Forum Acta Plantarum

Ciao,

Antefatto:
Pietro Zangheri nel secolo scorso segnalava nel litorale ravennate sia Catapodium balearicum (=Catapodium loliaceum, piuttosto rara), sia Catapodium hemipoa (= Catapodium rigidum subsp. hemipoa, relativamente diffusa verso il mare).
Recentemente, dopo qualche anno di raccolta dati per l'Atlante della Flora Romagnola, abbiamo constatato diverse segnalazioni di C.balearicum sul litorale di Rimini, Forlì e Ravenna (almeno in 6 quadranti dopo il 2000), mentre per C. hemipoa risulta un solo dato, che è segnalato in Acta e confermato con campione da Banfi ( https://www.actaplantarum.org/forum/vie ... p?&t=20965 ).

La questione merita approfondimenti ed ho cominciato ad affrontarla durante un'uscita in quel di Lido di Spina (FE) che si trova ai confini con la provincia di Ravenna ed è ricompresa nei nostri quadranti di studio
Qui ho avuto la fortuna di imbattermi in 3 diverse forme di Catapodium che ho raccolto e controllato a casa
NB: Le foto riguardano individui ancora verdi

1- C. balearicum
2- C. hemipoa
3- C. rigidum

Lido di Spina (FE), 0 m, 25 mag 2022
foto di Sergio Montanari

Prima di tutto devo dire che le chiavi del nuovo Pignatti (vol.4 pg 369) sono un po' diverse rispetto a quelle del vecchio Pignatti e credo migliorate.
Prima dicotomia
A1 - Spighette ovate o ovato lanceolate, con fiori addensati e rachilla breve, nascosta (--->C. balearicum)
A2 - Spighette lineari o lineari lanceolate, con fiori distanziati e rachilla allungata, visibile (--->C. rigidum, C. hemipoa)

Comunque il primo criterio è piuttosto impegnativo, ci ho messo parecchio ad osservare e capire "Rachilla nascosta - Rachilla visibile".
Le freccie rosse indicano ove la rachilla è visibile; in ogni caso l'aspetto di C. balearicum è nettamente diverso

Il carattere della rachilla visibile non è semplice senza una buona lente, e con individui verdi è molto difficile, sopratutto in C. hemipoa. Tuttavia già dopo qualche ora dalla raccolta i lemmi tendono a divaricarsi e a lasciare spazio tra loro che si vede in controluce. In C. balearicum no

le 2 foto seguenti di C. hemipoa varie ore dopo la raccolta

Il C. balearicum è piuttosto ridotto, con infiorescenza senza ramificazioni, mi era sorto il dubbio addirittura che fosse il C. pauciflorum tuttavia la spighetta lunga 7 mm conferma il balearicum. Questo è in linea con altri rinvenimenti simili fatti nelle vicine province di Ravenna e Forlì-Cesena e vedo che nelle flora del ferrarese è segnalato proprio a Lido di Spina

Foto di C. balearicum

La distinzione tra C. rigidum e C. hemipoa non è immediata. Rispetto al comune C. rigidum, C. hemipoa è più grande con infiorescenza più ampia, la chiave del Pignatti scrive:

B1- Pannocchia lassa con rami distanziati tra loro fino a 12 mm, gli inferiori privi di spighette (*), rachide largo 0,4-0,5 mm glume 2,4-3 mm
(---> C. hemipoa)
B2- Pannocchia contratta, distanza max tra i rami 5 mm, spighette sui rami inferiori (*), rachide largo 0,8-0,1 mm glume 1,4-2,5 mm
(---> C. rigidum)

* nella chiave non mi era ben chiaro cosa indicasse "i rami inferiori privi di spighette", ma sono andato a leggere la descrizione della specie: "Rami basali nudi nel terzo inferiore" e questo è più comprensibile !

La distanza max tra i rami è un carattere ben chiaro

Andando a vedere altre misure, in C.hemipoa rachide largo 0,4-0,5 mm glume 2,4-3 mm

in C. rigidus rachide largo 0,8-0,1 mm glume 1,4-2,5 mm

Concludo ricordando che in Romagna C. rigidum si presenta con 2 subsp: C. rigidum rigidum e C. rigidum major ( si veda qui https://www.actaplantarum.org/forum/vie ... 9&p=567365 )

Quando ho raccolto i campioni "distrattamente" pensavo di trovarmi di fronte a C. rigidum rigidum e C. rigidum major, invece quando ho controllato le chiavi è parso subito chiaro che avevo C. rigidum majus e C.hemipoa

Infine si potrebbe ipotizzare una maggiore diffusione di C. hemipoa sul litorale Romagnolo, probabilmente da una prima osservazione superficiale, questo viene scambiato per C. rigidus subsp majus. Occorre approfondire; dopotutto Zangheri scriveva che era diffusa verso il mare, e difficilmente si sbagliava

i

Bravissimo Sergio.
Estremamente chiaro.

Le tue immagini sono in linea con i bellissimi disegni che si trovano in
S. BRULLO, G. GIUSSO DEL GALDO, P. MINISSALE e G. SPAMPINATO, 2003 Considerazioni tassonomiche sui generi Catapodium Link, Desmazeria Dumort. e Castellia Tineo (Poaceae) in Italia. INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, 35 (1) 158-170
L'articolo si trova su researchgate.

Daniela

Ottimo lavoro Sergio:

Sergio

Daniela Longo ha scritto: ↑27 mag 2022, 08:20 Bravissimo Sergio.
Estremamente chiaro.

Le tue immagini sono in linea con i bellissimi disegni che si trovano in
S. BRULLO, G. GIUSSO DEL GALDO, P. MINISSALE e G. SPAMPINATO, 2003 Considerazioni tassonomiche sui generi Catapodium Link, Desmazeria Dumort. e Castellia Tineo (Poaceae) in Italia. INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, 35 (1) 158-170
L'articolo si trova su researchgate.

Daniela

Ma guarda nel 2010 mi sono arrovellato su Catapodium hemipoa e poi esisteva già un articolo!

Allora, aggiorniamo per la situazione sul litorale di Ravenna,
era già stata pubblicata una segnalazione nel 2010.
Dati che evidentemente non avevo ancora immesso nel mio database.
Quindi diciamo che l'impressione che fosse più diffusa era buona, questo post è servito


La notula è qui di seguito.
(Se non si può mettere eliminatela)

Interessante! Spero di riuscire a trovare l'hemipoa

Ottimo lavoro!
Ale