Drosera rotundifolia L. - Drosera a foglie rotonde
Inviato: 05 gen 2008, 21:14
Drosera rotundifolia L.
Sp. Pl.: 281 (1753)
Droseraceae
Drosera a foglie rotonde, Rosolida, Deutsch: Rundblättriger Sonnentau, Himmelstau
English: Round-leaved sundew
Español: Rocío de sol común
Français: Droséra à feuilles rondes
Forma Biologica: H ros - Emicriptofite rosulate. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con foglie disposte in rosetta basale.
Descrizione: Piccola pianta perenne carnivora, di 5-12 cm, molto delicata, fragile ed arrossata, con emissione a stadi annuali di radichette avventizie.
Foglie a cucchiaio, patenti, tutte in rosetta basale, ± aderenti al suolo, con un peduncolo lungo 10-15 mm e lamina a forma orbicolare. Le foglie sono ricoperte da lunghe ciglia tentacolari di colore porpora, vischiose, sensibili e sottilissime, che terminano con piccole ghiandole globose che sacernano un liquido vischioso zuccherino e luccicante, prodotto da enzimi capaci di digerire i piccoli insetti, attirati da questa secrezione.
( A contatto delle prede così imprigionate, la pianta richiude ermeticamente le sue foglie su se stessa e grazie alla sostanza acida, ricca di pepsina secreta dalle ghiandole, digerisce gli insetti e ridistende poi le sue foglie, pronta a catturarne altri.)
Lo scapo fiorale eretto, afillo, si eleva al centro della rosetta con un piccolo racemo paucifloro, spesso ramificato, con fiori a petali bianchi di 4- 6 mm.
La corolla è formata da 5 petali spatolati, lunghi poco più del calice, persistente, munito di 5 lacinie acute, e da 5 stami e 3 stili.
Frutto capsula ovale liscia.
Tipo corologico: Circumbor. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica.
Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: pianta spontanea che vive in luoghi prettamente umidi :torbiere, paludi, acquitrini, in acque acide, fra gli sfagni ed i muschi, da 0 a 2000 m.
![Immagine](../schede/manut/s_map_comp.php?w=460&h=310&id=2760)
Sistematica e possibili confusioni: Specie simili sono:
Drosera anglica Huds., simile alla D. rotundifolia L., ma di dimensioni maggiori con foglie allungate, oblique o diritte a lembo spatolato, lungo 1-3 cm, poco attenuata al picciolo lungo 2-5 cm, con infiorescenza mai ramificata.
Drosera intermedia Hayne, simile alla D. rotundifolia, si distingue per dimensioni minori, anche se tende a formare ampi popolamenti e per lo scapo fiorale che non si sviluppa al centro della rosetta, ma lateralmente. Cresce in torbiere a sfagni fino a 1000 m.
Tassonomia filogenetica
![Immagine](../schede/manut/s_tas_comp.php?w=430&h=182&id=2760)
______________________________________________________________________________
Etimologia: il nome del genere deriva dal greco” droserà” = coperta di rugiada, alludendo alle ciglia ghiandolari delle foglie che luccicano come gocce di rugiada, mentre il nome specifico si riferisce alla forma orbicolare delle foglie.
Proprietà ed utilizzi:
Specie officinale
E’ una delle pochissime piante insettivore, che è quasi in via di estinzione. Pianta poco conosciuta dalla moltitudine della gente , sia dovuta alle sue piccolissime dimensioni, sia anche per la sua rarità. Malgrado ciò, la tintura di Drosera o altri estratti, previsti dalla farmacopea, vengono impiegati quali calmanti per gli eccessi di pertosse, tossi convulsive e stizzose, bronchiti asmatiche ed allergiche e nelle affezioni delle vie respiratorie, esercitando anche azione favorevole sul vomito.
Esternamente veniva usata per eliminare porri, callosità e verruche, allo stato fresco risulta infatti irritante e rubefacente. Sembra infatti che gli enzimi secreti dalla pianta contribuiscano all’attività terapeutica. Viene usata anche in campo omeopatico.
L’uso della pianta è controindicata per chi soffre di ulcera gastroduodenale ed intestinale, poiché può causare infiammazioni alle mucose.
Note e Curiosità: Pianta conosciuta già dal sedicesimo secolo per le sue proprietà. Fu usata dagli alchimisti per le loro pratiche , si dice che raccogliessero la rugiada, di prima mattina, che si formava sulle sue foglie con molta riverenza, poiché era considerata una pianta magica, ritenuta portatrice di buonumore e panacea contro la depressione e la malinconia
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Flora d’Italia di S. Pignatti
Flora Helvetica di K. Lauber e G.Wagner Ediz. 2001
Dizionario (Medicina Naturale) di Enrica Campanini
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Mirna Medri
Sp. Pl.: 281 (1753)
Droseraceae
Drosera a foglie rotonde, Rosolida, Deutsch: Rundblättriger Sonnentau, Himmelstau
English: Round-leaved sundew
Español: Rocío de sol común
Français: Droséra à feuilles rondes
Forma Biologica: H ros - Emicriptofite rosulate. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con foglie disposte in rosetta basale.
Descrizione: Piccola pianta perenne carnivora, di 5-12 cm, molto delicata, fragile ed arrossata, con emissione a stadi annuali di radichette avventizie.
Foglie a cucchiaio, patenti, tutte in rosetta basale, ± aderenti al suolo, con un peduncolo lungo 10-15 mm e lamina a forma orbicolare. Le foglie sono ricoperte da lunghe ciglia tentacolari di colore porpora, vischiose, sensibili e sottilissime, che terminano con piccole ghiandole globose che sacernano un liquido vischioso zuccherino e luccicante, prodotto da enzimi capaci di digerire i piccoli insetti, attirati da questa secrezione.
( A contatto delle prede così imprigionate, la pianta richiude ermeticamente le sue foglie su se stessa e grazie alla sostanza acida, ricca di pepsina secreta dalle ghiandole, digerisce gli insetti e ridistende poi le sue foglie, pronta a catturarne altri.)
Lo scapo fiorale eretto, afillo, si eleva al centro della rosetta con un piccolo racemo paucifloro, spesso ramificato, con fiori a petali bianchi di 4- 6 mm.
La corolla è formata da 5 petali spatolati, lunghi poco più del calice, persistente, munito di 5 lacinie acute, e da 5 stami e 3 stili.
Frutto capsula ovale liscia.
Tipo corologico: Circumbor. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica.
Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: pianta spontanea che vive in luoghi prettamente umidi :torbiere, paludi, acquitrini, in acque acide, fra gli sfagni ed i muschi, da 0 a 2000 m.
Sistematica e possibili confusioni: Specie simili sono:
Drosera anglica Huds., simile alla D. rotundifolia L., ma di dimensioni maggiori con foglie allungate, oblique o diritte a lembo spatolato, lungo 1-3 cm, poco attenuata al picciolo lungo 2-5 cm, con infiorescenza mai ramificata.
Drosera intermedia Hayne, simile alla D. rotundifolia, si distingue per dimensioni minori, anche se tende a formare ampi popolamenti e per lo scapo fiorale che non si sviluppa al centro della rosetta, ma lateralmente. Cresce in torbiere a sfagni fino a 1000 m.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: il nome del genere deriva dal greco” droserà” = coperta di rugiada, alludendo alle ciglia ghiandolari delle foglie che luccicano come gocce di rugiada, mentre il nome specifico si riferisce alla forma orbicolare delle foglie.
Proprietà ed utilizzi:
![Immagine](../images/iconaOF.gif)
E’ una delle pochissime piante insettivore, che è quasi in via di estinzione. Pianta poco conosciuta dalla moltitudine della gente , sia dovuta alle sue piccolissime dimensioni, sia anche per la sua rarità. Malgrado ciò, la tintura di Drosera o altri estratti, previsti dalla farmacopea, vengono impiegati quali calmanti per gli eccessi di pertosse, tossi convulsive e stizzose, bronchiti asmatiche ed allergiche e nelle affezioni delle vie respiratorie, esercitando anche azione favorevole sul vomito.
Esternamente veniva usata per eliminare porri, callosità e verruche, allo stato fresco risulta infatti irritante e rubefacente. Sembra infatti che gli enzimi secreti dalla pianta contribuiscano all’attività terapeutica. Viene usata anche in campo omeopatico.
L’uso della pianta è controindicata per chi soffre di ulcera gastroduodenale ed intestinale, poiché può causare infiammazioni alle mucose.
Note e Curiosità: Pianta conosciuta già dal sedicesimo secolo per le sue proprietà. Fu usata dagli alchimisti per le loro pratiche , si dice che raccogliessero la rugiada, di prima mattina, che si formava sulle sue foglie con molta riverenza, poiché era considerata una pianta magica, ritenuta portatrice di buonumore e panacea contro la depressione e la malinconia
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Flora d’Italia di S. Pignatti
Flora Helvetica di K. Lauber e G.Wagner Ediz. 2001
Dizionario (Medicina Naturale) di Enrica Campanini
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Mirna Medri