Myosotis sylvatica Hoffm. - Nontiscordardimè dei boschi
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
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Myosotis sylvatica Hoffm. - Nontiscordardimè dei boschi
Myosotis sylvatica Hoffm.
Deutschl. Fl. 1791: 61 (1791)
Myosotis alpestris Auct. p.p.
Boraginaceae
Nontiscordardimè dei boschi, Nontiscordardimè delle foreste, Deutsch: Wald-Vergissmeinnicht
English: Wood forget-me-not
Español: Nomeolvides, miosotis
Français: Myosotis des bois
Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne o biennale, alta 10-50 cm.
Fusto dritto o ascendente, ramoso con peli appressati nell'infiorescenza e nel resto, morbidi e patenti.
Foglie da ovali a lanceolate, le inferiori 3 - 8 cm, le inferiori picciolate e con peli patenti, le superiori alterne sessili e con peli appressati.
Calice piccolo, caduco a maturità, aperto alla fruttificazione, 5 denti lineari non conniventi con base arrotondata e densamente coperto da peli dritti uncinati di 0,2 mm.
Pedicelli fruttiferi eretto-patenti, uguali o di poco più lunghi del calice (3 - 5 mm).
Corolla 6 - 10 mm Ø di colore blu vivo (più raramente rosa o bianca), non odorosa, con il lembo dei petali piano.
I frutti sono dei mericarpi (nucule) ± di 1,2 x 0,7 mm, acuti all'apice, di colore marrone scuro, lucide e con orlo ben sviluppato.
Tipo corologico: Paleotemp. - Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica.
Habitat: Prati e incolti e su suoli freschi e umidi ricchi di humus. Da 500 a 1800 m e raramente tra i 200 e 2200 m di altitudine.
Sistematica e possibili confusioni: Sottospecie presenti in Italia:
- Myosotis sylvatica subsp. cyanea (Hayek) Vestergr.
- Myosotis sylvatica subsp. elongata (Strobl) Grau
- Myosotis sylvatica subsp. subarvensis Grau
- Myosotis sylvatica Hoffm. subsp. sylvatica
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il termine del genere fu usato da Dioscoride in "De Arte Medica" per raggruppare quelle piante che poi vennero inserite in questo genere. E' la traduzione dal greco " myos = topo" + "ùs o othos = orecchio; forse per a forma lanceolata e pelosa delle foglie, simili all'orecchio del topo. L'epiteto della specie ci ricorda che vive in ambiente nemorale (selva).
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
In medicina si usano i fiori essiccati o le sommità fiorite per preparare un infuso ottimo per le sue virtù oftalmiche capaci di prevevenire l'opacizzazione del cristallino ritardando la discesa della cataratta. Certamente si deve parlare di ausilio alle cure mediche.
Note e Curiosità: La differenza di colore, durante lo sviluppo della fioritura, dipende dal grado di acidità presente nelle cellule dei petali . Se prevale il succo cellulare acido (suolo humifero) il colore vira sul rosa; se il suolo è neutro o alcalino si colora di blu.
In Germania nel periodo medievale si raccontava che un cavaliere e la sua dama, passeggiando sulle rive di un fiume scorsero questi fiorellini e il cavaliere per offrirne un mazzolino alla dama si chinò talmente, che sotto il peso dell'armatura, scivolò da cavallo nell'acqua del fiume e prima di affogare disse alla sua amata " vergiss mein nicht" cioè nontiscordardime. Da questo episodio riportato, il fiore venne sempre associato all'idea del vero amore. Nel 1802 il poeta inglese Samuel Taylor Colerudge di questa legenda ne fece una poesia " The Keepsake = Il Ricordo" - " quell'azzurro fiorellino dall'occhio luminoso lungo il ruscello/ gemma gentile della speranza/ dolce non ti scordar di me".
Oggi esistono parecchie varietà coltivate nei giardini, per lo più con la corolla celeste, per creare contrasti multicolori con altre piante come il Tulipano.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Sandro Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole - Bologna 1982
Conti F. et ali - Checklist of the Italian Vascular Flora - Palombi Editori - 2005
F. Prosser - M. Bertolli - F. Festi - Flora Illustrata del Monte Baldo - Ed. Osiride - 2009
D. Aichele - M. Golte-Bechetle - Che fiore è questo - Ed. F. Muzzio -1999
A Poletti - Fiori e piante medicinali vol 3° - il Mandarino - 1996
Sel. Reader's Digest - Fiori spontanei d'Italia - rist. 1989
Antonino Messina
Deutschl. Fl. 1791: 61 (1791)
Myosotis alpestris Auct. p.p.
Boraginaceae
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Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
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Descrizione: Pianta erbacea perenne o biennale, alta 10-50 cm.
Fusto dritto o ascendente, ramoso con peli appressati nell'infiorescenza e nel resto, morbidi e patenti.
Foglie da ovali a lanceolate, le inferiori 3 - 8 cm, le inferiori picciolate e con peli patenti, le superiori alterne sessili e con peli appressati.
Calice piccolo, caduco a maturità, aperto alla fruttificazione, 5 denti lineari non conniventi con base arrotondata e densamente coperto da peli dritti uncinati di 0,2 mm.
Pedicelli fruttiferi eretto-patenti, uguali o di poco più lunghi del calice (3 - 5 mm).
Corolla 6 - 10 mm Ø di colore blu vivo (più raramente rosa o bianca), non odorosa, con il lembo dei petali piano.
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Tipo corologico: Paleotemp. - Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica.
Habitat: Prati e incolti e su suoli freschi e umidi ricchi di humus. Da 500 a 1800 m e raramente tra i 200 e 2200 m di altitudine.
Sistematica e possibili confusioni: Sottospecie presenti in Italia:
- Myosotis sylvatica subsp. cyanea (Hayek) Vestergr.
- Myosotis sylvatica subsp. elongata (Strobl) Grau
- Myosotis sylvatica subsp. subarvensis Grau
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Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il termine del genere fu usato da Dioscoride in "De Arte Medica" per raggruppare quelle piante che poi vennero inserite in questo genere. E' la traduzione dal greco " myos = topo" + "ùs o othos = orecchio; forse per a forma lanceolata e pelosa delle foglie, simili all'orecchio del topo. L'epiteto della specie ci ricorda che vive in ambiente nemorale (selva).
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
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Note e Curiosità: La differenza di colore, durante lo sviluppo della fioritura, dipende dal grado di acidità presente nelle cellule dei petali . Se prevale il succo cellulare acido (suolo humifero) il colore vira sul rosa; se il suolo è neutro o alcalino si colora di blu.
In Germania nel periodo medievale si raccontava che un cavaliere e la sua dama, passeggiando sulle rive di un fiume scorsero questi fiorellini e il cavaliere per offrirne un mazzolino alla dama si chinò talmente, che sotto il peso dell'armatura, scivolò da cavallo nell'acqua del fiume e prima di affogare disse alla sua amata " vergiss mein nicht" cioè nontiscordardime. Da questo episodio riportato, il fiore venne sempre associato all'idea del vero amore. Nel 1802 il poeta inglese Samuel Taylor Colerudge di questa legenda ne fece una poesia " The Keepsake = Il Ricordo" - " quell'azzurro fiorellino dall'occhio luminoso lungo il ruscello/ gemma gentile della speranza/ dolce non ti scordar di me".
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Sandro Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole - Bologna 1982
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D. Aichele - M. Golte-Bechetle - Che fiore è questo - Ed. F. Muzzio -1999
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Antonino Messina
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Boraginaceae:Myosotis sylvatica Hoffm.
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Foto di Giorgio Venturini
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Re: Myosotis sylvatica Hoffm. - Nontiscordardimè dei boschi
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Treppio di Sambuca Pistoiese - 650 m - apr. 2010
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Re: Myosotis sylvatica Hoffm. - Nontiscordardimè dei boschi
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Monte Comero (FC), 1200 m, ago 2012
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Semi
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Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
Natura non facit saltus (Linneo)
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Re: Myosotis sylvatica Hoffm. - Nontiscordardimè dei boschi
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“... c'è chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto. In realtà è sempre tutto pieno, di due sostanze diverse.”
Ester Armanino - L'Arca
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