Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
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Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
Fraxinus ornus L. subsp. ornus
Sp. Pl.: 1057 (1753)
Fraxinus garganica Ten., Fraxinus rotundifolia Willd., Fraxinus argentea Loisel.
Oleaceae
Frassino da manna, Orniello, Avorniello, Orno, Deutsch: Manna-Esche
English: Manna ash, south European flowering ash
Español: fresno florido
Français: Ornier, frêne à fleurs
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Albero o alberetto, alto fino a 25 metri, ma di norma 8-10 m, a chioma tondeggiante, fusto solitamente diritto, ma spesso anche tortuoso, da cui si dipartono molti rami ascendenti o eretti; il diametro raramente supera in esemplari vecchi i 35 cm. Apparato radicale generalmente profondo e con fittone robusto, con forti e numerose radici laterali. La corteccia è grigia-cinerina, a volte con macchie più chiare e liscia, anche nei rametti. Le gemme, sia le apicali che le laterali opposte, sono ugualmente grigio cenere.
Foglie opposte, imparipennate, caduche, formate da 5-9 (per lo più 7) foglioline ellittico-lanceolate, rotondate o cuneate alla base, cuspidate e brevemente ma chiaramente picciolate; lamina fogliare verde opaca, più chiara inferiormente, a margine dentellato-seghettato.
Fiori ermafroditi diclamidati, in vistose dense pannocchie bianche, odorosi, molto abbondanti, con calice a 4 lacinie di 1 mm e corolla formata da 4 petali lineari di 7-15 mm; compaiono contemporaneamente alle foglie o poco dopo.
Frutti costituiti da samare (acheni alati) oblungo-lanceolate, con alla base un minuscolo residuo del calice, lunghe 2-3 cm, con unico seme (achenio) a sezione tondeggiante.
Il legno ha alburno bianco-rosato e durame chiaro biancastro; è resistente ed elastico.
Tipo corologico: Europ.-Caucas. - Europa e Caucaso.
Distribuzione: L'orniello è un elemento submediterraneo-montano, con areale esteso dalla penisola iberica all'Asia minore; in Italia è diffuso e frequente in tutta la penisola e nelle isole.
Habitat: Vegeta a quote medio-basse, potendo salire però nel Meridione d'Italia sino a 1400-1500 metri. In senso lato la specie vegeta su suoli poco evoluti, derivati prevalentemente da rocce carbonatiche, a reazione neutro-basica e con ridotta disponibilità idrica.
Nelle trattazioni vegetazionali l'orniello è quasi sempre associato al carpino nero (Ostrya carpinifolia): orno-ostrieti, perché le due specie presentano esigenze coincidenti in termini edafici (substrati calcareo-dolomitici) e climatici (versanti esposti a sud e quindi caldi e secchi).
Le due entità, molto diffuse, si ritrovano insieme in diverse tipologie con un corteggio pressoché costante di specie erbacee ed arbustive.
Nell'Italia peninsulare ed insulare, oltre a consociarsi col carpino nero, l'orniello convive spesso anche con specie del genere Quercus (leccio, roverella e cerro principalmente), del genere Acer, col castagno e con le specie della macchia mediterranea alta.
Nel Nordest italiano, semplificando, si riscontrano formazioni primitive in forre, su rupi (talora con leccio) e su falde detritiche.
Nella prima situazione sono presenti Salix appendiculata ed Hemerocallis lilio-asphodelus ; su rupi spesso si accompagna, a volte con abbondanza, Amelanchier ovalis ; infine su falde detritiche vi è talvolta contatto con altre formazioni pioniere costituite da pino mugo, pino nero e pino silvestre con specie accessorie quali maggiociondolo, sorbi (montano e degli uccellatori), acero montano, nocciolo, biancospino, salicone, faggio.
Orno-ostrieti tipici (non primitivi) si riscontrano, come detto, soprattutto su pendici esposte a sud e su suoli derivati da rocce calcaree e dolomitiche. Insieme alle due entità principali si trovano sporadicamente anche la roverella, il maggiociondolo, il farinaccio; nello strato arbustivo il biancospino, il ginepro comune e il nocciolo; nello strato erbaceo è abbondante la graminacea Sesleria albicans.
In situazioni evolutive delle pinete di pino nero, dove gradualmente nel tempo questa specie è destinata a regredire per far luogo alle latifoglie, nel sottobosco degli orno-ostrieti è spesso abbondante Erica herbacea.
Esistono orno-ostrieti di neoformazione per evoluzione di prati e pascoli aridi abbandonati dove per primo compare l'orniello o, in condizioni meno favorevoli termicamente, il pino nero; dopo una decina d'anni si affianca il carpino nero ed infine, dopo un ulteriore decennio, la roverella.
Varianti degli orno-ostrieti in particolari situazioni di esposizione, acclività e disponibilità idrica possono essere caratterizzate dalla presenza di carpino bianco, aceri (riccio e montano) e faggio.
Da ultimo è importante segnalare formazioni vegetali della zona basale dei versanti, nelle quali, accanto all'orniello e al carpino nero, figura la roverella, a volte dominante perché favorita da suoli più profondi e da maggior calore; in questi casi gli strati arbustivo ed erbaceo si riducono quantitativamente e tra le specie del primo si riscontrano il biancospino ed il prugnolo, tra quelle del secondo Vinca minor , Asparagus tenuifolius e, come caratterizzante, Buglossoides purpurocoerulea.
Sistematica e possibili confusioni: Le congeneri Fraxinus excelsior L. e Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso (= F. oxyphylla Bieb.) , pur simili a prima vista nelle foglie, si differenziano per i fiori, precedenti la fogliazione, poco appariscenti nudi (senza calice né corolla) ad antere porporine o violette; le gemme hanno colore nerastro o nero in F. excelsior e marrone-giallastro in F. angustifolia; le foglie di entrambe le specie sono imparipennate, come in F. ornus, ma con foglioline generalmente più strette, più numerose (fino a 15), attenuate alla base e lanceolate, sessili o quasi. Vegetano in ambienti certamente più umidi -soprattutto il secondo- su terreni evoluti e fertili e tendono ad essere sporadiche, piuttosto che ad aggregarsi in popolamenti puri e consistenti.
E' importante ricordare che alcune varietà (rotundifolia, garganica ) sono coltivate nell'Italia meridionale e in Sicilia per la produzione di manna, sostanza zuccherina secreta dai fusti incisi fino al cambio e in seguito solidificata, usata nell'industria dolciaria, oltre che in farmacologia.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: nome del genere dal greco "frasso" = difendo, perché pianta adatta per siepi; "ornus", dal latino = di pregio ornamentale.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Della pianta si usano le radici, la corteccia dei rami giovani, le foglie, i frutti, le gemme e la manna. Si è già accennato alla manna; le radici essiccate danno una droga ad azione diuretica; la corteccia, anch'essa essiccata, ha proprietà eupeptiche, toniche (decotto), febbrifughe e antidiarroiche (polvere); le foglie e i frutti sono diuretici, antireumatici e lassativi (infuso); le gemme raccolte fresche in primavera danno un macerato con azione benefica biliare, renale, anticellulitica e antigottosa.
Il legno, pur avendo caratteri e proprietà simili a quelle del frassino maggiore, ha impieghi meno nobili, per le ridotte dimensioni dei tronchi e viene frequentemente usato come ottimo combustibile. In epoca recente l'orniello viene sovente impiegato in impianti artificiali in zone collinari e planiziali per produzione di biomasse legnose.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Fenaroli L. - Gli alberi d'Italia - 1967 Ed. Martello
E. Magini - Monti e Boschi - 1956 T.C.I.
Zenari S. - Flora escursionistica - 1956 Zannoni Editore
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
AA.VV., Del Favero R. (a cura di) - La vegetazione forestale e la selvicoltura nella Regione Friuli-Venezia Giulia - 1998 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Silvano Radivo
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English: Manna ash, south European flowering ash
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Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Albero o alberetto, alto fino a 25 metri, ma di norma 8-10 m, a chioma tondeggiante, fusto solitamente diritto, ma spesso anche tortuoso, da cui si dipartono molti rami ascendenti o eretti; il diametro raramente supera in esemplari vecchi i 35 cm. Apparato radicale generalmente profondo e con fittone robusto, con forti e numerose radici laterali. La corteccia è grigia-cinerina, a volte con macchie più chiare e liscia, anche nei rametti. Le gemme, sia le apicali che le laterali opposte, sono ugualmente grigio cenere.
Foglie opposte, imparipennate, caduche, formate da 5-9 (per lo più 7) foglioline ellittico-lanceolate, rotondate o cuneate alla base, cuspidate e brevemente ma chiaramente picciolate; lamina fogliare verde opaca, più chiara inferiormente, a margine dentellato-seghettato.
Fiori ermafroditi diclamidati, in vistose dense pannocchie bianche, odorosi, molto abbondanti, con calice a 4 lacinie di 1 mm e corolla formata da 4 petali lineari di 7-15 mm; compaiono contemporaneamente alle foglie o poco dopo.
Frutti costituiti da samare (acheni alati) oblungo-lanceolate, con alla base un minuscolo residuo del calice, lunghe 2-3 cm, con unico seme (achenio) a sezione tondeggiante.
Il legno ha alburno bianco-rosato e durame chiaro biancastro; è resistente ed elastico.
Tipo corologico: Europ.-Caucas. - Europa e Caucaso.
Distribuzione: L'orniello è un elemento submediterraneo-montano, con areale esteso dalla penisola iberica all'Asia minore; in Italia è diffuso e frequente in tutta la penisola e nelle isole.
Habitat: Vegeta a quote medio-basse, potendo salire però nel Meridione d'Italia sino a 1400-1500 metri. In senso lato la specie vegeta su suoli poco evoluti, derivati prevalentemente da rocce carbonatiche, a reazione neutro-basica e con ridotta disponibilità idrica.
Nelle trattazioni vegetazionali l'orniello è quasi sempre associato al carpino nero (Ostrya carpinifolia): orno-ostrieti, perché le due specie presentano esigenze coincidenti in termini edafici (substrati calcareo-dolomitici) e climatici (versanti esposti a sud e quindi caldi e secchi).
Le due entità, molto diffuse, si ritrovano insieme in diverse tipologie con un corteggio pressoché costante di specie erbacee ed arbustive.
Nell'Italia peninsulare ed insulare, oltre a consociarsi col carpino nero, l'orniello convive spesso anche con specie del genere Quercus (leccio, roverella e cerro principalmente), del genere Acer, col castagno e con le specie della macchia mediterranea alta.
Nel Nordest italiano, semplificando, si riscontrano formazioni primitive in forre, su rupi (talora con leccio) e su falde detritiche.
Nella prima situazione sono presenti Salix appendiculata ed Hemerocallis lilio-asphodelus ; su rupi spesso si accompagna, a volte con abbondanza, Amelanchier ovalis ; infine su falde detritiche vi è talvolta contatto con altre formazioni pioniere costituite da pino mugo, pino nero e pino silvestre con specie accessorie quali maggiociondolo, sorbi (montano e degli uccellatori), acero montano, nocciolo, biancospino, salicone, faggio.
Orno-ostrieti tipici (non primitivi) si riscontrano, come detto, soprattutto su pendici esposte a sud e su suoli derivati da rocce calcaree e dolomitiche. Insieme alle due entità principali si trovano sporadicamente anche la roverella, il maggiociondolo, il farinaccio; nello strato arbustivo il biancospino, il ginepro comune e il nocciolo; nello strato erbaceo è abbondante la graminacea Sesleria albicans.
In situazioni evolutive delle pinete di pino nero, dove gradualmente nel tempo questa specie è destinata a regredire per far luogo alle latifoglie, nel sottobosco degli orno-ostrieti è spesso abbondante Erica herbacea.
Esistono orno-ostrieti di neoformazione per evoluzione di prati e pascoli aridi abbandonati dove per primo compare l'orniello o, in condizioni meno favorevoli termicamente, il pino nero; dopo una decina d'anni si affianca il carpino nero ed infine, dopo un ulteriore decennio, la roverella.
Varianti degli orno-ostrieti in particolari situazioni di esposizione, acclività e disponibilità idrica possono essere caratterizzate dalla presenza di carpino bianco, aceri (riccio e montano) e faggio.
Da ultimo è importante segnalare formazioni vegetali della zona basale dei versanti, nelle quali, accanto all'orniello e al carpino nero, figura la roverella, a volte dominante perché favorita da suoli più profondi e da maggior calore; in questi casi gli strati arbustivo ed erbaceo si riducono quantitativamente e tra le specie del primo si riscontrano il biancospino ed il prugnolo, tra quelle del secondo Vinca minor , Asparagus tenuifolius e, come caratterizzante, Buglossoides purpurocoerulea.
Sistematica e possibili confusioni: Le congeneri Fraxinus excelsior L. e Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso (= F. oxyphylla Bieb.) , pur simili a prima vista nelle foglie, si differenziano per i fiori, precedenti la fogliazione, poco appariscenti nudi (senza calice né corolla) ad antere porporine o violette; le gemme hanno colore nerastro o nero in F. excelsior e marrone-giallastro in F. angustifolia; le foglie di entrambe le specie sono imparipennate, come in F. ornus, ma con foglioline generalmente più strette, più numerose (fino a 15), attenuate alla base e lanceolate, sessili o quasi. Vegetano in ambienti certamente più umidi -soprattutto il secondo- su terreni evoluti e fertili e tendono ad essere sporadiche, piuttosto che ad aggregarsi in popolamenti puri e consistenti.
E' importante ricordare che alcune varietà (rotundifolia, garganica ) sono coltivate nell'Italia meridionale e in Sicilia per la produzione di manna, sostanza zuccherina secreta dai fusti incisi fino al cambio e in seguito solidificata, usata nell'industria dolciaria, oltre che in farmacologia.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: nome del genere dal greco "frasso" = difendo, perché pianta adatta per siepi; "ornus", dal latino = di pregio ornamentale.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Della pianta si usano le radici, la corteccia dei rami giovani, le foglie, i frutti, le gemme e la manna. Si è già accennato alla manna; le radici essiccate danno una droga ad azione diuretica; la corteccia, anch'essa essiccata, ha proprietà eupeptiche, toniche (decotto), febbrifughe e antidiarroiche (polvere); le foglie e i frutti sono diuretici, antireumatici e lassativi (infuso); le gemme raccolte fresche in primavera danno un macerato con azione benefica biliare, renale, anticellulitica e antigottosa.
Il legno, pur avendo caratteri e proprietà simili a quelle del frassino maggiore, ha impieghi meno nobili, per le ridotte dimensioni dei tronchi e viene frequentemente usato come ottimo combustibile. In epoca recente l'orniello viene sovente impiegato in impianti artificiali in zone collinari e planiziali per produzione di biomasse legnose.
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Re: Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
Fraxinus ornus L.
Orniello - piante in fiore su suoli pietrosi e poveri
Valle del Torre (UD), 280 m, mag 2006
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Orniello - piante in fiore su suoli pietrosi e poveri
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Re: Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
Fraxinus ornus L.
Orniello - pianta su roccia a portamento arbustivo e fusti contorti
Montenars (UD), 850 m, dic 2007
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Re: Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
Fraxinus ornus L.
Orniello - fusto di soggetto di media età
Montenars (UD), 730 m, dic 2007
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Re: Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
Fraxinus ornus L.
Orniello - gemme grigie
Montenars (UD), 730 m, dic 2007
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Re: Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
Fraxinus ornus L.
Orniello - fioritura in pannocchie
Valle del Torre (UD), 280 m, mag 2006
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Re: Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
Fraxinus ornus L.
Orniello - particolare dei fiori
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Re: Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
Fraxinus ornus L.
Orniello - fruttificazione immatura
Valle del Torre (UD), 280 m, giu 2006
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Re: Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
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Rio Vendina (RE), mar 2008
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Alta Murgia (BT), 640 m, apr 2016
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Cassano M. (BA), 450 m, lug 2011
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Fraxinus ornus L. subsp. ornus
Possagno (TV), 320 m, apr 2013
Foto di Aldo De Bastiani
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Re: Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
Fraxinus ornus L. subsp. ornus
Castellaccio-Fraginesi (TP), 100 m, ott 2010
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Fraxinus ornus L. subsp. ornus
Bagnoli del Trigno (IS), Apr 2006
Foto di Franco Rossi
Castellaccio-Fraginesi (TP), 100 m, ott 2010
Foto di Beppe Di Gregorio
Fraxinus ornus L. subsp. ornus
Bagnoli del Trigno (IS), Apr 2006
Foto di Franco Rossi
marinella
La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
Fraxinus ornus L. subsp. ornus
Alta Murgia (BT), 640 m, apr 2016
Foto di Vito Buono
Fraxinus ornus L. subsp. ornus
Possagno (TV), 320 m, apr 2013
Foto di Aldo De Bastiani
Alta Murgia (BT), 640 m, apr 2016
Foto di Vito Buono
Fraxinus ornus L. subsp. ornus
Possagno (TV), 320 m, apr 2013
Foto di Aldo De Bastiani
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La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
Fraxinus ornus L. subsp. ornus
Bagnoli del Trigno (IS), nov 2006
Foto di Franco ROSSI
Bagnoli del Trigno (IS), nov 2006
Foto di Franco ROSSI
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La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
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