imparipennate, lunghe sino a 20 cm, formate da 6÷10 paia di foglioline ovate o lanceolate, sessili, arrotondate alla base, intere nel terzo inferiore, poi con margine acutamente dentato ad apice acuto, lunghe sino a 6 cm e fogliolina terminale + piccola; la pagina superiore glaucescente, quella inferiore pubescente.
I fiori ermafroditi e numerosi, sono riuniti in corimbi ramosi e tomentosi, sono portati da peduncoli prima tomentosi, poi glabrescenti; il calice è costituito da 5 lacinie tringolari, acute; la corolla ha 5 petali bianchi, 5 stili connati alla base e circa 20 stami.
I frutti riuniti in gruppo 1÷5 sullo stesso peduncolo, sono pomi subglobosi o piriformi di 2÷4 cm, prima di colore giallo-rossastro, punteggiati, a maturazione divengono bruni; la polpa è verdognola, con endocarpo membranaceo e semi scuri. I frutti sono eduli, ma non al momento della raccolta, al pari delle Nespole; se ammezziti diventano dolci e profumati con polpa farinosa e molle.
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Distribuzione: A differenza di S. aucuparia è specie più termofila e xerofila con areale eurimediterraneo che dalla Spagna orientale comprende la Francia meridionale, l'Italia, la penisola balcanica fino in Crimea; più a sud si trova in Anatolia e alcune zone dell'Africa settentrionale.
Nel nostro territorio è presente sporadica in quasi tutte le regioni; pare che nell'Italia settentrionale sia di dubbio indigenato ma inselvatichito probabilmente ancora prima della diffusione dell'impero romano in quanto conosciuto ed apprezzato anche dai Celti.
Habitat: Vive sempre sporadico su substrati calcarei di diversa natura, da sciolti e grossolani fino ad argillosi e si associa molto bene con Cerro e Olmo campestre in suoli argilloso-compatti pur non sopportando ristagni.
Il suo optimum però si trova nei querceti a roverella, dal livello del mare sino a 800 m di quota.
Sistematica e possibili confusioni: Specie simile è Sorbus aucuparia L. - Sorbo degli uccellatori, che si distingue sopratutto per i frutti rotondi piccoli 6÷9 mm di Ø di colore rosso-arancio molto intenso, ma anche dalle foglie più scure e presto glabre, almeno nella pagina superiore, le foglioline hanno la dentatura su tutto il margine.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere,che incontriamo nel latino classico "sorbu/(m)", deriverebbe da 2 parole celtiche con il significato di "aspro" e "pomo", l'epiteto specifico significa casa e indica probabilmente, che erano alberi piantati nelle vicinanze delle case.
Proprietà ed utilizzi:

I frutti sono ricchi di acido tartarico, citrico, sorbico e malico, pectina, tannino, vitamina C, saccarosio e sorbitolo.
Il sorbitolo è uno stabilizzante, dolcificante a basso contenuto calorico, agente per lievitazione (E420); può essere usato anche dai diabetici in quanto durante la digestione si trasforma in fruttosio. Proprio per queste caratteristiche è contenuto in molti prodotti da forno e pasticceria e nelle gomme da masticare senza zucchero.
La polpa dei frutti che ha proprietà astringenti, antiinfiammatorie, lenitive, diuretiche, detergenti, rinfrescanti e tonificanti è impiegata tradizionalmente nel trattamento della diarrea e per la preparazione di prodotti di bellezza adatti per pelli grasse ed impure.
Il gemmoderivato che si ottiene dalla macerazione di gemme fresche, favorisce la circolazione venosa degli arti inferiori. In alcune località del Piemonte, in tempi passati, la farina di sorbe era impiegata come succedaneo della farina ed era unita alla pasta del pane durante i periodi di carestia.
Nell'Europa centrale, con i frutti fermentati e con il grano, si otteneva una bevanda simile al sidro che i romani chiamavano cerevisia.
Presso i romani l'uso dei frutti del Sorbus domestica è ampiamente documentato, varie sono le citazioni, anche in ricette; i celti invece li consideravano cibo per gli dei e amuleti contro i fulmini e i malefici.
I frutti possono essere impiegati nella preparazione di marmellate, sidro e liquori distillati. Fatti macerare nello zucchero e quindi distillati, offrono uno squisito liquore simile a quello prodotto degli altri sorbi.
Il Sorbo è pianta tintoria: gli estratti della corteccia, molto ricca di tannini, possono essere impiegati nella concia delle pelli.
Il legno, come in tutte le Rosacee è molto pregiato, rosso bruno, ad alburno più chiaro, duro compatto ed elastico, pregiato per la produzione di strumenti musicali e rifiniture di pregio e per la caratteristica di essere resistente all'attrito; è adatto alla lavorazione al tornio, era infatti usato per la realizzazione delle viti dei torchi e nella realizzazione di attrezzi rurali e casalinghi.
Purtroppo è difficile reperire tronchi di misura commerciale ma, quando questa viene raggiunta, alle aste, spunta prezzi molto elevati, simili al S.torminalis ed al Pero.
I frutti sono molto ricercati dalla fauna selvatica e particolarmente apprezzati dagli uccelli.
Sorbolo è un comune in provincia di Parma e la toponomastica ufficiale concorda nel vedere l'origine del nome come fitonimo, derivante dal latino, Sorbus, il nome dell'albero da frutto, col suffisso derivante dal latino-ulus; a indicare che la specie era diffusa in quel luogo già in tempi antichi .
Infine "Sorbole!" è la tipica esclamazione, indicante sorpresa e stupore, che rende infinitamente simpatici i romagnoli!
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
AGRADI A., REGONDI S., ROTTI G., 2005. Conoscere le piante medicinali. Mediservice, Cologno Monzese (MI).
Scheda realizzata da Marinella Zepigi & Graziano Propetto
Sorbus domestica L.
Bagnoli del Trigno (IS) - Mag 2009
Foto di Franco ROSSI