Giorn. Italia Sci. Nat. 1: 152 (1764)
Pinus montana Auct. an Mill., Pinus mughus Scop., Pinus mugo Turra subsp. pumilio (Haenke) Zenari, Pinus pumilio Haenke, Pinus rotundata Link, Pinus mugo Turra subsp. rotundata (Link) Janch. & H. Neumayer
Pinaceae
Pino mugo, Barancio, Deutsch: Bergkiefer
English: Creeping pine, dwarf mountain pine
Español: Pino mugu
Français: Pin mugo, Pin couché, Pin des montagnes
Forma Biologica: P rept - Fanerofite striscianti. Piante legnose con portamento aderente al substrato.
Descrizione: Arbusto cespuglioso con rami prostrati e ascendenti verso l'apice, altezza 2÷5 m. Provvisto di tronco principale eretto e di una serie di tronchi secondari, più o meno prostrati, corteccia grigio-bruna che con l'invecchiamento diventa squamosa.
Le foglie aghiformi, sono riunite in fascetti di 2 e persistono 3÷9 anni, leggermente ritorte,finemente dentate, robuste e pungenti, di colore verde scuro, lunghe 28÷45 mm, progressivamente più corte verso l'apice del ramo.
I fiori maschili ragruppati in coni oblunghi e situati nella parte inferiore dei rametti giovani, sono gialli; i femminili riuniti in piccoli coni di colore violaceo o purpureo sono riuniti 1 a 1 o 2 a 2, in amenti terminali.
Gli strobili di forma conico-ovoidale sono solitari o raggruppati in verticilli di 2÷4 elementi. Hanno portamento eretto, obliquo od orizzontale, maturano durante il terzo anno di età, sono quasi privi di peduncolo, bruni, le squame sono ornate da umbone centrale, sono lunghi 3÷5 cm e contengono piccoli semi scuri, muniti di ala.
Tipo corologico: Orof. Eurasiat. - Orofita dei rilievi montani dell'Europa e dell'Asia
Distribuzione: In Italia è presente nelle Alpi e negli Appennini, in Europa nei Carpazi, sino in Bulgaria e nei Pirenei.
Habitat: Cresce sui pendii franosi, suoli detritici parzialmente consolidati. Vegeta fra (500)1.200÷2.700 m s.l.m., raggiungendo nel piano subalpino (1.500÷2.300), il suo optimum.
Molto resistente al freddo, mette radici persino sulle pietraie.
L'accrescimento è lento, ama la luce e svolge un'importante funzione di miglioramento dei terreni, soprattutto sui monti a formazione calcarea e dolomitica. Cresce in formazioni chiuse, impenetrabili, che trattengono la neve, impedendo in questo modo la formazione di valanghe.
L'arbusteto di Pino mugo predilige versanti detritici freschi, soggetti a ruscellamento.
Nel paesaggio dolomitico il Pinus mugo è sempre accompagnato da specie basifile quali Rhodendron hirsutum L. e Rhodothamnus chamaecistus Rchb., habitat che diventa a substrato calcareo nelle Alpi centro-orientali, raramente compare anche su substrato siliceo, come ad esempio nelle Alpi Sarentinesi e presso il passo di Lavazè.
Le mughete, come altri arbusteti sub-alpini, non sono sottoposte ad utilizzazioni diretta, salvo tradizioni locali con-
solidate: legna da ardere e mugolio, attività queste che comunque, non alterano la fisionomia complessiva del paesaggio.
Sistematica e possibili confusioni: Oltre alla subsp. nominale sopra descritta, nel nostro territorio è presente P.mugo subsp. uncinata (Raimond ex DC) Domin.
P.mugo subsp. uncinata (Raimond ex DC) Domin è una specie a corologia occidentale, dalle Alpi occidentali ai Pirenei. Specie principalmente del piano montano meno del piano subalpino
Forma arborea
Strobilo subsessile e asimmetrico
Apofisi prominente e ricurva ad uncino
Umbone eccentrico
P.mugo Turra subsp. mugo ha areale discontinuo dalle Alpi centrali in particolare alle Alpi orientali con popolazioni disgiunte sui Balcani e Appennini : A. Parmense M.te Nero e M.te Maggiorasca, in Abruzzo Majelletta e Camosciara e in Campania Tre Confini e Zafinetto. Specie principalmente del piano subalpino ma nelle Alpi orientali può scendere su frane conoidi e alvei torrentizi anche a quote molto basse.
Forma arbustiva
Strobilo sessile e asimmetrico
Apofisi non prominente appiattita
Umbone centrale o inferiore
Le due specie hanno però dei punti di sovrapposizione e contatto nelle Alpi Piemontesi, dove si incontra una variabilità notevole e si sono aggiunti ulteriori caratteri:(Montacchini e Caramiello 1968)
P.mugo subsp. uncinata (Raimond ex DC) Domin
Foglie colore verde cupo, talvolta con riflessi argentei
posizione, lungo tutto il rametto
lunghezza, 4,6,(8) cm sono di lunghezza uniforme sul ramo perciò la fronda ha forma arrotondata
Rametto: portamento, eretto-ascendente
fragilità, difficile a spezzarsi, la corteccia si separa con facilità
forma, arrotondata all'apice
Resinazione abbondante
Substrato indifferente
Ambiente piano montano, pioniera, detriti e terreni scoperti
P.mugo Turra subsp. mugo
Foglie: colore verde, tendenti al giallo
posizione, verso la parte apicale del rametto
lunghezza, 3-4 cm, le più recenti hanno progressivamente lunghezza minore perciò nella parte apicale la fronda ha forma tronca
Rametto:portamento, divergente
fragilità,facile a spezzarsi, la corteccia si separa con difficoltà
forma, tronca all'apice
resinazione, scarsa
substrato, calcareo
ambiente, piano subalpino, spiccatamente pioniera, detriti anche molto incoerenti.
Da notare che la fragilità del rametto non è stata confermata come carattere differenziale in quanto sembra un carattere che dipende dall'ambiente di crescita e dal suolo, fragile se in ambiente acido, silicatico.
Molte ricerche sembrano confermare che P.mugo subsp. uncinata (Raimond ex DC) Domin sia un ibrido stabilizzato tra P.mugo subsp. mugo e P.sylvestris differenziato in epoca preglaciale, un esempio sarebbe P.x rhaetica Bruegger in Engadina. Altro ibrido riconosciuto traP.mugo subsp. uncinata (Raimond ex DC) Domin e P.mugo subsp. mugo è Pinus mugo subsp. rotundata (Link) Janch. & H. Neumayer, ibrido arborescente con strobili che hanno apofisi poco pronunciate.
Probabili ibridazioni introgressive hanno prodotto il P.mugo subsp. mugo var pumilio Zen., varietà diffusa sulle Alpi marittime e A. Cozie e in Boemia, le piante hanno portamento arborescente o arbustivo ma mai prostrato e con rami ascendenti.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere è di origine controversa, anche se pare plausibile possa derivare dal greco "pitys , latino "pinus", = pino nomi che hanno tutti l'origine nel sanscrito "pitu'" resina. Altre ipotesi indicano che possa derivare dal latino "pix, picis"=" pece o resina", essudato della pianta, o dagli epiteti di radice indoeuropea "pic'" =pungere con riferimento agli aghi, oppure "pi"=stillare, sempre con riferimento alla resina; infine, forse dal celtico "pen"=testa alludendo alla forma della chioma.
Proprietà ed utilizzi:

Il legno giallo rossastro o rosso bruno, di media durezza e assai elastico, veniva impiegato per ricavare utensili da cucina e per cerchiare le botti. Le piccole dimensioni dei tronchi, ne permettono l'utilizzo solo per piccoli lavori o quale combustibile.
Il legno delle radici, e quello resinoso, dei rami veniva usato in passato per fare fiaccole.
Come altre Pinaceae anche il Pino mugo veniva utilizzato per la produzione di resina con la quale si preparavano linimenti utili nelle forme reumatiche e nelle affezioni polmonari.
Venivano praticati, alla base dei fusti, tagli rettangolari e profondi fino all'alburno qui veniva applicato un raccoglitore concavo che conduceva l'essudazione resinosa in una ciotola. Una volta la settimana si rinnovava il taglio operazione condotta per tutto il periodo autunnale e che permetteva di raccogliere quantità notevoli di resina. La ferita del tronco successivamente si cicatrizzava formando un callo nella corteccia. Questa pratica è stata abbandonata, ora si pratica la distillazione degli aghi e dei piccoli rami, ricavandone il "mugolio", olio essenziale odoroso, utilizzato come balsamico, antinfiammatorio, espettorante, fluidificante della secrezione bronchiale, sedativo della tosse e degli eccessi di asma bronchiale. L'azione antisettica ed antinfiammatoria si estende anche all'apparato urinario,favorendo inoltre un effetto diuretico.
Per uso esterno è buon antisettico della cute e delle mucose della bocca e della gola mediante inalazioni, utilizzato anche per curare contusioni, stiramenti, storte, strappi muscolari e infiammazioni.
In profumeria viene usato per preparare sali da bagno e per profumare detergenti
Ponendo a macerare al sole: grappa gemme di Pino mugo e zucchero per 6 settimane , agitando almeno una volta al giorno, infine filtrando con molta cura, si otterrà una grappa dal sapore particolare.
È utilizzato come ornamentale, per l'aspetto aggraziato.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
AESCHIMANN D., LAUBER K., MOSER D.M., THEURILLAT J.P., 2004. Flora alpina, Zanichelli editore, BolognaCONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
The International Plant Names Index (IPNI)
Scheda realizzata da Marinella Zepigi e Graziano Propetto