Viagg. Montamiata 1: 113 (1795)
Caprifoliaceae
Caprifoglio etrusco, Deutsch: Etrusker-Geissblatt
English: Etruscan honeysuckle
Español: Madreselva etrusca
Français: Chèvrefeuille étrusque
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P lian - Fanerofite lianose. Piante legnose incapaci di reggersi da sole e quindi con portamento rampicante.
Descrizione: Fanerofita cespugliosa, alta 50-120 cm, con fusti legnosi, ramosissimi e fistolosi, eretti, talora un po' volubili in alto; rami giovani generalmente pubescenti.
Foglie opposte, caduche, o semipersistenti, un po' coriacee; le superiori dei rami fioriferi connato-perfogliate e glabre con apice ottuso, le inferiori subsessili, obovate, acute, cuneate alla base, spesso pelose e mucronate all'apice.
Infiorescenza in fascetto terminale verticillato su un lungo peduncolo (fino a 4 cm) glabro con 12-20 fiori ermafroditi, talvolta ternata con infiorescenze laterali secondarie, spesso meno sviluppate.
Calice persistente gamosepalo con con brevi denti triangolari, circondato da piccole bratteole ovali e purpuree.
Corolla (30-40 mm) gamopetalo zigomorfa bilabiata, rosa-purpurea all'esterno, bianca all'interno, con tubo glabro o con peli ghiandolosi sparsi; essa è caratterizzata dal labbro superiore a 4 lobi e dal labbro inferiore intero, riflesso.
Androceo con 5 stami molto sporgenti (5-10 mm) a filamenti ± uguali; ovario infero; stilo filiforme, glabro, con stimma capitato.
Il frutto è una bacca subsferica (4-7 mm), rossa a maturità, contenente numerosi semi discoidi.
Impollinazione: entomogama
Numero cromosomico: 2n=18
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Habitat: Boschi e boscaglie meso-termofili mediterranei (querceti, leccete), siepi, di preferenza su substrato calcareo, da 0 a 1100 m s.l.m.
Specie eliofila e mesoxerofila.
Sistematica e possibili confusioni: Può essere confusa con altri congeneri che presentano fioriture in fascetti terminali.
Lonicera implexa Aiton subsp. implexa si differenzia per le foglie persistenti; l'infiorescenza è inserita in modo sessile al centro dell'ultimo paio di foglie formanti una brattea ellittica ad imbuto larga fino a 4 cm; gli stami sono poco sporgenti e lo stilo peloso su tutta la lunghezza.
Lonicera periclymenum L.. ha l'infiorescenza peduncolata, le foglie superiori ovali-lanceolate ad apice acuto con base tronca, subsessili, ma libere, non connate. Solo l'ultimo paio di foglie sono collegate l'una all'altra da una fascia larga 1/2 mm al più.
Lonicera caprifolium L. ha foglie brevemente picciolate, glabre, ovate, con esile margine ialino, trasparente; le superiori connate; l'infiorescenza in fascetti sessili al centro dell'ultimo paio di foglie concresciute e connate.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere è dedicato a Adam Lonitzer (1528-1586), medico e botanico tedesco, autore di Naturalis historiae opus novum.
L'epiteto specifico dal lat. 'etruscus, -a, -um', dell'Etruria, probabilmente in riferimento all'areale di diffusione maggiore nelle zone peninsulari centro-meridionali.
Proprietà ed utilizzi:

Lonicera etrusca Santi contiene gli stessi principi attivi di Lonicera caprifolium L. e di Lonicera implexa Aiton subsp. implexa e prevede gli stessi utilizzi.
Contiene acido salicilico, olio essenziale, tannini, glucosidi.
Fiori e foglie essiccati hanno proprietà antisettiche, astringenti, diuretiche, bechiche, antispasmodiche, antinfiammatorie e toniche.
Vengono utilizzati come espettorante, sedativo dei bronchi e per calmare la tosse e il singulto.
La corteccia e anche il fusto si impiega come anticatarrale, diuretico, depurativo, diaforetico, nella renella, le congestioni del fegato e della milza.
In Sardegna venivano utilizzate le foglie per guarire le ferite, come cicatrizzante.
Per uso cosmetico foglie e fiori vengono utilizzati come astringente e nella cura di dermatosi.
Molto più noto è l'impiego in profumeria del distillato che se ne ricava.
Le bacche sono leggermente tossiche.
Note e Curiosità: I fiori di Lonicera etrusca sono molto profumati la sera e la notte e attirano pronubi soprattutto dell'ordine degli sfingidi che ne garantiscono la impollinazione.
Spesso coltivata come pianta ornamentale.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C.-An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Pignatti, S.-Flora d'Italia (vol. II), Edagricole, Bologna, 1982
J.-C. Rameau; D. Mansion; G. Dumé; C. Gauberville -Flore forestière française (vol. 3), Institut pour le développement forestier, AgroParis Tech-ENGREF, 2008
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Flora Iberica
Zangheri, P.-flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci