Willdenowia 12 (2): 189 (1982)
Lychnis divaricata Rchb., Lychnis macrocarpa Boiss. & Reut., Melandrium macrocarpum Willk., Lychnis alba Mill. (incl.), Melandrium album Garcke, Melandrium pratense Röhl., Melandrium vespertinum Fr., Silene alba (Mill.) Krause (incl.), Silene latifolia Poir. subsp. alba (Mill.) Greuter & Burdet (incl.), Silene pratensis (Rafn) Godr., Silene alba (Mill.) E.H.L. Krause subsp. divaricata Walters, Melandryum album Garcke excl., Melandryum macrocarpum Willk., Melandryum pratense Röhl., Melandryum vespertinum Fr., Lychnis alba Mill., Silene alba (Mill.) Krause, Silene latifolia Poir. subsp. alba (Mill.) Greuter & Burdet
Caryophyllaceae
Silene latifoglia, White Campion, Weiße Lichtnelke, Colleja, Compagnon Blanc, Avondkoekoeksbloem, Vitblära, Bniec Bialy.
Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
Descrizione: Pianta bienne o perenne, erbacea, con pubescenza appressata, radice fittonante, fusti eretti, ramificati, villosi alla base e vischioso-glandulosi all'apice; altezza 30÷80 cm.
Le foglie sono ellittico-lanceolate con apice acuminato, percorse da 3 venature, sono opposte, picciolate le basali, sessili le cauline, spesso glabrescenti, hanno margine intero, sovente sono accompagnate all'ascella da un fascetto di foglie bratteali.
Le infiorescenze sono rade a dicasio e i fiori unisessuali: i maschili con calice tubolare-campanulato con 10 venature longitudinali, quelli femminili con calice tubolare-ovoidale rigonfio a 1/2 della lunghezza e contratto a all'apice, percorso da 20 venature longitudinali; entrambi i fiori hanno calice bruno rossastro, peloso, con denti acuti, spesso acuminati e lunghi 2/3 del tubo.
La corolla è formata da 5 petali glabri, biancastri spesso soffusi di rosa, bilobati su 1/2 lunghezza; stami inclusi, gli stili del fiore femminile sono 5.
I frutti sono capsule coniche con 10 denti che alla deiscenza si presentano ± patenti o revoluti e che contengono molti semi reniformi, grigio-marroni, con tubercoli e facce e dorso convessi.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: Pianta comune nitrofila e sinantropa, infestante delle colture, vegeta nei ruderi e negli incolti, nei campi, negli orti, lungo le strade e nei pressi di letamai. Dalla pianura sino al piano montano 0÷1.900 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Oltre alla subspecie nominale, sopra descritta, nel nostro territorio è presente:
Silene latifolia subsp. alba (Mill.) Greuter & Burdet, che si distingue per calice con denti ottusi, capsula piriforme con denti che alla deiscenza si presentano ± eretti.
Alcuni autori considerano le 2 subspecie come entità distinte: Silene alba (Mill.) Krause e Silene latifolia Poiret
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva probabilmente dal greco "sialon" = saliva, molto probabilmente si riferisce alla vischiosità di alcune piante appartenenti a questo genere e al fatto che spesso hanno il fusto coperto da secrezioni simili alla saliva; questo termine è però anche legato alla figura mitologica di Sileno compagno di Bacco e perennemente ebbro con il ventre gonfio, proprio come il calice di questi fiori. L'epiteto specifico si riferisce alla disposizione delle foglie.
Proprietà ed utilizzi:

Anche se non si parla di tossicità, in questa pianta sono presenti saponine, quindi attenzione alla quantità!
Le giovani foglie possono essere impiegate per preparare zuppe, oppure si possono consumare bollite e saltate in padella.
L'intera pianta viene utilizzata nella preparazione della “minestrella”, zuppa antica e poverissima composta da 27 erbe che viene solitamente accompagnata da focaccette di granoturco.
La radice della pianta può essere impiegata, previa bollitura, come sostituto del sapone.
Note e Curiosità: In alcune zone dell'Inghilterra, a causa dell'ampia diffusione nelle zone cimiteriali, questo fiore viene chiamato "Flower of the Dead " fiore dei morti.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
JAUZEIN P., 1995. Flore des champs cultivés, INRA, Paris
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Scheda realizzata da Marinella Zepigi