Hist. Pl. Dauphiné 3: 737 (1789)
Ranunculus seguierii Vill., Ranunculus seguieri Vill. V praetutianus Pamp.
Ranunculaceae
Ranuncolo di Seguier, Deutsch: Seguier –Hahnenfuss
Français: Renoncule de Séguier
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne erbacea, alta sino a 10 cm, con radici a fibre ingrossate e scapi ascendenti per lo più semplici e monocefali, pubescenti.
Foglie basali e cauline poco differenti tra loro, due o tre volte palmatosette, pubescenti sia sul picciolo che sulla lamina fogliare, con lamina a perimetro vagamente pentagonale con diametro di 1,5-3 cm; lacinie estreme delle foglie basali acuminate e piane nelle popolazioni alpine, ottuse, un po’ carnose e più o meno revolute sui bordi nelle popolazioni appenniniche.
Fiore unico, con diametro di 2-3 cm; fiori attinomorfi, diploclamidati, ossia con perianzio formato da da due serie di elementi o da due verticilli: 5 elementi esterni, chiamati tepali lunghi fino a 6 mm, di aspetto sepaloide formanti un calice precocemente caduco, giallastro o violetto e 5 interni con funzioni secretive alla base, chiamati nettari petaloidi, bianchi, obcuneati, lunghi 1 cm o poco più; numerosi stami inferi, inseriti a spirale, con antere a due logge, di colore giallo a deiscenza laterale; ovario formato da diversi carpelli liberi uniovulari inseriti a spirale sul ricettacolo con carpelli liberi; ricettacolo pubescente.
Frutto : numerosi acheni, ciascuno contenente un unico seme, lisci a forma ovata o subsferica, appiattiti, compressi, lunghi 3 – 4 mm e con becco apicale breve lievemente ricurvo, ma non uncinato.
Tipo corologico: Orof. SW-Europ. - Orofita sudovest-europea, con areale gravitante specialmente sulla Penisola Iberica (talora anche Massiccio Centrale); rara o mancante nei Balcani.
Habitat: Ghiaie, pendii franosi lungamente innevati da 1700 a 2600 metri. E’ pianta calcifila.
E’ specie protetta in Piemonte nelle province di Cuneo, Novara e Torino e in Lombardia.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere Ranunculus è ricco di specie (quasi 600), molte delle quali sono endemiche o con areale frammentato, originarie delle zone temperate e fredde del globo. In Italia sono presenti più di 100 taxa distinti.
Storicamente il genere veniva suddiviso in due sottogeneri: le piante terrestri con fusti eretti, forniti di tessuti di sostegno, peduncoli eretti alla fruttificazione venivano assegnati al sottogenere Ranunculus; piante acquatiche con fusti flaccidi, incapaci di sostenersi nell’atmosfera e peduncoli ricurvi alla fruttificazione erano attibuiti al sottogenere Batrachium.
Già nel 1995 Tamura aveva individuato almeno 25 sottogeneri frammentando ulteriormente entrambi i sottogeneri precedenti.
Studi più recenti, basati sulla filogenesi (ad esempio “Phylogenetic relationships and biogeography of Ranunculus and allied genera (Ranunculaceae) in the Mediterranean region and in the European Alpine System”, Pau O. et al., Taxon 2005), stabiliscono un’origine monofiletica (origine da un unico genitore) per il genere Ranunculus solo se da questo vengano esclusi alcuni gruppi; per quanto riguarda le specie italiane devono essere escluse le specie del gruppo R. ficaria che assumerebbero un ruolo di genere a sè stante (genere Ficaria).
Per quanto riguarda le specie montane a fiore bianco, gli stessi studi rivelano che non si tratta di un gruppo unitario; tali specie vengono divise in tre cladi (gruppi di specie con un progenitore comune) distinti: la maggior parte di tali specie (per quanto riguarda le specie italiane si tratta di Ranunculus aconitifolius L., Ranunculus glacialis L., Ranunculus kuepferi Greuter & Burdet, Ranunculus platanifolius L. e Ranunculus seguieri Vill.) sono riunite in un singolo clado; Ranunculus parnassifolius subsp. heterocarpus Küpfer, insieme a Ranunculus gramineus L. e a Ranunculus pyrenaeus L. (la vera specie pirenaica diversa da Ranunculus kuepferi Greuter & Burdet) appartengono ad un secondo clado ben distinto; Ranunculus alpestris L., Ranunculus traunfellneri Hoppe e Ranunculus bilobus Bertol. appartengono ad un terzo clado; incerta è infine la posizione di Ranunculus magellensis Ten..
Le specie alpine a fiore bianco di Ranunculus si distinguono per pochi elementi:
- hanno foglie con margine intero Ranunculus kuepferi Greuter & Burdet e Ranunculus parnassifolius subsp. heterocarpus Küpfer, il primo ha foglie graminiformi, lineari e ristrette alla base, il secondo ha foglie lanceolato-ovali, cuoriformi alla base
- hanno foglie basali con lamina crenata o divisa fino ad 1/3 Ranunculus magellensis Ten. e Ranunculus bilobus Bertol., il primo con petali arrotondati o crenati all’apice, il secondo con petali decisamente bilobi
- hanno foglie basali divise su almeno 4/10 della lamina le altre specie; ha sepali coperti da un denso tomento ferrugineo Ranunculus glacialis L.; ha sepali precocemente caduchi fusto e foglie pubescenti Ranunculus seguieri Vill. subsp. seguieri; hanno fusto e foglie glabri Ranunculus alpestris L. e Ranunculus traunfellneri Hoppe, il primo con foglie basali semplicemente palmatolobate o palmatosette su circa metà della lamina, il secondo con foglie basali completamente divise
- hanno infine portamento più elevato con scapo ampiamente ramoso e multifloro Ranunculus aconitifolius L. e Ranunculus platanifolius L., il primo con lamina fogliare completamente divisa contrariamente al secondo.
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Etimologia: Il nome del genere, già usato da Plinio, deriva dal latino, e significa piccola rana, ranocchio perché molte specie del genere sono acquatiche o vivono in luoghi umidi.
Il nome specifico ricorda Jean-François Séguier (1703-1784), naturalista e studioso francese, descrittore della flora veronese.
Proprietà ed utilizzi: Specie tossica
Contiene, come molte specie del genere Ranunculus sostanze resinose ed alcaloidi che sono velenosi per animali ed uomini se ingeriti freschi; il succo è pericoloso per gli occhi, il contatto con la cute può causare fastidiose dermatiti. I principi attivi, sono per altro difficilmente dosabili con precisione e variabili da pianta a pianta, quindi eventuali usi medicinali, che spesso venivano definiti seccamente “rimedio peggiore del male” anche nel passato, sono altamente sconsigliati, sia per uso interno che esterno.
Come le altre specie alpine può essere utilizzato come pianta ornamentale per decorare giardini rocciosi.
Principali Fonti
Pignatti - Flora d’Italia - Edagricole
Nicolini, Moreschi – Fiori di Liguria – SIAG Genova
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
Judd W.S. et al. – Botanica Sistematica, Un approccio filogenetico - Piccin
Pau O. et al. - Phylogenetic relationships and biogeography of Ranunculus and allied genera (Ranunculaceae) in the Mediterranean region and in the European Alpine System - Taxon 2005
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Daniela Longo