Sp. Pl.: 475 (1753)
Rosaceae
Pruno selvatico, Prugnolo, Vegro, Deutsch: Gewöhnliche Schlehe
English: Black thorn
Español: Espino negro
Français: Prunellier
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
Descrizione: Arbusto cespuglioso che occasionalmente assume dimensioni di alberello, è legnoso, perenne, caducifoglio con chioma assai rada e irregolare, molto spinoso; rami di colore brunastro con sfumature più o meno scure e rugosi, intricati afilli e generalmente pubescenti da giovani, le spine altro non sono che i rami laterali trasformati. Il Prugnolo forma moltissimi germogli capaci di radicare, che ne facilitano la moltiplicazione vegetativa. Altezza sino a 3 m.
Le gemme sono alterne sottili, ovali; le gemme da fiori sono sferiche, ricoperte di scaglie marrone chiaro. Le gemme da foglie sono raggruppate per 2÷3, quelle da fiori sono riunite su rami corti.
Le foglie che compaiono dopo i fiori, sono alterne, lanceolate, brevemente picciolate, la pagina superiore è opaca, glabra e di color verde scuro, quella inferiore + chiara e pubescente, il margine è crenato o dentato.
I fiori precedono le foglie, solitamente compaiono fra febbraio e aprile, sono ermafroditi, solitari, ma ravvicinati, hanno un corto peduncolo; la corolla è formata da 5 petali bianchi di forma leggermente ovale; molti stami, muniti di lunghi filamenti e di antere gialle, l'ovario è immerso nel calice.
I frutti sono drupe sferiche di colore blu-nerastro o viola-azzurre 10 ÷15 mm di ø, pruinose a maturità; inizialmente molto aspre ed allappanti, diventano più gradevoli dopo l'ammezzimento che di solito avviene con i primi geli.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Europ.-Caucas. - Europa e Caucaso.
Habitat: Specie originaria dell'Europa e del Caucaso è pianta eliofila, pioniera che si insedia nei terreni abbandonati. Rustica si adatta a terreni poveri e sassosi, cresce comunemente al limitare dei boschi cedui e nei cespuglieti, lungo le scarpate nei terreni incolti e soleggiati, dove grazie alla facilità con cui radica, forma macchie spinose così impenetrabili da fornire protezione alla altre piante e agli uccelli che trovano un rifugio ideale per nidificare. Dal piano sino a 1.600 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Specie simile è Prunus domestica L. - Pruno, specie archeofita naturalizzata e comunemente coltivata, che si distingue per essere di dimensioni maggiori (anche 10 m); con chioma espansa e globosa, fiori appaiati o in triadi con lunghi peduncoli; i frutti da ovoidali- allungati a sferici, neri, gialli rossi o verdi a seconda delle cultivar, sono drupe commestibili di 2÷7 cm.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere dal greco "prúnon" = il frutto del pruno, l'epiteto specifico dal latino "spinosus" = provvisto di spine.
Proprietà ed utilizzi:

Costituenti principali: glicosidi flavonici, poco glicoside dell'acido cianidrico, composti della curarina, acido malico, saccarosio, pectina, gomma, vitamina C, tannini.
Il Prugnolo ha proprietà astringenti, depurative, febbrifughe, toniche, lassative e diuretiche; in particolare i fiori possono essere usati per infusi diuretici e lassativi, contro i raffreddori e il mal di gola, si usa l'infusione di foglie, i frutti secchi invece permettono di preparare un estratto contro le diarree.
Il liquido di cottura dei frutti può essere impiegato per sciacqui e gargarismi in caso di gengivite e di faringite, ma è anche utile in caso di epistassi.
I frutti, grazie alle proprietà astringenti possono essere impiegati nella preparazione di maschere per il trattamento delle pelli impure o, in decotto, per il trattamento locale dei foruncoli.
I frutti che sono molto aspri, possono essere raccolti dopo le prime gelate, quando raggiungono la maturazione, per farne liquori, bibite, marmellate e vino.
Con alcool, zucchero, vino bianco e bacche di Prugnolo mature, si può preparare un buon liquore digestivo; con la distillazione dei frutti, invece, si ottiene dell'ottima acquavite. Nei paesi Baschi con le prugnole lasciate macerare per diversi mesi in alcol aromatizzato con anice insieme a chicchi di caffè e vaniglia, si produce un liquore tipico digestivo detto "Patxaran"
La corteccia della pianta era utilizzata in passato per colorare di rosso la lana, mentre i frutti immaturi aggiunti a solfato di ferro danno un inchiostro e tingono in nero lana lino; la bollitura delle foglie è ottima nel conciare le pelli.
Il legno durissimo, è un apprezzato combustibile; era utilizzato in passato anche per fabbricare gli attrezzi del gioco della "Lippa" e per realizzare durevoli bastoni da passeggio.
Note e Curiosità: In Estremo Oriente il Pruno, detto "albicocco giapponese" (Prunus nume), è considerato il simbolo della primavera, della giovinezza, del rinnovamento e, grazie al candore dei suoi fiori, della purezza e dell'immortalità.
Si racconta che Laozi fosse nato sotto un pruno e per questo l'albero era particolarmente venerato da taoisti.
In America quello selvatico, assai prolifico, divenne per gli indiani Pawnee, simbolo di fecondità.
Il pruno ha ispirato parecchi proverbi ad esempio: "stare sul pruno", nel senso di stare a disagio, "essere un pruno nell'occhio di qualcuno" allusivo di persona molesta, "ogni pruno fa siepe" per dire che tutto serve o ha la sua importanza.
Nelle immediate vicinanze degli arbusti di Prunus spinosa e delle Rosaceae spinose in genere, non è raro trovare Calocybe gambosa (FR.) Donk , un ottimo fungo commestibile primaverile dall'intenso odore di farina, conosciuto con il nome volgare di Prugnolo.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
TRISKA J. La flora d'Europa. Melita, La Spezia 1990
AGRADI A., REGONDI S., ROTTI G., 2005. Conoscere le piante medicinali. Mediservice, Cologno Monzese (MI).
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Marinella Zepigi